L’alba dell’ultima guerra

Schede dei personaggi: Progenitori, Armata delle Tenebre, Forcidi.

PROGENITORI:

LORD CAOS:

L’essenza della creazione. Il nemico di cui Avalon e i suoi fratelli hanno atteso l’avvento per secoli. Definito anche l’Oscuro Signore, l’Unico Dio o semplicemente l’Unico, creatore del cosmo e della Terra, è l’entità da cui tutti gli Dei e gli uomini discendono.

NYX, Dea della Notte:

La Prima Dea nata dal Caos, può assumere qualunque forma, prediligendo quella di un enorme uccello nero, dagli artigli di pura tenebra. All’apparenza calma, è crudele e vendicativa, non ama assegnare compiti ai suoi sottoposti, preferendo agire in prima persona. Dei Quattro Progenitori, è la prima a rinascere, in una caverna della Grecia, venendo cullata dall’odio dei giganti mostruosi che popolavano quella regione e che l’avevano chiamata Ebdera.

Si reca sulla Luna per uccidere Selene e Endimione, sperando di attirarvi Elanor, la più fresca e inesperta tra i Cavalieri delle Stelle, per carpirle il Talismano.

(Colpi segreti: Marea d’ombra)

EREBO, Signore delle Tenebre Infernali:

Di aspetto sconosciuto, nascosto da un’armatura integrale di colore nero, Erebo è il Primo Dio nato dalla Notte per partenogenesi. Definito con molti nomi che mettono l’accento sulla sua oscurità, è agguerrito, voglioso di scendere in guerra e coprire il pianeta con la sua ombra infernale. Al tempo stesso sfodera un lato riflessivo, turbato dalle parole del Gran Maestro del Caos riguardo ai cinque Cavalieri dello Zodiaco. È questo il motivo per cui decide di affrontare Pegasus, Cristal e poi Andromeda, per tastare le loro abilità e convincersi che i timori di Anhar siano infondati.

(Colpi segreti: Danza di daghe, Dies Irae)

EMERA, Dea del Giorno:

Elegante e leggera, è una dei due gemelli di Luce partoriti dalle tenebre per contrapposizione. Rappresenta la personificazione del Giorno.

Silenziosa, non amante del chiasso e del frastuono, Emera accompagna Etere al Grande Tempio, dopo aver risvegliato Atlante, sedendo sulla Meridiana dello Zodiaco e osservando la fine di un mondo che, a sentir lei e il fratello, merita di scomparire, reo di non essere perfetto come l’Unico l’aveva creato. Pur tuttavia, a differenza di Etere, percepisce qualcosa, un richiamo, forse una voce, che le si rivolge spesso chiamandola "madre" e stranendola.

ETERE, Signore della Luce:

L’imperturbabile fratello di Emera, è il giudice supremo che condanna Atena per la fallacia delle sue azioni e l’umanità per la sua claudicante imperfezione, vedendo con disprezzo l’alternarsi di luce e ombra nell’animo del genere umano.

Attacca il Grande Tempio per annientarlo, deciso a rifondare un nuovo mondo privo di esseri imperfetti, un mondo dove le macchie non esistano e i contorni siano netti. Per quanto accorate siano le difese di Atena e di Pegasus, Etere non sembra prestare ascolto alle loro parole, cieco e sordo nelle proprie convinzioni.

(Colpi segreti: Luce del Cielo; Pranava Sabda: suono primordiale (sanscrito), il suono della creazione, che racchiude tutti gli altri suoni. Una beatitudine dotata di forza dirompente.)

ARMATA DELLE TENEBRE:

POLEMOS, Demone della Guerra:

Lord Comandante dell’Armata delle Tenebre, maestro di Chimera, guida l’esercito di Caos nell’attacco contro Karnak. È la personificazione della guerra, l’istinto naturale dell’uomo allo scontro, ed esiste fin dagli albori dell’umanità. La sua potenza è immensa, per quanto non utilizzi colpi segreti o tecniche specifiche, egli le conosce tutte, sapendo anche come difendersi. Dopo aver sconfitto Sirio in Asia, fronteggia Andrei e Phoenix fuori da Karnak, sfoderando la sua armatura: l’Arma, a forma di carro da guerra.

