UNA NUOVA GUERRA SACRA: HADES CONTRO NETTUNO

L'ULTIMA COLONNA

Di un impero fondato su sette colonne, ben poco restava. I pilastri dell'Oceano Pacifico del Nord, dell'Oceano Indiano e del mare Antartico erano crollati, quelli dell'Oceano Pacifico Meridionale, dell'Atlantico Settentrionale e dell'Atlantico Meridionale erano oramai indifesi, dal momento che Dragone del Mare era morto, mentre Kira e Syria erano feriti e non potevano sostenere un'altra battaglia. Inoltre, Titis, il fedele cavaliere sirena di Nettuno, era stata eliminata, e con lei numerosi soldati degli abissi.

Non molto migliori comunque erano le condizioni degli spectre infernali. Ben cinque plotoni su otto erano stati annientati, ed il bilancio non era più grave soltanto perché Shilthead aveva inviato i suoi uomini al tempio di Nettuno. I tre comandanti dell'aldilà, Rhadamantis di Wyburn, Aiace di Garuda e Minosse di Griffon, erano caduti in battaglia, e con loro numerosi spectre di valore, come Mi di Papillon, Gordon di Minotaurus, Queen di Alraune, Laimi di Worm, Niobe di Deep, Faraone di Sfinge. Anche i due esploratori, Giant di Ciclops e Zelos di Frog, avevano perso la vita, e così dei 107 spectre partiti alla volta del regno sottomarino, non ne erano rimasti che 36.

In una situazione così incerta, l'ago della bilancia era rappresentato dall'ultima colonna, l'unica dove ancora non si era combattuto, la colonna del mar Glaciale Artico.

"Dragone del Mare... alla fine anche tu hai dovuto cedere... tu che tredici anni fa hai risvegliato Nettuno, ottenendo di guidare noi generali in suo nome... non avrei mai creduto che un guerriero forte come te potesse essere sconfitto. Mi stai forse guardando dal cielo in questo momento ? ti sei forse riunito a Krisaore, Cavallo del Mare, Lemuri, Titis ? già da alcune ore i loro cosmi sono scomparsi. Chissà, forse ci rivedremo tutti molto presto... ed insieme a loro ritroverò voi, Maestro dei Ghiacci... voi che siete stato come un padre per me... e magari incontrerò anche Acquarius... quanto avrei voluto incontrarla almeno una volta nella vita. Ho un solo rimpianto nella vita: non aver combattuto con Cristal, non avergliela fatta pagare per aver ucciso il nostro maestro..." pensava Abadir di Kraken, il custode del mare Artico, con lo sguardo perso nel vuoto.

Improvvisamente, un rumore di passi lo riportò alla realtà. Di fronte a lui c'erano due uomini, con indosso armature nere come la notte. "E' giunto anche il mio momento..." pensò nel vederli, e sul suo volto si disegnò un triste sorriso di consapevolezza. Poi, con gesto deciso, Abadir allontanò la malinconia da se stesso: ora non era più un ragazzo, era tornato ad essere Abadir del Kraken, generale di Nettuno. "Siete spectre, non è vero ? Come mai solo in due ? avevo sentito dire che i gruppi erano molto più numerosi ! Forse i vostri compagni hanno avuto paura e sono fuggiti ?" chiese agli invasori.

A queste parole, il più alto dei due si fece avanti "Non è certo per paura che gli altri spectre non sono qui ! Io stesso ho ordinato loro di correre al tempio di Nettuno, dove più c'è bisogno di loro. Per te, noi due siamo più che sufficienti !"

"Mpf ! Quali sono i vostri nomi ?"

"Valentino di Harper !" rispose lo spectre che aveva parlato prima

"Fregias di Licaone !" aggiunse il secondo

"Io sono Abadir del Kraken" si presentò il generale, ed al tempo stesso usò il suo cosmo per abbassare la temperatura della zona, creando cristalli di ghiaccio attorno ai due nemici.

Per un attimo, gli spectre rimasero confusi, e subito Abadir si lanciò all'attacco, correndo verso i nemici. Dopo aver preso una breve rincorsa, il guerriero saltò e sferrò un calcio volante, centrando Fregias in pieno volto. Preso di sorpresa, lo spectre cadde a terra sanguinando dalla bocca, e subito Abadir si girò verso Valentino, che stava per attaccarlo con un pugno. Muovendosi più velocemente però, Abadir si abbassò, poi scagliò una raffica di aria congelante verso il nemico, scagliandolo al suolo.

