IL GRANDE SACERDOTE

Grande tempio ore 8.00...

...tutto era pronto, da li tra breve un nuovo sacerdote si sarebbe insediato sul trono vuoto del grande tempio e avrebbe cominciato l’opera restauratrice all’interno del santuario di Grecia.

Passavano lenti quei minuti, una agonia in quanto nessuno conosceva realmente il nuovo prescelto.

"Chi sarà mai il nuovo grande sacerdote visto che tutti i cavalieri d’oro sono scomparsi al muro del pianto e solo Micene è tornato in vita!" chiese Cristal ad Andromeda.

"Non saprei amico mio, Athena non è mai stata una sprovveduta e sicuramente nominerà la persona più indicata a ricoprire quel ruolo!" rispose Andromeda.

"Di certo nono nominerà mai Pegasus come grande sacerdote, ma neanche tuo fratello Phoenix!" disse il cavaliere del cigno.

"Ahahahahahahahahahahah, di sicuro Phoenix no..." e continuando "... visto che ha la pessima abitudine di andarsene!" disse ridendo Andromeda.

"Secondo me il più indicato sarebbe Sirio!" ribatté Cristal.

"Anche secondo me..." replicò l’amico di tante battaglie.

"...Sirio è saggio, leale e anche un buon stratega, nonché uno dei migliori tra i cavalieri!" completò il cavaliere di Andromeda.

"... e poi ha nel suo braccio la spada Excalibur donatagli da Capricorn!" completò Cristal.

"La sacra spada che Athena donò dalla notte dei tempi al cavaliere a lei più fedele!" concluse Andromeda.

"Amici che fate, non indossate la sacra armatura per l’incoronazione del nuovo grande sacerdote?" chiese Pegasus.

"Pegasus, finalmente ti sei alzato!" disse Andromeda.

"Come vedi la gramigna non muore mai!" ribatte il cavaliere.

"Amici tra breve un cavaliere diventerà il nuovo grande sacerdote, ma vi confesso che stavolta non ho idea di chi sarà scelto come rappresentante di Athena in persona!" ribatté Cristal.

"Di sicuro non sarà Pegasus a essere incoronato grande sacerdote, ma penso che sarà una delle sacerdotesse guerriero che vivono qui al grande tempio!" disse Sirio che nel frattempo era arrivato.

"Sirio ben arrivato!" disse Andromeda.

"Come stai?" chiese .

"Beh, potrei stare meglio comunque sopravviverò almeno per un po’ ancora." ribatté il cavaliere.

Tutti e quattro erano ben consapevoli che poteva essere uno di loro il prossimo grande sacerdote e ciò li faceva stare in apprensione più del dovuto.

Le loro armature erano state riparate dal dio dei mari grazie al suo sangue, visto che Athena era ancora troppo debole per poter riparare le armature divine nate con il suo sangue.

Dorate come le armature dei cavalieri d’oro ma ad esse ancora superiori risplendevano come di luce propria che sembrava scaturire dalla varie parti.

"Certo che il dio dei mari ha proprio fatto un buon lavoro!" disse Cristal.

"E vero, sento una nuova vitalità provenire da esse!" ribatté il cavaliere di Andromeda.

"Penso che sarà una delle sacerdotesse guerriero!" disse un ombra alle loro spalle.

"Phoenix...." disse Andromeda.

"Finalmente sei arrivato!" esclamò Cristal.

"Scusate il ritardo cavalieri, ma ho dovuto far riparare per ultimo l’armatura da Nettuno..." e continuando "... e poi sapete che non mi piace vivere in gruppo!" completò il cavaliere della fenice.

"Già e vero!" disse Sirio.

"Che ne pensate della rinascita di Nettuno e della sua alleanza con Atena?" chiese Phoenix.

Nessuno osava dire la sua fino a quando non fu lo stesso Pegasus a dire: "...se Nettuno è realmente nostro alleato lo vedremo presto, in caso contrario vorrà dire che lo sconfiggeremo una nuova volta!"

