Capitolo 34: La Morte

I cavalieri di Atena camminavano fra diversi dannati, avevano oltrepassato alcune prigioni, ma ora vagavano in una piccola foresta dai rami animati, "Che luogo è mai questo?", chiese stupito Shun, "La settima prigione, la prigione dei suicidi", rispose Shaka, "qui le anime di chi non ha valutato la sua vita importante vengono rinchiuse in degli alberi", spiegò il santo di Virgo, "E qui voi troverete la vostra fine", esordì una voce nascosta tra i rami.

"Chi è la?", urlò Seiya, "Salve cavalieri", disse uno spectre dai capelli argentei con una stella pentagonale sulla fronta, "Sono Thanatos, dio della Morte, giunto fino a voi, per portarvi il suo messaggio", spiegò la divinità.

"Cavalieri, potremo vincere un dio?", si chiese Seiya, "Certamente, amico mio", esordì Ikki, "Ali della Fenice", tuonò poi il santo di Bronzo, scagliando il suo attacco contro il dio, che lo evitò con facilità.

"Chiami questo un attacco, cavaliere di Atena?", chiese divertito Thanatos, "Si, dio della Morte, quello è un attacco, proprio come questo", si intromise Shaka, "Abbandono d’Oriente", tuonò poi lanciando il suo attacco energetico contro la divinità.

Il dio fu preso in pieno stavolta, "Come hai osato?", tuonò, "L’ottavo senso mi ha permesso di colpirti subito, senza alcuna difficoltà", spiegò il santo di Virgo, "Finora sono stato quieto, non per dovere, ma per scelta", affermò Shaka, "ora però, seppur tardi per alcuni miei cari amici, combatterò e ti batterò, dio della Morte, Shaka di Virgo sarà il tuo carnefice", sentenziò il santo d’oro.

"Tu farnetichi, cavaliere", criticò Thanatos, "Come puoi sperare di uccidere un dio?", chiese divertito, prima di attaccare "Terribile Providence", tuonò il dio, scatenando il suo attacco migliore contro il santo d’oro, che lo evitò per un soffio.

"Restate lontani, cavalieri di Atena," suggerì Shaka, "lasciate a me, questa maligna divinità", concluse.

"Preparati, dio della Morte, ora proverai il mio attacco migliore", lo minacciò Shaka, "Per il Sacro Virgo", urlò, spalancando i suoi freddi, ma profondi occhi. Il colpo corse verso Thanatos, che però, con un movimento veloce, riuscì ad evitarlo, portandosi alle spalle del cavaliere d’oro, "Terrible Providence", tuonò il dio, riuscendo quasi a colpire in pieno il santo d’oro, che, grazie all’ottavo senso, poté muoversi abbastanza velocemente, così da essere ferito solo alla spalla sinistra.

"Ora sei mio", sentenziò il dio della Morte prima di scatenare nuovamente il suo attacco, Shaka era pronto per la sconfitta, ma qualcuno si pose fra loro: Dauko di Libra con i suoi scudi aveva difeso il santo suo pari.

"Cavaliere di Libra, ti intrometti? Vuoi essere tu il prossimo a cadere?", chiese il dio della Morte, "No, capelli d’argento", lo schernì una voce alle spalle dei due santi d’oro, "saremo noi tre", concluse Seiya, saltando da dietro le spalle dei due gold saints insieme ad Ikki e Hyoga.

"Ora cavaliere proverai i nostri attacchi combinati!", esordì il santo del Cigno, "Aurora Thunder Attack", urlò Crystal, "Fulmine di Pegasus", aggiunse il santo del Cavallo alato, "Ali della Fenice", concluse il terzo santo di bronzo, "Cosa sperate di fare?", chiese Thanatos, "Mi sarà facilissimo evitare il vostro attacco", sentenziò.

"No, dio della Morte, non ti sarà così facile", lo contestò una quarta voce, "Catena di Andromeda", urlò poi la stessa voce, mentre la catena delle vestigia di bronzo bloccava le gambe del dio, "Spiacente, ma ora sarai in balia del nostro attacco", sentenziò Shun.

Thanatos era fermo, lo stupore lo bloccava più delle catene; subì in pieno petto i tre attacchi combinati e poi cadde su di un tronco, distruggendolo, "Lo abbiamo colpito", esultò Pegasus, "Sirio, amico mio, questo colpo era per te", spiegò il giovane eroe; "Si, mi avete colpito, ma non sconfitto", spiegò il dio della Morte rialzandosi, "Forse", aggiunse, "avete prodotto più danni a questo tronco dannato, distruggendolo e disperdendo l’anima qui rinchiusa nel Limbo", li schernì.

