Platinum Saints: I Cavalieri dello Zodiaco Cinese
Una fanfic di Andromeda La Notte
Chapter 3: Platinum Army! - Shun contro un esercito
Shun stava attraversando la bocca di un enorme canyon, a falcate veloci; aveva raggiunto quel luogo senza quasi accorgersene, seguendo le indicazioni lugubremente impresse sulla fronte di Nemes. Anche il viaggio in aereo lo aveva fatto con la mente vuota. Ebbe l'impressione di dimenticare i sentieri percorsi, tutte le volte che se li lasciava alle spalle. Il suo stesso stato d'animo non era chiaro nemmeno a lui.. Quasi si domandò se stava davvero andando a combattere contro nemici superiori a Gold Saint, tanta era la pseudo-tranquillità che stava impadronendosi di lui, man mano che si avvicinava al luogo prefissato; l'esatta locazione dello stesso gli era sconosciuta ma sentiva che una qualche entità lo stava guidando o, forse più propriamente, attirando.
In breve, il grande canyon iniziò a mutare, si allargò sino a diventare deserto. Si trovava ora all'entrata di una maestosa valle. Appena vi mise piede, una freccia saettò nella sua direzione; svegliandosi seduta stante dal suo torpore, con un gesto svelto della mano destra, fermò lo strale che si rivelò essere di platino..
- Però.. Non hanno perso tempo. – si disse.
Quasi fossero presenze aeree, quatto schiere di almeno 15 soldati armati fino ai denti si materializzarono davanti ai suoi occhi. Questi avanzarono verso di lui con fare metodico e andamento bellico, iniziando una procedura di accerchiamento e facendo bella mostra di lance, scudi e daghe. Indossavano delle protezioni di oro bianco, sulle spalle, sul petto e sulla fronte. Non si trattava di vestigia e da questo Shun poté capire che erano solo soldati semplici; eppure, da loro, irradiava l'energia delle stelle.
- Nonostante siano pesci piccoli, sono padroni del loro cosmo. Niente male, sono quasi a livello di cavalieri di bronzo.
Ad un certo punto, un nitrito sinistro si estese sul cielo grigio del canyon, preceduto da un rapido batter di zoccoli sulla superficie pietrosa… Shun vide un enorme destriero balzare nella sua direzione, scavalcando le schiere di guerrieri. Non appena il cavallo riprese l'assetto, il giovane saint di Athena poté mettere a fuoco la figura del suo cavaliere. Questi aveva una corporatura abbastanza snella, slanciata dalle sinuose vestigia di platino che indossava. Ad un più attento esame, il suo corpo sarebbe risultato rispettare i canoni di una statua neo-classica. Una maschera dello stesso materiale gli copriva il volto, lasciando intravedere solo le labbra.. I lunghi capelli lisci scendevano sulle spalle come la criniera di un cavallo; poche ciocche mosse si ribellavano alla sua piega perfetta. Sembrava esercitare un fascino incommensurabile..
- Tu devi essere il saint della costellazione di Andromeda.. Bene, finalmente sei arrivato.. Il vice-generale Eden sarà molto contento; così non abbiamo nemmeno la necessità di venire nuovamente a cercarti.
- Cosa vuoi dire con questo? E poi chi sei? Presentati!
- D'accordo. Io sono Bellerofonte della costellazione del Cavallo, Platinum Saint e Colonnello Maggiore della Platinum Army..
- Sarebbero questi soldati qui presenti?
- Sì, loro sono parte della nostra armata. Sono guerrieri scelti ed addestrati da noi cavalieri di platino.
- Si tratta di una cerchia di guerrieri superiori ai cavalieri d'oro, suppongo..
- Lungimirante… Comunque osservo con piacere che quella sacerdotessa-guerriero ha fatto il suo lavoro. Ti ha portato il messaggio.
- Sei stato tu a deturpare Nemes e a distruggere l'isola di Andromeda??
Il cavaliere di Platino, alle parole di Shun, torse le labbra, come in segno di sdegno.
- No, io non avrei mai potuto deturpare il viso di una ragazza unicamente per far recapitare un messaggio di sfida. Queste spacconate non mi si addicono.. Non a me, Bellerofonte, di bellezza virile e grazia indiscutibile, sommo rappresentante...
"Un altro narcisista!" pensò Shun con disprezzo. Di cavalieri vanitosi fino all'inverosimile ne aveva già avuto abbastanza, dopo l'esperienza della dodicesima casa..
