LA ROSA DI AFRODITE

In questo racconto immagino una battaglia tra i guerrieri rosa di Afrodite, dea dell’amore che brama alla conquista del mondo, e i Cavalieri dello zodiaco. Il racconto è ambientato dopo la battaglia contro Nettuno, e dopo la sconfitta di Discordia e Apollo nei due film.

 

CAPITOLO 1- La rosa della vendetta

Lady Isabel, ovvero la dea Atena, stava riposando in un prato accanto alle dodici case. All’improvviso sentì un cosmo molto potente che si stava avvicinando a lei, e si girò, vedendo una figura avvolta in un mantello rosa che copriva tutto il suo corpo. "Chi sei?" chiese la ragazza al cavaliere; "Atena, devi venire con me… la mia dea vuole vederti…" "La tua dea?!" Atena si stupì, quale dea poteva essere? "La dea dell’amore Afrodite vuole vederti, Atena, vieni con me!" gridò il nemico cominciando a spazientirsi, e si preparò ad attaccare mylady, ma in quel momento una catena avvolse il suo braccio.

"Andromeda, vestito con Andromeda la Notte" disse lady Isabel riconoscendo nel suo soccorritore il cavaliere di Andromeda. "Esatto, lady Isabel…chi è costui, cosa le sta facendo?" ma prima che Atena potesse rispondergli, il nemico si liberò facilmente della catena, scaraventando lontano Andromeda: "Questo colpo lo conosco già bene, Andromeda…" bisbigliò, poi lanciò un mazzo di rose rosse contro la ragazza, che sentendo il profumo mortale cadde in un profondo sonno, poi il guerriero misterioso la prese e scappò via.

"è stata rapita?!" Pegasus scattò in piedi, sentendo da Andromeda il racconto del rapimento della dea, "Esatto… e poi non è stata rapita da un estraneo… sono certo di conoscere già il cavaliere che l’ha catturata… sento di averlo già sfidato, ma non so quando…" in quel momento intervenne Phoenix "Non importa, adesso dobbiamo immediatamente correre a salvare la dea Atena!" Sirio però fermò l’amico: "Ma questo è impossibile, non sappiamo dove l’abbia portata quel guerriero…"

I cavalieri cominciarono ad abbattersi, sentendosi impotenti di fronte all’evidenza: non sapevano dove fosse finita la loro dea. All’improvviso però la voce di un cavaliere d’oro interruppe il loro sconforto; "Voi non lo sapete, ma io so dove si trova Afrodite…" "Virgo!" esclamarono all’unisono i cinque cavalieri di Atena, mentre il cavaliere di Virgo si avvicinò a loro, "Esatto… Afrodite si trova nel Mondo dell’amore, è un mondo radioso dove non esistono il sangue e la sofferenza…" spiegò Virgo "Io posso condurvi lì, ma non sarà facile vincere la battaglia! Afrodite ha infatti al suo servizio quattro guerrieri, chiamati guerrieri della rosa… sono i suoi cavalieri posti in sua difesa, e sono forti quanto noi cavalieri d’oro" concluse il cavaliere della sesta casa, ma l’avvertimento di quanto fossero potenti i nemici questa volta non servì a fermare il coraggio dei cinque eroi: "Virgo, portaci immediatamente lì! Non abbiamo paura dei cavalieri della rosa" chiese Crystal il Cigno.

"Esatto, noi non siamo codardi! Già molte volte abbiamo affrontato potenti nemici! I cavalieri d’oro al servizio di Arles nelle dodici case, i cavalieri di Asgard, i sette generali di Nettuno, i cavalieri di Discordia e i cavalieri della corona! Non abbiamo paura di una nuova missione" concluse Pegasus.

Virgo rimase per un attimo in silenzio, poi, eseguendo il desiderio dei guerrieri di bronzo, usando il suo cosmo di luce teletrasportò Phoenix, Andromeda, Dragone, Crystal e Pegasus.

I cinque cavalieri si ritrovarono in uno stranissimo luogo. Tutto intorno a loro c’era come un cielo rosa luminoso, simile alla chiara luce dell’alba, mentre davanti a loro c’era una specie di arcobaleno, un bellissimo arcobaleno lucente. Nel centro dell’arcobaleno si distingueva un campo pieno di fiori.

"è lì il mondo dell’amore! Entriamo, non esitate cavalieri!" esclamò Pegasus, e tutti e cinque i cavalieri, con lui in testa, corsero verso l’arcobaleno. Prima che potessero entrare, però, si trovarono davanti due guerrieri vestiti di vestigia rosa, che non esitarono a sfidarli: "Prima di entrare dovrete vedervela con noi! Metes della…" ma i cinque guerrieri non si fermarono, e Crystal non diede a loro nemmeno il tempo di presentarsi: "Lasciate il passo, Polvere di diamanti!" il colpo congelante investì i due guerrieri, che rimasero congelati sul posto e poi crollarono a terra, mentre uno per uno tutti i cavalieri di Atena entrarono nell’arcobaleno luminoso.