"Pegasus la fai troppo facile..." e aggiungendo "...forse non ricordi quanto difficile fu per noi rinchiudere il suo spirito all’interno dell’anfora di Athena!" disse con tono serio il cavaliere di Andromeda.

"Per poco non ci rimettevamo le penne tutti quanti, e anche Athena se le vista brutta in quella occasione!".

"State tranquilli, per ora la nostra attenzione è focalizzata sulla nomina del nuovo grande sacerdote, nient’altro !"disse tranquillamente Cristal.

"Anche Micene ha giovato di questa alleanza tra Athena e Nettuno!" ricordò Phoenix.

"Già è tornato in vita nonostante il suo corpo sia andato perduto nei giorni successivi alla notte degli inganni!" rifletté Sirio.

"Cavalieri finalmente vi trovo finalmente tutti riuniti !"disse Micene che li stava raggiungendo.

"Cavaliere del sagittario, come va la tua nuova vita?" chiese Andromeda.

"Benissimo cavaliere divino!" rispose Micene.

Altrove, una leggera brezza muoveva i lunghi capelli viola di Athena conferendoli un’espressione di grande preoccupazione. Nettuno era dietro di lei e la stava raggiungendo per tranquillizzarla.

"Lady Isabel o meglio divina Athena, dovresti essere tranquilla nel sapere che contro Ercole e i suoi cavalieri avrai i mio appoggio e sostegno assoluto!" spiegò il dio.

"Nettuno..."rispose sommessamente la dea.

"Non c’è nulla di cui preoccuparsi credimi Athena!" rispose Nettuno.

"Anche se Ercole è il dio più vicino a mio fratello Zeus, non potrà competere contro due divinità contemporaneamente!" affermò il dio.

"Le armate di Ercole, certo fanno paura, ma non a divinità come noi protette da valenti cavalieri!" ribatté Nettuno.

Altrove, i cavalieri di bronzo minori erano pronti per l’incoronazione del nuovo sacerdote che di li in breve sarebbe investito della sua alta carica.

Avevano indosso le armature di bronzo sapientemente riparate dal fratello del grande Mur, che nonostante a sua giovane età, sapeva già riparare alcuni tipi di armature.

"Ha fatto proprio un buon lavoro il piccolo Kiki!" disse fieramente Asher dell’unicorno.

"Vero cavaliere!" ribatte Aspides

"Le nostre armature sono tornate a risplendere come se fossero appena state create da una mano divina!" disse Geky contemplando la sua armatura dell’orsa maggiore.

"Anche se le nostre armature non possono competere con quelle di Pegasus e amici, queste ora completamente restaurate saranno in grado di difenderci maggiormente dall’attacco del nemico!" rispose Ban del leone minore.

"Non vedo l’ora che Ercole e i suoi cavalieri attacchino per mettere a frutto i nuovi allenamenti!" continuò Ban.

"Non essere precipitoso cavaliere!..." rispose Asher.

"...verrà quel momento, auguriamoci di non ritrovarci all’inferno!" continuò Geky.

Intanto nella sala del grande sacerdote i preparativi erano stati ultimati e la sala stessa era stata restaurata minuziosamente.

Sul pavimento di marmo bianco un lunghissimo tappeto di seta rosso adornato da disegni dorati faceva da contrasto con i grandi drappi di vari colori appesi alle altissime pareti.

L’insieme era straordinario, i colori sgargianti dei drappi andavano dal giallo più acceso al turchino senza soluzione di continuità creando un gioco di colori paragonabile solo all’olimpo stesso.

Il trono era posto al centro della sala adornato di ghirlande dorate, mentre davanti alo scranno stava un piccolo tavolino su cui erano appoggiati la sacra maschera l’elmo d’oro, la collana del potere e le lunghe vesti del grande sacerdote .

Tutt’intorno stavano i sedili posti secondo la scala gerarchica dei presenti all’investitura.

Fuori dalla grande sala due guardie dai fisici possenti facevano guardia affinché nessuno vi entrasse senza permesso.

