Capitolo 2: Cavalieri di bronzo
Alla decima casa tre cavalieri erano riuniti: uno di loro aveva lunghi capelli neri, legati a coda dietro la schiena, gli occhi del medesimo colore ed i lineamenti duri.
"Speriamo che i bronze saints riescano ad indebolire i nostri nemici", disse un secondo, dai corti capelli biondi ed i profondi occhi azzurri come il ghiaccio.
"Dubiti nei pari grado dei nostri maestri?", chiese il forzuto individuo dai capelli castani e con l’armatura del Sagittario; "Se devo essere sincero", aggiunse, "Spero che mi lascino qualcuno con cui combattere", affermò con un sadico sorriso sul volto.
"Calmati, Myokas di Sagitter, noi dobbiamo solo aspettare e sperare che i nostri nemici non arrivino così in alto da poter minacciare l’oracolo di Atena, e tuo maestro, Seiya", ribatté il terzo cavaliere d’oro, il custode della Decima Casa, dai lunghi capelli violacei e dagli occhi verdi.
I lineamenti del santo del Capricorno erano taglienti quanto la sua sacra spada e nei suoi occhi si poteva leggere il medesimo desiderio di combattere del suo pari grado.
"Certe volte non vi capisco, sapete?", lì schernì il biondo santo dell’Acquario, "Perché, Camus, tuo padre non ti ha spiegato i piaceri della lotta?", chiese il santo del Sagittario, "Ho sentito dire che Hyoga era uno dei più potenti santi di Atena, il primo a padroneggiare lo zero assoluto", continuò Myokas.
"Si, me lo ha spiegato, ma non vedo che piacere ci sarebbe a morire", ribatté irritato il santo dell’Undicesima Casa, "Il piacere di uno scontro contro un possente nemico", ribatté Myokas, "Ed il dovere di difendere l’oracolo e la dea", aggiunse il santo del Capricorno, "Sagge parole le tue, Lorgash di Capricorn, si vede che il tuo maestro è il saggio Shiryu di Dragon", affermò con rispetto il santo del Sagittario.
"Silenzio", affermò all’improvviso Camus, "percepisco i cosmi del bronze espandersi, staranno per combattere", affermò il santo d’oro dell’Acquario.
"Io sono Balis della Fornace, uno dei bronze saints, il vostro prossimo avversario", si presentò il nuovo Cavaliere della Fiamma.
Aveva lineamenti più rilassati di quelli del suo predecessore, occhi rossi e capelli neri, che si alzavano ispidi verso il cielo. Balis era fermo in mezzo alle fiamme da lui stesso create.
"Chi di voi sarà il mio avversario?", chiese il santo di bronzo, "Balis", disse una voce da dietro le fiamme, "Non puoi combattere da solo contro costoro", affermò un guerriero apparendo da dietro le fiamme, che aveva evitato con un gigantesco salto, "Ti aiuteremo noi", aggiunse un secondo guerriero.
Ambedue i guerrieri avevano circa quarant’anni, uno portava lunghi capelli bianchi, legati a coda fino alle spalle, l’altro, invece, aveva una ispida barba che gli copriva parte del volto e dei lunghi capelli che gli scendevano selvaggiamente fino alla schiena, "Sono Ichi dell’Idra", disse il primo, "Ed io Nachi del Lupo", si presentò il secondo.
"Ci sono anche io", disse freddamente un’altra voce maschile.
I tre si voltarono e videro oltrepassare le fiamme, con calma e tranquillità, ad un altro cavaliere di bronzo, "Teros dell’Altare è il mio nome celeste", disse il nuovo arrivato.
Il suo volto trasmetteva una grande serenità, i capelli erano scuri e gli occhi anche, seppur li teneva sempre bassi, quasi ad osservare solo cosa calpestasse, non era molto alto, né robusto, ma c’era qualcosa in lui che poteva spaventare qualsiasi uomo.