"Dove sono andati, Virgo?" il cavaliere della sesta casa si girò, e dietro di sé vide alcuni cavalieri d’oro sopravvissuti alla battaglia delle dodici case: "Toro, Mur, Scorpio… si sono imbarcati in un ennesima avventura" rispose calmo, ma Toro si agitò, "Io voglio andare ad aiutarli, se lady Isabel è stata rapita è anche nostro dovere salvarla!" "Calmati, cavaliere" Mur cercò di calmarlo, e gli altri tre guerrieri si accorsero che stava osservando la dodicesima casa; "Cosa c’è, Mur? Perché guardi la casa di Fish?" Mur però non rispose, e continuò a guardare la casa impensierito.

Intanto Afrodite rimirava Atena, rinchiusa dal cavaliere misterioso in una gigantesca rosa rossa. "Bene, bene, bene…il profumo di questa rosa rossa presto ti sarà letale, lady Isabel… non potrai resistere a lungo, e i tuoi cavalieri non giungeranno qui per salvarti prima che tu perisca… ho posto sulla strada per il mio tempio i 4 cavalieri della rosa" Atena però non smise di concentrarsi, e non rispose alle parole di Afrodite, "Sono certa che vincerete ancora, miei cavalieri… fate in fretta" dopo queste parole, la dea emanò il suo cosmo luminoso e pieno di amore, che raggiunse Pegasus e gli altri.

"è il luminoso cosmo di lady Isabel…" sussurrò Andromeda "Lo stesso che si manifestò sotto forma di canto nella battaglia contro Syria…" i 5 cavalieri di bronzo, appena entrati nell’arcobaleno, si erano ritrovati su un bellissimo prato fiorito, su cui sembrava regnare un eterna primavera. All’orizzonte si scorgeva il tempio di Afrodite. "Questo significa che dobbiamo correre a salvarla, cavalieri! Non c’è tempo, raggiungiamo velocemente il tempio!" i cinque cavalieri si misero a correre in senso sparso, quando all’improvviso un guerriero si parò davanti a loro: "Voi non passerete di qui finché ci sarò io, Lilian della costellazione della rosa bianca!" il cavaliere davanti ai cinque cavalieri aveva in mano un violino rosa. Estrasse una rosa bianca dalla tasca, e cominciò ad usarla per suonare il suo violino. La potentissima musica emanata dallo strumento di Lilian scaraventò in aria Crystal, Sirio, Phoenix ed Andromeda, che caddero a svariati metri di distanza. "Fulmine di Pegasus!!!" usando il suo colpo delle stelle cadenti, Lilian fu costretto a spostarsi e a cessare la sinfonia, così Pegasus riuscì a salvarsi dal colpo. Invece gli altri quattro cavalieri si alzarono, e Lilian si preparò ad usare di nuovo la sua musica, ma Pegasus lo fermò: "Il tuo avversario sono io! Phoenix, Andromeda, Sirio, Crystal, correte avanti, presto vi raggiungerò!" "Certo Pegasus, sii prudente" rispose Phoenix, poi lui e gli altri corsero via, lasciando Pegasus solo con Lilian, che si preparò a ricominciare a suonare il violino.

CAPITOLO 2- I quattro guerrieri della rosa

"Fulmine di Pegasus!" ancora una volta, il Fulmine venne scagliato dall’eroe contro Lilian, cavaliere del violino, che però si limitò a suonare qualche nota e tutte le comete luminose scomparvero prima di toccarlo. "Pegasus, sei un illuso… i tuoi colpi sono troppo deboli per raggiungermi…contro di noi voi cavalieri di Atene non avrete mai speranze…" "No, tu affermi il falso Lilian!" gridò Pegasus di rimando, e scatenò nuovamente il fulmine, ma questa volta Lilian creò con la musica un illusione e si nascose tra i suoi sosia, così Pegasus non riuscì più a trovarlo.

"Pegasus, altro non sei che un illuso… noi quattro cavalieri della rosa al servizio della dea Afrodite non siamo così deboli… apparteniamo alle costellazioni della rosa rossa, della rosa bianca, della rosa nera e della rosa rosea, ed ognuno di noi è in possesso di una particolare arte… la mia è la musica, e tu non mi sembri all’altezza di sconfiggerla!" concluse Lilian, poi continuò a produrre, suonando il violino, centinaia di sosia, che confusero Pegasus sempre di più. "Dannazione…dice il vero Lilian, contro di lui mai potrò vincere…" pensò Pegasus, lanciando ininterrottamente il suo Fulmine luminoso senza sortire alcun effetto, "Non ho alcuna esperienza… gli unici fra noi che hanno combattuto contro cavalieri musici sono stati Andromeda e Phoenix, contro Mime e Syria… ma…" in quel momento al cavaliere di Pegaso tornarono nella mente alcuni momenti del suo breve scontro con Syria, ad Asgard: lui che lanciava il Fulmine, e Syria che si sdoppiava in tante copie…esattamente la stessa cosa di Lilian.

"Questa è la tua fine, Pegasus, melodiosa sinfonia del violino!" Lilian si stufò di stare solo sulla difensiva, e cominciò a suonare con molta bravura il suo violino, e la musica cominciò ad incantare Pegasus, che rimase paralizzato dalla musica.

