LA RABBIA DI MICENE

 

I cavalieri stavano uno di fronte all’altro, pronti alla lotta, gli altri cavalieri d’oro stavano giungendo alla sesta casa; tutti avevano avvertito il nuovo pericolo e tutti erano pronti alla battaglia.

"Cavaliere della Violenza, stai pronto a ricevere il Sacro Virgo, ti colpirò come ho fatto con Shub’Nighurath prima di te e stavolta non sarò clemente, ma porterò il mio attacco con l’ausilio completo della tecnica Arayashiky!"

Le parole di Virgo servivano da monito per il Dio Esterno, che invece accennò ad un piccolo sorriso

"Cavaliere d’oro, che ti si addica il nome nobile che porti?… sei abile con le parole… ma lo sarai anche nel portare i tuoi attacchi? Dimostramelo, dimostralo a Yog Sothoth! E non aver timore di portare i tuoi colpi al massimo delle tue capacità, li saprò evitare senza nemmeno muovermi."

Detto questo le sei braccia della sua armatura si aprirono sulla sua schiena, ogni arto finiva con una mano chiusa a pugno, quasi a formare una ruota di pavone, quasi a ricordare le vestigia di Hypnos, dio minore sconfitto in Ade.

"Mi sorprende la tua armatura cavaliere, ti servono forse più di due braccia per bloccare i miei attacchi?"

"Avrò modo di sorprenderti cavaliere, la tua ironia è un fattore che non considero, le mie vestigia sono ben più solide della tua misera armatura! Ed ora in guardia!"

Mur, Saga e gli altri cavalieri erano sulla soglia della casa di Shaka, videro l’anfratto che conduceva al giardino dove i due cavalieri stavano per darsi duello.

Shaka accortosi dell’arrivo degli altri gold creò un muro simile al Muro di Cristallo del cavaliere d’Ariete, chiudendo il passaggio ai custodi dorati.

"Shaka che fai? Sei forse pazzo? Libera il passaggio e dacci modo di aiutarti!"

Le parole di Aldebaran erano dettate dall’angoscia di vedere sconfitto il cavaliere della Vergine; non aveva dimenticato la potenza del cavaliere dell’Odio.

"Dunque vuoi che combattiamo solo io e te cavaliere?"

Yog Sothoth allargò ulteriormente il suo sorriso di scherno, la scelta di Shaka era ormai fatta, avrebbe resistito al cavaliere della Violenza?

"Si cavaliere, io e te, solo io e te!"

Saga stava per dire qualcosa ma Mur lo bloccò, il suo sguardo era il solito, fermo, deciso ed inequivocabile… ogni parola che avrebbe pronunciato sarebbe corrisposta alla più cruda realtà:

"Lascia che gli eventi seguano il loro corso, se Shaka ha voluto così sa quello che fa"

"Lo spero Mur, lo spero proprio."

Il giardino si illuminò d’improvviso, Shaka stava espandendo il suo cosmo che da aureo stava diventando bianco… il cosmo ultimo, l’ottavo senso.

"Eccomi cavaliere, per Athena… Per il Sacro Virgo!"

Il colpo era portato con grande potenza e ad una velocità superiore a quella della luce.

Dauko sopraggiunto in quel momento aveva visto nettamente che Shaka usava a pieno i suoi poteri.

"Il cavaliere della sesta casa non è più umano, è un semidio!"

Con queste parole si rivolse agli altri dieci custodi, dieci perché Micene non era con loro, e, increduli, non sapevano che dire…

Yog Sothoth aveva parato il colpo con le prime due braccia della sua armatura, che prima presentavano i pugni chiusi, ed ora, dopo aver parato il colpo segreto di Shaka, avevano i palmi aperti con al di sopra due piccole fiammelle.

"Bravo Shaka, ottimo colpo ma non puoi padroneggiare a lungo l’ottavo senso contro di me, prima o poi cederai ed io approfitterò di questa tua debolezza per colpirti con i miei migliori attacchi!"

