SAINT SEIYA NEXT DIMENSION
CAPITOLO 57 - TENBU HORIN
Personaggi Presenti: Shijima, Shun, Tenma, Shaka, Saori.
Data: 1743
Lunghezza: 19 pagine in bianco e nero (edizione rivista), 19 a colori (edizione volume).
Dal labirinto, Shijima avverte l’ingresso di Shun e Tenma alla sesta casa, ma anche la presenza dell’immenso cosmo del suo successore, Shaka, la cui aura sembra priva di sostanza. Nel tempio, Andromeda è ugualmente perplesso, perché Shaka è morto nel futuro e di conseguenza non dovrebbe trovarsi lì, che sia reale o illusorio. Tenma si accorge che l’aura di Shaka sembra starsi emanando dall’armatura di Andromeda, e ciò permette a Shun di capire che probabilmente è perché, tempo addietro, la sua corazza era rinata proprio grazie al sangue del Cavaliere d’Oro. Ora, alla presenza di Shijima, il sangue sopito di Shaka si è risvegliato, permettendo l’incredibile avvenimento che sta avendo luogo: due Cavalieri di Virgo a confronto a più di due secoli di distanza, nonostante siano entrambe immagini residue. Intanto, Shijima, pur riconoscendo colui che lo ha fermato come il suo successore, insiste nel voler impedire il passaggio a Shun e Tenma, e fa comparire le quattro porte di Buddha. Temendo il ritorno del silenzio assoluto, Pegasus ignora gli avvertimenti di Shun e si accinge ad aprirne una, ma Shaka tira entrambi indietro di colpo, per impedir loro di cadere nella trappola. Tutte e quattro le porte sono infatti fatali per chi, come loro, non è pronto ad affrontarle. Seccato dal suo secondo intervento, Shijima decide di affrontare Shaka e, facendo esplodere il suo cosmo, sferra il Tenbu Horin, tecnica suprema della Vergine che combina attacco e difesa. In tutta risposta, davanti allo sguardo sbalordito di Shun, Shaka fa lo stesso. Tenbu Horin e Tenbu Horin si scontrano.
Glossario: /
Manga: Il capitolo è al momento inedito in Italia.
La logica, questa sconosciuta: Sembra eccessivo che il sangue che Virgo aveva versato sulla penultima (o terz’ultima, a seconda delle interpretazioni) versione dell’armatura di Andromeda sia sufficente a permettergli non solo di apparire, ma anche di parlare e combattere ad oltre due secoli di distanza dalla morte.
Note: 7/10. Un capitolo carino, con molto sense of wonder, seppur minato dalla spiegazione fin troppo sottile della presenza di Shaka nel passato. Nella continuity del manga, che ovviamente è quella seguita da Next Dimension, dopo la battaglia del Santuario Shaka aveva versato il suo sangue sull’armatura in pezzi di Shun, generando la V2 indossata contro Nettuno. Tale atto era avvenuto per rispetto nei confronti di Phoenix, che all’epoca era dato per morto in seguito all’Esplosione Galattica di Saga. Diversa la storia nel più noto anime, dove Phoenix, essendo vivo, aveva ricevuto il sangue di Shaka, mentre quello di Aldebaran del Toro era andato a Shun. In seguito, la V2 era stata distrutta da Syria, e poi riparata da Sion con il sangue di Atena, evolvendosi nella V3 che Shun indossa ancora adesso, dopo il breve passaggio ad armatura divina. A quanto pare, nonostante tutte queste metamorfosi, qualche traccia del sangue di Shaka è ancora presente nell’armatura e si è risvegliata in presenza del cosmo di Shijima. L’immagine residua così generata è dotata di autocoscienza, sembra consapevole degli eventi in corso, può parlare, muoversi e persino attaccare. Riconosce inoltre subito le quattro porte di Buddha, annullandole, e parrebbe conoscere Shijima di fama. Il Tenbu Horin, da cui viene il titolo del capitolo, è il colpo segreto più potente dei Cavalieri di Virgo, capace di privare la vittima dei cinque sensi e di sprigionare un cosmo ai massimi livelli. Il nome vuol dire, letteralmente, "Danza celeste del coperchio del tesoro", ove il tesoro sarebbe l’urna con i resti di Buddha.