Intanto Phoenix stava correndo per il prato fiorito, cercando di arrivare schivando ogni cavaliere e di giungere velocemente a Lady Isabel. I suoi piedi, calpestando i fiori, sollevavano mucchi e mucchi di rose e fiori, che cominciarono ad ammucchiarsi sempre più, finché non composero una figura umana, e Phoenix se ne accorse: "Cos’è quel demone nato dai fiori, Ali della fenice!" il vento infuocato di Phoenix carbonizzò completamente e disperse la massa di fauna.

"è forse questo il terribile nemico che dovevo affrontare…?" si chiese il cavaliere di bronzo, ma all’improvviso una risata lo sorprese; "Io sono il tuo vero nemico, e quella era soltanto una dimostrazione della mia arte… la mia terribile arte" "Cosa?!" Phoenix si girò, e di fronte a lui c’era un cavaliere, vestito con una corazza rosa splendente "Varen della rosa nera è il mio nome celeste… preparati, Phoenix, a morire di fronte al terrore della mia arte"

Anche Sirio il Dragone stava correndo insieme ad Andromeda, in modo che almeno uno dei due sarebbe giunto al tempio di Afrodite immediatamente. All’improvviso una gigantesca sfera di elettricità si abbatté sui due amici; "Catena disponiti a difesa!" gridò Andromeda, ma la catena non fu sufficiente, e lui e Sirio furono scaraventati in aria e caddero a diversi metri di distanza. Riuscirono a rialzarsi a fatica. "Chi ha potuto provocare questo colpo superiore alla mia catena?!" si chiese Andromeda stupito, quando un uomo, un cavaliere della rosa, emerse dal nulla. "Sono stato io, Andromeda e Dragone… in confronto a me voi non potete nulla!" "Io non credo, Colpo segreto del drago nascente!" gridò Dragone, e il colpo prese alla sprovvista il nemico, che fu scaraventato in aria. "Andromeda, corri al palazzo di Afrodite!" gridò Sirio all’amico, e Andromeda non si fece pregare e corse via.

Lilian continuò a suonare senza fermarsi, e Pegasus si accorse che la musica del nemico non lo incantava come aveva fatto quella di Syria ad Asgard, ma lo paralizzava completamente. Tutti i suoi nervi sembravano essersi del tutto assopiti, e Pegasus non riuscì a trovare la forza di reagire. "Questa è la dolce fine che ti avevo promesso, cavaliere debole ed incosciente… ascolta la melodiosa sinfonia del violino fino al tuo arrivo nell’Ade!" Pegasus si accorse che la sua anima stava venendo strappata dal suo corpo: il suo spirito stava venendo rubato dalla musica di requiem di Lilian. Dietro al guerriero della rosa bianca intanto si aprì un vortice, un oscuro vortice che sicuramente conduceva all’Ade. Dentro a quel vortice Pegasus vide roteare un infinità di anime, catturate negli anni prima da Lilian; la fine sembrava arrivata, quando sentì il caldo cosmo di Atena avvolgerlo, avvolgerlo ed avvilupparlo, fornendogli speranza e coraggio.

"Cosmo divino di Atena, potere di Pegasus… conferitemi la vittoria!!! Fulmine di Pegasus!!!" l’armatura di Pegasus di fuoco cominciò a brillare d’oro come nello scontro con Nettuno, e il cavaliere, smettendo di essere vittima della musica di Lilian, scagliò il fulmine di Pegasus più potente che mai, ma ancora una volta non ebbe alcun effetto. "Sei un illuso, tante volte ormai te l’ho spiegato… non troverai il vero Lilian!" spiegò il guerriero avversario "Come successe ad Asgard con Mime, la fonte di queste illusioni sarà introvabile…e perciò il tuo fulmine non colpirà mai… e comunque un solo fulmine non sarà mai sufficiente a sconfiggermi!" Pegasus si accorse che era la verità, nascondendosi fra le sue copie Lilian stava ancora sfuggendo al colpo, ma… all’improvviso si accorse che il bagliore provocato dall’armatura di bronzo divenuta d’oro illuminava tutto, e soltanto uno degli innumerevoli Lilian aveva un ombra!

"Grazie Pegasus di fuoco, grazie a te ho capito come fare a sconfiggerlo! Cometa di Pegasus!!!!" il cavaliere concentrò tutte le stelle cadenti in un'unica gigantesca cometa luminosa, che colpì in pieno il vero Lilian, che senza il tempo di ribattere venne spazzato via.

Crystal sentì il cosmo del guerriero musico che aveva combattuto con Pegasus svanire nel nulla, e sentì i cosmi di Dragone e Phoenix che si agitavano in battaglia. Lui invece era già giunto all’entrata del tempio di Afrodite, e all’interno del tempio avrebbe salvato Atena. Così si preparò ad entrare, quando si accorse che un cavaliere vestito con armatura di Afrodite e con il volto nascosto da un velo stava sbarrando la strada per la scala che conduceva all’entrata del tempio. "Sei dunque tu l’ultimo cavaliere… prendi, Polvere di diamanti!" la polvere di diamanti colpì il nemico, ma svanì senza sortire alcun effetto.