Il cavaliere della Vergine sapeva che non sarebbe stato in grado di usare la sua tecnica a lungo, non ne aveva mai avuto bisogno, e comunque il suo allenamento era troppo poco in confronto ad un essere che aveva già in dono questo potere da molti anni prima di lui.

"Ti sei preso gioco delle mie vestigia cavaliere, ora avrai modo di pentirtene…"

Il cosmo di Yog Sothoth diventò rosso intenso, le braccia con le fiamme sulle mani si voltarono verso Shaka che rimase come immobilizzato.

"Sono il custode degli elementi sacri, cavaliere, assaggerai ora il mio primo colpo, il colpo del sacro fuoco, il primo della trinità della natura… Nucleo Infernale vai!!!"

Le fiamme dalle mani dell’armatura si unirono di fronte al cavaliere della Violenza che fece partire un turbine di fuoco contro Shaka, che miracolosamente riuscì a schivarlo.

"Cavaliere, mi hai mancato, devo ammettere che il tuo potere è grande, ma Shaka saprà tenerti testa!"

"Aspetta a cantar vittoria…"

Il cavaliere della sesta casa si girò e vide il suo coprispalla in fiamme, l’armatura si stava liquefacendo, poco dopo le fiamme erano sparite, lasciando la parte di armatura ormai senza più la sua forma originaria

"Ma cosa??…"

"Sei stupito cavaliere? Le braccia del fuoco ti hanno raggiunto con il loro colpo, un colpo paragonabile solo alla temperatura del nucleo solare… tutto cade sotto il suo calore… anche le vostre inutili armature!"

"Maledetto… ma non l’avrai vinta!!! Per il sacro Virgo!"

"Di nuovo uso lo stesso colpo cavaliere? Vuoi dunque segnare il tuo destino?"

Il colpo di Shaka venne parato dalle altre due braccia, che, come avevano fatto in precedenza le prime, aprirono i pugni per assorbire l’energia del cavaliere della Vergine, rivelando alla fine del colpo, due cristalli di ghiaccio sui loro palmi.

Dauko sorpreso commentò

"Ho capito, Yog Sothoth usa la potenza dell’avversario senza mai contrattaccare di suo… sta assorbendo energia cosmica, e le sei braccia della sua armatura sono i tre custodi delle energie elementari!!!"

Camus aggiunse:

"E’ vero cavaliere di Libra, quelli non sono due normali cristalli di ghiaccio… quelli sono simboli… simboli dello Zero assoluto!"

Yog Sothoth espanse nuovamente il suo cosmo che divenne blu acceso, le mani si voltarono verso Shaka che già si preparava a ricevere il suo colpo, i cristalli si unirono come in precedenza le fiamme ed il cavaliere della Violenza fece esplodere un colpo molto simile all’Esecuzione d’Aurora di Camus.

"E con questo siamo a due cavaliere, assaggia la potenza del freddo eterno! Gelo siderale colpisci!!!"

Di nuovo un altro colpo che prese il cavaliere della Vergine in pieno torace, sbattendolo contro il monte vicino dietro di lui.

"Accidenti… è troppo forte…"

Camus urlò:

"E’ successo come nel mio santuario con Hyoga!!! L’armatura di Shaka, guardate l’armatura!!!"

Quando riaprì gli occhi, Shaka si accorse che il pettorale della sua armatura era ghiacciato.

"Il cavaliere dell’Acquario lo sapeva già… le vostre armature ghiacciano allo Zero assoluto, ed è proprio la temperatura al quale io ho portato il mio colpo!"

Rise Yog Sothoth, sapeva che nessuno poteva fermarlo, Shaka perse la calma che lo contraddistingueva e tentò di nuovo il suo colpo.

"Basta cavaliere, ore ti raggiungerò… brucia cosmo della Vergine, brucia e sovrasta questo essere… per il Sacro Virgo!"

"No Shaka, non farlo!!! È ciò che vuole il cavaliere della Violenza!"

Ma le parole di Dauko dettate da una consapevole paura si persero nel vuoto assieme al colpo del custode della sesta casa.

"Di nuovo cavaliere? Vuoi forse annientarti da solo?"

