SAINT SEIYA OMEGA
CAPITOLO 2 - NASCE LA NUOVA ARMATURA
Personaggi Presenti: Koga, Soma, Yuna, Subaru, Saori, Seiya, Subaru, Tarvos, Pallas, Titan, Arne, Komachi, Mars, Pallasite, allievi di Palaestra, gente.
Data: 2005 circa.
Lunghezza: 46 pagine.
In un luogo sconosciuto, un guerriero di nome Titan prende in braccio una bambina. Si tratta di Pallas, sorella minore di Atena, cui Titan promette di esaudire il suo desiderio: uccidere la Dea e sconfiggere i Cavalieri preposti a sua difesa. Al Santuario, Saori avverte il cosmo di Pallas rubarle le forze attraverso un braccialetto a spirale che ha sul braccio, e chiede a Seiya di Sagitter di riunire tutti i Cavalieri per prepararsi alla guerra imminente. Ad insaputa delle genti del mondo infatti, l’attuale era di pace è dovuta in larga parte all’esistenza dei Cavalieri, che hanno affrontato numerose minacce, tra cui Mars, per proteggere l’umanità. Ora, alcuni tra i vincitori di questo conflitto hanno fatto ritorno alla loro accademia, la Palaestra, per insegnare alle nuove generazioni. Yuna dell’Aquila parla infatti alle classe del legame tra Cavalieri, armature e costellazioni, ma rifiuta di mostrar loro la sua corazza, gravemente danneggiatasi nell’ultima battaglia. Altrove, Soma del Leone Minore affronta un promettente apprendista di nome Subaru, il cui desiderio è sconfiggere il deicida Koga e diventare un Dio. Nel sentir ciò, Soma lo sgrida aspramente: in primo luogo, Koga è un vero Cavaliere che ha sacrificato tanto per proteggere Atena, al punto da non aver ancora fatto ritorno alla Palaestra, e in secondo luogo i duelli tra compagni sono proibiti, perché la loro unica missione è proteggere la Dea. Subaru ribatte dicendo di non essere interessato a proteggere nessuno, ma la discussione viene interrotta dal comparire di un potente cosmo vicino al portone d’ingresso. Si tratta di Tarvos della Morningstar, Pallasite agli ordini di Pallas venuto a uccidere i Cavalieri. Seccato per il non essere considerato, Subaru lo assale per primo, venendo respinto ma dando se non altro il tempo a Soma e Yuna di indossare le loro corazze, purtroppo ancora piene di danni dopo l’ultimo scontro. Soma tenta il Lionet Bomber, ma Tarvos usa la sua mazza chiodata per sferrare l’Iron Meteor e lo travolge, danneggiando ulteriormente l’armatura. Soma capisce che nelle loro condizioni sono inermi, chiedendosi dove sia Koga. Quest’ultimo in realtà non è lontano, essendo impegnato a pescare su un pontile ed a ricordare le ultime battaglie. Un allievo di Palaestra lo raggiunge e, prima di svenire, fa in tempo a dargli un frammento dell’armatura del Leone Minore. Intuendo che sta succedendo qualcosa, Koga corre a Palaestra e arriva appena in tempo per aiutare gli amici in difficoltà, ma rifiuta di indossare l’armatura distrutta. La vera ragione delle sue esitazioni è però mentale, perché al ricordo della vecchia battaglia il suo pugno trema di incertezza, e la cosa dà modo a Tarvos di attaccarlo con la mazza chiodata. Soma allora compare a difenderlo con il proprio corpo, insieme a Subaru e Yuna, dandogli la scossa per contrattaccare, anche se senza armatura i suoi primi pugni non hanno effetto. Ad ogni modo, la ritrovata determinazione gli permette di bruciare di nuovo il suo cosmo, parando con le mani la mazza chiodata e ricordando come i Cavalieri possano combattere mutando in armi i loro stessi corpi. Quest’esplosione di cosmo non solo gli permette di distruggere la MorningStar, ma anche di far rinascere l’armatura di Pegasus, che assume una nuova forma e si dispone sul suo corpo. Tarvos tenta il punto per tutto con l’Iron Meteor, ma Koga scatena il RyuseiKen, frantumando la corazza del nemico e sconfiggendolo. Mentre Subaru contempla il suo rivale, Saori intuisce che la guerra è iniziata, e che il braccialetto le sottrarrà la forza vitale, permettendo a Pallas di crescere e diventare adulta. Mentre la piccola Dea dorme, Titan raduna le truppe, ordinando il massacro dei Cavalieri di Atena.
Manga: Il capitolo al momento è inedito in Italia.
La logica, questa sconosciuta: Un po’ tutto, dall’esistenza di Pallas al braccialetto, avrebbe bisogno di ulteriori spiegazioni, ma in particolare il salto tra il capitolo precedente e questo.
Note: 4,5. Un capitolo difficile da valutare: guardandolo con la conoscenza dell’anime, è un po’ affrettato ma discreto, e si mantiene comunque sempre comprensibile. I problemi vengono quando lo si legge mettendo da parte la serie animata, come in teoria si dovrebbe fare per un manga indipendente e con una continuity propria. In quest’ottica, è davvero difficile capire come si sia passati dagli eventi del precedente capitolo a questi, visto vengono introdotti numerosi personaggi e situazioni, ed è prevalente la sensazione di aver perso un bel po’ di informazioni. Rispetto all’anime, il manga salta in pieno gli eventi della guerra con Mars, introdotto nel prologo, e fa entrare subito in scena due co-protagonisti come Soma e Yuna, oltre a mostrarci di sfuggita Haruto e Ryuho in un’immagine flashback. Si entra quindi nel vivo della saga di Pallas, e anche un po’ troppo visto che Saori si ritrova al polso il braccialetto che le succhia la forza vitale, che Titan non viene neppure introdotto per nome, che Seiya è tornato e che Koga è vittima dei dubbi, il tutto senza alcuna spiegazione interna al fumetto. Tra gli allievi di Yuna si notano Arne e Komachi, che nell’anime appartengono alla sua medesima generazione e non sono neo iscritte come qui, mentre Soma accenna con i fatti alla sua profonda amicizia con Koga, criticando Subaru che dice di volerlo sconfiggere vista la sua fama di deicida, ottenuta eliminando Abzu, l’entità oscura che si celava dietro Mars. Se le cose sono andate come nell’anime, entrambi hanno subito vari danni alle corazze nel corso degli scontri al Santuario di Mars, in particolare alla casa dei Pesci, mentre l’armatura di Koga è stata distrutta da Seiya su Marte durante la battaglia finale. Tra i nemici, conosciamo Tarvos della Morningstar "Star Crusher", dove Star Crusher ("Frantumatrice di Stelle") è il nome della sua arma, mentre Morningstar vuol dire appunto "mazza chiodata" in inglese. La sua arma possiede inoltre una corda o catena tra l’asta e la sfera, che permette di allungarla per colpire a distanza.