"Un colpo talmente debole non potrà mai essere efficace, Crystal il cigno…perché non assaggi questa Rosa dell’amore!" una cascata di rose rosse uscì dalla mano del cavaliere e colpì Crystal, che venne scaraventato in aria e cadde ai piedi della scalinata; "Andromeda mi ha parlato di questa tecnica…mostrati, cavaliere… so chi sei veramente, Fish della dodicesima casa!" il velo venne spazzato via dal vento congelante di Crystal, e il volto del guerriero diede ragione alle parole del cigno.

Capitolo 3- Tre vittorie

"Ali della fenice!" il potente colpo di Phoenix esplose contro Varen, che venne gettato in aria e poi ricadde a terra. Il guerriero di Afrodite si rialzò dolorante, dato che Phoenix lo aveva ormai colpito molte volte. "Non sono ancora finite le frecce del mio arco…" Varen si alzò sputando sangue, mentre Phoenix si mise in posizione di attacco, "Anime dei fiori, sorgete!" esclamò poi, e una fitta nebbia di fiori si sollevò intorno a lui e Phoenix. Quando la nebbia si dissolse, attorno al cavaliere di Atena c’erano diversi strani esseri composti dall’erba, che accerchiarono il cavaliere dell’Araba fenice. "Queste sono le mie creature, Phoenix, cerca di sconfiggerle se puoi!" disse il nemico prima di mettersi a sghignazzare, e tutte le sue creature attaccarono il cavaliere, riuscendo a catturarlo tendendo le loro braccia-rovi. "è inutile, un po’ di erba non potrà infangare il mio nome!" gridò Phoenix, poi emanò il suo cosmo incandescente e spazzò via tutti gli esseri.

"Bravo… ma non credere che lo spettacolo sia finito!" rispose Varen del tutto calmo, e da dietro a Phoenix lo colpì una gigantesca sfera composta dalle rose, ma il cavaliere non vacillò; "Phoenix la Luce mi protegge, perciò ogni tentativo non sarà valido! Sparite, anime dei fiori!" e il cavaliere usò ancora il suo vento infuocato, spazzando via i guerrieri nemici.

"Mi hai riconosciuto, Cigno…nonostante non ci siamo mai incontrati noi due" rispose Fish, guardando Crystal, "Vergognati, Fish! Tu sei cavaliere di Atena, come mai stai combattendo al fianco di Afrodite?" Crystal attaccò a parole il guerriero della rosa, che sorrise; "Se anche non lo sai, io ho sempre aiutato Arles…non sono mai stato cavaliere di Atena, io ho sempre aspettato che la mia dea rinascesse e prendesse il controllo del mondo!" "Vergognati, tu non sei degno di aver ricevuto il titolo di cavaliere d’oro del Grande Tempio! Aurora del nord!" il cavaliere di bronzo sbatté le braccia come le ali del cigno e poi scatenò il suo colpo congelante, che travolse Fish e lo scaraventò a terra; "Sei già stato sconfitto due volte, prima da Andromeda e poi da Phoenix…il terzo cavaliere ad ucciderti sarò io!" il guerriero dorato però si rialzò senza troppi danni, e contrattaccò Crystal usando le sue rose nere, che aveva rinominato: "Rose di dolente morte!" le rose nere colpirono Crystal e cominciarono a distruggergli l’armatura, graffiandola con le loro spine, ma il guerriero di Atena riuscì a ribattere un attimo prima che il Cigno d’argento cadesse "Anelli del cigno!" esclamò, e tutti gli anelli di ghiaccio lo avvolsero, proteggendolo dalle rose di Fish che caddero a terra congelate.

"Forse ho sottovalutato il cavaliere della dodicesima casa… non pensavo che possedesse tali risorse…" pensò Crystal, poi alzò la testa pronto ad attaccare ancora, e si accorse che il nemico aveva in mano una rosa bianca.

Sirio si preparò a fronteggiare il suo nemico, che si era appena alzato. Il guerriero di Afrodite sembrava molto sicuro di sé, "Vieni, Dragone… non mi fai paura" "E va bene" pensò il cavaliere di bronzo "Vediamo se tale sicurezza sarà giustificata dalle tue virtù!" Dragone si lanciò con un salto contro Crono, che però non si fece cogliere impreparato, e gridando "Grande sfera del tuono!" scatenò una potentissima sfera di elettricità contro Sirio, che usando lo scudo del drago riuscì a difendersi a malapena, e cadde comunque a terra.

"Sei potente, cavaliere, la tua sicurezza sarebbe giustificata contro un nemico da poco…ma non può esserlo contro un cavaliere di Atena!" affermò Sirio, poi sprigionò il suo "Colpo segreto del drago nascente" contro Crono, ma questa volta il nemico si infuriò; "Allora proprio non capisci che differenza c’è tra noi, non ti basta a parole! Un colpo non funziona due volte, Grande sfera del tuono!" il drago nascente venne riflesso indietro dalla sfera elettrica, ma Sirio fermò entrambi, ancora con lo scudo, "Lo hai appena detto, cavaliere della rosa… un colpo non funziona mai due volte"

