Capitolo 6: Lotta per Asgard

"Sono molto abili questi invasori", rifletté una figura, seduta sopra un tronco di una quercia secolare, nel bosco di Asgard, "Si, lo sono", concordò un altro uomo, ambedue indossavano le vestigia dei god warriors.

"Li senti, Yggy? Stanno arrivando", affermò dopo alcuni secondi di silenzio l’uomo seduto sul tronco, "Quante volte devo ripeterti di non chiamarmi in quel modo?", chiese il gigantesco guerriero in piedi, "Troppo poche, amico mio", rispose il più esile, scendendo vicino a lui, per attendere i nemici.

"Attento a non morire, guerriero di Megres", disse il gigante al suo compagno, non appena l’armata di guerrieri dalle bianche vestigia si fermò dinanzi a loro, "Attento anche tu, guerriero di Phecda, e ricorda che costoro sono riusciti ad uccidere il possente Bud di Alcor", spiegò l’esile god warrior.

"Chi siete voi due, insetti?", chiese Thebe, mostrandosi ai due, sempre con i pugni chiusi dinanzi al petto.

"Insetti?", ripeté stupito il guerriero di Megres, "Bé, io non sono un insetto, ma Bifrost, god warrior della stella Megres, allievo di Shiryu di Dragon e fratello e successore del defunto Alberich di Megrez", si presentò l’esile guerriero, mostrandosi al gruppo di nemici. Bifrost aveva lunghi capelli viola, che gli scendevano fino a metà del petto ed occhi rossi come il fuoco, sia le vestigia sia l'aspetto facevano intuire la sua parentela con Alberich di Megrez.

"Ed io sono Yggdrasil di Phecda, allievo di Hyoga del Cigno e fratello e successore del possente Thor", si presentò il gigantesco guerriero della stella Gamma.

Yggdrasil era alto, non quanto il suo predecessore, ma molto alto, il suo corpo era incredibilmente possente, poteva sembrare una quercia secolare data la sua grande massa muscolare, ma era molto più resistente di una quercia, i suoi capelli erano verdi, come le foglie dell’albero, gli occhi violacei ed il volto ricordava quello del predecessore.

"Voi siete compagni di quelle due mocciose e di quel guerriero che abbiamo eliminato?", chiese il comandante di secondo grado, "Si, noi due facciamo parte dei sette god warriors di Asgard", rispose il guerriero di Megrez.

"Dunque ne restano solo due, oltre questi", aggiunse una voce femminile dal gruppo, "No, donna", ribatté Bifrost, cercando la sua interlocutrice nel gruppo, "Avete ucciso una god warrior ed il guerriero ombra, i tre guerrieri più nobili di Asgard non dovranno nemmeno sporcarsi le mani con voi", spiegò il fratello di Alberich.

"Vedremo chi si sporcherà le mani", incalzò Thebe, alzando il pugno sinistro.

"No, mio comandante, non si sprechi con questi due, li lasci a me", si intromise la voce femminile, "Ne sei sicura Europa?", chiese il titano, fermandosi, "Si, Telesto ha avuto il suo momento di gloria, lo voglio anche io", spiegò la titana, mostrandosi.

"Non serve nemmeno utilizzare i restanti guerrieri titani, li potremo lasciare come muro per impedire che qualcuno scappi dal castello quando lei, o mio comandante, si scatenerà", aggiunse la guerriera chiamata Europa, "Ottimo piano", concordò il titano che li guidava, lasciando il posto alla sua subalterna.

I due god warriors osservarono la nuova nemica: aveva delle vestigia bianca integrali, che non la coprivano, ma seguivano perfettamente le forme del suo corpo. Nessuna decorazione adornava quelle vestigia, che come un guanto, si modellavano delicatamente sul corpo della guerriera, lasciando intravedere tutto di lei, come se fosse nuda, dinanzi ai due nemici.

"Questa gioca sporco, ci vuole distrarre", scherzò Bifrost.

L’elmo mostrava anch’esso ogni zigomo della titana, persino i capelli erano completamente coperti.

"Guerrieri di Asgard", esordì la titana, "il mio nome è Europa, la multiforme", si presentò.

"Bene, ora che ti sei presentata fammi combattere con un uomo, poiché non posso sprecare il mio tempo con qualcuno che mi è inferiore", affermò Yggdrasil, "Nemmeno noi possiamo sprecare tempo con due stupidi come voi, quindi attaccate, vi eliminerò con facilità", ribatté seccamente Europa.

