Capitolo 11: Allievi di Seiya
La nuova avversaria si era posta dinanzi ai cavalieri divini, bloccandogli il passaggio attraverso il corridoio centrale sull’Olimpo.
"Sarebbe costei l’assassina di Seiya?", domandò Ikki, rivolgendosi al suo parigrado, "Si, sono stata io ad uccidere il gran Sacerdote, io Belinda, la Signora delle 6 Spade", si presentò la maligna titana dagli occhi color sangue.
I teschi sulle bianche vestigia dell’assassina sembravano sorridere ancora più malignamente di quando i cavalieri d’oro le si erano trovati di fronte la prima volta.
"Tu sei l’avversario di Sinope, giusto? Ti credevo morto", esordì la titana, "Poco male, ti ucciderò io", affermò seccamente.
"Ti affronterei con estremo piacere, assassina, devo ammettere che la mia rabbia cresce sempre di più mentre avanzo lungo questo castello, ma ci sono due santi che meritano più di me questa vendetta", spiegò Phoenix, voltando le spalle all’avversaria.
"Chi sarebbero questi meritevoli santi?", lo derise Belinda, "Dimmelo prima che affondi la mia spada nella tua schiena", ordinò poi.
Ikki rimase fermo, sorridendo ai santi d’oro che lo osservavano, "Odeon, Myokas, voi allievi di Seiya dovete affrontarla per primi, è un dovere verso il vostro maestro ed un diritto che vi concediamo", affermò il santo della Divina Fenice, rivolgendosi ai due cavalieri d’oro.
Gli allievi del defunto gran sacerdote si scambiarono uno sguardo, poi avanzarono verso Ikki, "La ringraziamo di questa possibilità, grande cavaliere della Fenice", esordì Odeon, preparandosi alla lotta insieme a Myokas.
"Un guerriero che ho già sconfitto ed un codardo che non vuole uccidere? Mi deludi, cavaliere divino, sei pari ai tuoi compagni incapaci", affermò irritata Belinda, impugnando le sue sei spade.
"Sono cresciuti da allora", affermò freddamente Hyoga, avvicinandosi al parigrado.
La titana incrociò le spade dinanzi a se, "Chi vuole essere il primo?", domandò poi, "Lascia che sia io, cavaliere del Sagittario", affermò Odeon, "che possa distruggere almeno due delle sue spade", esclamò il santo del Leone e subito il compagno d’addestramenti accettò.
"Triple crosses", urlò all’improvviso Belinda, scagliò il primo attacco contro Odeon del Leone.
Il cavaliere d’oro scattò lateralmente, così da evitare il colpo nemico con estrema facilità, o almeno così pensava: un dolore atroce tormentò il santo, due profondi tagli si aprirono sulle braccia, nei punti in cui le vestigia rinate non lo proteggevano.
"Questo era un assaggio, ragazzino", affermò minacciosa la Signora delle 6 Spade, "Probabilmente per te è stato un assaggio, ma ora non avrai la possibilità di concludere la portata", la sbeffeggiò Phoenix, tenendo gli occhi su Odeon.
Il santo d’oro espanse l’immenso cosmo, "Il tempo dell’attesa e della riflessione per me è finito da molto, titana, non sperare che una ferita mi faccia temere i tuoi poteri, ora subirai gli artigli del Leone", affermò il cavaliere, "Lighting claws", urlò poi, scatenando il colpo molto simile al Ryuseiken.
Belinda roteò le spade, così da deviare i colpi del nemico, "Tutto qui?", domandò lei, "No, titana, al contrario è solo l’inizio", spiegò Odeon, indicando le spalliere della nemica, che andarono in frantumi dopo pochi secondi.
"Mi sono mosso ad una velocità superiore a quella della luce, qualcosa che tu nemmeno immagini", spiegò il santo del Leone, "Ora preparati a subire il colpo base del quinto custode d’oro", ringhiò in seguito, espandendo il proprio dorato e gigantesco cosmo, "Lighting plasma", urlò poi il cavaliere, scatenando la tecnica che già apparteneva al possente Aioria.
"Triple crosses", ribatté Belinda, scatenando il proprio colpo: le due tecniche si contrastarono a mezz’aria, l’area circostante brillò d’oro ed argento, mentre le energie cosmiche cozzavano vicendevolmente.