CHIMERA:

Il suo vero nome è Vaughn ed è l’allievo di Polemos. Hanno girovagato assieme per l’Europa, spostandosi dai Pirenei verso oriente, trascorrendo periodi di caccia nelle regioni montuose o nella Foresta Nera, crescendo assieme e conoscendosi meglio. La sua furia in battaglia è indubbia, così come la sua devozione alla causa di Polemos, per cui darebbe la vita. Segue il Lord Comandante in Egitto, incitando l’Armata delle Tenebre a dare il meglio di sé, o a morire nel tentativo, ingaggiando rapidi e cruenti scontri con Bastet, Horus, Reis, Jonathan e alcuni Faraoni delle Sabbie.

(Colpi segreti: Zoccolo della capra infernale, Fauci delle tre Bestie).

ATLANTE:

Figlio del Titano Giapeto, fu abbattuto dalle folgori di Zeus, sprofondando nel suolo lungo la costa africana nordoccidentale, generando la catena montuosa che da lui ha avuto nome. Viene risvegliato da Etere e Emera, che risvegliano al qual tempo la sua sete di vendetta verso gli Olimpi. Invade il Santuario di Atena, radendolo al suolo e impegnando Mur, Virgo e tutti i Cavalieri della Dea Guerriera ad un duro sforzo, che sarebbe stato vanificato se Zeus non fosse intervenuto.

LESTRIGONI:

Grossi guerrieri, alti e robusti, rivestiti di biancastre armature integrali. Combattono in gruppo, spesso riuniti a schiera, in modo da presentarsi come muro compatto contro cui impattano gli assalti avversari. Impegnano duramente Marins e gli altri Cavalieri delle Stelle, in Egitto.

WARG:

Selvaggi lupi da guerra, cresciuti nelle tenebre della Foresta di Ferro, in Nord Europa. Molti vennero cacciati e uccisi dai Blue Warriors di Alexer, ma alcuni riuscirono a salvarsi, allevati e nutriti da Reidar e da Anhar per scopi bellici. Adesso cavalcano verso Asgard, bardati di corazze appuntite che li rendono ancora più demoniaci. Reidar ne cavalca uno.

I NEFARI DELLO ZODIACO OSCURO:

JARED del Golem di sangue:

Giovane arabo di vent’anni, crea con il cosmo delle statue di sabbia che si nutrono del sangue dei nemici, divenendo sempre più potenti e grosse. Le sue abilità gli consentono di mimetizzarsi con il terreno, ingannando l’avversario. È particolarmente a suo agio nel combattere nei terreni aridi, desertici. Vulnerabile al fuoco e al vento che lo erode, non è troppo forte fisicamente, contando più sulle sue statue di sabbia e sull’astuzia.

BEIRA della Cailleach:

Nacque da un druido anni addietro durante le Nozze Sacre, ai fuochi di Beltane. Sentiva di avere grande potere ma Avalon non la ammise all’ordine delle sacerdotesse perché presagiva qualcosa di oscuro in lei. Ha appreso le arti magiche da Anhar, studiando antichi testi di Beira, la più grande Cailleach, il cui nome ha scelto per onorarla e per combattere in suo nome.

(Colpi segreti: Strega delle tempeste, Cenn na Cailleach)

REIDAR dei Warg:

Di aspetto nordico, è originario infatti di Midgard, si è addestrato con Artax e Orion per divenire Cavaliere di Asgard, ma Ilda ha nominato Luxor al suo posto e lui non l’ha presa bene. Neppure Orion e Artax hanno interceduto per lui e per anni lui ha rimuginato sulle parole rivoltegli da Orion, il giorno dell’investitura: "Forse Ilda ha percepito violenza nel tuo animo!"

La sua armatura è identica a quella di Luxor ma è nera con riflessi violacei ed è dotata di artigli che gli coprono le mani. L’ha fatta creare apposta dal Gran Maestro del Caos a forma di lupo, così adesso può indossare la corazza che gli spettava.

È sanguigno, gli piace nutrirsi di sangue. Veloce, scattante, ha udito e odorato fine, sente gli odori e i suoni anche più lontani. Possiede braccia molto forti, in grado di strangolare un orso.

(Colpi segreti: Artigli del Lupo di Sangue)

GRENDEL, lo Spettro Bianco:

Di Grendel poco è noto, neppure il nome. Di lui si sa solo che parla poco e combatte molto, senza conoscere pietà. Il bracciale destro dell’armatura è un enorme guanto artigliato, in puro mithril, dotato di cinque dita appuntite in grado di squartare un essere umano con un solo colpo. Anhar gliene ha fatto dono affinché porti ovunque il segno della loro efferata potenza.

