Capitolo 28: Nobili spettri
Nella sala del gran sacerdote, due santi si stavano studiando per trovare l’uno le debolezze dell’altro, il primo era Shaka di Virgo, il quale attendeva l’attacco del nemico, l’altro era Serian d’Orione, comandante dei cinque santi d’argento morti che erano giunti al Grande Tempio.
Fuori della sala, dinanzi alle porte che Seiya aveva spalancato vi erano altri due guerrieri: Milo di Scorpio ed Orfeo della Lira.
"Shaka di Virgo," esordì Serian, "il tuo cosmo è simile a quello del custode della sesta casa che ebbi il piacere di conoscere", "Probabilmente perché era una mia passata reincarnazione", rispose piuttosto seccato il santo di Virgo, "Una tua reincarnazione?", chiese il Silver saint di Orione, "Si, cavaliere morto, io sono il custode dell’Ade e come tale non posso perdermi nel regno dei morti, ne, grazie all’ottavo senso, posso essere sottomesso dal volere di Hades, il mio corpo può morire, ma la mia anima è immortale quanto quella di una divinità vera e propria", rispose seccamente il cavaliere d’oro.
Serian fu stupito dalle parole del santo d’oro, già ai suoi tempi, ricordava, il santo della Vergine era detto l’uomo più vicino ad Atena, ma solo adesso capiva il perché.
"Bé, Shaka, vuol dire che ti porterò alla tua nuova incarnazione", disse il santo di Orione prendendosi di coraggio, prima di urlare "Nucleo della Meteora incandescente". Il cavaliere morto si lanciò su Shaka, che evitò il suo attacco, per poi contrattaccare con l’ "Abbandono d’Oriente", che investì in pieno Serian, distruggendo il suo elmo e schiantandolo contro una colonna.
Fuori della sala Milo osservava Orfeo, che sembrava non curarsi di lui, "Cosa c’è, cavaliere della Lira, temi ad attaccarmi?", chiese, "Preparati, poiché sarò io ad attaccare te", concluse poi, prima di scagliare la sua "Scarlat needle", ma il suo avversario riuscì ad evitarla, muovendosi alla velocità del suono, "Bravo, santo dello Scorpione, peccato che conoscevo già quest’attacco, lo vidi utilizzare dal tuo maestro, Blood, quando affrontò mio zio in duello per l’investitura a santo d’oro", affermò il fantasma, "Cosa?", chiese Milo sorpreso, "Si, cavaliere dello scorpione, mentre mio padre aveva già conseguito quest’armatura della Lira, mio zio volle tentare il gran salto in avanti ed avere un’armatura d’oro, quella dello Scorpione, suo segno guida, ma fu sconfitto dal tuo maestro, che lo lasciò a terra in fin di vita", rispose il santo morto, "Tu hai anche tentato questo avanzamento per morire?", chiese in modo derisorio Scorpio, "No, cavaliere, io sono diventato santo della Lira dopo mio padre e mio figlio mi è succeduto come padrone di quest’armatura ed ancora lo è", concluse Orfeo, prima di iniziare una melodia con la sua lira, "String requiem", disse con un filo di voce, mentre le corde della lira si ponevano intorno al custode dell’ottava casa per strangolarlo.
"Il tuo compagno è in difficoltà", affermò Serian, rivolgendosi a Shaka, "Non penso proprio, considerando che Milo è uno dei più forti santi d’oro esistenti e deve affrontare un fantasma il cui cosmo è incredibilmente indebolito", rispose seccamente il santo della Vergine.
Serian sorrise della risposta, "Probabilmente è vero", continuò prima di lanciare nuovamente il suo attacco, che Shaka evitò nuovamente per scagliare poi il suo "Abbandono d’Oriente", che distrusse un’altra parte dell’armatura di Orione, "Perché non demordi, cavaliere d’Orione?", chiese allora Virgo incuriosito, "Perché non voglio tornare nel limbo in cui fui scagliato dopo la mia morte per mano di uno spectre", rispose Serian, "Devi capire, Serian, che le tue azioni ti riporteranno in quel luogo da cui cerchi di fuggire", sentenziò Shaka, "No, se ucciderò te e la dea Atena, la dea Eris ha promesso di farmi guidare le sue armate nella conquista della terra", ribatté il santo morto.
Shaka scoppiò a ridere, cosa non abituale per lui, "Perché ridi, cavaliere di Virgo?", urlò Serian infuriato, "Per la tua stupidità, cavaliere", rispose il santo d’oro, "poiché non giungi a capire la causa del tuo soggiorno nel Limbo, la causa della tua perdizione, differente da quelle dei tuoi compagni", concluse.
Milo, intanto, aveva aumentato il suo cosmo ed era riuscito a spezzare i fili della lira, che lo bloccavano, "Ora proverai tu la paralisi, cavaliere", esordì, prima di scagliare le "Onde di Scorpio", che Orfeo, bloccò con il suono del suo strumento, "Conoscevo anche questo colpo, cavaliere", sentenziò, "almeno che tu non abbia qualche attacco che il tuo maestro non possedeva, ti avviso che so come evitare ogni tua offesa, mentre la mia sembra essere inutile contro di te", concluse il ghost.