Phoenix saltò evitando un colpo di un mutante nato dalle erbe, poi attaccò per l’ennesima volta: "Ali della fenice!" e tutti i guerrieri vennero spazzati via. Poi il cavaliere di Atena si accasciò a terra, stanco dopo tante lotte. Invece Varen era ancora in piedi, senza aver subito alcun danno. "Non potrai mai sconfiggermi con i tuoi fiori, cavaliere, attaccami sul serio!" lo minacciò Phoenix, ma Varen sorrise "Non era mia intenzione sconfiggerti con le Anime dei fiori, so bene che è impossibile… la mia intenzione era solamente quella di stancarti, stancarti senza stancarmi… per poi attaccarti seriamente, tempesta floreale!" ma il cavaliere di fenice fermò il colpo, nonostante fosse molto potente: "Non sei ancora al mio livello, devi stancarmi un po’ di più… Ali della fenice!" il colpo si diresse verso il guerriero, che però fece sorgere nuove creature dal prato che lo protessero ed attaccarono nuovamente Phoenix; "Non sarà possibile sconfiggere Varen con colpi energetici… le sue Anime dei fiori lo proteggono..." pensò il cavaliere più vecchio tra quelli di bronzo, mentre Varen prendendolo alla sprovvista lanciò la "Tempesta floreale" e questa volta lo colpì, scaraventandolo lontano.

"Bene, vedo che la mia arte comincia a farti un certo effetto…" constatò il cavaliere della rosa, ma Phoenix a sorpresa si alzò e lo colpì con un pugno indolore, gridando "Fantasma diabolico!" al termine del colpo, Varen scoppiò a ridere "Ahaha! Questo sarebbe il tremendo fantasma diabolico della fenice!? Vedo che non hai ancora capito, continuate ad attaccarlo Anime dei fiori!" ma questa volta, con grandissimo stupore del cavaliere, i mostri floreali cominciarono ad attaccare lui!

"Cosa fate, io vi ho creato, attaccate Fenice non me! Fermi! Come è possibile!!!" "è il Fantasma diabolico, Varen" spiegò Phoenix mentre le anime dei fiori continuarono a malmenare il loro padrone, "E finalmente ho forato le tue difese, posso passare al colpo di grazia… Pugno incandescente!" il cavaliere colpì Varen con il suo pugno infuocato, gettandolo lontano ed uccidendolo sul colpo. "Bene, adesso passiamo al prossimo guerriero…"

Crono si girò, sentendo il cosmo di Varen svanire nel nulla; "Ma guarda un po’… sia Lilial che Varen sono caduti sotto i vostri colpi… ma con me sarà diverso!" esclamò il guerriero girandosi contro Sirio, che aveva appena fermato il suo colpo, "Diverso? Io non credo cavaliere, dal momento che hai capito ormai che il tuo colpo su di me non è efficace!" replicò il Dragone, ma Crono si mise a sghignazzare malvagio: "Allora credi davvero che io sia così debole? Sei patetico lo sai Dragone, non sono finite le sorprese! Assaggia un po’ questo Campo solare!" una turbinosa corrente di aria calda uscì dalle mani del cavaliere della rosa e circondò Sirio, che cominciò a sentire sempre più caldo, finché la temperatura non divenne insopportabile, "Ti piace, cavaliere?! Continuiamo!" disse Crono, poi aumentò al massimo il colpo, incendiando l’aria, e Sirio cadde a terra scottato e ferito. "Ma forse hai un po’ caldo…" aggiunse il cavaliere di Afrodite "Perciò ci penserò io a raffreddarti il corpo, Tifone di ghiaccio!" questa volta fu un potentissimo tifone avvolto dalla bora ad abbattersi su Dragone, che un'altra volta venne scagliato lontano, questa volta congelato.

"Direi proprio che sia inutile infierire ancora su uno straccio come te, Sirio del Dragone… ringrazia la mia clemenza, ti dono subito il colpo di grazia!" Crono cominciò a preparare un ultimo colpo, quando si accorse che la sua armatura andò letteralmente in pezzi; "COSA?!?!" esclamò il guerriero, mentre le sue vestigia rosa cadevano a terra come fossero di cartone, "Excalibur…" spiegò Sirio. "Sirio, sei vivo?!" urlò Crono stupito, e il cavaliere di bronzo si alzò in piedi, "Prima il fulmine, poi il sole e poi la bora…ho capito che tu puoi usare contro i tuoi nemici gli agenti atmosferici…" spiegò Dragone "E ho capito che è la tua armatura che li convoglia su di te, in modo che tu possa usarli… Afrodite è una potente dea se ha creato una corazza tanto potente, ma nulla è lei in confronto alla dea Atena, per cui io combatto e in nome suo io ti sconfiggerò! Colpo segreto del drago nascente!!!" Crono non ebbe nemmeno il tempo di stupirsi per quanto esperto ed intelligente fosse Dragone che il colpo, nel culmine del suo potere, lo investì, scaraventandolo lontano;


"Hai vinto tu, Dragone… sei molto più esperto e potente di me, ti meriti questa…vittoria" sussurrò il guerriero prima di spirare.