"Continuerò io a combattere", disse il guerriero dalla voce fredda che aveva ucciso i tre Steel saints.
"Bene, vedi di fare in fretta", ordinò la voce femminile, "Agli ordini, mia comandante", fu la semplice risposta dell’assassino.
Il titano concentrò il suo cosmo e scagliò una gigantesca sfera di energia contro i quattro.
"Last prey", urlò il santo dell’Altare. Un campo di energia azzurra si pose fra i santi e la sfera di energia, "Colpite quel guerriero, non potrò trattenere il suo colpo ancora per molto", spiegò Teros.
"Ok, vecchio mio", disse Balis, scagliandosi contro il nemico, "Fire screw", urlò, lanciando una serie di pugni infuocati contro il nemico, che non tentò nemmeno di parare l’attacco.
"Il mio colpo non gli ha fatto niente", disse stupito il santo di bronzo.
Il titano cercò di colpire il Cavaliere della Fiamma, il quale, però, riuscì ad evitare l’attacco con un agile movimento.
Teros deviò l’attacco energetico, scagliato antecedentemente, quindi corse vicino a Balis, "Attacchiamo insieme Balis, avremo più opportunità", propose il santo dell’Altare senza scomporsi più di tanto.
I due concentrarono i loro cosmi.
Ichi intanto corse nella folla di guerrieri dalle bianche vestigia, con un salto riuscì ad oltrepassarne alcuni, "Ora troverò chi vi comanda", minacciò il guerriero in caduta libera, "Mello poison", urlò il guerriero, mentre gli artigli velenosi fuoriuscivano dalle sue vestigia.
Un braccio bloccò all’improvviso il volo del guerriero dell’Hydra, "Speravi di raggiungere la possente Belinda, colei che ci comanda?", chiese una voce femminile.
Ichi non riuscì a vedere chi fosse la titana che lo stava bloccando, una luce intensissima lo accecò.
"Addio verme", furono le uniche parole della donna, prima che il suo cosmo luminoso circondasse il braccio del bronze saint, facendolo esplodere.
Il corpo martoriato di Ichi cadde a terra poco lontano da Nachi, il quale corse verso l’amico morente.
"Ichi, mi senti?", urlò il santo del Lupo, ma il cavaliere dell’Hydra non poté fare altro che scuotere il corpo, con il suo ultimo soffio di vita.
"Ichi è morto", sottolineò Balis, avvicinandosi a Teros, "Concentrati sul combattimento adesso", suggerì in risposta il santo dell’Altare.
"Certe volte non ti capisco, sai? Come fai a dire questo? quell’uomo era uno di noi", chiese Balis, movendosi velocemente vicino a Teros nel tentativo di trovare una crepa nella difesa dell’avversario.
"Credi che non soffra la morte di un nostro compagno, malgrado non abbia mai avuto il coraggio di parlare con lui o con altri, io li rispettavo", rispose con un triste sorriso il santo di bronzo.
"Ecco il momento", urlò poi Teros, "Invocazione dell’Oriente", tuonò, concentrando il suo cosmo in una sfera di energia, "Torpedo Flame", aggiunse Balis.
Una sfera di energia circondata da delle fiamme corse verso il titano, che non riuscì a parare l’attacco, così da schiantarsi contro una parete rocciosa.
"Ci siamo riusciti", urlò il Cavaliere della Fiamma, "Si", affermò Teros, "a toglierli l’elmo", concluse stupito, mentre indicava il nemico.
"Non può essere, il potere di quel colpo era pari a quello di un attacco di un gold saints", affermò stupito Balis, "Adesso non esagerare", lo contraddisse Teros, mentre osservava il volto del titano.
L’avversario aveva infatti uno stranissimo volto, senza alcun lineamento, solo gli occhi scuri e le labbra si distinguevano.
"Che creatura è mai questa?", si chiese Balis, "Non lo so, amico mio", rispose semplicemente Teros.
"Ora morirete", furono le uniche parole del nemico.
