LA MORTE DI ATHENA, LA FIAMMA SI SPEGNE

… e la luce, lentamente, era scomparsa… i dodici custodi erano stremati al suolo, nemmeno l’Urlo di Athena, eseguito alla perfezione da Shaka, Micene, Dauko e Mur aveva sortito alcun effetto… anzi… si era rivoltato loro contro, riducendoli in fin di vita; nessun altro avrebbe intralciato il piano di Shub’ Nighurath.

Athena già dall’inizio della battaglia col cavaliere dell’odio si era destata… ed aveva pregato… pregato per i suoi dodici amori… invano.

Sapeva bene a cosa andassero incontro i suoi eroi… sapeva altrettanto bene chi avesse davanti ora.

Lei si erigeva in piedi sull’uscio della grande stanza da letto di Arles… bella… divinamente bella… i lunghi capelli violacei che cadevano ad accarezzare il sinuoso corpo di lei… ed alcune ciocche, come i più passionali amanti, accoccolati sul suo seno… la femminilità di cui andava fiera era evidente… ma lasciava ora spazio ad un’essenza spirituale maggiore… era Athena.

"Ti chiedo di rivelarti cavaliere… ormai conosco bene la tua missione… mio padre Zeus me ne ha parlato e l’Olimpo ne è stato testimone."

Le parole della Dea nascondevano un sottilissimo velo di tristezza… forse anch’essa sapeva cosa il fato le aveva celato fino a quel momento…

"Io sono un Dio Esterno, uno dei tre pilastri dell’Oblio; il primo… cavaliere dell’odio… per il rancore che serbiamo per chi ci ha esiliato in un limbo senza fine… i nostri figli… le nostre creature e creazioni… sono Shub’Nighurath… e come sai sono qui per distruggere la tua essenza… e per dimostrarti che di Divino… voi non avete nulla!…"

Le parole del cavaliere dell’odio erano dirette, precise ed innegabili… il sorriso ironico, quasi di scherno, che accennava sin dalla sua venuta, ancora gli contraddistingueva i lineamenti cosi malvagiamente affascinanti del viso… quei suoi occhi solo all’apparenza inespressivi dettavano nell’aere della Sala del Trono, un profondo senso di inquietante terrore…

Athena restò impassibile… almeno esteriormente.

"Ebbene cavaliere, anche se fosse vero che gli Dei sono vostri figli… sempre gli Dei vi hanno esiliati, sempre gli Dei vi hanno sconfitto! Non è quindi detto che questo non possa succedere di nuovo…"

"Bada a ciò che dici essere inferiore!"

Shub’ Nighurath pronunciò queste parole a denti stretti… facendo scomparire dal suo volto quel malvagio sorriso che aveva avuto fino a quel momento; la provocazione della Dea aveva toccato qualcosa di nascosto in lui…

"E’ vero Athena, siamo stati esiliati in dimensioni sconosciute proprio dalle nostre creature… dai nostri figli… ma un simile errore non si ripeterà più!"

"Basta Shub’Nighurath, non posso credere alle tue parole… ne a quelle di Zeus mio padre… smettila di dire che siamo vostre creature!"

"Hai paura della verità piccola Dea?… ebbene… visto che i tuoi dodici umili servi giacciono in fin di vita e non potranno salvarti… e visto che tu morirai per mia mano… ti racconterò la nostra storia…"

Quali parole avrebbe detto il cavaliere dell’odio? Quale era questa verità nascosta?

"Non ci fu il principio… il principio lo creò il mio signore Chtuluh… l’essenza divina… vide nascere l’universo… decise quindi di plasmare dalla sua entità quattro Dei… Aperion, Zeus, Ra e Visnù… e diede loro parte della sua infinita energia. Con il passare di quello che voi chiamate tempo… Chtuluh volle dare una controparte a questi "dei" e quindi creò Lucifero, Ades, Anubis e Shiva… tutto seguì il suo corso… tutto si trasformò…

Ma data la loro inferiorità, il mio Signore volle, come ultima cosa, creare tre custodi di queste divinità con maggiori poteri… io, Shub’Nighurath, cavaliere dell’odio e primo pilastro dell’Oblio… custode di Zeus e degli Dei dell’Olimpo… possessore dell’armatura di stelle a forma fulminea… come lo strumento usato da tuo Padre per governare.

