SAINT SEIYA NEXT DIMENSION
CAPITOLO 66 - L’ORRIBILE SUPPLIZIO DEL CANCRO
Personaggi Presenti: Ikki, DeathToll, Vermeer, Doko, Tenma, Shun.
Data: 1743
Lunghezza: 21 pagine in bianco e nero (edizione rivista), 21 a colori (edizione volume).
Nella Yomutsu Hirasaka, DeathToll sfruttando la leggendaria bara Omertà, è riuscito ad imprigionare il Giudice Infernale Vermeer, ma dall'interno della prigione proviene un filo che è attaccato al corpo del Cavaliere di Cancer. Quel filo era tra quelli usati da Vermeer contro Ikki, ed ora usando il suo potere il Giudice fa in modo che DeathToll lo liberi dall'interno della bara-prigione, prendendo il controllo delle mani del Cavaliere d’Oro e obbligandolo a sollevare il coperchio di Omertà. Uscito da essa, il Giudice decide di vendicarsi e uccidere il Cavaliere d’Oro di Cancer torturandolo con la sua tecnica chiamata "Cosmic Marionation Change", la quale inizia a far muovere il corpo di DeathToll come se stesse eseguendo un balletto, ma ad ogni movimento il dolore per il Cavaliere è atroce, ed il suo corpo viene sempre più contorto e danneggiato, mentre i pezzi dell’armatura d’oro volano via lasciando solo la maschera. Vermeer si offre di interrompere il supplizio e lasciarlo in vita se lo condurrà da Atena, ma nonostante tutto DeathToll coraggiosamente rifiuta e continua a sbeffeggiare il nemico. Vermeer decide di finirlo e sembra decapitarlo. Alla settima Casa intanto, Shun racconta a Doko di essere un cavaliere venuto dal futuro, giunto in quell'epoca insieme ad Atena che deve proteggere; Libra crede alle parole di Shun, poichè riconosce in lui un alleato e amico del suo futuro allievo Shiryu, e rimane sorpreso nell’apprendere che Atena è stata trasformata in una bambina, ma nonostante tutto, colpisce Andromeda con un pugno, dicendo che è costretto a tradire Atena perché ha ereditato la volontà di Suikyo. Tenma allora decide a malincuore di affrontare Doko, perché lui e Andromeda devono giungere ad ogni costo da Atena per proteggerla. Nella Yomotsu Hirasaka, il colpo finale di Vermeer non ha staccato la testa di DeathToll, ma solo il suo parrucchino. Cancer, con gli arti ormai contorti in un nodo, afferma che, proprio come un antico samurai, deve preservare al meglio il proprio aspetto fino alla morte, e fa una linguaccia al nemico, a suo dire dotato di poco senso estetico. Seccato, Vermeer afferma che la sua anima finirà nella quarta Bolgia della Settima Prigione infernale, dove coloro che in vita non hanno mai smesso di usare stratagemmi si ritrovano con il collo all'indietro di 180 gradi in modo che la testa sia allineata con la schiena, e versano lacrime di sangue per il rimpianto mentre camminano per sempre senza metà. Inizia così a torcere il collo dell’avversario, quando il suo dito improvvisamente si blocca: qualcuno sta tirando il filo che vi era attaccato, e innanzi al Giudice ricompare Phoenix.
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Manga: Il capitolo è al momento inedito in Italia.
La logica, questa sconosciuta: E’ impossibile sfilare il pettorale dell’armatura di Cancer senza aprirlo o togliere per lo meno la maschera. Per quanto i parrucchini esistano da secoli, nel 1743 non erano ancora di un tipo tale da non cadere durante i vari combattimenti vissuti da DeathToll nei capitoli scorsi.
Note: 5/10. L’ennesimo capitolo mediocre, lodevole per il coraggio mostrato da DeathToll, ma anche grottesco per l’espediente del parrucchino, e ridondante nelle pagine di Doko, Shun e Tenma. A quanto pare, i fili di Vermeer possono cambiare bersaglio se rimasti in giro, e non controllano solo il punto del corpo del nemico cui sono attaccati, ma qualsiasi parte lo Spectre voglia. Ciò spiega come facciano solo 10 dita a imprigionare totalmente un avversario, o perché un Cavaliere non possa strapparseli facilmente. In questo caso, pur essendo legato al collo di DeathToll, Vermeer ne controlla le braccia, obbligandolo ad aprire Omertà - operazione che dovrebbe essere impossibile dall’interno. Da questo stratagemma si deduce anche che dall’interno di Omertà è possibile rendersi parzialmente conto di quel che sta succedendo fuori, o usare il proprio cosmo. Vermeer usa una variante del Cosmic Marionation chiamata Cosmic Marionation Change e fa assumere a DeathToll varie pose della danza: Arabesque, Croisé, Fouetté, Pas de Chat, Renversé, Splits dehors de l'In e Grand Jeté. Sono tutti nomi di vere posizioni del balletto, ma essendo eseguire forzatamente su chi non ha la flessibilità di un ballerino, finiscono per strappare tendini e legamenti, riducendo DeathToll all’impotenza. La quarta bolgia della settima prigione non compare direttamente nella serie classica, ma è il luogo in cui nella Divina Commedia sono imprigionati gli indovini e coloro che, dotati d'arti magiche, le usarono per ingannare gli altri. Come detto da Vermeer, la loro pena è avere il collo girato all’indietro, ma anche essere fustigati e flagellati dai demoni. Scopriamo che DeathToll indossa un parrucchino perché ritiene di dover curare il suo aspetto in ogni circostanza, a conferma di una certa vanità intuita già in precedenza sia attraverso alcune frasi che dalle unghie smaltate di rosso. Il Cavaliere si giustifica facendo riferimento all’abitudine dei samurai giapponesi di bruciare incenso sulle loro armature, e nel far ciò mostra una certa conoscenza del paese del Sol Levante, già accennata nel numero 5 quando chiuse Shun e Tenma in due Hayaoke. Nonostante lo Shabadabadaa, un filo di Vermeer era rimasto attaccato al corpo di Ikki, che ora lo ha usato per tornare negli Inferi. Ciò accomuna i fili del Grifone alle catene di Andromeda, mostrando che entrambi sono in grado di attraversare le dimensioni. Shun aveva visto le stelle cadendi di Shiryu e Hyoga nel numero 7, e aveva subito riconosciuto i due amici.
Analisi by Shiryu e Suikyo