Deciso a concludere al più presto la battaglia, Abadir sferrò un pugno verso Fregias, che si era appena rimesso in piedi. Incredibilmente però, lo spectre bloccò la mano del generale, stringendola saldamente. Colto di sorpresa, Abadir si dimenò per liberarsi, ma la presa sembrava quella di una tenaglia e tutti i suoi sforzi risultarono vani. Improvvisamente, un sorriso crudele apparve sul volto di Fregias "Uh uh... poco fa mi hai soltanto colto di sorpresa, non avrai creduto che fosse così facile battermi ?! Ed ora, eccoti il mio colpo mortale ! Howling Inferno !"

Con la mano libera, Fregias sferrò un pugno micidiale al petto di Abadir, all'altezza del cuore, frantumando in quel punto il pettorale della sua armatura di scaglie. La ferita iniziò immediatamente a sanguinare, ed uno sguardo incredulo apparve sul volto di Abadir.

Ridendo, Fregias liberò la mano del nemico, che barcollò indietro di qualche passo. Approfittando della situazione, Valentino corse verso il generale e lo colpì al volto con un calcio, facendogli volare via la maschera e lanciandolo al suolo.

"Uuh... questi due buffoni sono più forti di quanto sembrasse... sarà meglio farla subito finita !" pensò Abadir rimettendosi in piedi, e nello stesso momento iniziò a bruciare il suo cosmo.

A suo comando, la temperatura sul campo di battaglia si abbassò ulteriormente ed iniziò a nevicare a larghe falde.

"Che... che sta succedendo ? Siamo nelle profondità marine, come può nevicare ?" chiese Fregias guardandosi attorno

"Uuh... deve essere l'effetto del cosmo di Abadir... lo sta portando ai limiti estremi, sarà meglio stare in guar... ah ! che cos'è quella cosa alle sue spalle ?!" disse Valentino, mentre, con gli occhi sbarrati, osservava la strana figura, simile ad una manta, che era apparsa dietro ad Abadir

"Uh... questo è il leggendario Kraken ! Se lo vedete, vuol dire che la vostra fine è arrivata ! Aurora Boreale !"

Il potentissimo colpo di Abadir travolse in pieno i due spectre, lanciandoli in aria. La surplice di Fregias, completamente investita dall'aria congelante, andò in pezzi, lasciando privo di difese lo spectre, che precipitò mortalmente al suolo. Valentino invece eseguì un'agile piroetta ed atterrò del tutto incolume.

"Non immaginavo tu avessi a disposizione un'arma così pericolosa !" disse lo spectre osservando il cadavere del compagno

"Ma... ma tu come hai potuto resistere ? era un colpo micidiale !"

"Mpf ! Io sono lo spectre assegnato al Cocito, l'inferno di ghiaccio. Per chi, come me, è abituato alle temperature di quel luogo, la tua Aurora Boreale è cosa da niente !" rispose

A queste parole, Abadir si mosse per attaccare di nuovo, ma d'improvviso la vista gli si annebbiò ed ebbe un senso di vertigini. Cercando di schiarirsi, il ragazzo si portò la mano alla testa, ma la sensazione non passò "Cosa... cosa mi sta succedendo ?!" si chiese, mentre la forza nelle gambe iniziava a venirgli meno, facendolo barcollare

"Uh uh... Fregias è morto, ma la ferita che ti ha arrecato al cuore sta ancora sanguinando ! Stai semplicemente iniziando a sentire gli effetti dell'emorragia !" dichiarò Valentino con un sorriso di scherno.

Alle sue parole, Abadir si portò la mano alla ferita e vide con orrore che le parole dello spectre corrispondevano a verità. Il lato sinistro del pettorale della sua armatura era completamente coperto di sangue, che scorreva lungo i fianchi gocciolando al suolo. Faticosamente, il generale cercò di sollevare comunque il pugno per colpire, ma quando guardò di nuovo Valentino, si accorse che lo spectre aveva sollevato le braccia sopra la testa.

"Ormai sei spacciato, ma voglio essere io a darti il colpo di grazia ! Cadrai in Ade piangendo i tuoi peccati, accompagnato da questa Brama di Vita !"

