Capitolo 31: Santi contro diavoli
I santi di Atena si ritrovarono in un luogo deserto ed oscuro, "Questo è l’Ade", esordì Ikki della Fenice, "Avanziamo, cavalieri, poiché non credo che troveremo nemici a sbarrarci la strada, almeno per ora", suggerì Shaka.
Il gruppo di eroi avanzò nel luogo oscuro, Ioria, però, non era tranquillo, poiché notò che Mur zoppicava e barcollava, "Cosa hai, cavaliere dell’Ariete?", chiese il santo del Leone, avvicinandosi al suo pari grado, "Non ti preoccupare per me, cavaliere del Leone, il colpo dello spectre della Sfinge mi procura ancora dolore", spiegò Mur.
"Benvenuti nell’Ade, santi di Atena", esordì una voce, quando i cavalieri dello Zodiaco erano ormai giunti dinanzi ad un gigantesco tribunale.
Una figura demoniaca dai lunghi capelli blu si rivelò ai nove, "Mi chiamo Belzebù, serafino della sapienza", si presentò, "Che cosa è?", chiese beffardo Seiya, "Non è questo il momento per spiegarti, cavaliere, cosa sia un serafino", tagliò corto Dauko, "voi cinque, avanzate, lasciate a noi quattro questo nuovo nemico", ordinò prima di lanciare il suo scudo rotante verso il nuovo avversario, "Correte via, cavalieri di bronzo, ci rivedremo fra pochi minuti", urlò Aioria.
Belzebù si trovò solo, circondato dai santi d’oro dell’Ariete, del Leone, della Vergine e della Bilancia, "Sembrerebbe che un difficile scontro vi si prospetti davanti, cavalieri", li schernì, "Garuda hell wing", urlò prima di gettarsi verso di loro; il suo attacco fu incredibilmente potente, il santo della Bilancia fu difeso dal suo scudo, Shaka si mosse così velocemente da evitare l’attacco, mentre Mur con il suo "Crystal wall" difese sia se stesso sia Ioria.
"Ottima difesa, cavalieri d’oro, ma chi di voi vuole lasciarci per primo la pelle nell’attaccarmi?", criticò il demone, "Io, serafino", rispose Dauko, allontanandosi dagli altri, "Perfetto, guerriero di Atena", ribatté Belzebù, "Colpo dei 100 Draghi", urlò il santo centenario, mentre scagliava il suo attacco, che sbalzò lontano il guerriero demoniaco, danneggiando le sue vestigia, "Ben fatto, cavaliere d’oro", ribatté il nemico.
I cinque cavalieri di bronzo erano giunti ad una prigione caratterizzata da disegni egizi, quando Sirio riconobbe il cosmo del suo maestro, "Che ti succede, amico?", chiese Seiya, notando che Dragone si era fermato, "Ho percepito il cosmo del mio maestro, sta combattendo", rispose, "Ben presto, anche voi combatterete, non ti preoccupare di questo", sentenziò una voce, tutti e cinque si voltarono e videro un guerriero dall’armatura bianca e la pelle violacea su di un altopiano, "Chi sei, cavaliere, rivelati?", tuonò Hyoga, "Astaroth è il mio nome, e non sono un cavaliere, ma un cherubino della violenza", rispose il nuovo avversario, prima di scendere fra i suoi nemici.
"Sarò il vostro primo ed ultimo avversario in questi luoghi", sentenziò prima di lanciare il suo colpo, "Killer ranger kobra", urlò dirigendo l’attacco verso Seiya e Shiryu.
Il santo di Pegaso fu gettato diversi metri lontano, "Questo me lo chiami attacco?", chiese Seiya rialzandosi, "Non era un attacco diretto ad uccidervi", rispose Astaroth, "ma ad allontanare uno dei miei nemici e tenerlo lontano il tempo necessario, per diminuire il numero dei suoi compagni", spiegò il cherubino, "Purtroppo non ti è riuscito nemmeno questo piano", ribatté Pegasus, "Al contrario, cavaliere, anzi", disse il demone, mentre una gigantesca zampa bloccava il santo di bronzo, "permettimi di presentarti Cerbero, il cane dell’Ade", concluse.
"Garuda hell wings", urlò il serafino, prima di scagliare il suo attacco contro Dauko, che lo parò con lo scudo, ma fu lo stesso costretto ad indietreggiare, per l’impatto del colpo, "Seguitemi, santi di Atena", sentenziò Belzebù prima di correre verso avanti, i cavalieri d’oro non se lo fecero ripetere.
Il demone si fermò su di un ponte, dove passavano fortissime ed impetuose correnti, i cavalieri lo raggiunsero subito, "Questo luogo sarà la vostra tomba", sentenziò il demone, prima di lanciarsi in un nuovo attacco verso il santo di Libra, che riuscì ad evitarlo, Belzebù, però, facendo leva sulle sue gambe, si scagliò in un secondo attacco, che nuovamente il santo evitò, "Mi hai mancato per ben due volte di seguito, demone", lo schernì il maestro dei 5 Picchi, "Al contrario, sono riuscito nel mio intento", esordì il malvagio avversario, "distruggere la zona in cui ti eri fermato e farti perdere nelle correnti sottostanti al ponte", spiegò l’avversario, mentre Dauko cadeva nel baratro sottostante il ponte.