I due guerrieri di Asgard si guardarono, "Lasciala a me", affermò innervosito il fratello di Thor, caricando il suo cosmo, incredibilmente freddo.

"Pugno di titano", urlò il guerriero, scagliandosi contro la sua avversaria.

"Questo tu lo chiami titano?", chiese divertita Europa. Proprio in quel momento Bifrost notò qualcosa di strano: il corpo della loro avversaria stava gonfiandosi, aumentando i suoi muscoli all’inverosimile.

Il pugno di Yggdrasil fu fermato dalla guerriera, ora non più esile e bellissima, ma incredibilmente muscolosa e minacciosa, che lo trattene con una mano sola. "Questo è un vero pugno di titano", ribatté divertita Europa, alzando il braccio ancora libero, "Titanic fist", urlò la titana, investendo il nemico al volto.

Il gigantesco guerriero volò contro una quercia, frantumandola, con l’elmo ormai in pezzi.

"Sembrerebbe che l’abbiamo sottovalutata", rifletté Bifrost, avvicinandosi al compagno, "Non scherzare, la finirò da solo", urlò il guerriero di Phecda, alzandosi in piedi.

Il gelido cosmo del guerriero del Nord si concentrò nelle sue mani, "Ora sistemerò quel suo corpo resistente, lo farò a fette", minacciò Yggdrasil, innervosito, "Freezing axes", invocò il guerriero del Nord, scagliando delle piccole asce di ghiaccio contro Europa.

Il corpo della titana dimagrì all’improvviso, diventando talmente esile da lasciar vedere perfettamente l’armata di bianche vestigia dietro la guerriera.

La titana si piegò su se stessa e si mosse con tale elasticità da evitare tutte le asce dell’avversario.

Yggdrasil rimase perplesso dalla difesa dell’avversaria, "Non ti preoccupare, la mia tecnica è anche offensiva", esordì la titana, appoggiandosi sulle braccia.

La guerriera saltò in cielo, "Leaf fly", urlò Europa, rotando su se stessa e cadendo in picchiata contro il guerriero di Phecda.

Il fratello di Thor fu preso in pieno, venendo ferito alla guancia sinistra dalle gambe dell’avversaria, che gli produssero un tremendo taglio sul volto.

Europa si mise in piedi, dinanzi al god warrior di Megrez, che le batté le mani.

"Complimenti, guerriera", esordì Bifrost, "dunque multiforme vuol dire che puoi variare il tuo peso?", chiese il guerriero di Asgard, "No", rispose lei, "semplicemente che posso variare la struttura interna del mio corpo, rendendolo leggero come una foglia o resistente come il titanio", spiegò Europa, sulla cui maschera si era dipinto un sorriso.

"Ora che hai osservato queste due tecniche, quali preferisci che ti tolga la vita?", chiese la titana, al guerriero in piedi dinanzi a se, "Nessuna delle due, guerriera, le tue tecniche sono nulla per me", ribatté Bifrost, sorridendo ed aprendo la mano destra fra i due.

Una luce violacea brillò intorno alla mano del guerriero di Asgard, concretandosi in dei piccoli cristalli di uno strano minerale, che andavano sovrapponendosi, così da costituire una spada, "Hororo Ken", urlò il god warrior, impugnando anche con la sinistra la spada di Ametista.

Bifrost cercò di colpire Europa con alcuni dei suoi fendenti, ma la titana li evitò tutti con abili movimenti, quindi, allontanatasi dal god warrior, gonfiò i suoi muscoli, preparandosi ad un nuovo attacco.

"Titanic fist", urlò la guerriera dalle bianche vestigia, avvicinandosi al nemico e frantumando la sua spada di ametista.

Il fratello di Alberich si mosse velocemente ed appoggiando le mani al petto si preparò a attaccare nuovamente, "Teca viola di Ametista", urlò il guerriero di Asgard, imprigionando la sua nemica nel violaceo minerale.

Bifrost si riavvicinò al compagno, "Tutto bene, Yggdrasil?", chiese il god warrior di Megrez, "Si, compagno", disse l’altro, rialzandosi.

"Chi di voi vuole essere il prossimo?", chiesero i due guerrieri del Nord, rivolgendosi agli altri titani presenti.

"Struttura del cielo", sentirono invocare alle loro spalle i due difensori del sacro Regno di Asgard.

