I PREPARATIVI
Intanto il dio della forza dall’alto dell’olimpo aveva deciso di comunicare il suo ritorno sulla terra al grande sacerdote a lui fedele.
Espanse il suo cosmo e attraverso la sua armatura stabilì un contatto con il grande sacerdote a lui fedele.
Il grande sacerdote corse attraverso i corridoi fino alla sala dove era custodita la sacra armatura divina e la vide attorniata da un potente cosmo.
"Mio signore è lei che mi parla attraverso l’armatura?" chiese il grande sacerdote.
Dalla statua si levarono queste parole: "Grande sacerdote, sta per avvenire la mia venuta sulla terra a causa di una questione molto grave!" rispose .
"Il sommo Zeus mi ha incaricato di punire una divinità a lui ostile e per questo ti chiedo di richiamare nel più breve tempo possibile i cavalieri d’argento a me fedeli così come quelli di platino mia personale guardia del corpo!" disse dall’alto dell’olimpo il dio.
"Tra una settimana il mio esercito dovrà essere completamente ricomposto e pronto ai miei ordini!" e continuando "con me risorgerà anche un cavaliere di Athena che mi aiuterà a sconfiggere il mio nemico, dono questo del sommo Zeus!".
"Mio signore, i suoi cavaieri sono sparsi in tutto i mondo e non so se saranno tutti presenti qui entro una settimana!" disse il cavaliere coperto da una maschera.
"Nessuno dei miei cavalieri morirà in questa sacra guerra che si sta per compiere, io non lo permetterò assolutamente" aggiunse il dio.
"Alcuni dei suoi cavalieri d’argento sono già presenti qui e altri arriveranno nel più breve tempo possibile per difenderla!" disse il grande sacerdote.
"La mia venuta sarà annunciata da un lieve terremoto al quale si susseguirà un tuono e un fulmine, fino ad allora richiama i miei fedeli seguaci e istruiscili sul da farsi!" rispose Ercole.
"Ercole, gran parte delle armature sono state danneggiate durante l’ultima guerra sacra con la divina Era." disse reclinando la testa.
"Hamal del fabbro, falle riparare da lui e dai suoi aiutanti sull’isola di Thera, vedrai che torneranno splendenti come prima se non di più!" rispose il dio.
"Mi metterò subito in contatto con i sacri fabbri come da lei ordinato!" disse il cavaliere .
"Scenderò con il mio vero corpo e non con il corpo di un semplice uomo come in passato hanno fatto Ades e altri!" replicò il dio.
"La situazione è molto grave, e per questo ti chiedo di richiamare tutti i cavalieri d’argento, di bronzo e i quattro cavalieri di platino a me fedeli, nonché tutte le mie armate di soldati!" sentenziò il dio.
"...così sarà fatto mio signore!" disse il grande sacerdote.
Dette queste parole il divino cosmo di Ercole scomparve lasciando solo le vestigia del dio risplendere di luce propria.
Il grande sacerdote rimase perplesso di fronte alla richiesta di riunire le armate ne minor tempo possibile.
"Sono ormai trecentosessantadue anni che l’armata di cavalieri fedeli a Ercole non viene più riunita..."pensò tra se e se.
"...molti dei cavalieri sono diventati saint di Athena, di Apollo e di Eris Discordia..." riflettendo fra se.
"Tra breve il nostro signore tornerà sulla terra e ci guiderà in una guerra sacra, la prima contro Athena..." e continuando "fratello contro fratello, un bagno di sangue sarà!".
"Il divino Zeus ha predisposto questo ordine!" e dicendo queste parole una figura entrò nella grande sala del trono .
"Grande sacerdote ci sono novità?" chiese il cavaliere.
"Ismaele dell’uccello del paradiso ti do il benvenuto nelle mie stanze!" rispose il grande sacerdote
Il cavaliere portata corti capelli biondi da cui scendeva un lungo codino fino all’altezza della cintola. Gli occhi profondi come il mare incorniciavano un viso dolce e elegante per essere quello di un cavaliere di Ercole.
"Qualcosa l’angustia grande sacerdote?" chiese.
"Si cavaliere d’argento!" rispose.
E continuando "Il nostro signore, il divino Ercole mi ha parlato, e mi ha rivelato una sua venuta a tempi brevi a causa di una guerra che deve essere intrapresa con il grande tempio di Athena!" rispose austeramente senza far apparire emozioni.
"Contro Athena?" chiese il cavaliere d’argento.
"Si contro di lei e i cavalieri superstiti!" rispose il sacerdote.
"Athena è nostra alleata dal tempo del mito, come mai il nostro signore ha intenzione di scatenare una guerra contro la sorella a lui più cara?" disse Ismaele.
"Non lo so cavaliere!" fu la risposta.
"Devono esserci dei gravissimi motivi per una decisione così drastica!" rispose.
"Noi cavalieri d’argento siamo fedeli sin dai tempi dei miti a Ercole dio della forza e a Athena dea della giustizia, come possiamo muovere guerra contro chi protegge la pace e la giustizia sulla terra?" chiese il cavaliere.
"Hai ragione cavaliere d’argento, è un non senso vero e proprio!" disse il grande sacerdote.
"...e come darsi a zappa su propri piedi sapendo che ci farà del male..." e continuando "...ma se questi sono gli ordini del nostro dio, noi cavalieri li eseguiremo senza obbiettare anche se ciò comporterà una feroce guerra con i sopravvissuti del grande tempio!" disse tristemente il cavaliere la cui armatura faceva apparire chi la indossasse un angelo.
"Va ora cavaliere dell’uccello del paradiso, ti ordino in nome del dio della forza di richiamare gli altri cavalieri d’argento e quelli di bronzo, mentre io stesso richiamerò quelli di platino!" disse con tono maestoso il sommo pontefice nonché rappresentante del dio della forza in terra.
Dette queste parole il cavaliere d’argento si inchinò e si congedò dal grande sacerdote.