Capitolo 22: Guerrieri del passato
Erano tutti dinanzi alla statua d’Atena, il corpo di Saga era a terra, senza vita, i cavalieri d’oro ed i santi di bronzo erano lì, Pegasus ed i compagni che con lui avevano intrapreso la battaglia contro Arles erano a terra.
Dauko fu il primo ad avvicinarsi ad uno di loro, si avvicinò all’allievo "Shiryu, allievo mio", disse, "Maestro, siete voi?", chiese il santo del dragone dinanzi al giovane con l’armatura della Bilancia, "Si, figliolo, sono io. Ho ripreso il mio vecchio aspetto per lo scontro con gli spectres", spiegò il santo di Libra, mentre aiutava Shiryu ad alzarsi.
"Crystal, ho visto che il tuo maestro ti ha concesso le sue sacre vestigia", disse Milo avvicinandosi al santo del Cigno, "Si, Camus è….", singhiozzò il santo di bronzo, "Lo so, cavaliere, lo so", tagliò corto il santo d’oro allungando la mano al giovane che lo aveva messo in difficoltà all’ottava casa.
Ioria aiutò Pegasus, "Alzati, cavaliere", disse il santo d’oro, "ora anche mio fratello è stato vendicato", concluse porgendo la mano all’amico.
Ikki si alzò da solo, mentre Shaka lo seguiva con lo sguardo insieme ad Aldebaran, e si avvicinò al fratello, "Fratello," disse, "ho temuto di averti perso", disse, aiutandolo ad alzarsi.
Mur dell’Ariete concentrò il suo cosmo e teletrasportò dinanzi alla statua della dea le armature di bronzo del Dragone, del Cigno e d’Andromeda, e disse: "Prestatemi attenzione, cavalieri d’oro, dobbiamo ricostruire le armature di bronzo di coloro che ci hanno aperto gli occhi", quindi spiegò come ripararle con l’aiuto dei suoi pari: i primi a ferirsi furono Milo di Scorpio, Ioria del Leone e Shaka di Virgo, che diedero nuova vita alle armature di tre dei cinque santi.
Ban e Geki, intanto, percepirono cinque cosmi avvicinarsi, "Ban, hai sentito quei cinque cosmi?", chiese Geki dell’Orsa, "Si, Geki, sono cosmi potenti, cosa intendi fare? Avvisare gli altri santi di Atena?", chiese Ban, "No, amico mio, anche noi siamo santi di Atena, quindi saremo noi a combattere questa battaglia", disse, scendendo nella sala del gran sacerdote con il compagno. Appena i due furono fuori, sulla scalinata che conduce alla dodicesima casa, sentirono una voce urlare: "Southern Cross Thunder Bolt" ed una luce accecante li investì, facendoli cadere a terra.
Ioria stava curando le ferite nelle mani dei santi della Vergine e dello Scorpione, mentre Mur spargeva la polvere di stelle sulle tre armature, quando Seiya chiese: "Milady, dove sono Geki e Ban?", la dea non rispose e nessun altro sapeva dare risposta a questa domanda, nessuno sapeva dove fossero andati i due, finché non si sentì un aumento di un cosmo, pari a quello di un Silver saint.
Tutti i cavalieri corsero fuori e videro i due corpi a terra, dietro a cinque figure, che sembravano essere dei santi d’argento, date le loro armature, "Chi possono essere costoro, cavalieri?", chiese Milo di Scorpio, "Non lo so," rispose Mur, "ma quella è l’armatura di Tramy della Sagitta", sottolineò il santo della prima casa indicando quello più a destra.
"Tramy", ripeté quel cavaliere, "io non sono Tramy, ma Maya della Sagitta", concluse presentandosi e facendosi avanti, "Io sono Yan di Scutum", continuò quello accanto a lui, "Io Relta della Croce del Sud", aggiunse il guerriero all’estrema sinistra, "Io, Orfeo dell’Arpa", continuò un quarto guerriero con uno strumento musicale in mano, "Io, invece sono Serian di Orione", concluse il guerriero al centro del gruppo.