Capitolo 4- Arrivo al tempio di Afrodite

"Maledizione!!" urlò Afrodite, sentendo i cosmi di tre dei suoi fidati guerrieri svanire nel nulla, mentre ancora tutti i Cavalieri dello Zodiaco erano vivi e vegeti, "Come hanno potuto farsi sconfiggere quegli incapaci?! Li avevo scelti io stessa, pensavo fossero all’altezza di combattere contro qualche cavaliere di casta bassa!" in quel momento la voce della dea Atena in fin di vita risuonò nella mente di Afrodite: "Di casta bassa, ma sostenuti da tutto il coraggio e la fede nella giustizia" "La giustizia… Atena, sei una testarda…Nettuno, Apollo e Discordia non ti hanno ancora spiegato che la giustizia è un ideale che non potrà mai esserti utile nella vita?" replicò la dea dell’amore, poi tornò sul suo trono e si tranquillizzò; "Ma di che mi preoccupo? Anche se Lilian, Varen e Crono hanno perso, basterà Fish! Lui si che è un cavaliere degno del titolo! Fish ucciderà Cigno e poi impedirà agli invasori di giungere qui!" ma la voce di Atena interruppe ancora i pensieri dell’altra dea: "Fish, tu speri in Fish, Afrodite; ma ricorda che anche Arles sperava in Fish, e invece è stato sconfitto da Andromeda!" Afrodite, al culmine della rabbia, lanciò una spina di una rosa contro Atena, ferendola al collo: "Stai zitta… Fish vincerà, lo so! Ahahahah!"

Crystal sbatté le ciglia per assicurarsi di aver visto bene "Ma quella è…" "La rosa bianca" concluse Fish, fissando la sua ultima arma compiaciuto, "L’ultima rosa che vedrai, Crystal…" poi si preparò a lanciarla, quando una catena avvolse il suo braccio fermandolo; Fish riconobbe il suo eterno nemico e si girò "Ancora tu, Andromeda… ti ringrazio per essere venuto" Andromeda si mise al fianco di Crystal, "Te ne sono grato perché l’ultima volta tuo fratello mi ha impedito di vendicarmi di te…però questa volta lui è lontano, io non fallirò! Scompari insieme a Cigno sotto l’effetto di questa rosa bianca!" ma Andromeda, pronto e sicuro di sé, dispose la catena a Rete per rapace, come già fatto con Kira, e fermò la rosa, poi avvolse Fish nella Grande Cattura; "Cavaliere della dodicesima casa, ormai conosco bene tutti i tuoi colpi!" fece notare il cavaliere a Fish, che però sorrise e con uno scatto deciso si liberò della catena, "Ma anch’io conosco i tuoi" rispose, poi lanciò le Rose rosse, ma Andromeda usando il Boomerang le annientò tutte; "Crystal, io ti difendo dai suoi colpi, che conosco bene… tu intanto usa il Sacro Aquarius e spazzalo via!" disse Andromeda al compagno, poi lanciò l’Onda del tuono, ma Fish la bloccò "Illusi, il vostro piano non ha alcun senso!" poi il dodicesimo custode lanciò ancora le sue rose, che vennero prontamente neutralizzate.
Crystal alzò le braccia e unì i pugni in alto, concentrando tutta l’energia fredda, e dietro di lui comparve la donna. Fish, furioso, attaccò Andromeda con tutta la sua forza: "Rose di dolente morte!" le rose nere cominciarono a perforare la difesa del cavaliere, però Crystal lanciò il suo colpo: "Grazie Andromeda, ora io colpirò e toglierò dalla nostra strada questo ignobile traditore… Per il Sacro Aquarius!" il colpo più forte del cavaliere di bronzo colpì in pieno Fish, sgretolando all’istante le sue vestigia di Afrodite e poi gettandolo a terra morto.

"Ormai nessun guerriero ci sbarra la strada, Andromeda! Entriamo!" "Certo, cavaliere, ma la vera battaglia comincia adesso!" rispose Andromeda, e i due guerrieri corsero veloci dentro il palazzo della divinità.

Pegasus, Dragone e Phoenix giunsero contemporaneamente all’entrata del palazzo, e videro davanti diverse guardie; "I vostri amici sono entrati, ma voi non passerete!" "All’attacco!" gridarono i soldati, ma Pegasus, spazientito, li tolse subito di mezzo: "Fulmine di Pegasus!" tutti i soldati vennero spazzati via dal colpo, poi Sirio lanciò il suo "Colpo del drago nascente" e sfondò il portone, poi tutti e tre entrarono. "Non c’era bisogno di tanta violenza, cavalieri…" alzarono gli occhi e videro Afrodite, seduta sul suo trono, mentre Andromeda e Crystal erano a terra apparentemente privi di vita.

Capitolo 5- Un nuovo cavaliere della rosa

"Fratello, Crystal!" urlò Phoenix correndo ad accertarsi delle condizioni dei due cavalieri, che però si alzarono, nonostante fossero feriti, "Fratello!" esclamò Andromeda non appena vide Phoenix, "Non attaccare Afrodite, i nostri colpi non la raggiungono" "Non dire sciocchezze, Andromeda! È stato così anche con Nettuno, ma alla fine attraverseremo la sua difesa, Fulmine di Pegasus!" il potente colpo di Pegasus viaggiò a tutta velocità contro Afrodite, che però sprigionò il suo cosmo rosa e respinse indietro tutte le stelle cadenti, che andarono a colpire il loro lanciatore; Pegasus venne scaraventato all’entrata del tempio.