- E comunque non avrei mai sprecato tempo a distruggere quell'insignificante isoletta, tutta sterpi e sassi.. Se vuoi delle spiegazioni devi chiedere al nostro Vice-Generale: Eden della costellazione del Serpente. E' lui ad avere fatto tutto quel disastro.. Ha sempre avuto manie di grandezza, quell’uomo! Quando si mette qualcosa in testa si concentra solo in ciò prefissatosi, senza mai guardare indietro a ciò che distrugge… Un dannato arrivista megalomane.
- Eden del Serpente.. Dove posso trovarlo?? – chiese bruscamente Shun, del tutto disinteressato ai pettegolezzi del suo nemico.
- All'interno del tempio del Serpente.. Ma si dà il caso che sia piuttosto lontano… Si tratta di una delle ultime case del Grande Tempio dello Zodiaco Cinese.. Oh, ma a che serve spiegarti? Tu stai per morire e ad un morto certe cose non interessano…
- Dici che sto per essere ucciso? E da chi? Da te, forse?
- Da me? Mpf, non sia mai… Non sia detto ch'io mi sia mai abbassato al livello di un Bronze Saint.. Ci penseranno le nostre armate a darti degno benvenuto.. E tu, essendo solo, non avrai modo di poterle contrastare.
Il saint tirò le redini del suo cavallo, facendolo girare, in modo da poter allontanarsi nella stessa direzione dalla era venuto.
- Ora ti lascio; ho altro da fare che sprecare il mio tempo con un bambino.
- Oh, ma guarda.. Un asino su un cavallo… E va pure di fretta! – disse Shun, ironico come non mai.
- Insolente. Avrai modo di pagare tale sarcasmo. Platinum Soldier, sbarazzatevi di lui.
Detto ciò, diede un colpo di speroni al suo cavallo che nitrì e spicco un enorme balzo, come quello fatto all'apparizione. Non appena il cavaliere scomparve alla vista, i soldati ripresero la loro avanzata, che avevano interrotto, causa l'arrivo del loro superiore. Gli sguardi minacciosi non erano quelli di guerrieri "tutto fumo e niente arrosto"; questi soldati sapevano il fatto loro e, sicuri della vittoria ma prudenti, stavano per condurre un attacco deciso e di grande proporzione.
- Beh, non posso certo affrontarvi tutti insieme ora che sono da solo. D'accordo, a mali estremi, estremi rimedi.
Slacciò quindi le spalliere di cuoio che sostenevano il contenitore del suo Cloth. Questo cadde a terra con un gran tonfo.
- Non è usuale che io ricorra a questa tecnica a battaglia appena iniziata né che l'adoperi per dei soldati semplici.. In questo momento, però, mi sembra la soluzione migliore. Tanto più che ho un po' di rabbia da tirare fuori.. Vogliate perdonarmi se porrò fine a questo scontro in brevissimo tempo... E scusatemi anche se, ad alcuni di voi, questo attacco potrebbe risultare fatale. – disse Shun, con rassegnazione.
Non era passato nemmeno un minuto da quando quelle parole erano state proferite, quando dei fortissimi venti cosmici iniziarono a turbinare impetuosi tra le cataratte del Canyon… In men che non si dica, per l'armata di platino fu la rovina, il totale annientamento.. Andromeda aveva scagliato contro di loro la nebulosa di Andromeda, spazzandola via come il primo vento maestrale che, all'approssimarsi dell'inverno, violenta e annienta il fogliame ancor superstite.
Shun ansimò.
- Uff, che faticaccia..
Il quel momento, avvertì un cosmo in avvicinamento. Era un cosmo amico, al quale presto corrispose l'apparizione della figura del proprietario.
- Shiryu!! – esclamò, felice.
- Shun, stai bene?
- Sì, stai tranquillo! Hai ricevuto anche tu il messaggio di sfida?
Shiryu abbassò lo sguardo ed annuì.
- Sì, Shunrei, la mia dolce Fiore di Luna.. Lei...
- No, ti prego! - lo interruppe Shun. - Non dirlo.. Temo di sapere già la risposta.
- Quindi anche a te..
- Sì, Nemes. Per fortuna non ha riportato ferite gravissime. Shunrei.. Dimmi solo se è ancora viva.