DUPPY:

Fantasma dell’isola di Giamaica, possiede la capacità di assumere qualsiasi forma agli occhi di chi lo guarda. Fisicamente non è molto forte, ma grazie ai suoi poteri mentali riesce a prevalere anche su avversari ben più potenti di lui. Grazie al suo aiuto, Reidar rientra a penetrare all’interno della cittadella di Asgard, raggiungendo il Salone del Fuoco.

ALU della Tempesta:

Demone assiro, malvagio e vendicativo. Il suo nome deriva dal sumero "gallu", tempesta. Dal fisico snello e smilzo, ha occhi grandi e neri, capelli viola spettinati e

Un’armatura rossa vermiglia, dotata di ampie ali, simili a quelle di un pipistrello, con cui vola sul campo, rilasciando vento e tempesta.

CORB dei Fomori:

Uomo basso e barbuto, dai folti capelli rossicci e aspetto simile ad un folletto. Originario di Cork (Irlanda). In gioventù è stato un apprendista druido presso Avalon, ma poi se ne era andato, non interessato all’uso del potere che veniva fatto nell’Isola Sacra. Il mondo moriva e i druidi cosa facevano? Rimanevano chiusi in cima al cerchio di pietre a pregare. Corb ha sempre criticato Avalon per non essere un interventista, bensì un garante dell’equilibrio, finendo poi per mettere i suoi poteri al servizio di chi ha preferito agire, per porre fine all’agonia del mondo.

(Colpi segreti: Piaghe dei fomori)

YAMA del Bufalo Nero:

Il suo nome riprende il nome di Yama, Deva della Morte, presso la religione induista. La sua armatura è rossastra, la pelle olivastra, gli occhi di fuoco e cavalca un bufalo nero. Attacca Themiskyra, uccidendo alcune Amazzoni, prima di essere fermato da Pentesilea e Phoenix.

VRITRA del Serpente Malevolo:

Vritra significa "l’avviluppante". Prende il nome da un asura: nella mitologia indiana, un enorme dragone o serpente, il cui simbolo sono le nuvole, che il Nefario controlla per far piovere. Sequestra le acque e porta i popoli alla fame tramite la siccità.

ARTEMISIA della Dionea Assassina:

Sorella di Menas della Rosa, che cerca di vendicare uccidendo i Cavalieri di Atena, responsabili (in base a ciò che Anhar le ha detto) della morte del fratello. Possiede il potere di controllare il regno vegetale, creando piante, soprattutto carnivore, con cui stritola e soffoca i nemici.

ALTRE DIVINITA’:

OIZYS, Dio della Miseria e della Sventura:

Astrazione, figlio di Nyx, ha una voce stridula e stordente. Non ama, non vuole e non sa combattere, solo profetizzare sciagura e rovina per chiunque. Viene portato in Egitto da Chimera, che si diverte a frustarlo e a torturarlo, nutrendosi dei suoi spasimi di dolore.

APATE, Dea dell’Inganno:

Astrazione, figlia di Nyx. Al pari di Oizys, questa divinità minore viene portata in Egitto e forzata da Chimera ad avanzare verso Karnak, dove è costretta ad affrontare le forze dell’alleanza, in particolare le incandescenti fiamme di Sin degli Accadi, trovandovi la morte.

KERES, la morte violenta:

Alta e snella con lunghi capelli rossicci, è una donna spietata e sanguinaria. Si diverte in compagnia di Lissa, a cui spesso si accompagna nelle scorribande belliche. Al suo fianco invade Karnak, contribuendo alla morte di Iside e fronteggiando poi Febo e Marins.

LISSA, Dea della rabbia e del furore cieco:

Una donna alta e bella, con lunghi capelli biondi e sguardo magnetico. Indossa un’armatura con un viso dipinto sul pettorale, il viso del suo più grande successo. Come Dea della Rabbia, possiede il potere di condurre uomini (e Dei) alla pazzia, proprio come accadde a Eracle, secoli addietro. A Karnak, tenta di piegare Febo al suo volere, facendo forza sulla sofferenza celata nell’animo del bastardo, ma finendo lei stessa piegata dalla tempra fiammeggiante del sole d’Egitto.

