Capitolo 3: Doppio scontro
Un gruppo di guerrieri dalle bianche vestigia si dirigeva verso una delle sette colonne del mare, un altro titano arrivò, contemporaneamente agli infimi guerrieri, dinanzi ad un’altra delle sette colonne.
Il gruppo di titani si fermò dinanzi ad un guerriero dall’armatura a scaglie, "Bene, sembrerebbe che qui dinanzi a me non abbia esattamente dei veri guerrieri, ma soltanto delle loro scarse imitazioni", li derise il custode della colonna.
"Chi sei tu, invasore?", chiese una voce, all’altra colonna dei mari. Una figura dalle bianche vestigia si avvicinò al guerriero dall’armatura a scaglie, "Custode della Colonna del Nord Atlantico, sono Cressida, la maestra delle esplosioni", disse il nemico, dalla voce femminile.
Il gruppo di guerrieri titani osservava il custode a loro avverso, "Benvenuti alla colonna dell’Antartico", disse il generale, scendendo gli scalini, "mi chiamo Reptile, generale dell’Anaconda e custode di questo luogo", si presentò il mariner. Il successore di Lemuri non gli era fisicamente migliore, proprio come il generale ucciso da Ikki, infatti, era incredibilmente magro ed alto. L’armatura di scaglie sembrava essere completamente vuota al suo interno. Le vestigia sembravano le squame di una gigantesca anaconda, le spalliere, simili ad occhi, erano le stesse della passata armatura della Salamandra, appartenuta a Kaysa.
Il generale dei mari impugnava il suo elmo, simile alla testa di un serpente, i suoi occhi erano verdi come le alghe, mentre i capelli corti e biondi, la pelle era scura, "Fatevi avanti, insetti, vi eliminerò con facilità", li sfidò il generale.
Due guerrieri erano uno dinanzi all’altra, la colonna del Nord Atlantico era lo sfondo del futuro scontro.
Il generale dei mari indossava un’armatura dalle grandissime spalliere, simili alle fauci di un gigantesco animale, i gambali ed i bracciali erano caratterizzati da delle pinne, sul lato esterno. Sul pettorale e sulla cinta vi erano rappresentate delle branchie. L’elmo copriva completamente il volto del generale, lasciando intravedere solo i lunghi capelli blu, proprio come per il suo predecessore, Kanon di Seadragon, a cui apparteneva precedentemente quella colonna e quell’elmo.
La titana aveva lunghi capelli rossi, che le uscivano dall’elmo. Le sue bianche vestigia erano piuttosto semplici, seppur integrali, solo dei pipistrelli decoravano i gambali, i bracciali ed il pettorale. La cinta e l’elmo era senza alcuna decorazione.
"Generale, come ti chiami?", chiese l’avversaria, "mi piace sapere i nomi delle mie vittime", affermò la donna divertita, alzando la mano destra.
"Mi chiamo Kain di Shark, lo Squalo d’oro", si presentò il generale dei mari.
"Sarai tu la mia prossima vittima", esordì la titana divertita.
Reptile osservò i quindici nemici, tutti disposti intorno a lui, "Probabilmente potrei sconfiggervi utilizzando tutte le mie tecniche, così da riscaldarmi per degli scontri più pericolosi, ma non voglio", affermò seccamente il generale dell’Anaconda, aprendo le mani all’altezza della cinta.
"Ecco la tecnica offensiva dei generali della colonna dell’Antartico", li avvisò il mariner, "Eyes shock", urlò, scatenando delle sfere d’energia psichica contro due dei guerrieri titani, colpendoli a morte. "Chi vuole essere il prossimo?", chiese incuriosito il mariner, pronto alla lotta.
Cinque degli invasori si buttarono sul generale dell’Anaconda, il quale alzò le mani, "Psico shield", urlò il mariner, così da investire i nemici con un muro d’energia psichica, che uccise i nemici, "questa è la tecnica base del mio maestro, il guardiano del Pavone, Tige", spiegò Reptile, prima di scagliare nuovamente il suo attacco, che eliminò altri due dei guerrieri titani.
"Siete rimasti in otto", disse il generale, scendendo gli ultimi scalini della zona da lui custodita, "non posso usare con dei deboli come voi i miei trucchi mentali, né posso stritolarvi, rischierei di rovinare l’armatura", affermò, scagliando nuovamente il suo colpo, che eliminò altri due guerrieri titani.
