L’INSEGUIMENTO
I cavalieri Oscuri fuggono in direzione del porto. Andromeda grazie alla sua catena riesce a seguirli, ma giunti al porto si dileguano, perdendo le tracce anche di Phoenix.
Prima Ban, poi Asher e subito dietro Black, riescono a raggiungere Andromeda. Black ricorda qualcosa:
"Ragazzi, questo è il porto in cui Phoenix lo imbarcarono per l’isola della Regina Nera, luogo del suo addestramento, sicuramente vorrà farvi ritorno, controlliamo tutti i moli se ci siano delle imbarcazioni."
"OK!"
Risposero all’unisono Andromeda ed Asher, Ban fece solo un cenno con il capo. I ragazzi si separarono. Nel frattempo Phoenix in un capannone ammira l’armatura d’oro, i suoi seguaci intorno e Jasper un po’ più distaccato. In silenzio Phoenix toccò un punto preciso dell’armatura, la quale fece un forte bagliore dorato e si scompose.
Black, nota il bagliore di luce e gli va incontro, con un balzo salta sopra il capannone, sfonda una finestra con un calcio e colpisce Phoenix proprio nel momento in cui sta per indossare l’armatura d’Oro. I pezzi dell’armatura si scompongono a terra:
"Credevi d'esserti liberato così facilmente di me?"
Dice Black e si prepara ad attaccare:
"Presto l’armatura! Portatela via!"
Disse Jasper. In un attimo i cavalieri Oscuri sparirono con i vari pezzi dell’armatura:
"Mio signore ci penso io a questo lupacchiotto spelacchiato?"
Continuò dicendo a Phoenix:
"No! Ora c'è altro a cui pensare, preparati per la partenza!"
"Dove credi di andare!"
Black tentò di fermarlo, ma Phoenix si divincolò facilmente, anche grazie all’aiuto di Jasper. Black si ritrovò a terra contro il portone del capannone ed in quel mentre sopraggiunsero Asher, Andromeda e Ban:
"Fratello! Torniamo insieme. Ti prego!"
Supplicò Andromeda, ma Phoenix senza risposta scappò via seguito da Jasper.
Andromeda tenta di seguirlo, ma Black lo blocca:
"Dobbiamo recuperare l’armatura! Oramai tuo fratello non è più quello di una volta!"
Andromeda tristemente segue il consiglio del compagno.
Ban partito all’inseguimento, si avvicina nella zona ferroviaria dello scalo merci, avverte la presenza di due nemici nascosti dietro un vagone merci, di cui uno ne riconosce il cosmo. Con un colpo distrugge il vagone, colpisce un cavaliere Oscuro, ma l’altro scappa:
"Ciao Ban! Vedo che hai fatto carriera, hai ottenuto l’armatura del Leone Minore. Scusa per prima, ma ora sono al servizio di Phoenix. Ci vediamo, bello!"
Si dilegua nell’oscurità della notte, scappando tra le file di vagoni merci ferroviari. Ban ora ha uno scopo, recuperare l’armatura, il cavaliere Oscuro ha con se il bracciale sinistro, ma al più presto, si è ripromesso che dovrà sistemare i conti in modo definitivo con Jasper.
Intanto in un’altra zona del porto Black ed Andromeda s’imbattono in altri due cavalieri Oscuri, che accortisi di essere seguiti si separarono, ma sono sconfitti con estrema facilità, perdono l’uno il braccio destro e l’altro lo schiniere sinistro. Andromeda si avvicina al suo nemico:
"Spiegami perché mio fratello si comporta in questo modo!"
"Chiunque…. approda nell’isola della Regina Nera….. o muore…. o cambia in peggio…ugh!"
Il cavaliere Oscuro spira, lasciando Andromeda nello sconforto.
Asher è alle prese con ben sei cavalieri Oscuri, i quali coprono la fuga di un loro compagno con il pezzo dell’armatura d’oro:
"Ragazzi facciamolo a pezzi! Non ha nessuna possibilità! Già ha un piede nella fossa, per di più con l’armatura completamente in frantumi!"
Partono alla carica, ma Asher non si scoraggia, anzi con furia si lancia contro i suoi avversari:
"Galoppo dell’Unicorno!"
Grida di dolore riecheggiano nell’aria, i sei cavalieri cadono a terra con le armature completamente distrutte, senza voltarsi Asher continua l’inseguimento. Riesce a trovare il cavaliere fuggiasco, nascosto in un parcheggio. Asher senza esitazione colpisce il nemico senza dargli il tempo di reagire. Recupera lo schiniere destro:
"Chi sei?"
Chiese Asher:
"Non ho più un nome, sono un’ombra dell’esercito di Phoenix, sono stato addestrato da lui personalmente! Quando avrà l’armatura d’oro non riuscirete a sconfiggere Phoenix, grazie anche all’aiuto dei nove cavalieri Neri e conquisteranno la terra…."
Anch’egli come i suoi compagni spira, lasciando più domande che risposte. Chi erano questi cavalieri Neri?