Belinda posò le spade nelle custodie, "Ora proverai qualcosa di più drastico, ma sufficiente ad ucciderti", minacciò la titana, congiungendo le mani dinanzi a se, "Six sword song", esordì la Signora delle 6 Spade, prima che le sue bianche armi iniziassero a roteare intorno a lei, come in una diabolica danza, incastonata da un lugubre suono.
Le spade si lanciarono all’improvviso contro il santo del Leone, "Attento, Odeon", urlò Myokas, conscio della potenza di quell’attacco.
Il custode della Quinta Casa si mosse di scatto, evitando la prima carica delle spade, "Stupido, è il mio stesso cosmo ed il mio pensiero a guidare queste armi", lo derise Belinda, mentre le sei diaboliche armi ritornavano contro il santo d’oro.
Odeon spiccò un salto, così da compiere una capriola all’indietro ed evitare le sei spade della titana, all’attacco successivo, il cavaliere si mosse lateralmente, compiendo una ruota sulla spinta delle braccia, per poi scattare in avanti, verso l’avversaria, "Se speri che le mie spade mi colpiscano, sbagli, cavaliere", affermò divertita Belinda.
Odeon non rispose alla titana, ma non appena gli fu vicina, saltò la figura della nemica e con i piedi fece perno sul muro alle spalle di lei, quindi con un movimento rotatorio ritornò nella posizione di partenza, dinanzi all’avversaria, intorno cui roteavano di nuovo le spade.
"Lighting plasma", urlò poi, scatenando la sfera di luce dorata, che colpì in pieno la nemica, ma non riuscì a danneggiarla.
"Cosa vorresti fare?", domandò divertita la titana, ma come risposta Belinda ebbe il suo stesso stupore, nel notare che solo 5 delle spade erano tornate nelle sue mani, poiché la sesta era ormai in frantumi.
"Mi hai distrutto una spada", urlò furiosa, correndo contro il nemico, ma Odeon si mosse velocemente e colpì l’avversaria con un calcio, che investì in pieno l’elsa di una spada, "Lighting claws", invocò poi il santo del Leone, colpendo in pieno le armi della titana e frantumandole un’altra Spada.
"Odeon posso combattere un po’ anche io, o vuoi fare tutto tu?", domandò divertito Myokas, mentre il suo compagno si allontanava da Belinda.
Il santo del Leone si avvicinò al compagno d’arme della Nona Casa, "A te, amico mio, ti lascio l’onore di affrontare l’assassina del venerabile maestro che ci ha reso cavalieri", esordì Odeon, allontanandosi dal campo di battaglia.
"Avete osato distruggere due delle mie spade", ringhiò Belinda, "Ora non potrai più scatenare la tripla croce", la derise Myokas, preparandosi alla lotta.
"Atomizer thunder volt", urlò poi il santo del Sagittario, che scagliò il proprio attacco, simile al Ryuseiken del cavaliere di Pegaso.
Le sfere di energia elettrica si scagliarono contro le spade di Belinda, che riuscì a parare tutti i colpi, "Cosa speri di fare? I colpi del tuo compagno forse non li conoscevo, ma i tuoi li ho già elusi una volta", spiegò la titana, "Hai detto bene, Signora delle 6 Spade, una volta hai eluso i suoi colpi", ribatté Ikki, mentre la copertura faccia di Belinda andava in pezzi, producendole un profondo taglio sul volto.
"Mi dispiace, ma come Dione, ora anche tu scoprirai quanto sono cresciuti i santi che avete sconfitto una settimana fa", spiegò Hyoga, ancora fermo all’esterno del campo di battaglia.
"Come osi?", tuonò Belinda, prima di lanciare una versione più debole del "Triple crosses".
Myokas vide gli uncini d’energia corrergli contro, allora scattò in aria, aprendo le ali sopra di se, "Preparati, titana, ora proverai di nuovo il volo di cui sono padrone", minacciò poi il custode della Nona Casa, "E tu vedrai la tecnica che ha ucciso il tuo maestro", ribatté la Signora delle 6 Spade.