"Death Howling", urlò allora un nuovo combattente, introdottosi nello scontro.
Un ululato troncò il silenzio di Atene.
"Nachi", disse Phoenix alla prima casa, "Questo è il colpo del bronze saint del Lupo?", chiese il santo del Toro, anch’egli seduto in attesa alla prima casa.
"Si, Golia, questa è la tecnica di Nachi del Lupo", rispose il nuovo santo dell’Ariete.
Kiki dell’Ariete portava i capelli lunghi come quelli di Mu, suo fratello, aveva uno sguardo sereno e lineamenti rilassati, malgrado percepisse il pericolo che si stava avvicinando.
Ikki osservò i due guerrieri d’oro, Kiki era sereno, malgrado il pericolo, mentre Golia incredibilmente determinato a combattere e sconfiggere i nuovi nemici, proprio come l’allievo di Seiya, Myokas.
"Golia, Kiki, dovete stare attenti a questi nemici, temo che il colpo di Nachi non sia servito a eliminare il loro avversario, malgrado questi abbia uno dei cosmi meno potenti della truppa che ci è stata mandata contro", spiegò il cupo santo della Fenice.
"Non avete alcuna possibilità contro di me", rispose il titano, a cui il colpo di Nachi aveva distrutto solo parte delle vestigia.
L’effetto del "Death Howling" fu in maggioranza preso dallo stesso santo del Lupo, che si ritrovò con l’armatura polverizzata dagli stessi ultrasuoni da lui lanciati.
"Addio, cavaliere del Lupo", sentenziò il guerriero avverso, scagliando una sfera di energia contro il volto di Nachi, che cadde a terra morto.
Balis e Teros si scambiarono uno sguardo, "Addio, amico mio, temo che oggi sarà il nostro ultimo giorno su questa terra", affermò il Cavaliere della Fiamma, "Speriamo di rincontrarci nelle nostre prossime reincarnazioni", ribatté il santo dell’Altare.
I due si gettarono sul nemico, i loro cosmi erano espansi fino ai limiti consentiti dal sesto senso.
Il titano subì alcuni dei loro pugni.
"Fire screw", urlò Balis, quando si trovò all’altezza del volto del nemico. Una serie di pugni lanciati alla velocità del suono riuscirono a ferire il guerriero avversario, che però sembrò non percepire il dolore ed anzi colpì il Cavaliere della Fiamma allo stomaco con una sfera di energia, tale da frantumargli l’intera cassa toracica, lasciandolo a terra morente.
"Balis!", urlò Teros, lanciandosi contro il nemico.
"Invocazione dell’Oriente, uccidi costui", supplicò il santo di bronzo, scatenando con le sue ultime energie il suo colpo migliore, che riuscì appena a scalfire il copri-braccio del titano.
Il guerriero malvagio bloccò con l’altra mano il santo dell’Altare, prendendolo per il collo.
"Fermo, soldato", urlò la voce femminile di colei che lo comandava, "Non ucciderlo", ordinò.
Il silenzio calò nella radura, solo il vento ed una sottile sabbia davano segni di vita in quel luogo roccioso.
"Sei stato colpito più volte da dei cavalieri di grado infimo, quindi non sei degno di continuare il cammino insieme a noi", sentenziò la voce femminile nel gruppo, "Quindi io, Belinda, ti ordino di esplodere, aumentando al massimo il tuo cosmo e diventare polvere insieme a questi quattro avversari morenti che ti trovi dinanzi", affermò la comandante.
Il guerriero maligno non disse niente, né Teros ebbe la forza di parlare, si scambiarono solo un semplice sguardo, poi il nulla.
Un’esplosione si portò via i corpi di Teros dell’Altare, Balis della Fornace, Nachi del Lupo e Ichi dell’Hydra, insieme al guerriero che li aveva uccisi.
"Noi proseguiamo, dobbiamo distruggere l’armata di Atena", furono le uniche parole di Belinda, la feroce comandante di quell’armata di titani.