Capitolo 26: Duplice scontro
Bud si avvicinò al merlo e vide il cadavere di Lung, ma non quello del guerriero di Phecda, "Thor è sopravvissuto", esultò, "Ma tu non avrai la stessa fortuna, cavaliere", tuonò il guerriero con la spada mentre gli correva contro , "Wolf cruelty claws", urlò Fenrir verso Url, lanciandolo lontano da Alcor.
"Spadaccino, non lo sai che si attacca alle spalle?", chiese il guerriero di Alioth sorridendo, "E tu non sai che non ci si intromette in uno scontro?", urlò Loki, prima di pronunciare: "Tempesta di Odino", ma le sue braccia furono bloccate dal guerriero della stella Alcor, che però non riuscì a bloccarlo completamente e fu investito dal colpo, che lo scagliò indietro, distruggendogli l’elmo.
"Bud", urlò preoccupato Fenrir, "No, cavaliere di Alioth, non è del tuo compagno che ti devi preoccupare, né del mio, ma di me", urlò Url rialzandosi e ponendosi in posizione di attacco.
Bud anche si rialzò e si pose in posizione di attacco dinanzi a Loki, "Sei sicuro, guerriero di Asgard, di volermi attaccare?", chiese l’invasore, "Sono pronto a sacrificare la vita per difendere il regno di Hilda, proprio come mio fratello", rispose il god warrior.
Dolvar osservava i due scontri pronti a scoppiare in tutto il loro fragore, il suo sguardo era fiero e distaccato, impugnava la spada con la mano destra, mentre la sinistra era appoggiata ad una cinta muraria; anche Siegfried, Hilda e Flare osservavano i due scontri: la fanciulla bionda era preoccupata per i due guerrieri, poiché li sapeva entrambi feriti, ma vedeva nuove ferite sui loro corpi indeboliti; lo stesso temeva Hilda, che i suoi guerrieri potessero morire, ciò lei non lo voleva, poiché ne conosceva la gloria, quindi guardò lo scrigno, che custodiva tre dei sette zaffiri, poi osservò il suo primo cavaliere, che ne custodiva due; il guerriero di Dubhe, invece, si chiedeva cosa avrebbe dovuto fare se i suoi compagni fossero caduti, sapeva che avrebbe facilmente sconfitto Url e Loki, poiché sarebbero stati stanchi per lo scontro, ma non sapeva niente di Dolvar e sapeva invece che la sua corazza era piuttosto danneggiata dopo lo scontro con il judge della Garuda, quindi lo scontro con il capo degli invasori, sarebbe stato per lui un’incognita.
"Preparati, invasore, i denti del lupo ti investiranno nuovamente", urlò all’improvviso Luxor, rompendo il silenzio, poi il suo colpo si scatenò contro l’invasore, che però lo evitò per lanciarsi a spada sguainata contro il god warrior, a cui dilaniò una gamba, distruggendogli parte dell’armatura.
Le urla di Luxor si persero nell’aria, ora il guerriero aveva ambedue le gambe ferite, non poteva più fare i suoi scatti, un ululato si sentì in lontananza, "Amici miei", dissi con un filo di voce il guerriero di Alioth, mentre anche l’altro scontro si era riacceso.
Loki aumentò il suo cosmo e disse: "Preparati, guerriero di Alcor, eccoti il mio secondo attacco" e delle fiamme, molto simili ai lupi di Luxor, si scatenarono contro Bud, che rispose lanciando il suo attacco, gli artigli della tigre superarono l’attacco di Loki ed investirono l’avversario, ferendogli il volto, "Mi hai sfigurato, vile guerriero", urlò l’invasore, prima di scattare verso il nemico lanciandogli il suo primo attacco, la "Tempesta di Odino", che investì su di una spalla il guerriero di Alcor e Mizar, frantumandogli una spalliera.
"Rozan Kundo Ken", urlò intanto Luxor, scatenando i lupi nella tormenta contro il nemico, che fu investito e scagliato a terra con diverse ferite; lo scontro era sanguinoso: i due god warriors erano notevolmente feriti, Fenrir non poteva più contare sui suoi scatti, a mala pena si teneva in piedi, mentre Bud aveva due vistose ferite, una sulla testa e l’altra sulla spalla destra, ma anche i due nemici erano feriti, sia Loki sia Url avevano diversi tagli sul corpo.