"Siete finiti, inutili cavalieri! Vi faccio i complimenti per aver battuto tutti i cavalieri della rosa, ma contro di me non avrete scampo! Ormai la vostra dea è morta!" Afrodite si mise a ridere diabolica, mentre dietro di lei Atena perdeva la vita all’interno della rosa. "Non sarà così, dea dell’amore! Colpo segreto del drago nascente!" gridò Sirio, mentre a lui si aggiunsero anche Crystal e Phoenix: "Polvere di diamanti!" "Ali della fenice!" ma tutti e tre i colpi furono immediatamente respinti al mittente. La dea scoppiò a ridere: "Volete proseguire, cavalieri, nonostante la vostra sconfitta sia ormai evidente?!" la dea cominciò a cantare vittoria, ma Andromeda ribatté: "Ancora non è detta l’ultima parola, Afrodite! Catena di Andromeda!" la catena saettò veloce contro la dea, che tentò di bloccarla con il suo cosmo, ma fu del tutto inutile: la catena la raggiunse e la colpì, causandole un taglio sulla fronte.

"Cosa?! Quella banale arma umana mi ha colpito… e ciò può significare una cosa sola…" pensò la dea guardando Andromeda sbalordita "Quest’uomo è puro di spirito, per questo il mio potere non funziona…" intanto Dragone e gli altri si alzarono, e si accorsero della situazione: "Come hai fatto, Andromeda, a vincere dove noi avevamo perso?!" esclamò Phoenix, mentre Andromeda era stupito, "Neanche io lo so, per la verità…" sussurrò il cavaliere della catena, mentre Afrodite si infuriò: "Maledizione, ve la farò pagare, vili umani!" urlò la dea, e poi scatenò tutta la forza del suo cosmo, che spazzò via Dragone, Crystal, Pegasus e Phoenix e danneggiò pesantemente le loro armature, mentre Andromeda restò in piedi senza alcun danno.

Afrodite si spaventò "Ancora! Ancora una volta, il mio potere divino non ha nemmeno sfiorato quel cavaliere… che la sua anima sia pura come quella di un dio…?!" le riflessioni della dea vennero interrotte da una potente luce che la accecò, una luce dorata. "Sono…" "Le armature d’oro!" conclusero tutti i cavalieri insieme, mentre le armature di Virgo, di Libra, di Ioria, di Micene e di Aquarius si montarono sui loro corpi. Andromeda la Notte si tolse dal corpo di Andromeda e si posò ad un lato della stanza. Ora tutti e 5 i cavalieri vestivano con corazze superiori, e tutti insieme lanciarono i loro attacchi:

"Danza, Cigno! Per il Sacro Aquarius!"

"Vola, Dragone! Colpo segreto del Drago nascente!"

"Rinasci, Fenice! Ali della fenice!"

"Andromeda, compi il tuo dovere! Nebulosa di Andromeda!"

"Brucia, cosmo delle tredici stelle! Cometa di Pegasus!" i cinque potentissimi colpi uniti insieme infransero le difese di Afrodite, che non poté fermarli, ma non colpirono la dea, bensì la rosa dove era rinchiusa Atena, e causarono un grande foro al suo interno. "è fatta, presto lady Isabel uscirà di lì!" esclamò Pegasus vedendo che questa volta i loro attacchi non avevano fallito, mentre Crystal si rivolse ad Afrodite; "Vattene e non tornare più, dea dell’amore! Ormai sei tu ad essere sconfitta!" ma Afrodite scosse la testa, molto nervosa, "Forse perderò… ma ho ancora qualche asso nella manica! Vieni a me, cavaliere della rosa perduto!" il cosmo roseo di Afrodite avvolse tutto il tempio in rovina, ma sembrò non causare alcun effetto apparente. "Cos’è successo…?" domandò Sirio, quando all’improvviso l’armatura d’oro di Virgo si staccò dal corpo di Andromeda, ed andò a ricomporsi a terra. "Esatto, cavaliere… torna dalla tua vera dea!"

Capitolo 6- La vittoria di Atena

Andromeda la Notte, l’armatura più potente della precedente forgiata dal cavaliere della seconda casa per Andromeda, divenne rosa come quella che indossavano i discepoli di Afrodite. Poi il cavaliere si inginocchiò davanti ad Afrodite. "Bene, Andromeda… il mio primo ordine è quello di eliminare gli altri Cavalieri dello Zodiaco!" Andromeda annuì e si girò verso gli amici. "Non è possibile, sei diventato un cavaliere di Afrodite… Andromeda!!!" gridò Phoenix, ma Andromeda non lo ascoltò e cominciò ad agitare la catena, pronto ad attaccare: "Andromeda, torna in te, o io ti farò rinsavire con la mia Aurora del Nord!" Crystal incitò l’amico a svegliarsi, ma Andromeda non lo ascoltò e lanciò la catena, che si ingarbugliò tutta fino a formare un'unica sfera compatta. Crystal esitò a lanciare il suo colpo contro l’amico, e così venne colpito e scagliato contro il muro. Poi Andromeda, senza perdere nemmeno un istante, ritirò la catena velocemente e la lanciò contro Pegasus, cambiando disposizione: le due catene si allacciarono fino a formarne una sola, un'unica potente catena che colpì prima Pegasus e poi Sirio, frantumando parte di Pegasus di fuoco e Dragone di smeraldo e mandandoli al tappeto. "Bravissimo, Andromeda! Manca soltanto Phoenix!" esclamò Afrodite eccitata dai successi del suo nuovo cavaliere, che lanciò la catena anche contro Phoenix, usandola come semplice Onda del tuono, ma un attimo prima che colpisse il fratello la bloccò.

