LE VESTIGIA DORATE SONO MORTE!

 

Yog Sothoth si rialzò, il colpo di Micene lo aveva stordito e non voleva ammettere a se stesso che un mortale lo aveva colpito duramente…

"Te lo ripeto cavaliere, è stato un caso l’avermi raggiunto, non succederà di nuovo"

Micene non diceva nulla, si era limitato ad invitarlo alla battaglia con un cenno della mano.

"Maledetto, non osare provocarmi oltre! Nucleo Infernale!!!"

Il cavaliere del Sagittario evitò il colpo alzandosi in volo..

"Non vorrai attaccarmi con lo stesso colpo di prima cavaliere! Sarebbe un suicidio!"

"Non intendo farlo cavaliere della Violenza, non ne ho più bisogno.. per il sacro Sagitter!!"

Una miriade di colpi simili a palle di luce si diressero verso Yog Sothoth, dal cielo, l’attacco di Micene era straordinariamente efficace.

La terra intorno al Dio Esterno esplose, avvolgendolo in una nube polverosa… celandolo agli occhi stupefatti degli altri santi dorati.

Micene una volta a terra estrasse senza indugiare l’arco, lo tese e scoccò la freccia d’oro che in più di un’occasione aveva salvato Athena

"Muori Yog Sothoth… Freccia dorata, vai!"

La freccia scoccata dal cavaliere del Sagittario entrò nella nube cercando di colpire il nemico.

Ci furono degli attimi interminabili, quando si udì un rumore; come se il metallo avesse ceduto alla volontà della punta d’oro.

Quando la polvere si riposò a terra, ciò che apparve agli occhi dei cavalieri fu motivo di gioia..

"Micene! L’hai colpito, la tua freccia ha trafitto il cavaliere della violenza!"

La gioia di Dauko era comprensibile, uno di loro, un cavaliere d’oro aveva forse ucciso un Dio Esterno?

Yog Sothoth giaceva infatti a terra, in posizione seduta, con la schiena appoggiata alla parete rocciosa e la freccia di Micene aveva preso senza indugiare il cuore del cavaliere della Violenza.

"E’ finita cavaliere, ti ho dimostrato che chi crede nei giusti ideali non può perdere!"

"Ahh… mi… mi hai colpito al cuore, cavaliere d’oro…"

Yog Sothoth aveva la testa piegata a guardare la terra, non si intravedeva il suo sguardo… la rialzò ed un sorriso estremamente malvagio era apparso sul suo volto…

"… peccato però che io non abbia un cuore!"

Detto questo prese con la mano la freccia e la estrasse dal suo corpo, rivelando un particolare sangue verdastro che usciva dal buco provocato dall’arma del Sagittario.

"Gelo Siderale, colpisci il mio nemico!!!"

Micene, colto di sorpresa si girò di scatto per evitare il colpo, che comunque lo raggiunse alle spalle, scaraventandolo per aria. Dopo la caduta si rialzò di scatto, come a far capire che il colpo di Yog Sothoth era andato a vuoto.

"Tutto qui cavaliere?"

"Hai perso Micene!"

"Cosa stai blaterando Dio minore? Il tuo colpo no ha sortito alcun effetto su di me!"

"E’ vero cavaliere, non su di te, ma dimmi, come farai a portare i tuoi attacchi e ad evitare i miei ora?"

"Ora cosa cavaliere? Spiegati!"

"Ho trovato il tuo punto debole Micene! Il mio colpo ti ha raggiunto e ha bloccato le tue ali congelandole… come farai ora a difendere ed offendere senza la parte più importante delle tue vestigia?"

Yog Sothoth aveva capito che la potenza maggiore di Micene veniva quando lui era in volo, tecnica tra l’altro possibile solo grazie alla particolarità della sua armatura. L’espressione del cavaliere del Sagittario cambiò di colpo, ed il cavaliere della violenza ne approfittò

"Vedo la paura ora nei tuoi occhi cavaliere, ed è una paura giustificata… non puoi nulla contro un Dio! Furia degli Elementi!"

Il colpo di Yog Sothoth era diretto, preciso come una lama di coltello… Micene alzò il braccio per coprirsi il volto… ed il colpo non esitò a raggiungerlo.

"Cosa sei ancora in piedi? Ma quello… cos’è quello?"

Micene ritrasse il braccio che scoprì coperto con uno degli scudi di Dauko.

"Grazie Dauko il tuo intervento è stato provvidenziale!"

"Maledetto, come osate interferire?"

"Cavaliere dell’odio, tutti noi siamo in verità uno solo, le nostre vesti dorate benedette da Zeus stesso hanno una volontà propria e se combattiamo per la giusta causa, tutte le armature reagiranno di conseguenza!"

Le parole di Dauko erano sagge e giuste e rivelarono ancor ulteriormente l’affinità e l’armonia che contraddistingueva le vesti dorate.

"Non sarà uno scudo a difenderti da me! Furia degli Elementi!"

Un nuovo colpo più potente si diresse verso Micene, che, come aveva fatto prima, alzò lo scudo a difesa del suo corpo… ma questa volta l’urto era troppo forte ed il cavaliere del Sagittario era stato colpito in pieno, cadendo rovinosamente.

"Maledetto, ora basta andiamo cavalieri!"

L’invito di Shura era stato accolto da tutti, che in un attimo si schierarono davanti al corpo privo di conoscenza di Micene.

"Ora battici tutti se puoi cavaliere! Micene ha dato l’esempio, l’esempio che puoi essere sconfitto!"

Ioria era più avanti di tutti, l’aria furibonda per il fratello colpito, i pugni chiusi e stretti pronti a far esplodere la sua rabbia… era un ragazzino quando Micene lo istruì per diventare cavaliere d’oro, e se ora indossava quelle vesti era solo per merito suo.