Il terribile attacco investì il lato destro del corpo di Abadir, frantumando il bracciale, il pettorale ed il coprispalla. Incapace di difendersi, il generale fu travolto e sbatté violentemente al suolo, con la faccia rivolta verso il basso.

Ben presto, sotto il suo corpo si aprì una chiazza di sangue, ma Abadir ne era ignaro. La sua mente era infatti avvolta nell'oscurità, e lentamente il generale precipitò nell'oscuro mare dei ricordi, fino ad un lontano giorno, nelle pianure ghiacciate della Siberia

"...lo zero assoluto è la temperatura più bassa cui si può portare un corpo, e corrisponde a - 273.16 gradi. A questa temperatura il moto degli atomi è nullo. L'obiettivo di tutti i cavalieri che governano i ghiacci è quello di raggiungere questa temperatura, ma nessuno vi è mai riuscito."

"Oh... nemmeno lei, maestro ?"

"Ah ah... no, no di certo. Neppure il mio maestro, il grande Acquarius, è mai riuscito a raggiungere questo limite. Ricorda sempre quanto ti ho detto. Un giorno, l'esito di una battaglia potrebbe dipendere da quanto riuscirai ad avvicinarti allo zero assoluto... ricorda... ricorda"

Lentamente, le immagini del Maestro dei Ghiacci e della Siberia scomparvero dalla mente di Abadir, che riaprì gli occhi, in cui ora brillava una nuova determinazione "lo zero assoluto ! per vincere questa battaglia devo avvicinarmi allo zero assoluto !" pensò

Valentino stava osservando la colonna, pronto ad abbatterla, quando un rumore colse la sua attenzione. Voltandosi, lo spectre vide Abadir che si rialzava, debole e sanguinante, ma vivo.

"Ti reggi appena in piedi, cosa vuoi fare ? Resta steso ad aspettare la morte, è meglio !" rise, ma Abadir ignorò la provocazione e si portò la mano alla ferita al cuore. Istantaneamente, una lastra di ghiaccio apparve sul buco dell'armatura, fermando la fuoriuscita di sangue. A questo gesto, Valentino socchiuse gli occhi, pensieroso "Cosa speri di risolvere in questo modo ? anche se la ferita è chiusa, il sangue, privo di una via di sbocco, invaderà il tuo corpo ! Hai solo rallentato la tua fine di qualche minuto !" disse, ma la sua voce non suonava più sicura come prima

"Può darsi che sia come dici, ma una cosa è certa ! Tu morirai prima di me !" gridò Abadir iniziando ad espandere il suo cosmo

"Cosa speri di fare, sei forse impazzito ?!" urlò Valentino indietreggiando di un passo, ma Abadir lo ignorò "devo espandere il mio cosmo... di più... di più..." e per un attimo, di fronte a lui apparve il volto del Maestro dei Ghiacci

"E sia ! Se è questo che vuoi, cadrai per mano della mia Brama di Vita !"

Il colpo energetico saettò verso Abadir, ma, a contatto col suo corpo, anziché travolgerlo, scomparve dissolto nel nulla

"Ma... che significa ?" strillò Valentino, in preda al panico

"Oramai la mia aria congelante è vicina allo zero assoluto ! Maestro, la dedico a voi Aurora Boreale !" gridò Abadir spalancando gli occhi e lanciando il suo colpo alla massima potenza

"E' completamente diverso dal colpo di prima... uaaahhh" urlò Valentino nel subire il terribile attacco, che lo travolse in pieno, uccidendolo.

"Hanf... hanf... maestro, ci sono riuscito !" pensò Abadir riprendendo fiato e soffermando lo sguardo sul cadavere del nemico.

Improvvisamente, il ragazzo sentì un rumore, e voltandosi, vide di fronte a se un uomo. "Uuh, che cosmo spaventoso... ah... m... ma allora tu sei..." farfugliò, ed il terrore si impadronì di lui. L'uomo non rispose nulla, si limitò ad alzare il braccio, e dalla mano partì una scarica di energia, che investì Abadir, disintegrando la sua armatura e scagliandolo contro la colonna. Ma non era finita, l'energia del colpo si trasmise al pilastro, che esplose in migliaia di frammenti di pietra. Nonostante quanto avesse appena fatto, lo sconosciuto non accennò neppure un sorriso e, voltatosi, si incamminò in silenzio per il sentiero.