"Dammi il tuo zaffiro, Bud, e forse ti risparmierò la vita", affermò Loki, "No, invasore, non avrai mai lo zaffiro di mio fratello, morirò piuttosto che consegnarlo a te!", sentenziò il god warrior prima di aumentare il suo cosmo, "Preparati, Loki", urlò il difensore di Asgard, "ora morirai", quindi scatenò i "Shadow Viking Tiger claws" contro il suo nemico, che però li evitò, "Ormai conosco questo attacco, cavaliere", affermò prima di lanciare la "Tempesta di Odino", che Bud evitò, "Anche io conosco il tuo attacco e riesco ad evitarlo, procurandoti delle ferite", disse il god warrior, indicando il ventre del nemico, che aveva una ferita.
Url, intanto, si preparò ad attaccare il suo avversario, osservando ogni sua possibile mancanza nella difesa, fu Luxor ad attaccare, invece, con i "Lupi nella Tormenta", con cui sfondò la corazza del nemico in diversi punti, "Come è possibile?", si chiese lo spadaccino, "Il mio cosmo è giunto al suo massimo, la mia stella, la stella Alioth mi stà nutrendo del suo splendore," rispose il god warrior, "ora, cavaliere, subirai il mio ultimo attacco", urlò Fenrir prima di urlare per l’ultima volta: "Rozan Kundo Ken in nome di Hilda e di Odino, per mio padre ed i miei compagni, degni di tutto il mio rispetto", che distrusse la corazza dell’invasore all’altezza del cuore, sfondando la cassa toracica e lasciandolo a terra; Url, però, non si spense subito, ma ebbe la forza di sollevare la spada e lanciarla verso Luxor, che era ormai caduto in ginocchio ferito. Anche Luxor fu colpito a cuore, cadendo all’indietro per terra, ormai morente.
"Siamo pari, cavaliere di Alioth", furono le ultime parole di Url.
"Fenrir!" urlò Bud, che con una capriola si lanciò vicino al suo amico, non curandosi dell’avversario, "Tieni Bud, nobile compagno e amico," disse Luxor prendendo il suo zaffiro dall’armatura, "questo può servire al nostro comandante, Siegfried, di certo a me non serve più. Stò per raggiungere i miei genitori ed i miei avi, oltre che i miei compagni", quindi si spense.
Bud si trattenne dal piangere, "Guarda, mio nobile signore, costui si dice un cavaliere, ma piange come una connetta," lo derise Loki, "ma non ti preoccupare, patetico guerriero, adesso Loki farà tacere i tuoi dolori ed i tuoi lamenti", concluse, mentre degli ululati si sentirono risuonare in lontananza, "No, guerriero invasore, tu non riuscirai a spegnere il mio lamento, poiché questo lamento mi dà la forza per eliminarti," urlò Bud, aumentando il suo cosmo, che diventava sempre più freddo, "senti questi ululati, Loki? Sono i pianti degli amici di Fenrir, ora giuro sul loro dolore, e sul mio che tu morirai e che il tuo padrone morirà dopo di te", affermò Alcor, "Si, cavaliere, ed Orion è con te in questo giuramento", esordì Siegfried, "Ora", aggiunse il god warrior di Mizar e Alcor, "proverai il colpo che fu di mio fratello e che adesso è anche mio, Blue impulse", tuonò Bud, mentre una sfera di fredda energia congelava le gambe di Loki, paralizzandolo dinanzi all’avversario.
Loki era indifeso e non derideva più il suo avversario, "Hai perso il sorriso, Loki? Preparati, ora perderai la vita. Bianchi artigli della Tigre", urlò il god warrior, uccidendo il nemico con il suo attacco.
Bud si allontanò dai tre cadaveri e si diresse verso Orion, prese lo zaffiro del fratello e lo consegnò al primo cavaliere di Asgard, insieme allo zaffiro di Luxor, "Ecco, Orion, ora lascio a te il nostro ultimo nemico", disse Bud, prima di svenire, "Si, compagno di battaglia, ucciderò io il comandante degli invasori, per te e per gli altri nostri compagni caduti", sentenziò il guerriero di Dubhe. L’ultima battaglia per il trono di Asgard stava per iniziare.