"Sei tu il mio prossimo avversario?"

"Non porti domande inutili… per il Sacro Leo!"

La fitta rete di raggi mortali tessuta da Ioria aveva qualcosa di diverso, era non solo più fitta, ma più potente… Yog Sothoth rimase inerme di fronte a tale potere e subì il colpo senza nemmeno avere il tempo di fiatare.

"Pagherai per ciò che hai fatto a mio fratello, maledetto!"

"Ammetto che la tua forza è grande cavaliere, e vedo che stai acquisendo il senso ultimo della tua costellazione… ma sarà sufficiente?"

Yog Sothoth si alzò in piedi, ma con sua sorpresa ricadde a terra… e pensò:

"Come è possibile?, non riesco a trovare la forza per alzarmi, che il colpo di Ioria sia stato veramente lanciato ad una potenza così superiore?"

E’ l’inizio della fine cavaliere della Violenza, porta i miei saluti al tuo Dio!!! Per il Sacro Leo!"

La sfera di luce di Ioria viaggiava imperterrita verso il volto di Yog Sothoth, in ginocchio per il colpo ricevuto prima… ma successe qualcosa di malvagiamente inaspettato.

"Non ho avuto il piacere di combattere con te cavaliere del Leone!"

"Shub Nighurath! Sei riapparso a proteggere tuo fratello!"

Così era, il cavaliere dell’Odio era tornato e stringeva tra le mani il colpo segreto di Ioria, che compresse e fece svanire.

"Cavaliere dell’odio, tu qui? Come mai sei venuto in mio soccorso?"

La domanda di Yog Sothoth era mossa da impensabili dubbi, dubbi che trovarono una soluzione nella risposta del fratello

"Se sono qui è perché Chtulhu ha assistito alla tua sconfitta, ed ha incaricato me di mettere la parola fine alla loro esistenza, ritirati fratello, contro di loro saresti destinato alla sconfitta!"

"Non è vero! Io posso battermi ancora!"

"Ho detto di ritirarti, fallo subito!"

Ma il cielo si squarciò di una voce tremenda ed orribile

"Figli miei… incapaci di misurarvi con degli esseri così banali! Tornate nel Limbo Eterno, è giusto che Astaroth metta fine alla loro vita, voi non avete saputo farlo"

"Ma Signore!…"

"Silenzio! Avete fatto loro dono del cosmo ultimo, dell’ottavo senso, tu Shub’Nighurath, con il tuo errore di non averli eliminati subito, e tu Yog Sothoth, che ti sei dimostrato così debole ai loro ed ai miei occhi…"

Era il signore dell’Oblio, ed egli non interessava dei cavalieri d’oro, interessava dei suoi figli, così al momento inferiori… sarebbe intervenuto lui stesso?

"Come vi ho detto poco fa, il cavaliere della Paura farà loro la sua comparsa, voi avete pensato ad annientare loro ma siete stati degli stupidi, la maggior parte dei loro poteri risiede nelle vestigia che portano con se… annientatele… e tornate da me. Questa è la parola del Signore dell’Oblio!"

I cavalieri d’oro avevano ascoltato quanto detto con orrore… chi era Chtulhu? Chi era costui?

"E va bene! Spoglieremo questi vermi delle loro armature e poi Astaroth verrà a scovarli per annientarli, sei d’accordo Yog Sothoth?"

"Non possiamo fare altrimenti Shub Nighurath, sei pronto?"

Saga avanzò il passo

"Se avete finito le vostre discussioni familiari ci sarebbe un conto da regolare!"

Ma Shub Nighurath si levò in aria e si dispose a croce… se solo i cavalieri avessero visto ciò che era successo ad Athena! Cominciò quindi un’invocazione a Chtulhu. Yog Sothoth, ripresosi, stava bruciando il suo cosmo…

"Sei pronto cavaliere dell’Odio?"

"Pronto fratello!"

Dauko allora intervenne

"Avanti cavalieri, per Athena, colpiamo il nemico!"

Ma il cavaliere della Violenza lo guardò e rispose:

"Pazzi non sapete a che andate incontro, la vostra Dea è morta e seguirete il destino che Chtulhu ha scritto per voi… Fulgore Divina.. colpisci!"

Il divino fulmine colpì le dodici vesti dei cavalieri che si scomposero e ricomposero davanti ai custodi sopraffatti dalla tensione, in quel momento Shub Nighurath, lanciò quel colpo terribile che aveva ricevuto Athena prima di loro, sulle dodici vestigia, riducendole letteralmente in polvere d’oro.

"NO, le armature d’oro!"

Mur cominciò a piangere, troppa era l’emozione.. cosa avrebbero fatto ora? Il sacrificio di Athena era stato vano? L’intervento di Zeus non aveva sortito alcun effetto? Che ne sarebbe stato di loro?

"Bene cavalieri, ora siete senza l’armatura che vi protegge, ora siete senza l’amplificatore dei vostri danni… ringraziate il vostro unico Dio Chtulhu, poiché vi ha concesso di vivere ancora qualche ora! Quanto a noi ci vedremo presto…"

Detto questo i cavalieri dell’Odio e della Violenza sparirono attraverso un portale dimensionale, tutti avrebbero ricordato quei sorrisi maligni che avevano quando se ne erano andati… ora erano veramente dodici pecore accerchiate da un branco di lupi affamati…

Tutti i cavalieri d’oro si inginocchiarono a terra, c’era chi piangeva, chi era irato, e chi come Shaka pensò:

"Solo un miracolo potrà salvare noi ed il mondo intero per quanto sia possibile… solo un miracolo… che purtroppo non verrà mai".