Stessa colpo… medesima risposta, con le ultime due braccia, stessi movimenti… ed apparvero delle scariche elettriche sui palmi delle mani che prima erano pugni chiusi…

"Stolto, il cavaliere di Libra aveva capito, ma tu hai dato ascolto alla tua rabbia ed io vincerò per questa tua debolezza!…"

L’elettricità, come prima il fuoco ed il gelo, si concentrarono davanti a Yog Sothoth che esplose un altro devastante colpo…

"Folgore divina!!!"

Il colpo raggiunse Shaka e venne nuovamente scaraventato a terra.

"Maledizione…, non mio darò per vinto cavaliere!… Ma cosa…?"

L’armatura di Shaka si staccò dal suo corpo e si ricostruì come segno zodiacale di fronte ad esso.

"La folgore divina è un colpo efficace, efficace perché non reca molto danno fisico, ma priva le armature maggiori della loro coscienza per un lasso di tempo più o meno breve… abbastanza per finire l’avversario, ritornando ad essere semplici pezzi di metallo. Ed ora cavaliere, assaggia a pieno l’ira del cavaliere della Violenza!"

Le braccia delle vestigia di Yog Sothoth si scomposero e si ricomposero sulle braccia del cavaliere stesso… le stelle della sua armatura brillarono, il suo cosmo diventò incredibilmente potente…

"Pensa Shaka, che ora giaci nudo come un verme alla mia mercé, pensa ad un colpo potente tanto quanto tutti quelli che hai ricevuto fin’ora… muori mortale… Furia degli Elementi!"

Il colpo era partito sicuro dalle mani del Dio Esterno, Shaka chiuse gli occhi in attesa del suo destino… ma successe qualcosa, qualcosa di incredibile.

"Cosa succede? Chi ha osato bloccare il mio colpo?"

Da una voragine sulla sommità del monte che copriva interamente il giardino, era intervenuto il cavaliere della nona casa ed aveva deviato il colpo mortale di Yog Sothoth.

I custodi increduli urlarono:

"Micene!!! Il cavaliere del Sagittario è qui!"

Micene si parò tra Shaka ed il cavaliere della Violenza

"Non osare oltre cavaliere o scatenerò la mia ira, l’ira del custode di Athena!"

"Non so come tu abbia fatto a deviare la Furia degli Elementi, ma non ci riuscirai di nuovo… vuoi essere tu il mio avversario? Bene, ti eliminerò più in fretta di quanto pensi"

Micene aveva uno sguardo fiero e sicuro, era meraviglioso con le sue vestigia dorate, era la nuova luce di quel giardino… quel giardino ormai distrutto dalla furia di Yog Sothoth.

"Fatti avanti Dio Esterno, non ti temo!"

"Dimostramelo! Furia degli Elementi, colpisci!!!"

Micene si levò in volo ed evitò con facilità il colpo a lui rivolto… in aria si avvitò su se stesso e si diresse verso il suo nemico…

"Brucia cosmo del Sagittario diventa una freccia divina e compi il tuo dovere!"

Il corpo di Micene si circondò di un’aura bianchissima, lucente.. e prese la forma di una freccia immensa, il cavaliere della Violenza non riuscì ad evitare il colpo portato con una potenza incredibile e volò contro una parete del monte stesso.

"Ma come… come hai fatto a colpirmi tu… misero umano… tu insignificante essere inferiore?"

"Sono io il tuo avversario ora…"

Alle spalle di Micene, Shaka sfinito cadde a terra, facendo scomparire il muro che divideva i custodi dorati dal duello. Aldebaran immediatamente gli prestò aiuto e lo portò nella sesta casa, nel tempio interno.

"Tu, cavaliere… è stato un caso, mi sono distratto un attimo e giustamente ne hai approfittato per colpirmi, ma non succederà una seconda volta!"

Ma Micene rispose con tono severo:

"Alzati cavaliere ed affronta il tuo destino.. l’ultimo duello che sosterrai sarà contro di me! Preparati a morire per mano del cavaliere d’oro più vicino ad Athena!"