Gli ultimi sei titani rimasti si gettarono insieme contro il generale, il quale li eliminò con il suo scudo psichico, incredibilmente resistente. Ora la colonna dell’Antartico era al sicuro, per il momento.
Kain di Shark e Cressida si osservavano, la titana teneva il braccio sollevato.
"Che intendi con prossima vittima? Chi hai ucciso prima di me?" chiese il generale dei mari, "Diversi di quelli che chiamate soldati dei mari ed una fanciulla dall’armatura rossa ed i capelli marrone", rispose la donna, mostrando una scaglia rossa, tipica di una scale dei mari.
"Saba", sussurrò stupito il mariner, "Già ha detto di chiamarsi così, prima che la uccidessi con questa tecnica", ribatté la guerriera dalle bianche vestigia, puntando il dito indice contro il custode della colonna.
Una luce intensissima partì dagli occhi della guerriera, per poi far brillare il suo braccio, quindi la mano ed infine l’indice destro, "Bang boom", affermò Cressida.
Lo Squalo d’oro volò contro la sua stessa colonna, del sangue cadeva dall’estremità del suo pettorale, "Possenti vestigia le tue", lo schernì la titana, "quella della donna sono andate subito in polvere, così da impedirle di soffrire", ricordò.
"Come hai potuto uccidere Saba, con quale cuore hai strappato quella dolce e bella rosa dal suolo marino?", chiese infuriato il generale, rialzandosi ed espandendo il suo cosmo, "Ora subirai la mia ira, l’ira di Kain", urlò ancora, prima di scatenare il potentissimo attacco, la "Galaxian explosion", che prese in pieno l’avversaria.
Cressida volò contro una roccia simile ad una montagna alle sue spalle, appena a contatto con la parete rocciosa, vi fu un boato gigantesco. Dopo alcuni secondi di lapilli e polveri, Kain rivide la sua avversaria, per nulla ferita, ma non vide più la roccia alle sue spalle, ormai diventata polvere.
"Mi dispiace, generale, ma qualsiasi cosa mi tocchi esplode senza ferirmi, questa è la mia tecnica difensiva, il <Boom touch>", spiegò la titana, rialzandosi.
"Adesso capisci perché non puoi battermi?", chiese la guerriera dalle bianche vestigia, "sono invulnerabile", lo derise.
Lo Squalo d’oro la osservò, effettivamente non aveva riportato alcuna ferita, "Le sue vestigia sono resistenti, proprio come aveva detto Reptile", pensò il generale, "ma nessuna difesa è invincibile", cercò di convincersi di questo il mariner, mentre la sua avversaria avanzava verso di lui.
"Ora ti eliminerò insieme a quella colonna dei mari", lo minacciò la titana, aprendo la mano dinanzi a lui, "Flash boom". Un bagliore invasa l’intera zona, accecando per alcuni secondi il mariner di Shark, il quale non sentì partire l’attacco, ma ne percepì la potenza, prossima ad investirlo.
"Non posso tentare di respingerlo con l’esplosione galattica, andrei in frantumi e quest’assassina potrebbe distruggere facilmente la colonna dell’Atlantico", rifletté il generale, prima di spostarsi dalla traiettoria dell’attacco alla velocità della luce.
"Incredibile", pensò Kain, stupito dalla crepa nella colonna, "Sei stupito dal mio potere?", chiese Cressida, notando che il nemico si era salvato, "Sai, noi titani siamo molto più potenti dei semplici esseri umani", spiegò la nemica, "Adesso capisci che non avete possibilità?", concluse, voltando le spalle al nemico, "No", fu la semplice risposta del successore di Kanon, "Non potrei mai permettermi queste insicurezze", esordì il generale, "molte persone mi hanno convinto del contrario. Mio padre, uomo di gran coraggio, capace di affrontare e sconfiggere persino gli dei", disse il generale espandendo il suo cosmo, "i miei fratelli, pieni di coraggio e forza, proprio come me", continuò, "il nostro divino oracolo, Sorrento, che mi ha permesso di seguirlo nella difesa del dio Nettuno; i miei parigrado generali, coraggiosi ed abili, oltre che fedeli al nostro dio", aggiunse, espandendo sempre più il suo cosmo, "ed infine Saba, una ragazza dolcissima e sincera, che tu hai ucciso!", urlò, mostrando un cosmo doppio rispetto al normale.