- Lo è ma non garantirei per la sua guarigione. Temo che il colpo preso, sia fisicamente che interiormente, sia stato eccessivo. L'ho affidata a Benam dei Cavalieri d'Acciaio, che si trovava in prossimità di Goro-Ho. E' stato provvidenziale il mio incontro con lui.
Gli occhi di Shun si inumidirono.
- Comunque sia adesso dobbiamo solo pensare a fermare questo nemico. Guerrieri dotati di simile potenziale sarebbero in grado di distruggere la Terra in meno di una settimana.
- Shiryu.. Io non ho paura di affrontare questi cavalieri ma adesso.. Senza Seiya e non sapendo dove si trovino Hyoga e mio fratello.
- Sia Ikki che Hyoga arriveranno. Sono sicuro che anche loro riceveranno il messaggio di sfida.. Ci sarebbe da preoccuparsi sul come... Al momento, però, rimane qualcosa che esce fuori dalla nostra giurisdizione. Concentrasi sul nemico è tutto ciò che possiamo fare! E non è poco.
- D'accordo. Scusa l'attimo di debolezza ma è la prima volta che ci buttiamo allo sbaraglio in questo modo. – disse Shun, mettendosi in cammino con l’amico.
I due cavalieri iniziarono a percorre la vallata, verso il punto da cui irradiava l'energia cosmica. Shun era rimasto favorevolmente colpito dalle parole di Shiryu ed era molto più determinato. Shiryu, invece, sebbene avesse fatto la parte del duro, stava rodendosi dentro. Il pensiero di dover lottare senza Seiya, senza l'aiuto della Dea Athena, il triste papabile fato di Shunrei... tutti questi fattori si univano in un connubio fatale, che sfiancava le sue speranze.
Intanto il duo si avvicinava sempre di più al luogo nel quale, con buona probabilità, si trovava il quartier-generale nemico. Il cielo si tinse di scuro e fitti cumuli di nuvole nero-grigiastre coprirono il sole. Il che dava all'ambiente un'atmosfera tempestosa. Il deserto iniziò a perdere le sue peculiarità: un sottile strato di erba finissima sostituì la dura superficie, sulle rocce apparvero dei fiori, simili a stelle alpine, ma di un colore argenteo tanto da sembrare platinati..
- Dove diavolo siamo capitati?? E' frutto di un'illusione tale repentino cambiamento o si tratta di reale?
- Credo che non si tratti di inganno, Shiryu. E' solo una sensazione ma trovo che questo sia il posto più reale e vero possibile. Non saprei come spiegarti ma questo è quello che sento.
- Una sensazione che mi sento di condividere. O forse si tratta solo dell'arcano fascino che questo posto esercita su di noi...
Mentre i due ragazzi erano immersi in tale considerazione, una folata d’aria gelida spirò sopra le loro teste.. Non era semplice vento freddo; si trattava di tenue aria congelante, segno che un cosmo ben noto era in avvicinamento.
- Hyoga? - si chiese Shun.
- Dovrebbe essere lui! – gli fece eco l’amico.
- E' strano, però. Questo cosmo è molto simile a quello di Hyoga ma.. non è lo stesso.
Shiryu si concentrò un attimo, in modo da poter scansionare il cosmo in questione.
- E' così. Non è lui. Che si tratti di qualcuno che, come lui, ha imparato l'arte delle energie fredde della Siberia?
Mentre i cuori palpitavano, una figura apparve nella nebbia.
- Siete saint di Athena, vero? – chiese il nuovo arrivato.
- Ma tu..
- Quelle vestigia..
Il ragazzo che era apparso indossava l'armatura del Cigno d'Argento. Assomigliava vagamente a Hyoga ma i suoi capelli erano ben più corti, i suoi occhi grigio-azzurri (e non color ghiaccio come quelli dell'amico) e la sua carnagione molto più chiara.
- Tu chi sei?
- Sono Clay della costellazione del Cigno. Allievo di Hyoga.
- Allievo di Hyoga? - disse di rimando Shiryu, insospettito.
- Aspetta, Shiryu! Dice il vero. Hyoga mi disse di stare allenando un ragazzo di nome Clay, allo scopo di affidargli le vestigia del Cigno.
- Sono io, quel ragazzo. E come vedete ho ottenuto l'investitura.
- E Hyoga dov'è?
- A questo proposito, c'è qualcosa che dovete subito sapere. E temo proprio che non vi