UN AIUTO INSPERATO
I restanti cavalieri d’oro erano li ora, intimoriti di fronte ad una potenza mai vista, piccoli di fronte alla grandezza di un Dio. Erano consapevoli che se le difese combinate di Shaka, Mur e Camus avevano fallito, loro avrebbero avuto ancor meno possibilità di evitare quella tecnica così dannatamente potente. Ma ci avrebbero provato… Saga, Aldebaran e Dauko erano pronti a tutto…
"Dovremmo usare il colpo proibito"
"E’ necessario, forza allora!"
"Io intanto cercherò di bloccarli con gli Strati di Spirito mentre Micene attaccherà col sacro Sagitter e Shura fenderà con l’Excalibur"
"Si Deathmask"
ma gli dei esplosero un altro simile colpo, i cavalieri non ebbero il tempo di prepararsi, sapendo che tra loro c’erano i più valorosi in battaglia, Deathmask ed Aldebaran offrirono i loro corpi come scudo di fronte alla tecnica degli Dei, tra l’altro diminuita di potenza grazie alla spada di Shura che fendette il colpo, ma non lo evitò, travolgendo anche lui. Sopravvissero solo per le loro armature, ma diedero il tempo a Saga, Micene e Dauko di posizionarsi per eseguire l’Urlo di Athena.
"Pagherete per ciò che avete fatto ai nostri fratelli!"
Il grido di Saga si alzava solenne sull’Altura delle Stelle, Zenith e Nadir sembravano non essere presenti, attaccavano guardandosi negli occhi pieni di luce, senza guardare il nemico. L’energia da loro scaturita era impressionante.
"Morite, miseri mortali!"
Di nuovo lo stesso colpo, improvviso, potente e preciso, ma i custodi dorati ebbero il tempo di controbattere!
"Per la giustizia, Urlo di Athena!"
Fu solo un mare di luce che ingoiò tutti loro, tutta la natura intorno, tutto il grande Tempio. Cosa sarebbe rimasto di tutto questo? Cosa sarebbe successo se gli Dei fossero sopravvissuti?
Al riapparire timido della vista, i tre custodi giacevano seduti a terra, sfiniti dall’enormità della forza scaturita dalla loro evocazione.
"Ce l’abbiamo fatta Micene!"
Dauko aveva creduto di aver vinto, aveva creduto… o meglio… sperato che gli Dei che si erano preposti alla loro sconfitta fossero stati sconfitti… degli Dei.
"Mi spiace contraddirti, cavaliere, ma non ce l’avete fatta proprio a fare nulla!"
Tuonò Nadir, le due Divinità erano fluttuanti in aria; avevano fatto in modo che si dividessero, che non potessero usare nuovamente la Morte Oscura, ma ora, che loro giacevano privi di forze, anche un cavaliere di bronzo li avrebbe potuti finire.
"Le forze vi hanno abbandonato cavalieri, ora siete alla nostra mercé, mi complimento per la tecnica usata, probabilmente sarebbe stata efficace se non l’avessimo schivata dividendoci… bravi! Ma la vostra scoperta vi costerà la vita, la vostra folle corsa finisce qui, nell’Altura delle Stelle, qui, dove il vostro sacro ordine ha visto la luce… Ondata Demoniaca!"
Il colpo partì verso i custodi, Saga chiuse gli occhi d’istinto, anche l’armatura sembrava pesargli troppo ora, e così fecero anche Dauko e Micene… non potevano sopravvivere… non più.
Ma l’ardire del colpo di Nadir fu interrotto da un potere più grande, da un cosmo maggiore…
"Chi osa?"
Dalle scalinate che davano al Sacro Luogo si vide apparire una forma umana che disse:
"Non farete male a nessuno, voi… voi miseri esseri, siete reincarnazioni di Dei, siete materiali quanto questo sasso che stringo tra le mani…"
e detto questo lo sbriciolò…
"Chi sei? Mostrati e combatti o preferisci forse fuggire da…."
Ma non terminò la frase che un tridente dorato lo trafisse in pieno petto scagliandolo contro una parete rocciosa dietro di lui.
Saga riaprì gli occhi…
"Nettuno…"
Il Dio dei Mari era giunto, giunto per aiutare i cavalieri, giunto per porre fine al barbaro tiranneggiare degli Dei.
"Si cavaliere, sono qui, riprendete le forze, dovrete usare di nuovo l’urlo di Athena!"
"Si"
Nettuno richiamò a se il Tridente.
"Maledetto tu sia Nettuno, sai che non puoi impedirci di portare a termine il nostro piano, tu ci sei inferiore!"
E nello stesso tempo che egli disse queste parole, cominciò a nevicare. Zenith spaesato disse:
"Ma che prodigio è mai questo?"
"Non un prodigio, un avviso, un avviso di morte!"
Dall’altro lato dell’altura delle stelle, Orion, ora portatore di Odino, si avvicinava con passo deciso e calmo…
Dalla sorpresa iniziale però, sul volto di Nadir prese il posto la rabbia più cieca…
"Due Dei minori? Non ci spaventate! Ondata Demoniaca!"
"Tridente d’oro!"
Il colpo di Nadir tornò indietro e colpì lo stesso Dio, ma con una forza centuplicata.
"Maledetto! Cometa Siderale!"
"Occhi di Drago!"
e prima che Zenith riuscisse a terminare l’invocazione del suo colpo, quello scagliato da Orion lo raggiunse e lo fece precipitare al suolo, rovinosamente.
"Non possiamo continuare così Nadir, dobbiamo farlo ora!"
"E …e va bene Zenith, si compia il loro destino e quello dell’universo intero!"