SAINT SEIYA NEXT DIMENSION
CAPITOLO 42 - LE STELLE DEL RECUPERO
Personaggi Presenti: Cain, Abel, Ikki, Shun, Tenma.
Data: 1743.
Lunghezza: 22 in bianco e nero (edizione rivista), 22 pagine a colori (edizione volume).
Ikki fà esplodere il suo cosmo e scatena l’Hoyuko Tensho. All’inizio Cain ride del suo tentativo, ma poi si accorge di star venendo spinto via, ed alla fine viene scagliato contro la parete dall’energia dell’avversario. Ikki però è deluso perché il suo colpo massimo non è riuscito che a farlo un po’ indietreggiare, e inizia a pensare che Cain sia il guerriero più forte da lui mai incontrato. Spossato, crolla in ginocchio, mentre Gemini gli si avvicina e si complimenta per quanto appena fatto. In segno di rispetto, decide di ucciderlo con la sua arma più devastante e usa la Galaxian Explosion, generando un fragore tale da essere udito anche da Tenma e Shun. Andromeda in particolare riconosce quella tecnica, e intuisce che, a subirla, probabilmente è stato suo fratello Ikki. Alla terza casa, Cain è un po’ rammaricato per l’aver dovuto uccidere un Cavaliere così valoroso, e si chiede se le sue parole sull’essere venuto dal futuro potessero essere vere. In quel momento però, si accorge, sbalordito, che Phoenix è ancora vivo. Incredulo, gli chiede come possa essere, e Ikki risponde ricordando che un colpo già visto è meno efficace. Quando Cain risponde che era la prima volta che usava su di lui quella tecnica, Phoenix ripete di essere venuto dal futuro, e di averla già subita numerose volte nel corso di altri combattimenti. Anche così però è moribondo, e crolla esausto. Avvicinatosi, Cain lo solleva, ma non per finirlo: ha deciso di credere alle sue parole, e di curarlo premendo le sette Stelle del Recupero della Fenice. Si tratta dei punti vitali che sottraggono alla morte, premendo i quali può salvarlo, perché ormai è chiaro che non è un nemico come suo fratello Abel. Nel sentire ancora questo nome, Ikki gli chiede spiegazioni, ma Cain, che sta ancora premendo le Stelle del Recupero, rimane vago. Proprio in quel momento però, Abel compare accanto a lui, deciso ad impedirgli di salvare Phoenix, che è un uomo troppo pericoloso che in futuro potrebbe causargli problemi. Nel vedere, finalmente, entrambi i Gemelli, Ikki intuisce che anche in quest’epoca la costellazione di Gemini è maledetta.
Glossario: Stelle del Recupero: Kishikaisei
Manga: Il capitolo è stato pubblicato nel sesto numero dell’edizione JPop.
La logica, questa sconosciuta: Considerando la forza della Galaxian Explosion, l’armatura di Ikki non sembra essere particolarmente più danneggiata di prima. Cain preme i kishikaisei attraverso la corazza. Che differenza c’è tra Kishikaisei / Stelle del Recupero e SeimeiTen?
Note: "Ho creduto alle tue parole…". 7/10 Un capitolo semplicissimo, praticamente uno scambio di colpi con minimo avanzamento di trama, ma comunque tutto sommato carino. Rimane però il mistero sulla forza di Cain, o meglio sulla debolezza di Ikki: nel numero 13 del manga classico, l’Hoyuko Tensho, scagliato da un Phoenix chiaramente più debole, riuscì a far volare Saga attraverso due colonne, mentre, nel numero 17, il ragazzo bloccò la Galaxian Explosion di Kanon senza subire alcun vero danno. Ora invece, nonostante Ikki sia più forte, l’Hoyuko Tensho riesce solo a far strisciare Cain contro il muro, e la Galaxian Explosion è talmente devastante da far crollare il Cavaliere. A meno che Cain non sia davvero molto più forte di Saga e Kanon, la differenza sembra eccessiva sia in attacco che in difesa. A ciò si aggiunge l’inaspettata difficoltà patita da Ikki contro Suikyo nel numero 4, con lo Spectre, di lì a poco messo in crisi da Ox e massacrato da Abel, che per poco non lo sconfisse. Considerate le difficoltà simili di Shun, e la relativa facilità con cui Hyoga mette in fuga un Angel come Touma, viene quindi da chiedersi se il viaggio nel tempo non abbia in qualche modo indebolito i due Cavalieri senza che loro se ne accorgessero. Ad ogni modo, Ikki dice che Cain è il nemico più forte mai incontrato, alleati inclusi, anche se ovviamente si riferisce solo agli esseri umani e non prende in considerazione Poseidone, Thanatos o Hades. Come da lui stesso ricordato, nel manga classico ha subito parecchie volte la Galaxian Explosion, per la precisione quattro: due da Saga, e due da Kanon. Tra queste, la più devastante fu la seconda, in seguito alla quale scomparve e venne dato per morto, tornando solo durante lo scontro tra Andromeda e Lemuri. In battaglia con Kanon, dopo averla subita una prima volta, riuscì finalmente a pararla del tutto a mani nude. È comunque possibile, per non dire probabile, che ogni Cavaliere la esegua in maniera leggermente diversa, il che spiegherebbe in parte i danni subiti in questo capitolo. La scena dell’esplosione del tetto della terza casa, con relativo boato, è un riferimento sempre al numero 13 del manga classico, quando la prima Galaxian Explosion di Saga produsse il medesimo effetto, venendo udita in tutto il Santuario. Viene introdotto il concetto dei Kishikaisei o Stelle del Recupero, che, in realtà, sembrerebbero uguali ai SeimeiTen, ovvero punti vitali disposti in corrispondenza delle stelle della costellazione di appartenenza del Cavaliere. Quando Sirio li usò su Pegasus, nel numero 4 del manga classico, erano 13, mentre ora che Cain li usa su Phoenix sono 7, perché la costellazione della Fenice ha sette stelle principali. A memoria, è la prima volta che Ikki ha bisogno di essere curato, visto che di solito prima o poi risorge più forte di prima. Va però detto che, nella continuity del manga, le sue resurrezioni sono molto meno totali rispetto all’anime e, specie andando avanti, spesso limitate ad un semplice rialzarsi bruciando il cosmo, un po’ come spesso faceva Seiya. L’ultima volta che la sua armatura si è rigenerata da sola durante uno scontro è addirittura nel numero 10, contro Shaka, mentre in seguito ha sempre mantenuto i danni subiti, riparandosi solo tra una serie e l’altra o in presenza del sangue di Atena. Il commento finale sulla maledizione dei Gemelli suggerisce che non sia un problema specifico di Saga e Kanon, o Cain e Abel, ma una peculiarità di tutti i Cavalieri d’Oro di quel segno, idea che è stata poi ripresa nell’anime Saint Seiya Omega.