Tenevano nelle mani un pesante scudo in bronzo e una appuntita lancia giavellotto pronta in qualsiasi momento.

Anche loro discutevano su chi sarebbe stato il loro nuovo grande sacerdote, ma neanche loro sapevano con certezza chi sarebbe stato il nuovo grande sacerdote.

Dietro di loro stava un immenso portale di avorio ageminato, superbo lavoro dell’antico scultore greco Fidia.

Dalle sue stanze, Atena stava ancora discorrendo con Nettuno sulla imminente guerra con il dio della forza.

"Cosa potrei fare contro mio fratello?" chiese la dea.

""Riuniamo i pochi cavalieri a noi rimasti fedeli e attacchiamo per primi in modo da avere un certo fattore sorpresa!" rispose Nettuno.

"Tra le mie fila posso ancora contare su Syria delle sirene e su Thetis cavaliere sirena!" completò il dio.

"Non saranno sufficienti contro i cavalieri guidati da Ercole!" rispose la dea.

"Uniamo le nostre ultime forze armate in un unico esercito, in questo modo riusciremo almeno ad avere un margine di vittoria..."e continuando "...e anche se non fossero sufficienti potremmo sempre ripiegare senza problemi!" disse concludendo Nettuno.

"Vorrei essere ottimista come lo sei tu Julian!" fece la dea.

"Isabel comunque vadano le cose, io non ti combatterò più parola sia di Julian Kedives che di Nettuno dio dei mari!" concluse il ragazzo.

"Mi conforta sapere che il mio più antico nemico, d’ora in poi non sarà più tale!" completo Athena.

"I miei cavalieri sono rimasti in pochi, ma posso sempre contare su di loro, sulle mie sacerdotesse guerriero, e sull’unico cavaliere d’oro ora vivente al grande tempio..." e aggiungendo "...ma nessuno di loro perderà la vita nel tentativo di proteggermi!"

"Athena capisco i tuo stato d’animo, ma non puoi ragionare in questo modo!" replicò Nettuno.

"Cosa dovrei fare allora?" chiese Athena.

"Sicuramente un tuo sacrificio non sarebbe utile a nessuno, l’unico a giovarvi sarebbe Ercole!" rispose Nettuno.

"Ora non preoccupiamoci dell’imminente battaglia, devi consacrare il nuovo grande sacerdote e farlo sedere sul trono del grande tempio!" disse il dio.

"Hai ragione, scusami Nettuno!" rispose Athena.

"Andiamo allora, manca poco all’inizio delle cerimonie!" disse la dea.

"Dopo di te mia adorata Isabel!" disse Julian.

Nel frattempo nella stanza del trono tutto era pronto per la cerimonia. La stanza era addobbata a festa e numerosi scrigni erano stati nuovamente ricollocati tra i quali comparivano quelli dei cavalieri d’argento morti e quelli dei gold saint.

Su tutti troneggiava la figura maestosa a grandezza naturale dell’armatura divina della dea, posta su un piedistallo in calcare bianco venato di nero.

Pian piano nella grande sala cominciarono ad affluire gli invitati.

Un cerimoniere cominciò a chiamare e declamare i nomi degli invitati e il loro rango. Ad ogni cavaliere il tutto si ripeteva con le stesse modalità.

Dopo circa mezzora tutti gli invitati erano ormai presenti in quella grande sala, ma mancavano ancora Athena e Nettuno che puntualmente entrarono con il lancio di petali di rose di vario colore. Lo scintillio dei preziosi indossati dalle due divinità dava un aria di ricchezza antica a tutto l’ambiente circostante.

Passi leggeri e calibrati finché entrambi non si sedettero sul trono che era stato loro preparato. Athena sedette su quello del grande sacerdote che presto però sarebbe stato occupato dal nuovo grande sacerdote.

Uno squillo di tromba annunciò l’inizio della cerimonia di incoronazione .