Milo fu sorpreso da tale stato di stallo, quindi per prendere tempo chiese al suo nemico: "Hai detto che tuo figlio ha la tua armatura, ma perché non ho mai sentito parlare del cavaliere della Lira?", "Mio figlio fu investito santo della Lira, un anno dopo di te, ma non giunse mai al grande tempio, poiché la sua amata Euridice morì in quelli stessi giorni, allora lui, padrone dell’ottavo senso, si gettò nella bocca dell’Averno per cercare di salvarla, ma non tornò mai indietro. Un mese dopo la sua scomparsa anche io mi gettai nella bocca dell’Averno, ma non possedevo l’ottavo senso, quindi morì e la mia anima, colpevole di uno dei maggiori sacrilegi, la profanazione dell’Ade, si perse nel Limbo, dove non ritrovai mai mio figlio", concluse il santo della Lira, proprio mentre il cosmo del cavaliere del Toro si spegneva.
"Aldebaran", disse fra sé Milo, come già Ioria e poi anche Shaka.
"Uno di voi è morto, cavaliere, non siete poi così imbattibili", affermò Serian, prima di tentare un altro attacco, che però fallì nuovamente e procurò altri danni alle vestigia argentee d’Orione, "Sai, Serian, ti devo ringraziare", affermò all’improvviso Shaka, il santo morto fu stupito e riuscì a malapena a chiedere: "Perché?", "Finalmente provo pietà", rispose il santo di Virgo, "pietà per te, Serian di Orione, che speri seguendo gli ordini di Eris di salvarti dal Limbo, in cui comunque cadresti il giorno in cui il tuo corpo non riuscisse più a reggere questo inganno che la dea della discordia porta avanti; poiché ciò che tu vedi specchiandoti, o ciò che percepisci toccandoti è un inganno, poiché sei semplicemente un cadavere vecchio di 200 anni e più.
Ancora non capisci perché sei giunto nel Limbo, vero?", chiese poi il santo d’oro, "Non perché il tuo allievo ti aveva ucciso senza darti le giuste onoranze funebri, come è accaduto a Maya, che ora sta facendo ritorno in quel piano," continuò Shaka, mentre i cosmi di Maya e Yan si spegnevano, "né perché Deathmask di Cancer ti ci aveva gettato, come era accaduto al santo dello Scudo, né perché tradito un compagno, come aveva fatto Relta, né perché aveva osato oltrepassare le porte dell’Ade, in Campania, come Orfeo, ma per un motivo diverso", concluse Shaka, "Quale, cavaliere, ti prego di dirmelo?" chiese allora Serian, "Per la tua arroganza, cavaliere, che ti rese odioso ai tuoi compagni, che neppure contarono il tuo cadavere fra quelli degli scomparsi nella guerra contro Hades, avvenuta secoli fa", gli rispose Shaka.
Milo osservava Orfeo, indeciso su come tentare di attaccarlo, un guerriero talmente onorevole, morto solo per amore del proprio figlio, questo era il suo nemico, non un sanguinario assassino, ma lui doveva comunque affrontarlo ed ucciderlo e per fare ciò era pronto anche a seguire l’esempio di Aldebaran, "Preparati, nobile santo della Lira, ora vedremo quanto la tua conoscenza dei miei attacchi e la velocità del suono ti saranno utili", esordì Milo, "Scarlat Needle", urlò quindi, lanciando una cuspide scarlatta, che il nemico evitò, quindi un’altra alla velocità della luce e poi un’altra, fino a completare il numero delle cuspidi con Antares, che investì in pieno Orfeo, il quale aveva evitato solo le prime cinque cuspidi, cadendo poi a terra.
"La battaglia è vinta", affermò Milo, quindi si allontanò, ma all’improvviso fu bloccato alle spalle, "Cosa accade?", chiese, "Spiacente, cavaliere dello Scorpione", affermò Orfeo, ripresosi, "ma adesso ci spegneremo insieme nel cielo stellato della Lira", concluse, facendo esplodere al massimo il suo cosmo, in cui si perse con l’avversario.
Shaka vide Milo esplodere verso il cielo con Orfeo, quindi, più seccato che rattristato, disse: "Serian, mi hai fatto provare pietà, ma già due dei miei compagni sono morti, quindi il nostro scontro finirà qui, ti farò però un ultimo regalo", concluse prima di urlare "Volta di Minosse".
Ioria entrò nella sala, vide Shaka ed il suo avversario scomparire in una luce intensa, poi si voltò verso il luogo in cui Milo era scomparso con l’avversario, percepì l’armatura dello Scorpione teletrasportarsi nell’ottava casa, poi vide riapparire Shaka, solo.
"Cosa è accaduto al tuo avversario, Shaka?", chiese il santo del Leone, "Gli ho concesso di riposare nella dimenticanza", rispose seccamente il santo della Vergine avvicinandosi al suo pari, "Milo è..", le parole si spezzarono in bocca ad Aioria, a cui Shaka rispose con un semplice "Si", prima di incamminarsi con lui dalla dea Atena.