"Sagitter’s fly", urlò Myokas, scatenando un gigantesco campo elettrico intorno a se, Belinda, in tutta risposta, iniziò a roteare le proprie armi, "Spade del Cielo", tuonò la titana, scatenando la forza centrifuga che tempo prima aveva ucciso il maestro del Sagittario e del Leone.
Tutti i cavalieri furono stupiti nel vedere le due tecniche, che sembravano quasi spingersi l’una verso l’altra, "Questa è una follia!", urlò Lorgash, prima di gettarsi nella mischia, ma furono le mani di Odeon a fermarlo, "Ti prego, santo del Capricorno, tu conosci Myokas meglio di altri, sai quanto sia determinato e quanto ami combattere fino alla fine, fino al sacrificarsi", esordì il custode della Quinta Casa.
Il cavaliere del Capricorno si allontanò dal campo di battaglia.
Il corpo di Myokas sembrava una freccia di energia elettrica, mentre quello di Belinda un vortice di colore argento, con tratti di rosso sangue, che brillavano nel caos vorticoso dell’attacco.
Il vortice bianco e rosso sembrò produrre una risata, quando accadde qualcosa di inaspettato, Myokas piegò lievemente la sua traiettoria, tuffandosi al centro del ciclone, nel suo occhio, dove si trovava il corpo di Belinda.
L’impatto prodotto emise una luce dorata ed argentea, con riflessi rossi.
I corpi dei due avversari si distanziarono per la forza dei colpi: le vestigia di Myokas erano danneggiate, seppur solo superficialmente, ma le parti del corpo senza alcuna copertura erano segnate da profondi tagli e ferite di vario tipo.
Belinda, invece, aveva le vestigia in pezzi e diverse ferite al corpo, inoltre un’altra sua spada era ormai in pezzi, mentre le altre tre erano piene di crepature e imperfezioni varie.
I due nemici si rialzarono, "Ora ti ucciderò", ringhiò la titana, movendo una delle proprie spade contro il nemico, ma Myokas riuscì ad evitare l’attacco e colpì l’avversaria con una serie di pugni, senza però riuscire a danneggiare le sue vestigia.
Con un feroce e impetuoso fendente, Belinda allontanò da se il nemico, producendogli un taglio alle vestigia, "Muori", urlò poi la titana, scagliando il "Six sword song" contro il nemico.
"Lighting bolt", invocò allora Odeon, colpendo in pieno le tre spade e frantumandone due.
La terza spada tornò nella mano di Belinda, "Si vede che dovrò colpirvi con l’unica arma rimastami", sentenziò seccamente la titana.
"No, aspetta, assassina, ti ricambierò il favore per la morte del mio maestro, decapitato dalle tue bianche armi", esclamò seccamente Myokas, sollevandosi sulle ginocchia ed impugnando l’arco, "Preparati a subire la freccia d’oro", minacciò il santo di Sagitter.
"Mai!", urlò infuriata la guerriera nemica, scattando contro il cavaliere della Nona Casa, "Freccia d’oro", invocò in tutta risposta Myokas.
Il cosmo d’oro del cavaliere d’Atena brillò in tutto il corridoio, accecando persino i cavalieri presenti, poi tutti sentirono un urlo ed appena la luce schiarì, videro Belinda in ginocchio, dinanzi al nemico, con la freccia d’oro conficcata nel cuore, lentamente, ma inesorabilmente, la Signora delle 6 Spade cadde a terra, senza vita.
"Degni allievi di Seiya, coraggiosi, pronti a sacrificare la vita, ma non abbandonarsi vicendevolmente, in voi due, Odeon di Leo e Myokas di Sagitter, vive e vivrà per sempre il nobile Pegasus", si congratulò Hyoga del Cigno Divino, mentre il cavaliere del Leone aiutava il compagno d’addestramenti a rialzarsi.
Il gruppo di santi d’Atena oltrepassò le porte della stanza di Era ed entrarono nella sala in cui vent’anni prima era stata sancita la Grande Alleanza ed in cui una settimana prima era morto il dio Ares.
Una piccola fiamma bianca galleggiava al centro di quella stanza senza tetto, "Benvenuti, santi di Atena, nel luogo della vostra morte", esordì una figura dalla stanza vicina.