"Cosa fai, Andromeda! Attacca Phoenix, sbrigati!" Andromeda esitò sempre più, e questo diede il tempo al cavaliere della fenice di scagliare, senza che nessuno se ne accorgesse, il Fantasma diabolico sul fratello, stando attento a non danneggiargli i nervi.

"Bene, ora dominerò tutto l’universo! Ahahaah!" Atena si mise a ridere malvagia, mentre il corpo di Afrodite giaceva sgozzato di fronte a lei. Andromeda se ne accorse. "Mia dea! Maledetta Atena, te ne pentirai! Nebulosa di Andromeda!" tutti i pezzi dell’armatura d’argento si staccarono dal corpo del cavaliere, che lanciò il suo più potente colpo, la Nebulosa: Atena fu colpita e gettata in aria, e cadde a terra sanguinante, ma… non era Atena, bensì Afrodite!

"COSA?!?!" gridò Andromeda, impazzendo: come aveva potuto sbagliarsi?! "Ce l’ho fatta, Andromeda… sotto le illusioni del mio colpo hai colpito Afrodite!" la voce di Phoenix spiegò ogni cosa al fratello, che si girò furente: "Maledetto, Afrodite è stata ferita per colpa mia! Morirai!" Andromeda si preparò a scatenare la Nebulosa anche contro Fenice, ma in quel momento una voce lo fermò; "Andromeda, fermo…Andromeda" si girò, era Atena, appena uscita dalla Rosa rossa. La dea della giustizia puntò una mano contro il cavaliere di bronzo, e ne uscì una ventata, il cosmo di Atena, che investì Andromeda, ma non gli causò danni, soltanto lo fece rinsavire completamente. "F, fratello, amici!" esclamò il cavaliere, mentre Pegasus, Crystal e Sirio si alzarono, e la stessa cosa fece Afrodite.

"Illusi! Anche se riavete Andromeda dalla vostra parte voi non vincerete, cavalieri! Addio, Atena, Sfera dell’amore!!!" una gigantesca sfera rossa infuocata colpì mylady, che però rimase in piedi, resistendo. Intanto l’armatura di Virgo tornò sul corpo di Andromeda. "Hai resistito al mio primo colpo, ma una seconda volta ti sarà fatale!" urlò la dea fuori di sé, poi si preparò a scagliare di nuovo la sfera dell’amore, quando tutti i cavalieri vestiti con vestigia dorate si misero di fronte alla loro dea; "Cosa fate, la proteggete… non c’è problema, allora spazzerò via anche voi, mosche! Sfera dell’amore!" la sfera di Afrodite si preparò a colpire nuovamente lady Isabel, ma questa volta fu fermata dai cosmi uniti dei cavalieri. "Tu dovresti essere la dea dell’Amore… e invece sei la dea dell’odio, che provoca guerre e distruzione! Scompari per sempre, Afrodite!" gridò Atena, poi lanciò contro la dea nemica lo scettro di Thule. "Non mi sconfiggerai, Atena, tu precipiterai nell’Ade!" Afrodite tentò di bloccare lo scettro, ma si accorse che era circondato da diversi cosmi: un Cigno, un Dragone, Pegaso, la principessa Andromeda e l’Araba fenice. Dopo un terribile urlo straziante, la dea venne infilzata dallo scettro di Thule, e il suo corpo svanì, diretto all’inferno.

Tutto il mondo di Afrodite cominciò a tremare per l’assenza della sua dea, e tutto cominciò lentamente a scomparire: fiori, nuvole, persino i corpi dei guerrieri sconfitti. "Torniamo nel nostro mondo!" esclamò Atena, poi prendendo il suo divino scettro di Nike svanì, portando con sé i cavalieri suoi protettori, mentre tutto il mondo dell’amore scomparve nel nulla dell’universo.

I cavalieri e mylady giunsero finalmente alle dodici case, e trovarono Toro, Mur, Scorpio, Ioria e Virgo ad aspettarli, gli ultimi due privi delle loro armature, giunte a Phoenix ed Andromeda. "Cavalieri d’oro!" esclamò lady Isabel stupita di vederli, e tutti li accolsero con grande calore: "Atena, Fish era un cavaliere di Afrodite, non è vero?" domandò Mur, e Atena fece un cenno affermativo con il capo; "Ora è tutto finito, e possiamo sospirare… ma dobbiamo restare uniti, sempre uniti, per il bene della terra" dopo queste parole, i vari cavalieri di bronzo e d’oro si misero al fianco della loro dea, fissando il sole splendente.

THE END