Andromeda ritrasse la sua catena, "Come è possibile?", si chiese Seiya, "Non siamo riusciti a ferirlo, eppure abbiamo unito i nostri colpi migliori", osservò Hyoga, "La potenza, cavalieri, non era sufficiente per eliminare una divinità", propose come causa Ikki, "Si, fratello, probabilmente è questa la causa", concordò Shun.

"Compagni dalle vestigia dorate", esordì Shaka, che intanto si era rialzato, "Dobbiamo tentare qualcosa di simile per riuscire ad eliminare costui", propose il santo di Virgo, "Cosa vuoi tentare, cavaliere d’oro, una fusione delle nostre tecniche? O qualcosa di più potente?", chiese Dauko, "Non lo so, cavaliere di Libra, non so se sia il caso di utilizzare la tecnica disonorevole", rispose dubbioso Shaka, "Volete tentare l’<urlo di Atena>?", si intromise Ioria, "Non ne siamo certi, cavaliere del Leone", rispose il santo di Libra, "ma forse è l’unica possibilità", rilevò Dauko.

"Possiamo darvi una mano, cavalieri?", chiese Seiya, avvicinandosi con Shun ai compagni, mentre Hyoga e Ikki distraevano il dio della Morte con i loro attacchi, "Vorremmo tentare un attacco combinato, ma non sappiamo come fare, per essere sicuri di ucciderlo", spiegò Ioria, mentre anche Ikki e Hyoga erano gettati fra di loro.

Il santo di Virgo spiegò velocemente il suo piano agli altri due, "Io avrei un piano", esordì Hyoga, "Ma è molto pericoloso almeno per noi santi di bronzo", aggiunse, "Siamo la classe più bassa, Crystal", rilevò Seiya, "è giusto che rischiamo la vita", affermò ed anche gli altri concordarono.

"Allora, cavalieri, mi sto stancando, chi di voi vuole cadere per primo?", chiese Thanatos, vedendo i suoi avversari parlare fra loro.

"Io", esordì Phoenix facendosi avanti, "Ali della Fenice", tuonò, ma il dio evitò l’attacco, "Mancato, santo della Fenice", lo derise Thanatos, "Terrible Providence", urlò, colpendo in pieno petto l’armatura della Fenice.

"Per il Sacro Acquarius", urlò una seconda voce, mentre il dio attaccava, "Che cosa?", disse poi stupita la divinità, che non si poté rallegrare di aver distrutto la corazza della Fenice, poiché questo gli era costato le gambe, ormai congelate dal colpo sacro dell’Acquario, "Ti sei distratto, dio della Morte", lo schernì Hyoga, "così da permettermi di congelarti gli arti", spiegò, "E speri che questo mi impedisca di difendermi?", chiese con derisione il dio.

"No, Thanatos, a questo ci penseranno le mie catene", si intromise Shun, bloccando nuove il dio della Morte con le "catene di Andromeda".

"Per il Sacro Leo", urlò quindi Ioria, "Per il Sacro Virgo", aggiunse Shaka, "Colpo dei 100 draghi", continuò Dauko, "Cometa di Pegasus", concluse il santo di Bronzo gettandosi fra i colpi dei tre gold saints, che diresse contro il dio della Morte.

"Che cosa è mai questo attacco?", chiese Thanatos, che, sentendo giungere verso di lui una potenza inaudita, e capendo che questa lo avrebbe di certo polverizzato, tirò a se le catene del santo di Andromeda, "Vedrò di portarmi almeno uno con me", affermò, ponendo il corpo di Shun come scudo dinanzi a se.

Dopo un gran fragore e boato, tutti videro ciò che era accaduto: Thanatos e Shun avevano il corpo forato dal gigantesco colpo di energia, mentre Seiya era a terra, alcuni passi più avanti, le sue vestigia erano distrutte, ma lui ancora respirava.

Ikki non riusciva a credere a ciò che vedeva, suo fratello era morto e lui non aveva potuto fare niente.

Ioria corse verso Shun, ma non poté fare niente per lui, però riuscì a salvare Pegasus, il cui corpo era ricco di ustioni, ma si potevano curare, "Mi dispiace", furono le uniche parole del bronze saint prima di svenire.

Il dio della Morte era caduto, ma aveva portato con se il santo di Andromeda.