Capitolo 4: Uno scontro nobile ed uno vile

"Quello stupido di Faraone è stato ucciso da un misero santo di Atena", disse Minosse mentre varcava con la sua armata la seconda casa, "Misero guerriero dell’Ade, non osare insultare i cavalieri di Atena, altrimenti io, Aldebaran del Toro, ti farò rimangiare ogni parola detta!", tuonò un cavaliere d’oro dalla figura possente, che sedeva dinanzi a loro all’interno della casa.

Minosse squadra il cavaliere del Toro dalla testa ai piedi con attenzione, senza però percepire il suo cosmo, quindi si volta verso i suoi soldati e chiede: "Chi di voi desidera occuparsi di questo patetico gigante?", "Patetico", tuonò Aldebaran, che si avvicinò al judge, "Io, signore", disse una voce interrompendo la camminata del gigantesco cavaliere d’oro. Dalla folla di guerrieri neri ne uscì uno con una maschera sul volto, "Io", ripeté, "Oxe di Gorgon", "Bene, soldato", rispose il judge del Grifone, "a te il santo del Toro", quindi si voltò ed ordinò: "Voi altri con me, oltrepassiamo anche questa casa, forza".

"Dove credete di andare?" urlò Aldebaran, "Lock the bay", urlò Oxe, mentre un campo di energia nera circonda il cavaliere d’oro bloccando i suoi movimenti ed impedendogli di bloccare i suoi compagni.

L’ultima cosa che Oxe vide, prima di togliere il campo energetico intorno al suo avversario, furono i suoi due compagni Mith e Cube, che gli dissero: "Muoviti, Oxe".

Toro fu sorpreso dal colpo di Oxe e molto di più dalla decisione del cavaliere di sciogliere il campo energetico, "Come mai, spectre?", chiese il cavaliere, "Perché ciò che voi pensate di noi non è vero, non ci servono gli inganni o gli attacchi di gruppo per battervi, ti batterò in uno scontro leale!" rispose lo spectre con voce sicura, "Nobili le tue parole," ribatté il santo d’oro, "ma mi chiedo se valuti anche il sacrificio della vita fra le possibili conclusioni dello scontro; io sono pronto a sacrificarmi per la mia dea", concluse.

"Perfetto, eccoti il mio attacco" disse Oxe prima di urlare "Eye of charge", ed una sfera nera fu scagliata contro il cavaliere d’oro, che la evitò con un movimento veloce, per poi dire: "Patetico", ma la parola fu stroncata dalla medesima sfera, che era riapparsa all’improvviso sotto il cavaliere del toro, colpendolo al mento e facendogli volare via l’elmo. Aldebran non capiva come l’attacco fosse riuscito a sorprenderlo, ma Oxe non vuole dargli possibilità di riflettere su come difendersi e lancia nuovamente il suo colpo; ancora una volta il cavaliere del Toro evita il primo assalto dell’occhio energetico, ma il secondo attacco, stavolta giunto dalle sue spalle, lo prende in pieno ad una spalla, facendogli perdere l’equilibrio.

Rialzatosi, il cavaliere del Toro, sorrise e disse: "Ora, se permetti, sarà il mio turno di attaccare: eccoti il <Great Horn>" ed il sacro toro volò contro lo spectre che fu travolto contro una colonna, con una parte dell’armatura distrutta, "Bravo, cavaliere", ribatté lo spectre mentre si rialzava, "Ora riattaccherò io, però".

Lo scontro continuò così a lungo, i due colpi si ripetevano, uno dopo l’altro, i due guerrieri erano feriti e stanchi, dopo solo dieci minuti di scontro, ad un tratto Oxe parlò: "Ho capito il segreto del tuo colpo: le corna del toro, che tanta energia danno a questa tecnica che combina insieme offesa e difesa", "Anche io ho scoperto il segreto del tuo occhio"; ribatté Toro, "cambia sempre direzione seguendo lo spostamento d’aria che produco evitandolo", "Esatto", affermò lo spectre, "vediamo però se sarai capace di evitarlo", concluse preparandosi ad utilizzare nuovamente l’attacco, "Ok", rispose Aldebaran preparandosi anche lui a lanciare il suo attacco; i due attacchi furono scagliati.

Oxe si rialzò da terra, sicuro di non aver subito l’attacco, mentre Toro era a terra, ferito al stomaco in un lago di sangue, che lentamente aumentava, "Sei stato un valoroso avversario, cavaliere del Toro, ti ricorderò sempre come il grande guerriero che sei, seppur ti ho sconfitto", quindi voltò le spalle ad Aldebaran, sul cui volto si era dipinto un sorriso.