Allora Athena cominciò a tessere le lodi di tutti i presenti uno ad uno non mancando nessuno lasciando tutti interdetti su chi sarebbe stato il nuovo grande sacerdote.

"...Andromeda, cavaliere dell’omonimo segno e mio cavaliere divino, lodo le tue qualità che ti hanno portato a diventare mio cavaliere divino..." e continuando "...Asher del’unicorno, Andromeda nero, Damian del corvo, Vesta di cerbero, Gemini della terza casa, e Pishes della dodicesima, nonché Mizar di Asgard e Kira di Scilla...questi sono stati i tuoi nemici che a malincuore sei stato costretto a combattere!" disse mestamente la dea.

Dicendo queste parole passò tutti i cavalieri uno ad uno finché non arrivò alla volta delle sacerdotesse guerriero che per l’occasione indossavano la loro armatura che era stata restaurata da Kiki.

"Castalia, sacerdotessa guerriero del grande tempio ..."continuò la dea fino a completare le lodi di tutti i cavalieri a lei fedeli.

Finita questa parte della cerimonia iniziò la fase più importante dell’incoronazione, quella cioè in cui il designato avrebbe scoperto di essere il nuovo pontefice massimo. In quella occasione l’armatura si sarebbe staccata dal cavaliere scelto e sarebbe andata ad un nuovo custode.

Come era già successo solo una volta in passato Athena espanse il suo cosmo e tolse l’armatura del cavaliere da lei scelto, e con grande stupore nessuno dei cavalieri dello zodiaco venne scelto. Improvvisamente l’armatura dell’Ofiuco si staccò dal corpo di Tisifone e andò come rituale a ricomporsi vicino ad Athena.

Ci fu sorpresa e Tisifone stessa rimase incredula davanti a ciò che essa significava.

La prescelta di Athena era Tisifone dell’Ofiuco, il nuovo grande sacerdote era una donna, la prima nella storia del grande tempio.

"Tisifone dell’Ofiuco sei stata scelta come nuovo grande sacerdote addetto al culto di Athena dea della giustizia, riceverai i simboli e il potere di comandare gli ottantotto cavalieri sacri ad Athena per difendere la giustizia sulla terra!" dichiarò Athena.

"Nomino formalmente Tisifone nuovo grande sacerdote del grande tempio quale mia rappresentante sulla terra !"disse con tono altezzoso la dea.

"Ora l’armatura dell’Ofiuco non vestirà più il corpo di Tisifone ma andrà ad un nuovo cavaliere che lei stessa addestrerà personalmente!" disse Athena.

"Athena mia signora, non sono all’altezza di un compito così importante!" disse Tisifone.

"Non avere paura mia sacerdotessa sacra, ho scelto te perché sei stata la più meritevole tra tutti i cavalieri, quindi non accetterò un tuo rifiuto!" disse la dea severamente.

La sacerdotessa allora si avvicinò come richiedeva il rituale di incoronazione e fece formalmente giuramento davanti a tutti i presenti di adempiere nel miglior modo possibile la carica a lei data.

Due ancelle vestite di un peplo bianco e con i capelli adornati di preziosi diademi si avvicinarono alla sacerdotessa e le tolsero la maschera che era stata tenuta da molti anni rivelando un viso dolce come quello di un angelo. Lunghi capelli verdi incorniciavano quel viso così dolce.

Le vesti del grande sacerdote erano inadatte al corpo di una donna, perciò Athena stessa aveva creato un abito che si confacesse maggiormente a una divina adoratrice.

Una maschera dorata dai lineamenti sereni era posta insieme alla corona che era anch’essa d’oro.

La corona era la stessa usata dal precedente grande sacerdote ma era invece che essere rossa era diventata color oro.

Le ancelle vestirono in un lampo di luce Tisifone cambiandoli abito in un attimo senza che nessuno se ne accorgesse e gi porsero la maschera dorata e l’elmo.

Tisifone li prese e davanti a tutti i presenti li indossò dichiarando se stessa nuovo grande sacerdote ,anzi "DIVINA ADORATRICE DI ATHENA".