Yog Sothoth, secondo pilastro dell’Oblio, cavaliere della Violenza… custode di Visnù e dei mille Dei inferiori… padrone dell’armatura di stelle a forma di Ibrido a sei braccia…

Astaroth, terzo pilastro dell’Oblio, cavaliere della paura… custode di Ra e delle creature antiche, possessore dell’armatura di stelle a forma di Sole Eterno…

Infine Chtuluh stesso, cavaliere dell’Oblio e nostro Signore… possessore dell’armatura Eterna delle Stelle della Croce e custode stesso di Aperion."

Ecco dunque! I quattro Dei maggiori… i quattro Dei Esterni… i Grandi Antichi…ma il cavaliere dell’odio continuò:

"Quelle che voi avete chiamato Dei… quelle dottrine che hanno chiamato religioni… la fede, la Chiesa, i riti di purificazione nelle acque del Gange, il Paradiso e l’Inferno, , gli antichi riti Egizi di trapasso e la prova della Piuma e del Cuore… i Campi Elisi e l’Ade, il raggiungimento della beatitudine e le pene atroci degli inferi Induisti… esistono solo per la volontà di Chtuluh."

"Bestemmie cavaliere!, come puoi dire questo? Come puoi affermare che Chtuluh sia il tutto? No cavaliere non crederò all’assurdità delle tue insensate parole!"

Athena reagì così, non poteva di certo credere alle parole di Shub’Nighurath… pensava agli uomini, alla sua missione che più volte l’aveva messa di fronte al dovere di salvare il mondo e le persone della terra… ai suoi cavalieri che combattevano per la giustizia, all’amore che provava per Seiya… e tutto questo doveva essere utopia? Mera illusione? Falsi valori?… no… non lo erano…

"Cavaliere, troppo è durata la tua arroganza, troppo anche per una Dea!"

Gli occhi s’illuminarono… un’aura di vividi colori attorniava il corpo di Athena…

"Shub’Nighurath, hai sconfitto i cavalieri a me devoti… non ti riuscirà di farlo anche con me!"

La Dea era determinata… le sue parole erano dirette… sapeva di dover combattere ora.. i suoi cavalieri d’oro a terra le davano ancora più vigore e coraggio e soprattutto le erano di esempio.

"In guardia cavaliere!"

"Non chiedo altro… ti dimostrerò tutta la mia potenza… "

C’era stato un bagliore forte nella stanza… e la Dea indossava nuovamente l’armatura che l’aveva vista sconfiggere il signore dell’Ade…

"Ti sconfiggerò in nome dei valori che ci uniscono, in nome dei miei custodi e della giustizia nel mondo…"

"Risparmiati le omelie… preferisco aprire le danze… Odio totale!"

Cominciava lo scontro, il colpo di Shub’Nighurath viaggiava verso la Dea, che con ampio gesto del suo scettro lo deviò nella stanza…

"Niente male… davvero… ma sarai in grado di tenermi testa?"

"e tu lo sarai cavaliere? Urlo di Athena!"

Il colpo era potentissimo… ma inefficace…

"I cavalieri stessi lo dicono, mai usare due volte lo stesso colpo… questo vale anche per te!"

Si studiavano i due… erano pronti a tutto… il cavaliere dell’odio aveva ripreso quel sorrisetto che lo contraddistingueva, Athena invece era più preoccupata… allora provò un nuovo attacco.