Mentre lo scontro fra i due guerrieri era in atto, nella seconda casa, i trentuno spectres restanti varcano l’entrata della terza casa, la casa dei Gemelli, "Non percepisco alcun cosmo qui dentro", affermò Minosse, "quindi possiamo velocemente sorpassare questa casa", concluse. I cavalieri dell’Ade corrono dentro la casa, ma Cube di Diurahan è rallentato dalle parole di uno degli skulls, "Strana questa luce, non trovi?", gli chiede, "Silenzio, non perdiamo il resto del gruppo", gli risponde seccamente il guerriero dal volto coperto, ma è troppo tardi: gli altri spectres non sono più dinanzi a loro; i due corrono per raggiungerli, però sembra quasi che girino in tondo.

Alla fine Cube vede la luce dell’uscita e dice allo skull: "Forza, lì c’è l’uscita". La sorpresa si sarebbe potuta leggere sul volto dello spectre se solo non avesse portato una maschera, quando vide l’entrata della terza casa e si sentì chiamare: "Cube"; il cavaliere dell’Ade si voltò e vide Oxe uscire dalla seconda casa. "Ma come abbiamo fatto a tornare all’entrata della casa?" chiese lo skull, "Non mi seccare, ora aspetteremo Oxe e poi sorpasseremo la casa insieme".

Lo skull non lo ascoltò e rientrò nella casa dei Gemelli, ma Cube non si curò di lui, ma guardò l’amico salire le scale, finché Oxe non si fermò ed iniziò ad urlare, quindi ricadde sulle scale ed esplose: la sua armatura, senza più un corpo, dentro si ripose in forma di Gorgona. "Ho riversato al mio colpo un effetto rallentato" disse con un filo di voce Aldebaran ancora riverso a terra, ma con il volto rivolto verso la terza casa.

Cube fu stupito dall’evento, poi sentì un urlo da dentro la casa, "Gemini", disse Aldebaran a terra, "Questo è il suo cosmo".

Cube si volta verso la terza casa e sente un potentissimo cosmo, proprio di un cavaliere d’oro, quindi entra nella casa, pronto alla lotta e si trova dinanzi un cavaliere d’oro, con un elmo rappresentante due facce, una gioiosa, l’altra maligna.

"Chi sei?" chiede lo spectre, "Sono il cavaliere di Gemini, il custode della terza casa", tuona una voce cupa e profonda, "Dove sono finiti gli altri guerrieri del sire Hades?" chiede ancora Cube, "Gli ho permesso di passare, ma voi due volevo eliminarvi personalmente, per tenermi in allenamento", ribatte il cavaliere d’oro, "Cosa hai fatto al mio compagno? E perché hai permesso agli altri di passare?" incalza Cube, "Non ti è permesso conoscere i miei progetti, misero soldato dell’Oltretomba, ma non ti preoccupare per il tuo compagno, ben presto lo rincontrerai", conclude Gemini, "Sicuro, cavaliere d’oro? <Death messanger>" ed un piccolo fascio di energia arriva alla testa del cavaliere d’oro, che ride.

Cube inizia anche a ridere, ma la sua risata si ferma appena nota che il cavaliere d’oro è ancora in piedi, "Forse volevi fermarmi con un misero trucco mentale?", chiede Gemini, ridivenuto serio, "Ti concedo un altro colpo, patetico spectre", afferma con sicurezza, "Come osi, superbo? <Blood spray>" ed un fascio rossastro parte dalle sue mani per spargersi sul volto del cavaliere della terza casa, ma nemmeno questo colpo ha effetto sul cavaliere d’oro, "Forse speravi di danneggiare il mio volto con questa tecnica, ma sono spiacente di deluderti, il mio corpo non è qui", quindi si toglie l’elmo, mostrando allo stupefatto spectre una semplice sagoma, "Ora addio, patetico avversario! <Dimensione oscura>", quindi apre le braccia e lo spectre viene risucchiato nell’altra dimensione da cui non si può fare ritorno.

Scomparso l’avversario, l’armatura di Gemini torna alla sua forma riposta, mentre nelle stanze del gran sacerdote Arles, seduto sul suo trono, riflette: "Questi spectres potrebbero essere un elemento a mio vantaggio, già hanno quasi eliminato Mur, cavaliere a me non fedele, oltre a tre di cinque cavalieri di bronzo, lasciando gli altri due gravemente feriti. Forse riusciranno ad eliminare anche Ioria e Milo, che dubitano della mia identità, così, quei pochi di loro che sopravvivranno alle prime nove case, dovranno battere gli altri tre cavalieri d’oro ancora a me fedeli. Anche i cavalieri di Atena sono prossimi alla sconfitta: Sirio sta combattendo una battaglia mortale contro Shura di Capricorn alla decima casa, mentre gli altri tre cavalieri si dirigono verso una morte certa contro Camus ed Aphrodite nelle ultime due case." Questo pensava il lato oscuro del cavaliere dei Gemelli, mentre sedeva sul trono che prima appartenne a Sion.