Prologo - Cooney -
Finlandia, Lago di Oulujarvi(Holts nei SS)
Il cosmo era ormai al massimo. Il corpo di Ernest, lo stupido che pensava di essere un maestro, penzolava grondando sangue, ormai anemico, sulle edere che ora erano sue schiave! Cooney allargò le braccia e decise che era il momento. Mentre le acque si agitavano sotto un gelido vento, il temibile guerriero non se ne curava. La canottiera verde, era ormai piena di Sangue e lui non amava la cosa. Era stupido sporcarsi le mani, ma quel maledetto uomo era stato il precedente Saint dell’Hydra e quindi molto difficile da avvelenare, aveva dovuto essere più brutale. Ma ecco che il potere si insinuò in lui. L’edera iniziò ad arrampicarsi sul suo corpo, vestendo prima i piedi, poi le gambe, poi la vita, il petto, le braccia e la testa. Era un’armatura. Ora aveva preso corpo, il color verde, bordato di bianco lo faceva sentire ebbro del suo potere. Alcune piante rampicanti erano fisse sulle braccia, intrecciate e forti di una forza mortale, che solo l’edera delle regioni d’Irlanda poteva avere, era l’armatura perduta di Gort, l’edera dello zodiaco degli alberi, l’antico ordine che serviva il dio Lugh. Cooney sorrise, guardando il cadavere di un uomo inutile, che altro non aveva fatto che permettergli di fare l’ultimo passo verso il potere. Il Francese, da poco diventato cavaliere, non poteva non pensare ai primi giorni in cui capì di essere speciale e chissà se quel uomo era ancora vivo?
Francia, Calais, undici anni prima
Avere sei anni e essere il terzo figlio di una famiglia di disoccupati non era certo il massimo. Cooney era un bambino molto intelligente, ma non aveva i soldi per comprare ne libri ne per sviluppare le sue capacità, così come tutti i bambini con quelle capacità, ma senza possibilità, si ingegnò. Iniziando a rubacchiare qua e la si imbatté in un losco individuo che lo colse in fragrante. Non era molto vecchio, forse aveva ventuno anni, ma per un bambino era un uomo e molto pericoloso. "Ebbene, chi abbiamo qui! Un piccolo ladruncolo? Non è il caso che tu mi restituisca quei soldi e quelli degli altri?" Un sorriso sadico, terribile era sulle labbra dell’uomo. Il bambino, d’istinto mise le mani sulla tasca sinistra e arretro in guardia. Era spaventatissimo, ma dietro di lui c’era il muro. Per la prima volta lo avevano scoperto. Cosa fare? "Usa il tuo cosmo, piccolo pulcino spaventato!" Una risata sadica, terribile, di un mostro! Cooney non ebbe più paura, in quell’uomo c’era qualcosa che era anche in lui. Un’energia che altri non riuscivano ad usare, una forza che era solo di chi aveva la capacità di farla sua, il francesino ora sapeva chiamarsi cosmo! "non sai cos’è, lo hai, lo usi e nessuno te lo ha insegnato? Ma sei un prodigio bamboccio, dimmi come ti chiami e tieniti i soldi, io e te faremo affari d’oro!"
Finlandia, Lago di Oulujarvi(Holts nei SS)
Quello era il suo maestro, quell’uomo misterioso. Quel corpo che penzolava sulle Edere era solo un fantoccio inutile che non avrebbe mai dovuto meritare il cosmo che usava e i poteri sacri che rendevano l’uomo superiore agli uomini, no il veleno era un potere per chi lo sapeva usare!
Era il momento di andarsene, doveva riscuotere il premio, quello di raggiungere il suo dio, a cui l’armatura diceva avrebbe dovuto giurare fedeltà. Una risata liberatoria. Certo, lo avrebbe fatto, ma solo se gli sarebbe convenuto. Ebbene, dove era la strada? Strano, ma la sapeva, come se fosse stata sempre nella sua testa, che fosse l’armatura, erano davvero vive come aveva sentito dire? Ebbene lo avrebbe scoperto presto, ma ora doveva andare in Irlanda. Li lo attendeva il suo destino.