Capitolo 1: Il sacrificio

Jabu dell’Unicorno era vicino al corpo della giovane Isabel, la sua dea, ferita al petto da una freccia dorata, "Chissà come starà andando il tuo viaggio, Pegasus, amico mio?", si chiedeva il cavaliere di bronzo, quando vide arrivare un gruppo di strani cavalieri dalle armature nere come la pece, "Chi saranno?", chiese Ban del Leone minore, lì accanto a lui, "Chiunque siano, di certo cercano guai", affermò con arroganza Geki dell’Orsa, che era alla sua sinistra, i suoi quattro compagni si erano già alzati ed erano pronti allo scontro, quando una voce li fermò: "Fermi cavalieri", i cavalieri di bronzo si voltarono e videro Mur dell’Ariete alle loro spalle, senza l’elmo, che aveva probabilmente lasciato nella prima casa dell’Ariete.

Il cavaliere d’oro spiegò ai cinque chi fossero i nuovi avversari: "Cavalieri, quelli che vedete arrivare sono gli spectres di Hades, dio dell’Oltretomba, nemico giurato della nostra dea."

Minosse e la sua armata si fermarono dinanzi ai sei cavalieri di Atena, il generale non si curò di loro e si voltò verso i suoi soldati: "Bene, chi di voi vuole occuparsi di questo gruppo di pezzenti?", "Io basterò, mio signore", gli rispose Faraone della Sfinge. "Voi davvero credete che ne basti uno contro di noi?", urlò Aspides dell’Idra saltando contro Minosse.

Mur vide il bronze saint saltare contro il judge dell’Ade, il quale si voltò di scatto e lanciò dei fili contro il guerriero dell’Idra, che fu bloccato alla gola, poi il generale con un solo movimento gli staccò la testa dal collo, uno dei santi di Atena era caduto. "Guerriero dell’Ade, perché non provi a combattere con me? Con un cavaliere d’oro?", chiese il grande Mur, pieno di rancore per la morte del giovane; ma lo spectre non si curò di lui, anzi si voltò verso il guerriero egiziano che si era fatto avanti fra gli altri, che gli disse qualche parola che lui non capì.

"Sarò io il tuo avversario, cavaliere d’oro, mi chiamo Faraone della Sfinge", affermò l’egiziano, poi altri quattro spectres si lanciarono contro i cavalieri di bronzo.

Mentre la lotta stava per iniziare, Minosse ordinò agli altri soldati: "Proseguiamo verso le case superiori, forza", quindi si incamminò, un vecchio calvo gli si pose davanti, ma Minosse con uno schiaffo lo lasciò tramortito per terra, lo stesso fece poi con un ragazzino dai capelli rossi che trovò alla casa dell’Ariete.

Mur non aveva potuto aiutare né Mylock né il suo fratellino Kiki, il suo avversario era abbastanza potente da evitare i suoi colpi, la sua "Stardust revolution" non riusciva a colpirlo, allora il cavaliere dell’Ariete decise di usare la sua tecnica ultima, la più potente, la "Starlight extinction": "Preparati, Faraone, il mio prossimo attacco non sbaglierà", disse scatenando l’estinzione delle stelle, che colpì lo spectre buttandolo a terra e finì i suoi quattro compagni, già atterrati dagli altri saints.

Faraone, con gran sorpresa di Mur, si rialzò, parte della sua armatura era distrutta, ma lui era vivo e trasse dallo schienale un’arpa, nera come la sua armatura, che iniziò a suonare. I cavalieri di bronzo si guardarono fra di loro: erano stupiti da questa tecnica, anche Mur era stupito, ma all’improvviso sentì una fitta al petto, poi vide Black cadere in ginocchio e rimase stupito nel vedere il cuore del cavaliere del Lupo uscire dall’armatura e posarsi su una bilancia dove si polverizzò mentre il cavaliere cadeva a terra morto.

"Poveri stupidi," disse Faraone, "la maledizione della Bilancia sacra colpisce chiunque senta questa musica. Il cavaliere di bronzo è caduto e tu, cavaliere d’oro, sei ancora vivo solo perché la tua armatura stà reggendo alla spinta che il tuo cuore fa per uscire", sorrise il guerriero dell’Ade dopo aver detto queste parole, mentre anche Mur si doveva inginocchiare per il dolore al petto.

"Preparati, spectre, ora proverai il mio attacco", urlò Ban del Leone Minore correndo contro di lui, ma non riuscì a colpirlo, il cosmo di Faraone, che sembrava aumentare grazie alla musica, lo investì buttandolo a terra svenuto. "No, Ban", urlò Geki correndo verso Faraone, che fu distratto dalle parole di Mur: "Ormai, soldato dell’Ade, il tuo attacco è vano, il mio muro di cristallo l’ha bloccato", Faraone gli rispose: "Lo sai che non è vero, la mia musica supera ogni parete, non capisco perché hai detto questa stupidaggine", "Per permettermi di bloccarti", tuonò Geki mentre utilizzava la "Presa dell’Orsa".

Faraone si trovò sollevato da terra, ma non si fermò, così anche Geki fu colpito dalla "maledizione della Bilancia", Mur non poteva fare niente, era a terra, il sangue sgorgava dal suo corpo, solo l’armatura lo stava salvando, fortunatamente il cavaliere dell’Unicorno lanciò il suo "Unicorn gallop" contro lo spectre, così da farlo allontanare da Geki.

Ora ben tre cavalieri di Atena erano a terra feriti, Jabu sapeva di non poter sconfiggere il guerriero del dio Hades, ma sapeva anche che sia i suoi compagni sia la ragazza a cui era devoto sarebbero morti per mano dello spectre, quindi non ci pensò due volte: appena Faraone si alzò in piedi, Jabu gli si aggrappò addosso e aumentò il suo cosmo oltre i limiti, le sue ultime parole furono: "Per lei, milady", poi si spense nel cielo insieme allo spectre della Sfinge.

All’entrata della decima casa i quattro saint sentirono il cosmo di Jabu insieme con quello di un misterioso avversario scomparire: "Battaglie alla prima casa?" chiese Shiryu, "Sembrerebbe, poi uno dei cosmi apparteneva a Jabu, cosa ci faceva qui?", aggiunse Pegasus, "Ma soprattutto, di chi era l’altro cosmo che si è spento in cielo?" chiese Crystal prima di aggiungere "Cavalieri, dobbiamo continuare, per Atena", "Per Atena", risposero tristemente i suoi compagni.

Ai piedi del tempio dell’Ariete, Kiki si era avvicinato al corpo del fratello, chiedendogli: "Fratellone, come stai?", "Bene," rispose Mur con un filo di voce, "la ferita non è gravissima, non ti preoccupare. Controlla come stanno gli altri". Kiki si avvicinò a Mylock, che si svegliò e chiese a Mur spiegazioni, che il cavaliere affannosamente gli diede, poi Kiki affermò, che sia Geki sia Ban erano ancora vivi, seppur gravemente feriti.