Capitolo 18: In memoria del maestro
Percepiva già i cosmi dei cinque spectres avvicinarsi, aveva sentito scomparire tre generali dei mari per mano di alcuni di loro, ma lui era diverso, si diceva, "Io sarei dovuto diventare un santo di Atena se non fosse stato per te, Crystal, mio vecchio compagno", questo pensava Isaac, ora generale del Mar Glaciale Artico sotto il simbolo di Kraken, l’animale marino che l’aveva salvato dalla fredda corrente del Nord.
Ricordava gli allenamenti con il compagno e le parole del maestro, il santo d’argento chiamato "Maestro dei ghiacci", ma i suoi ricordi divennero più pieni di rabbia ed angoscia, quando rivide l’incidente che si procurò per salvare Hyoga, ora cavaliere del Cigno.
"Chissà perché Camus ha sacrificato la vita per lui?", si chiese giacché aveva percepito il cosmo del maestro del suo maestro scomparire per salvare Hyoga, in fondo era stato lo stesso Crystal ad uccidere il Crystal Saint.
"Ecco la colonna", sentì in lontananza, ora si doveva concentrare sui suoi avversari, non poteva più diventare un cavaliere di Atena, ma ormai aveva deciso di diventare un generale dei mari, il generale di Kraken.
I 5 guerrieri dell’Ade giunsero dinanzi alla colonna e videro il generale che la custodiva, "Chi sei?" urlò uno skull, "Isaac di Kraken è il mio nome, Abadir il mio nome di battaglia", rispose il generale, quindi alzò le mani verso il cielo e affermò: "Spectres dell’Ade, avete avuto la possibilità di osservare la colonna che io custodisco, ma non vi sarà concesso di avvicinarvi ad essa, l’<Aurora Boreale> vi stroncherà prima" e la fredda corrente del mar Glaciale Artico si scagliò contro i 4 skulls, rendendoli semplici statue di ghiaccio.
"Molto bravo, generale", disse il quinto guerriero dell’Ade, oltrepassando i cadaveri di ghiaccio che un tempo erano suoi compagni, "ma avrai difese pari all’attacco? Difese sufficienti per evitare l’attacco di Niobe di Deep? Difese che evitino il mio <deep profume>?" ed una fragranza partì dal braccio destro del guerriero della morte, circondando il generale e facendolo inginocchiare.
Abadir iniziò a trattenere il respiro, "E’ inutile, custode del mare artico, il profumo passa attraverso i pori della tua pelle, non basta trattenere il respiro, non puoi sopravvivere", ribatté Niobe, prima di scoppiare a ridere.
Il generale dei mari cadde a terra e svenne: un’immagine riempì la sua mente, la Siberia, vide se da piccolo ed il suo compagno di allenamento, Hyoga, si vide allenarsi e combattere, quasi scherzosamente, con Crystal. La scena scomparve e ne apparve un’altra risalente all’incidente, lui e Crystal dinanzi al mare sconfinato, il suo tentativo di salvare il suo compagno e l’incidente che gli aveva fatto perdere un occhio, quindi il buio.
Si rivide dinanzi al tempio di Nettuno, "Dove sono?", si era detto, quando udì una musica soave, una figura gli era apparsa dinanzi: una bellissima fanciulla bionda con un’armatura rossa, "Chi sei?", chiese spaesato, "Tetis di Mermaid, guerriero sirena del regno dei mari", disse lei, aiutando a rialzarsi; fu allora che notò per la prima volta il bellissimo cielo che caratterizzava quel regno, la superficie marina.
La ragazza lo accompagnò dentro il tempio, dove capì chi produceva quella bellissima musica, Syren Sorrento, il generale della Sirena, vide lui ed altri due individui: uno era il guerriero con la lancia, Krishna di Krisaore, l’altro era lui, l’uomo che cambiò la sua vita, convincendolo a diventare generale, Seadragon Kanon, il cui cosmo era simile, ma molto più potente di quello del suo maestro, era il cosmo di un santo di Atena, questo lo colpì di lui.
La sua memoria si spostò quindi al dialogo avuto con il generale di Seadragon, la storia raccontatagli da lui sulla bontà di Nettuno e la stupidità della dea Atena: quelle erano parole che stupivano Abadir, il quale non aveva mai pensato ad altro destino, se non a quello di santo di Atena.
L’immagine di Kanon scomparve, come già era scomparsa quella di Crystal e riapparve un’altra immagine legata al destino di Abadir: il suo maestro, un uomo che lui considerava come un padre, costui gli parlò: "Isaac, alzati, che fai per terra? Non ti ricordi, il discorso sul valore della giustizia? Non importa per chi combatti, se sei dalla parte del giusto combatti! E ricorda i miei insegnamenti", così concluse il santo d’argento della Corona Boreale, mentre Abadir riapriva gli occhi.
Niobe di Deep stava scagliando colpi energetici contro la colonna, "Come avranno fatto gli altri a distruggere le colonne?", si chiedeva, "Sacrificando la vita", si sentì rispondere, allora si voltò e rivide il suo avversario in piedi, "Ehi, monoculare, ti sei rialzato?" lo derise, "Si, guerriero dell’Ade, preparati a cadere", tuonò il generale prima di alzare le braccia e scatenare nuovamente il suo attacco, che, però, lo spectre evitò.
"Stupido, mai usare due volte lo stesso attacco", lo schernì Niobe, che urlò "Deep fragrance", mentre scagliava da ambedue le braccia un colpo analogo, ma più efficace e potente, del precedente, "Doppio attacco, generale, quindi doppio effetto: sei morto", concluse lo spectre di Deep.
Abadir rimase fermo, sorridendo, il suo occhio verde brillava stranamente mentre la fragranza mortale lo circondava, senza avere alcun effetto. "Spiacente, spectre", esordì, "ma il <kolito> impedisce il passaggio persino alla tua fragranza", "Il cosa?", chiese lo spectre stupito, "I cerchi di ghiaccio, una delle tecniche che ho visto usare al mio maestro, questi cerchi possono porsi intorno al mio corpo, a difesa della mia persona, in questo caso congelando l’aria intorno a me e con essa il tuo profumo", quindi sorridendo aggiunse, "ma posso anche circondarti e paralizzarti, proprio come hanno fatto!" concluse.
Niobe notò di non potersi muovere, le sue gambe erano completamente congelate, poi vide il suo avversario muovere le braccia e concentrare il suo cosmo, "Eccoti spectre, in nome del mio maestro," affermò il generale, "Polvere di diamanti", esclamò mentre l’energia congelante uccideva il guerriero dell’Ade.
"Maestro, per te", disse Abadir alzando lo sguardo al bellissimo cielo del regno dei mari, quindi si sedette vicino alla sua colonna, aspettando nuovi ordini.