"Ti invoco dall’Olimpo luce che abbaglia il terrore… scendi a me e distruggi il mio nemico…Giudizio Divino.. colpisci"

Il tetto si squarciò, del santuario rimasero solo le colonne, sembrava un fulmine, ma la sua luce era di certo divina… colpì tutto… il cavaliere dell’Odio ne venne travolto… i cavalieri d’oro furono teletrasportati da Athena ai piedi della prima casa un secondo prima che il colpo scendesse dal cielo… Rimanevano solo Athena e delle macerie…

"Non sono comunque tranquilla… Shub’Nighurath non è finito…"

I pensieri della Dea erano questi… sentiva il cosmo del cavaliere pulsare… lui era ancora vivo… era ancora vivo…

"Di certo Athena il tuo potere è grande, ma è nulla paragonato al mio… poco fa hai fatto un invocazione a Zeus… ora capirai a tue spese il potere di un invocazione a Chtuluh… è ora di mettere fine alla tua misera esistenza!"

Il cavaliere dell’odio era sospeso in aria, Athena lo vide guardando verso l’alto… aveva schivato il colpo fatale… ammise a se stessa che era superiore.. ma che lo avrebbe vinto.

Shub’Nighurath aprì le braccia e si dispose a croce… il cielo si era annerito tutto d’un tratto…

"Zyweso keoso, ka Shub’Nighurath.. naa mar f’tha nok laminos…"

Tutte le stelle della sua armatura si espansero fino a far diventare le sue vestigia totalmente brillanti…

"…Kaha na maa, f’than Chtuluh!"

Un enorme raggio di luce a forma del suo stesso corpo partì dal cavaliere dell’odio ed investì in pieno la Dea… che cadde al suolo…

"Ah… ma cosa è successo… che formidabile potenza.. ma cosa..?"

Athena si ridestò confusa, il cavaliere oscuro era di fronte a lei, in piedi…

"L’armatura… l’armatura divina … è scomparsa!!!…"

"Il potere del mio signore è infinito… la tua difesa e la tua offesa sono in frantumi… dissolte… dal potere di un vero Dio… ora che farai Athena? Sei inerme di fronte alla mia potenza… sei nuda di fronte al filo di una lama che si chiama Shub’Nighurath… ha ha ha ha ha!!!"

Era vero, cosa poteva fare la Dea ora se non rassegnarsi al suo destino…

"La commedia è durata troppo Athena… muori!"

La mano del cavaliere dell’odio si infilò sicura come lama di spada tra i seni della Dea, trafiggendo con crudeltà un cuore che aveva sempre battuto per la giustizia…

Lei alzò il volto rigato dalle lacrime e guardò negli occhi il Dio Esterno… piangeva Isabel… piangeva… non per il suo destino, ma per il mondo intero… per i suoi cavalieri che sicuri si riposavano dalla battaglia vicino alla prima casa dell’Ariete… si chiedeva come avrebbero potuto loro fermare un Dio… la dove Athena stessa era stata sconfitta…

L’immagine dell’essenza divina della Dea dietro a Milady stava scomparendo piano piano… e con essa la vita di Isabel…

"Cavaliere… gli Dei…. Gli Dei…riusciranno.. dove io…. Ho fallito…"

"Non lo faranno… non ci fermeranno…"

E dicendo questo ritirò la mano dal cuore che aveva appena smesso di battere… il sangue sgorgava caldo e copioso dal suo corpo… cadendo a terra e perdendosi nei resti del santuario…

"Sei una donna affascinante… ti farò un piccolo dono… conserverò il tuo corpo qui nel santuario, dentro una bara di cristallo… e non attaccherò i tuoi custodi… distinguo i loro cosmi… si stanno lentamente riprendendo… quando arriveranno qui ti vedranno nel tuo loculo e soffriranno… soffriranno da impazzire… questa è una giusta punizione, tornerò a finirli più avanti… di modo che possano cadere nella disperazione più buia"

Detto questo creò una bara di cristallo e vi imprigionò il corpo senza vita di Isabel, era comunque bellissima… distesa… come se dormisse un sonno pieno di sogni… di sogni dove l’amore e la giustizia trionfano…

"Apresto cavalieri… spero gradirete il mio dono… ha ha ha ha ha!!!"

Detto questo il cavaliere scomparve, lasciando dietro ai suoi atti malvagi dodici custodi ora senza una guida… un mondo senza più giustizia … ed un alba preannunciatrice di morte…