"Forse non potrò ucciderti, ma ti farò scomparire", la avvisò Kain, "Golden triangle", urlò il generale, aprendo il varco dimensionale del Triangolo delle Bermuda.
Cressida scomparve da dinanzi a lui, "Saba spero di averti vendicato", disse il mariner, avvicinandosi alla sua colonna.
Una risata invase la zona, "Generale dei mari, sei abile, ma solo mio Padre è riuscito una volta a rinchiudermi in un luogo del non ritorno, il Tartaro, da cui lui stesso mi ha liberato", esordì Cressida, riapparendo.
Il custode della colonna del Nord Atlantico si voltò, "Spiacente, generale, ma nessun luogo può imprigionare i nostri corpi, tranne il Tartaro dove fummo rinchiusi dal nostro stesso padre, mentre i nostri spiriti si staccano dai corpi per tornare in quel luogo oscuro ogni volta che moriamo", spiegò divertita la titana.
"Genmaken", fu l’unica cosa che Kain disse, oltrepassando la sua avversaria.
Il contatto fra i due fu esplosivo, il custode della Colonna del Nord Atlantico barcollò, mentre la sua mano sinistra sanguinava, nel medesimo tempo, la titana cercò di prendere il suo elmo, che le volò via.
Cressida corse verso il suo elmo, tentò di prenderlo, ma ogni volta la copertura del suo volto si allontanava da lei, ad un tratto la titana inciampò. Quando il suo volto toccò terra, esplose, decapitandola.
"Credo che quest’incubo sia realizzabile", esordì una voce alle spalle della guerriera dalle bianche vestigia, che si toccava il volto, per costatare che l’elmo fosse ancora lì, a coprirlo.
"È questo il tuo punto debole?", chiese Kain, in piedi, senza alcuna ferita alla mano, "il tuo corpo non può reggere alla tua tecnica di difesa, quindi senza vestigia moriresti per la tua stessa tecnica", affermò soddisfatto il generale, "inoltre ho notato che il tuo scudo difensivo varia al variare della potenza del colpo nemico", concluse il generale dei mari.
"Bravo, hai compreso il segreto della mia difesa, ma devi riuscire a sconfiggermi ancora", lo avvisò la titana, ancora sicura di se.
Kain si posizionò per l’attacco, quindi corse verso la sua avversaria, tirandole contro una serie di calci alla velocità della luce.
Ogni volta il generale si avvicinava alla sua avversaria, una piccola esplosione lo investiva facendolo barcollare.
Dopo solo cinque attacchi, Kain si ritrovò pieno di ferite alle gambe. "Rinuncia, generale, fatti uccidere, sarà meno doloroso", consigliò Cressida, puntando il dito indice contro il nemico.
"Bang boom", urlò la titana, scagliando nuovamente il suo attacco contro il mariner.
Il successore di Kanon fece un salto ed evitò l’attacco, poi, appena sopra la sua avversaria, prese con le mani il suo elmo e lo tolse, venendo però investito da un’esplosione di discreta potenza, che produsse dei danni ai suoi arti superiori.
Kain cadde a terra, con l’elmo ancora fra le mani, "Temo che non potrò eliminarti ed insieme proteggere la colonna dei mari", affermò il generale, rivolgendosi alla sua nemica ed alzandosi.
Il cosmo dello Squalo d’oro esplose in tutta la sua grandezza, "Preparati, titana, il mio attacco ti polverizzerà", avvisò il mariner, mentre la sua nemica tremava dalla paura.
"Probabilmente anche Saba tremava quando le hai tolto la vita", sentenziò Kain, caricando il suo cosmo, "Shark Bite", urlò poi il generale, investendo con una potenza superiore alla stessa "Galaxian explosion" la sua nemica.
Cressida fu investita in pieno ed andò a schiantarsi contro la colonna del Nord Atlantico.
Un gigantesco boato riempì la zona, mentre Kain, inerme, attendeva di essere investito dalla sua stessa energia, fusa con quella della nemica.