I quattro s’incontrarono e subito dopo sopraggiungono Pegasus e gli altri compagni, poco distante Crystal rimane nascosto:
"Ragazzi! Abbiamo avvertito una richiesta d’aiuto. Al palazzo dei tornei c’era il più totale caos, Mylock ci ha spiegato la situazione e sentendo i vostri cosmi combattere siamo giunti qua!"
Disse Pegasus:
"Certo! Tanto qui ci siamo noi a combattere al posto tuo! Invece cosa significa una richiesta d’aiuto? Io non ho sentito nulla!"
Disse Asher in tono scontroso. Black osserva Asher pensieroso:
"Non tutti hanno sentito il cosmo provenire da Lady Isabell? Era così potente, eccezionale e meraviglioso, qualcosa d’incredibile. Possibile che Asher non l’abbia sentito? Per ora preferisco non dire nulla, anche perché chi potrebbe essere in realtà Lady Isabell?"
Lo stesso pensiero di Black è nella testa di Crystal:
"Chi può aver evocato quel cosmo grandioso? Forse la Guerra Galattica non è stata un caso. Voglio approfondire di più la questione!"
E si dileguò.
Riunitisi a palazzo fanno il punto della situazione. Hanno quattro pezzi dell’armatura d’oro e cinque armature distrutte. Sirio prende per ultimo la parola:
"So chi può riparare le nostre armature! C’è solo un uomo in grado di ripararle e si trova nello Jamir, con un paio di giorni potremo avere di nuovo le nostre armature come nuove. Mi offro volontario per portare la mia e quella di Pegasus, qualcun altro dovrà venire con me per le altre."
"Grandioso! Potremo affrontare ad armi pari quei banditi da quattro soldi!"
Esclamò Aspides:
"La mia armatura non la lascio a nessuno. Quella di Pegasus la porto io!"
Disse Geki con tono ironico e nello stesso tempo minaccioso:
"Va bene! Non obbietto!"
Scongiurò Sirio:
"Grazie mille amici!"
Ringraziò Pegasus:
"Anch’io farò parte del gruppo. Senza armatura non valgo niente. Per me è indispensabile!"
Disse amareggiato Aspides:
"Che sciocchezze vai dicendo! Un vero cavaliere non si riconosce dall’armatura che indossa, ma dal cosmo!"
Pronunciò Pegasus un po’ contrariato. Aspides silenzioso, sembra non ascoltarlo e fissa un punto non precisato della stanza assorto nei suoi pensieri.
A quelle parole Crystal, nel frattempo nascosto dietro la finestra, ricorda il combattimento avvenuto l'altro giorno e dello strano comportamento di Aspides. Ban si accorge della sua presenza, ma nonostante l’ordine ricevuto dal Grande Tempio, sa che non ha cattive intenzioni e lascia correre:
"Asher, tu che farai?"
Domandò Sirio:
"Rimango qui! Lady Isabell ha bisogno della mia protezione!"
"Leccapiedi!"
Disse sottovoce Aspides:
"Come osi, avanzo di cavaliere arrugginito! Bada come parli, altrimenti ti strappo tutti quei pochi capelli da strapazzo che ti sono rimasti, ma guardati come vai conciato! Che razza di pettinatura!"
"Bell’imbusto! A te posso suonartele anche senza i miei artigli, non vali proprio niente!"
"Mi hai stancato!"
Asher si precipita su Aspides e lo colpisce al volto. Sanguinante dal naso, Aspides non si perde d’animo e gli infligge un pugno all’addome, mettendolo in ginocchio e colpendolo una seconda volta con una ginocchiata in volto. Con gli occhi rossi pieni di rabbia, Asher si rialza all’istante, ma una voce irrompe nella stanza:
"FERMATEVI!"
Lady Isabell con un tono di voce decisa ed autoritaria, entra nella stanza accompagnata da Mylock, i due litiganti, come bambini colti in flagrante con le mani nella cioccolata, si arrestano immediatamente:
"Ho sentito le vostre conversazioni, se vogliamo recuperare gli altri pezzi dell’armatura d’oro del Sagittario, non dobbiamo metterci l’uno contro l’altro, ma collaborare e questo non è l’atteggiamento giusto. Aspides, ti chiedo perdono per le parole offensive di Asher, purtroppo è una testa calda e non sa come comportarsi, per questa volta potresti perdonarlo e portargli l’armatura?"
Come ipnotizzato, Aspides annuisce ed usci dalla stanza:
"E’ deciso dunque! Prepariamoci per la partenza!"
Aggiunse Sirio e tutti uscirono dalla stanza:
"Isabell…."
Sottovoce e meravigliato, Asher rimase in piedi nel mezzo della stanza vuota, guardando la porta chiusa da Lady Isabell.
I tre sono pronti per la partenza. Sirio ha il suo scrigno, Geki oltre il suo anche quello di Pegasus ed Aspides mal volentieri quello di Asher. Pegasus per primo saluta i partenti, Andromeda, Black e Ban subito dopo, ma nascosti dietro un albero, due figure osservarono la partenza dei tre.