HORKOS, figlio di Eris:

Rappresenta la maledizione inflitta a coloro che tradiscano un giuramento. Sopravvissuto al crollo di Dhaulagiri, subisce la collera di Nyx, accusato di non aver portato a termine la missione. Horkos cerca quindi vendetta al Grande Tempio, uccidendo Mur ma venendo disintegrato a sua volta dall’Onda di Luce Stellare.

(Colpi segreti: Sturmjan, Sturm und drang)

AMPHILOGIE, figlie di Eris:

Al pari di Horkos, alcune di loro sono sopravvissute al crollo della Montagna Bianca, decidendo di seguire il fratello nell’attacco a sorpresa al Grande Tempio. La loro avanzata viene però interrotta da Kiki, Asher, Castalia e Kama e soprattutto da Matthew ed Elanor, che sconfiggono l’esercito nemico.

ATE, Dea della rovina, dell’inganno, della dissennatezza:

Su consiglio di Anhar, la figlia di Eris si sostituisce a Demetra, attirandola fuori dall’Olimpo, presso l’abitazione dei genitori di Nikolaos. In questo modo Ate, nelle vesti di Demetra, può attingere ai segreti di Zeus e, soprattutto, può bagnare con il proprio sangue l’armatura di Andromeda, infettandola e servendosene per oscurare il suo cosmo. Non soddisfatta del risultato, e notando che la coscienza del Cavaliere continua a perdurare, la Dea invoca persino Ade, invitandolo a prendere definitivo possesso del simulacro da lui scelto un tempo, non avendo però fatto i conti con l’orgoglio del Signore dell’Oltretomba e con quel sentimento che Atena lo aveva accusato di non aver mai provato. L’amore.

DISNOMIA, figlia di Eris:

Assieme a Oizys e Apate, segue Polemos in Egitto, per quanto refrattaria allo scontro armato. Viene frustata spesso da Chimera e, quando le forze dell’alleanza attaccano, inizia a correre per fuggire, venendo però disintegrata dalle fiamme di Sin degli Accadi.

FORCIDI

FORCO, Antica Divinità dei Mari:

Primo Imperatore dei Mari, non ha mai rinunciato al dominio sugli oceani, confrontandosi contro tutte le supposte Divinità che hanno ardito definirsi tali. Su due certezze si è basata la sua intera esistenza: Ceto, la compagna che mai lo ha abbandonato, e la smania di possedere il trono dei mari, certo di essere l’unico degno di sedervisi. Per questo scatena i Forcidi contro l’Avaiki, per dominare l’ultimo regno sottomarino esistente e consolidare il proprio dominio.

(Colpi segreti: Kata thalassa)

CETO, Sposa di Forco:

Nota come "la perigliosa", Ceto è la sposa di Forco, al cui fianco è sempre rimasta durante le millenarie contese per il dominio sugli oceani. Non ha mai avuto un dubbio su quale fosse la sua posizione, alla destra di colui che aveva scelto come compagno per la vita, unendosi in un amore che era perdurato per secoli.

Le sue capacità le permettono di carpire le paure celate nell’animo di ogni avversario, ritorcendole contro di lui.

(Colpi segreti: Grande balena bianca, Sentinelle del mare)

TIAMAT, l’Abisso Oscuro, Primo Forcide:

Il Comandante dei Forcidi, la cui potenza supera quella dei suoi sottoposti uniti assieme, rivaleggiando persino con quella di Forco o di Ceto. Quale ne sia il motivo, al momento a tutti ignoti, tranne che a Tiamat stesso, il cui cosmo è intriso di oscurità, che ha saturato ogni lucentezza o bontà avesse mai vissuto nell’animo. Un tempo era stato un uomo di nome Tebaldo, compagno di addestramento di Ascanio ai Cinque Picchi.

Dopo la sua morte apparente ad Atene, durante l’attacco dei soldati egizi, il ragazzo era stato salvato da Anhar, impressionato dalla sua tenacia, dalla sua determinazione a non morire, nonostante avesse il corpo a pezzi. Per quel motivo, e per una punta di oscurità che aveva suscitato il suo interesse, Anhar lo aveva preso con sé, facendone il suo allievo e affidandogli scomode missioni nell’ombra, tra cui radunare i Forcidi e fornire un esercito sottomarino ai Progenitori. E Tebaldo era presto divenuto Tiamat, una persona completamente nuova, come Ascanio ha modo di verificare.