Bifrost fu il primo a voltarsi e vide il corpo della titana scomparire dalla teca, poi una potentissima corrente di vento li investì, scagliandoli contro due querce secolari, che andarono in pezzi.

"Speravate di battermi così?", chiese l’affascinante nemica riapparendo dinanzi a loro.

"Bifrost hai altre due tecniche, esatto?", sussurrò Yggdrasil al compagno di battaglia, "Si, e tu?", incalzò l’altro god warrior, "Solo una", rispose il guerriero di Phecda, "Allora lascia combattere me per ora", concluse il god warrior di Megrez.

I capelli viola del fratello di Alberich iniziarono ad ondulare, "In nome del mio antico casato, io vi invoco", esordì il guerriero del Nord, "richiamo a me voi, anime della natura", invocò Bifrost, aprendo le mani dinanzi a se, "Neka Yuri Ken", urlò infine, mentre gli alberi sembravano prendere vita.

Il corpo di Europa diventò nuovamente di titanio, mentre i diversi alberi le lanciavano i loro colpi, tentando di eliminarla.

"Dunque vorresti uccidermi con questa tecnica?", chiese la titana, ritornando alla sua forma normale, "Struttura del cielo", urlò poi la guerriera dalle bianche vestigia, scomparendo dalla vista di tutti.

Un fortissimo vento distrusse gli alberi in tutta la zona, rendendo inutile la tecnica del god warrior del casato dei Megres.

"Bifrost", esordì Yggdrasil, avvicinandosi all’alleato, "la tua ultima tecnica è quella del tuo maestro, giusto?", chiese il fratello di Thor, "Si, cavaliere", rispose il fratello di Alberich.

"Bene, allora preparati a scagliarla quando te lo dirò", ribatté il guerriero di Phecda.

Yggdrasil si pose dinanzi al compagno, "Sei pronta, titana, per il mio ultimo attacco?", chiese il god warrior della stella Gamma, "Certamente", rispose Europa, nuovamente al suo aspetto originale.

Il gelido cosmo di Yggdrasil riempì la zona, "Snow scream", urlò il cavaliere del Nord, scagliando un colpo apparentemente simile a quello del suo maestro Hyoga.

"Bifrost", esordì il guerriero gigantesco, "fino a poco tempo fa desideravo solo diventare un santo di Atena, forse per invidia delle grandi gesta di cui li sapevo capaci, per questo mi sono fatto addestrare dal re Hyoga", spiegò il god warrior di Phecda, scagliando delle sfere di cristallo, "ma da quando sono diventato cavaliere del Nord, ho iniziato a capire che grande onore vi sia nel difendere la nostra terra e come mio fratello voglio morire per questa terra", continuò Yggdrasil, "ma portando un nemico con me, quindi attacca al mio segnale", ordinò infine.

Il fratello di Alberich fu stupito da queste parole, ma non poté fare altro che piangere l’amico, deciso a sacrificarsi per il suo regno.

"Stupidi", li criticò Europa, diventando esile e cercando di evitare le sfere di cristallo.

Alcune sfere la colpirono, ferendola e facendola roteare su se stessa. Proprio in quel momento Yggdrasil la bloccò alla cinta con le sue possenti braccia, "Ora, amico mio", urlò il cavaliere della stella Gamma.

Bifrost, in lacrime, alzò le braccia al cielo, "Ryutsuisen", urlò il god warrior di Megrez, materializzando la spada di Ametista e calando un fendente verso la coppia di guerrieri.

Il colpo ferì Europa alla spalla ed al braccio destro, mentre Yggdrasil fu colpito alle gambe, "Non puoi passare da una struttura all’altra senza tornare prima normale", sussurrò il god warrior alla sua avversaria.

Una luce violacea brillò nelle ferite dei due, "Addio, Bifrost", urlò il fratello di Thor, mentre la teca di Ametista circondava i due, intrappolandoli in una gabbia letale.

"Addio, amico mio", rispose semplicemente l’amico.

"Jumping bite", sentì urlare alle sue spalle il cavaliere di Megrez, poi niente: un dolore lancinante alla spalla sinistra, uno zampillare di sangue, quindi la perdita dei sensi.

Bifrost cadde a terra sanguinante.

"Andiamo, questo guerriero morirà dissanguato", affermò Thebe, la cui mano sinistra era sporca del sangue del cavaliere del Nord.

Il gruppo di titani si spostò.