Terzo Episodio - i figli del passato -

 

Tra le nebbie del Lago Lough Derg, Irlanda

Cooney faticò molto a capire cosa stava succedendo. Una forza innaturale stava prendendo possesso del suo corpo e della sua volontà. Non era certo di essere padrone delle sue scelte, ma sapeva anche che era troppo curioso per opporsi a quella costrizione. Non era chiaro il limite tra controllo e volontà! L'armatura aveva deciso di vestirlo poco a poco e lui sentì prima freddo e poi il caldo abbraccio di quello strano materiale che componeva le armature mistiche ricavate dagli alberi sacri! Era ormai completamente saldo nelle sue vestigia, ma a fatica scorgeva la sua mano mettendola a pochi centimetri dagli occhi. Procedeva senza capire dove andava!

Isola tra le nebbie del Lough Derg, Irlanda

La nebbia era un po’ meno fitta. Sembrava aver camminato per secoli, nell'incertezza e nel dubbio. Ma i concreti sensi di Cooney gli confermarono che non potevano essere passati più di venti minuti! Ma dove si trovasse restava un mistero.

La nebbia mano a mano si diradava e ora intorno al suo corpo caldo era quasi del tutto svanita. Vide che sotto di lui vi era della vegetazione leggermente accennata e una strada di roccia che conduceva avanti. L'armatura non lo vincolava più a un percorso. Forse era arrivato, ma dove? Non gli piaceva tutto quel non sapere e non vedere. Aveva controllato ogni passo della sua esistenza. Calcolato ogni situazione e azione. Ma ora che la sua vittoria finale era li davanti non sapeva più come muoversi!

Rimase fermo per attimi interminabili a riflettere, poi decise di proseguire per il sentiero. Non aveva senso tornare indietro e probabilmente l'armatura non lo avrebbe permesso! L'ammirò per la prima volta in quel momento. Era stupenda! In questi luoghi aveva una luce speciale e ogni suo dettaglio lo rapiva! Era fatta a spirale. Come se la pianta dell'edera l'avesse vestito aggrovigliandosi a lui. I colori erano quelli delle foglie della pianta. I bracciali avevano una conformazione poco unitaria e mentre quello destro si chiudeva sul gomito e quasi si univa ai copri bicipiti, il sinistro risultava più snello e nel braccio non si trovava un copri bicipite. Oltretutto intorno alle braccia vi erano due piante vive di Edera Rampicante. Il pettorale sembrava una fasciatura che parte leggermente sotto lo sterno a destra e poi si avvolge, rimanendo leggermente sopra lo sterno a sinistra.  A destra non si trovava uno spallaccio e a sinistra invece ve ne era uno a forma di foglia d'edera, cadente sulla spalla senza troppo uscire dal corpo del cavaliere. Priva di cintura, proteggeva le cosce con la forma di due foglie unite. I gambali risultavano un nugolo di foglie sovrapposte fin sopra il ginocchio! L'elmo era una tiara, con delle foglie intrecciate come un'edera attorcigliata a un filo. In più dalla parte del viso, due componenti di quel groviglio scendevano davanti alle orecchie per finire poco prima del mento! Nel pettorale, sul cuore si trovava il segno Ogamico di Gort!.

L’avrebbe ammirata per ore, ma ora doveva andare, il suo destino lo attendeva!

Proseguì per molti metri prima di vedere sparire la nebbia! Davanti a lui c'era una grotta, semplice e poco interessante. Eppure lui era come spinto a entrarci e lo fece!

Un buio innaturale lo accolse, le tenebre impedivano di vedere la tenue luce che giungeva dall'ingresso. L'unica certezza era la nebbia. L'umidità era molto forte nel basso della grotta e, come se fosse un'entità viva, la nebbia dava ragione di esistere.

Grotta sull'isola del lago, Irlanda?

Non ci volle molto prima che tutto ebbe una trasformazione. L'edera che cingeva le braccia di Cooney entrò in fibrillazione, muovendosi terribilmente! Una luce verde si insinuò nelle tenebre e fu intervallata da una luce biancastra attenuata dalla nebbia bassa, che come aveva intuito prendeva tutta la parte inferiore della grotta e gli arrivava poco sotto il ginocchio.

Era tutto così strano, niente sembrava reale, eppure un'emanazione cosmica potentissima era diffusa in quella grotta!

La bianca e luminosa foschia, cominciò ad agitarsi e muoversi, spezzando la luminescenza verde e prendendo una forma umanoide. Poi si consolidò in un vecchio dalla lunga barba e il viso dolce e affidabile.

"Benvenuto tra noi Ogham Lord di Gort. Io sono lo spirito guardiano del Regno delle Fate. Chiunque reclama di entrarci per servire il sommo Lugh deva passare oltre me!"

Il vecchio aveva una voce chiara e ironica allo stesso tempo. Sembrava la voce che ogni cartone o vecchio film dava ai vecchi saggi! Ma a Cooney non faceva ridere, poiché non capiva a cosa si stesse riferendo con Regno delle Fate!

"Dovrai passare una prova -riprese il vecchio - Dove la tua audacia, il tuo ingegno e il tuo coraggio saranno determinanti. Ma sappi che il fallimento significa la morte. Nessuno può giungere qui se non ne è veramente degno! Buona fortuna ragazzo!" Poi svanì.

"No aspetta! Non svanire così, non capisco cosa fare!" Cooney urlò disperato.

Tutto sembrava così assurdo. La magia esisteva? Oppure il cosmo era in grado di fare di più che permettere di combattere?

Non ebbe molto tempo per porsi le domande. La nebbia riprese la sua posizione statica e poi si mosse come un mare in tempesta. La luce verde si increspò di filamenti biancastri, che piano piano disegnarono la nitida forma di più di un uomo! Quando questi furono statici e reali, Cooney impallidì. Davanti a lui vi erano almeno dieci, e forse di più, cavalieri con indosso la sua stessa armatura. Per ogni entità la corazza aveva delle leggere differenze, ma era chiaro fossero tutti Ogham Lord di Gort. Cosa mai stava accadendo? A Cooney sembrava non essere dato saperlo, era spaventato da ciò che non poteva controllare, un terribile dubbio lo assalì e si girò per trovare l'uscita, ma non poteva andare oltre. Dietro di lui vi erano altri guerrieri con l'armatura alla sua simile, statici e come privi di vita!

"Noi siamo coloro che furono. Siamo il tempo trascorso e la fedeltà duratura. Noi eravamo ciò che tu sarai! preparati a sfidare il nostro giudizio!" Parlarono in coro, con voce da oltretomba!

Cooney indietreggiò d'istinto appena questi avanzarono, ma si rese conto che era inutile! Avanzavano come automi, ma percepiva un cosmo potente! Ne colpì uno, ormai troppo vicino con un possente pugno, ma questi si dissolse in nebbia e si ricompose in fondo alla grotta. Con un calcio girato colpì almeno tre entità con potenza tale da uccidere un uomo. Ma questi fecero come il primo. Erano dunque immortali?