"Come può essere," obbiettò Seiya, "Serian di Orione era un guerriero morto più di 200 anni fa", "Esatto, cavaliere", disse un santo d’oro dalle retrovie, "io ho conosciuto Serian di Orione, è stato uno dei primi a cadere durante il passato conflitto con il dio dell’Ade", continuò Dauko di Libra mostrandosi, "Questa voce", disse Serian, "sei tu, cavaliere di Libra?", chiese, "Si," rispose seccamente il santo.
"Io so chi sei", disse Mur, rivolgendosi al guerriero chiamato Maya, "tu sei il maestro di Tramy, ma sei morto pochi anni fa", "Tu sei l’allievo del gran sacerdote, giusto? Mur dell’Ariete, diventato cavaliere lo stesso giorno del mio allievo", ribatté il santo della Sagitta.
"Conoscete anche gli altri tre, per caso?", chiese Ioria, "Il nome Orfeo della Lira mi è noto, ma tutti i cavalieri della Lira sono stati da sempre chiamati Orfeo, il titolo, come il nome, viene passato da padre in figlio", rispose Dauko, "gli altri due non li conosco", concluse.
"Un vero peccato, santo della Bilancia", continuò il guerriero chiamato Yan, "Perché sarò io ad ucciderti", "Come osi, guerriero di Scutum?", tuonò Shiryu, ponendosi dinanzi al suo maestro, "No, Sirio, non serve che tu mi difenda, ormai il santo della Bilancia, è pronto a combattere tutti gli scontri che gli saranno offerti", disse seccamente Dauko.
"Chi di voi vuole invece cadere come questi due patetici guerrieri qui a terra?", chiese il quinto guerriero, Relta, "Tu hai attaccato Ban e Geki?", chiese infuriato Seiya, "Si, cavaliere di Pegasus, tu sei pronto a combattere?", ribatté sicuro il santo della Croce del Sud, "Fermi tutti, guerrieri", tuonò quindi il cavaliere di Orione.
I suoi quattro compagni rimasero in silenzio e si voltarono verso di lui, che disse "Ora, se i santi d’oro accetteranno, vi propongo cinque scontri diretti, uno contro uno, che ne dite, santi d’oro?", "Come santi d’oro?", tuonò Ikki, "rifiuti di combattere con noi santi di bronzo?", chiese, "Si, cavaliere, siete troppo inferiori rispetto a noi Silver saints di Eris", concluse Serian, "Silver saints di Eris?", ripeté Milo, "In effetti", aggiunse Shaka, "voi cavalieri di bronzo siete ancora stanchi, quindi concedete a noi santi d’oro di difendere la dea, come il nostro dovere ci impone, ma la nostra cecità ci ha allungo impedito".
"Eris è la dea della Discordia, lei vi ha fatto ritornare in vita?", chiese lady Isabel, che si mostrò tra i cavalieri pronti alla lotta, "Si, dea Atena", disse Orfeo, "e siamo qui per ucciderti", concluse.
"Purtroppo, però", disse una fioca voce dietro i cinque non morti, "voi non riuscirete in questo", tutti si voltarono e videro Geki muoversi e bloccare le gambe di Relta, "Tu, guerriero della Croce del Sud, tornerai nell’Ade, luogo da cui non saresti mai dovuto uscire"; concluse Ban, saltando sul guerriero che poco prima lo aveva atterrato e bloccandolo, i due bronze saints aumentarono i loro cosmi e Ban urlò: "Pegasus, Sirio, Crystal, Andromeda, Phoenix, non saremo stati con voi nella battaglia, ma anche noi siamo santi di Atena e sacrificheremo la vita per la nostra dea, proprio come Asher prima di noi", quindi fece esplodere il suo cosmo insieme a quello di Geki, così i due si persero in cielo con il guerriero della Croce del Sud.
Tutti videro il sacrificio dei due santi, che insieme aveva raggiunto un’energia tale da produrre un’esplosione di energia pari a quella di un santo con il settimo senso, poi, dopo un breve momento di silenzio, Shaka sentenziò: "Mur, Dauko, voi occupatevi delle armature di bronzo, noi quattro combatteremo questi vili non morti", "Parole forti le tue, santo della Vergine, vedremo se sarai pronto a morire per questa affermazione", concluse Serian, quattro nuovi scontri stavano per iniziare nelle sale del gran sacerdote di Atena.