"Shun, Hyoga, liberate Seiya, a questo nuovo avversario penseremo io e Shiryu", consigliò il santo della Fenice, "Preparati, guerriero degli inferi", continuò poi, "Ali della Fenice", invocò, mentre il caldo battito delle ali investiva il nemico, che però resistette all’attacco, "Purtroppo, cavalieri, i vostri poteri, rasentano il settimo senso, ma se siete arrivati qui non è perché avete raggiunto l’ottavo senso, ma per volere di Atena, che vi ha trasportato qui con il suo cosmo e vi permette di restare qui", spiegò il demone, "mentre il mio cosmo raggiunge e controlla perfettamente l’ottavo senso, non vi basterà un semplice attacco per battermi", spiegò Astaroth, prima di scatenare il suo colpo contro Phoenix, lanciandolo alcuni passi più indietro, contro una parete rocciosa, che gli cadde addosso.
"Chi di voi vuole affrontarmi?", chiese Belzebù ai tre santi d’oro, "Lasciatelo a me, voi avete già combattuto poco fa", disse Mur, che avanzò verso il suo nemico, "Io, demone, ti affronterò, preparati", esordì il santo dell’Ariete, "Stardust revolution", urlò, lanciando il suo attacco, che si mostrò stranamente lento, "Mi deludi, cavaliere d’oro", criticò il demone, "probabilmente sarà la ferita ancora sanguinante che hai all’altezza del cuore a renderti così debole, chissà", lo schernì.
Shun era stato preso da Cerbero, come Pegasus prima di lui, Hyoga, invece, cercava di liberarli, con scarsi risultati, mentre Ikki era ancora sotterrato dai sassi, "Dragone, sarai tu il mio avversario", sentenziò Astaroth, "Sia, demone, eccoti il mio colpo migliore", lo minacciò Shiryu prima di scagliare il "Rozan Kouryuka", che il cherubino evitò, per poi attaccare con il suo colpo, che ferì in diversi punti il santo del Dragone, gettandolo a terra, "Addio, cavaliere", disse Astaroth, saltando su Shiryu e sfondandogli il petto con il braccio.
"Preparati a morire, santo d’oro", urlò Belzebù, che aumentò il suo demoniaco potere al massimo e scagliò il suo attacco, "Mai", ribatté Mur, che alzò il suo "Crystal wall"; il muro difensivo rallentò l’attacco del demone, ma era chiaro che non avrebbero potuto fermarlo, quindi il santo della prima casa scatenò il suo attacco più potente, la "Starlight extinction", che servì solo a deviare l’attacco di Belzebù, dato il debole cosmo del guerriero d’oro. Le ali demoniache colpirono in pieno Mur alla gola, dilaniandola e gettando a terra il custode della prima casa.
"Shiryu!", invocò sorpreso Hyoga, prima di essere investito da una delle teste di Cerbero, che lo scagliò contro una parete, facendolo svenire, il santo del Dragone, capì di essere l’unico in grado di battere Astaroth, "Non posso batterlo con la mia forza, ma posso utilizzare il mio ultimo attacco, quello definitivo, già usato su Shura di Capricorn", pensò fra se Sirio, che nel rialzarsi, guardò l’oscuro cielo dell’Ade, "Fiorediluna, perdonami, non potrò tornare da te ai cinque picchi", sussurrò, poi si gettò sul suo nemico.
Aioria corse verso Mur, "Amico mio", lo invocò piangendo; il santo d’oro dell’Ariete fece esplodere il suo cosmo, la sua armatura d’oro scomparve dal suo corpo, "Perché Mur?", chiese disperato il santo del Leone, "avrei potuto salvarti", continuò, ma il custode della prima casa sembrava contraddirlo con il movimento della testa, "No", disse il grande Mu con un filo di voce, "la ferita alla gola è il male minore, il danno riportato dall’attacco di Faraone è il maggiore, la sua ferita è stata risvegliata dal sangue che ho dato per l’armatura di Andromeda, ormai non posso più sopravvivere, ho perso troppo sangue", quindi tossì, "la mia armatura," continuò poi, "deve andare a Kiki, vi prego", implorò, prima di spirare.
Astaroth si voltò verso il cavaliere che aveva ferito mortalmente e lo vide gettarsi su di lui, "Che vuoi fare, cavaliere del Dragone?", chiese infuriato il cherubino, "Spegnermi con te, demone", rispose Shiryu prima di far esplodere il suo cosmo, "Pienezza del Dragone", urlò e scomparve in cielo insieme al nemico.
"Un altro santo di Atena è scomparso, insieme ad Astaroth", rifletté Belzebù, "Ora morirai, demone", lo minacciò Ioria, che aveva lasciato a terra il cadavere di Mur, "No, cavaliere del Leone," lo interruppe una voce a tutti nota, "lascialo a me, che io possa vendicare sia il mio pari grado Mur, sia il mio allievo Shiryu", sentenziò Dauko, mentre aumentava il suo cosmo fino all’ottavo senso, "Ma come hai fatto a tornare qui, cavaliere?", chiese Belzebù, sul cui volto era ora dipinta la paura, "Sono padrone della velocità della luce, stupido demone," spiegò infuriato il santo, "Colpo dei 100 draghi", tuonò lanciando il suo attacco contro il nemico ed uccidendolo.
Shaka concentrò il suo cosmo e fece scomparire il corpo del santo dell’Ariete, "Ora corriamo dai santi di bronzo", suggerì ed insieme ai suoi compagni raggiunse i quattro, che si erano rialzati e cercavano, nel dolore della perdita dell’amico, di domare il cane infernale, ma bastò il tridente della Bilancia per quietare per sempre la bestia infernale, "Andiamo avanti, cavalieri di Atena", disse poi il santo, con un filo di tristezza ben nascosta nella voce, tutti lo seguirono in silenzio.