SAINT SEIYA NEXT DIMENSION
CAPITOLO 56 - IL MIO AMICO
Personaggi Presenti: Shaina, Marin, Doko, Suikyo, Shijima, Shun, Tenma, Shaka.
Data: 1743 - 1990
Lunghezza: 1 pagina a colori, 20 pagine in bianco e nero (edizione rivista), 21 a colori (edizione volume).
Nel presente, Shaina sembra essersi ripresa, ma poi afferma che la fine di tutto è ormai vicina e si avventa contro Marin, obbligandola sulla difensiva con il Thunder Claw. Riflettendo che la donna sembra diventata un’altra, Marin risponde con l’Eagle Toe Flash ed ha la meglio, mettendo fuori combattimento la compagna e facendole volar via la maschera. Guardandola in viso, Marin nota con sollievo che ora sembra più serena, ma si chiede cosa succederebbe se entrasse nelle rovine del tempio dell’Ofiuco, dal momento che la sola vicinanza con esse è bastata a farla impazzire. Nel passato, l’Hiso Byakurenge di Suikyo non ha avuto alcun effetto su Doko perché ormai lo Spectre è senza forze. Libra è addolorato dal vedere il vecchio compagno in queste condizioni e, paratone facilmente il pugno, scoppia in lacrime, chiedendogli di confidargli la verità. Loro sono infatti amici da tempo e lui può facilmente scorgere il dolore nel suo cuore, ma, anche se ignora cosa l’abbia spinto a tante sofferenze pur di trascinarsi fin lì, è disposto a sobbarcarsene il peso sulle spalle. Colpito dalle sue parole, anche Suikyo inizia a piangere. Intanto, Shun e Tenma sono entrati nel tempio di Virgo, dove percepiscono debolmente le tracce del passaggio di Suikyo. Ad accoglierli è l’immagine residua di Shijima: ignorando gli avvertimenti di Shun, Tenma prova ad attaccare, ma entrambi vengono facilmente respinti. Shun riconosce in Shijima colui che aveva parlato telepaticamente con Sion, ma prima che i due possano decidere cosa fare, da Virgo si proietta il terribile spazio privo di suono, che rischia di farli impazzire. Ad un tratto però compare in loro aiuto un altro Cavaliere d’Oro, che dissolve la trappola di Shijima. Riconoscendolo, Shun è sbalordito: si tratta dell’uomo più vicino agli Dei, Shaka della Vergine.
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Manga: Il capitolo è al momento inedito in Italia.
La logica, questa sconosciuta: Marin colpisce Shaina all’addome, ma l’armatura d’argento viene danneggiata su coprispalla e maschera.
Note: 7/10. Un capitolo retto quasi interamente dalla sorpresa dell’ultima pagina, per ora inspiegabile e di certo inaspettata. Il resto, seppur piacevole, è tirato via decisamente troppo in fretta, con il duello tra Shaina e Marin che si conclude in pochissime pagine, e le parole di Doko tanto toccanti quanto prevedibili. Shaka è, ovviamente, il Cavaliere d’Oro di Virgo della serie classica, affrontato dai protagonisti nel numero 10 del manga, e in seguito prezioso alleato. A lui si devono, in particolare, l’evoluzione dell’armatura di Andromeda in V2 (nel manga, nell’anime fu quella di Phoenix a ricevere il suo sangue) e l’idea di risvegliare l’ottavo senso per affrontare Hades direttamente negli Inferi. Ritenuto il più potente tra i Cavalieri d’Oro classici, considerato reincarnazione di Buddha e soprannominato "l’uomo più vicino agli Dei", scomparve nel numero 26, sacrificandosi insieme ai compagni per abbattere il Muro del Pianto. In seguito, nel numero 27, Shun indossò brevemente la sua armatura d’oro, prima che venisse distrutta da Thanatos. Shun riconosce in Shijima colui che aveva informato Sion del tradimento del Sacerdote, come visto nel numero 3, ma lui e Tenma cadono comunque vittime della difesa automatica lasciata dal Cavaliere d’Oro. Difficile per ora dire se Shijima non sappia di loro, o se, impegnato nello scontro con Cardinale, non possa rimuovere a distanza la trappola del muro di silenzio. Marin e Shaina rivelano i rispettivi colpi segreti, in un duello che si conclude con la vittoria della prima grazie all’Eagle Toe Flash, una delle poche tecniche di piede della saga. Shaina, come spesso le accade, perde la maschera, ma Marin aveva già visto il suo volto nel numero 12 del manga classico, e poi di nuovo nel 27.