Nello scontro che scuote la Conchiglia Occidentale, Tiamat esce sconfitto, ma l’energia oscura che lo corregge gli permette di curare le proprie ferite in fretta, al punto da portarlo ad uccidere Forco poco dopo, mozzandogli la testa e riunendola assieme a quella di altre Divinità oceaniche da lui stesso massacrate, per offrirle in dono al suo signore. Ma a chi?

(Colpi segreti: Abisso oscuro, Apocalisse oscura, Rapsodia di ombre)

OZENA, la Piovra Puzzolente:

Secondo Forcide, nonché unica donna tra i sette servitori di Forco. Proviene da una famiglia dove la discendenza, sempre in linea femminile, è stata finalizzata a creare una fedele combattente e sostenitrice di Forco, in attesa che il vero Imperatore dei Mari la chiamasse a sé. Viene ferita da Ascanio nell’Avaiki ma trova inaspettata morte per mano di colui a cui aveva giurato fedeltà.

ISONADE: Quarto Forcide.

In origine era Moeava, uno degli Aeroi, addestrato da Ono dello Squalo Tigre, assieme a Toru e Maru, ma non molto incline a rispettare le leggi. A differenza dei compagni, Moeava amava cacciare per il gusto di farlo, uccidendo animali anche quando non necessario alla sopravvivenza. Per questo Ono lo cacciò, per aver violato il kapu, e adesso è tornato per avere la sua vendetta su Hina e gli altri Areoi.

IKU-TURSO: Quinto Forcide.

Il suo nome è Meritursas ed è originario della Lapponia, dove è cresciuto, abbeverandosi di mitologia finnica. Proprio per la sua provenienza, Forco gli ha donato la corazza dell’Iku-Turso. Violento e sanguigno, non rifiuta mai una bella scazzottata, da cui conta di uscire vittorioso grazie al potere che gli è proprio, quello di infettare, debilitando, l’avversario.

(Colpi segreti: Tuonen härkä: Buoi della morte. Sono grossi buoi neri, che caricano con corna sprigionanti fiamme e lampi. Una loro ferita è mortale, in quanto Iku-Turso è considerato padre delle Nove Malattie. Tuhatsarvi)

AFANC, Sesto Forcide.

Tanto silenzioso, quanto letale. Il nome del Sesto Forcide è ignoto, persino ai suoi stessi compagni. È semplicemente comparso un giorno, nella caverna subacquea, rispondendo al richiamo del suo Signore, inchinandosi e giurando fedeltà. Tiamat lo definiva "il sicario perfetto", perché mai avrebbe discusso gli ordini del suo superiore. E così si è comportato, fino allo scontro con Titis e Tisifone nell’Avaiki, in cui stava per avere la meglio, non fosse stato travolto dalle fauci dello squalo bianco scatenate da Toru.

Non sono noti colpi segreti, preferendo il Sesto Forcide lo scontro diretto, corpo a corpo. Di certo la sua forza fisica era impressionante, in grado di stritolare un uomo, spezzandone le ossa in pochi secondi. Il suo simbolo è l’afanc, un mostro lacustre della mitologia gallese, responsabile delle inondazioni. Voci non confermate, su cui Avalon avrebbe voluto indagare, lo indicano come responsabile della grande inondazione avvenuta in Galles trent’anni addietro, quella in cui morirono i genitori di Reis. Che lo spirito del Sesto Forcide si fosse risvegliato in quel momento?

KELPIE, Settimo Forcide:

Nato a Aberdeen, da una famiglia con forti radici in quella zona, il ragazzo risveglia la coscienza del Settimo Forcide all’età di quindici anni. Fisicamente è il meno forte dei sette fedeli di Forco, per la corporatura non troppo atletica, ma è molto agile e compensa con scaltrezza e velocità.

Affronta Nesso del Pesce Soldato nell’Avaiki nel Mar dei Coralli. Il suo simbolo è un demone in grado di assumere la forma di un cavallo nero, tipico del folklore celtico, e diffuso nei laghi e nei corsi d’acqua di Scozia e Irlanda.

(Colpi segreti: Bäckahästen, un cavallo di fiume tipico del folklore scandivano)

 

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