SAINT SEIYA NEXT DIMENSION
CAPITOLO 30 - L’ANGELO CADUTO CON UNA SOLA ALA
Personaggi Presenti: Callisto, Toma, Tenma, Shun, Ikki, Ok, Seiya.
Data: 1743-1990.
Lunghezza: 2 pagine a colori, 17 pagine in bianco e nero (edizione rivista), 19 pagine a colori (edizione volume).
Vicino al tempio di Artemide, Callisto supera un fiume per raggiungere un minuscolo edificio circolare. Si tratta della Prigione della Luna, e lì, incatenato da pesanti legacci, si trova un uomo mascherato, con i capelli rossi ed una vistosa cicatrice sul petto. Egli è Toma, l’Angelo Caduto con una sola ala, e Callisto lo informa che presto sarà libero perché ha una missione per lui: recarsi al Grande Tempio di Atena ed uccidere un Cavaliere di Bronzo di nome Seiya. Alzandosi, Toma rifiuta, ricordando che un tempo era un Guerriero Celeste, un Angel, e di conseguenza non ha nessuna intenzione di abbassarsi ad uccidere Cavalieri di Atena. Callisto però non accetta scuse, anche perchè la maschera che Toma è costretto ad indossare lo obbliga ad obbedire ai suoi ordini, piegando la sua volontà. Proprio per incarichi come questo è stato tenuto in vita, ma Callisto gli promette che, in caso di successo, lo renderà finalmente libero. Toma alla fine acconsente, e mentre le catene si sciolgono e Callisto si allontana, dichiara che tornerà ad indossare la sua Glory ed ucciderà Seiya. Nel passato, Ikki raggiunge il Tempio del Toro e vede i segni della battaglia. Quando si avvicina ad Ox però si accorge che quest’ultimo è morto, restando fino all’ultimo momento in piedi nella posizione della lotta. Phoenix è particolarmente impressionato dalle numerose crepe sull’armatura del Toro, segno della forza spaventosa di Suikyo. Più avanti, Shun avverte il cosmo della Fenice e capisce che anche suo fratello è giunto nel passato. Questo lo rallegra, perché grazie a lui è come se avessero la forza di un esercito, ma non c’è tempo per aspettare perché lui e Tenma hanno finalmente raggiunto il Tempio dei Gemelli. I due ne varcano subito l’ingresso e corrono attraverso i corridoi senza incontrare alcun ostacolo, e soprattutto senza trovare traccia del Cavaliere d’Oro. Tenma è felice, convinto che sarà facile proseguire, ma Shun è preoccupato, e ne ha buona ragione. Attraversata l’uscita infatti i due scoprono di essere tornati all’ingresso. Ricordando di che tempio si tratta, Shun intuisce la situazione. Nel presente, Seiya è da solo al Santuario sulla sedie a rotelle quando dalla nebbia emerge Toma, con indosso la sua Glory, piena di crepe e con un’ala quasi distrutta. Soddisfatto, l’Angelo solleva la mano per uccidere l’inerme Cavaliere.
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Manga: Il capitolo è stato pubblicato nel quarto numero dell’edizione JPop.
La logica, questa sconosciuta: L’armatura d’oro è piena di crepe, ma nonostante le ferite mortali non c’è traccia di sangue. Anche se il Grande Tempio è una zona sicura, abbandonare Seiya completamente da solo sembra una mossa imprudente da parte di Saori.
Note: "Benché tu fossi un guerriero dei cieli, ora sei un angelo caduto con una sola ala". 8.5/10 Un capitolo molto bello nella parte ambientata nel presente, ma tirato giù da quella del passato che continua a riproporre scene già viste. Ciònonostante, l’apparizione di Toma è una vera sorpresa che, oltre ad introdurre una nuova schiera di guerrieri ed armature, sembra aprire la strada ad una futura saga dei Cieli. Toma, che qui fa la sua prima apparizione nella continuity canonica, è un personaggio che Masami Kurumada aveva creato per il 5° film animato della serie, il Tenkai-Hen Overture, disegnandolo anche in un mini-fumetto a colori da otto pagine. Nel Tenkai Overture Toma non indossava maschera, era il fratello maggiore di Marin/Castalia e sembrava innamorato (corrisposto) di Artemide, imprigionato per aver avuto l’ardire di elevarsi troppo in alto per un essere umano. Il suo simbolo era Icaro, e la sua armatura non aveva nome nel film vero e proprio, ma veniva chiamata Glory nel libretto di accompagnamento. In questo caso, l’aspetto è simile ma come detto indossa una maschera, che controlla la sua volontà, ed ha una vistosa cicatrice sul petto e sulla schiena, a forma di ala. Le ragioni della sua prigionia non sono rivelate, ma viene definito "angelo caduto con una sola ala", ed infatti la sua armatura - completamente diversa da quella del film ma sempre chiamata Glory - oltre ad avere diversi danni ha l’ala sinistra quasi in pezzi. In coda al capitolo, ma solo nell’edizione su rivista, Kurumada ha anche disegnato la scheda tecnica della corazza intatta, indicando come simbolo un angioletto addormentato. La percentuale di corpo coperta dalla Glory è inferiore rispetto ad armature d’Oro, di Scaglie o Surplici, suggerendo che Toma non appartenga ad un grado particolarmente alto nel suo esercito. Ox è morto nella stessa posa di Aldebaran nella serie classica, e riceve parole di commiato simili da Ikki. Le Lance di Ghiaccio sembrano essersi sciolte, ma sull’armatura sono rimaste delle crepe a provare che avevano addirittura perforato la corazza. Andromeda dice che con Phoenix al loro fianco hanno la forza di un esercito, riprendendo un commento fatto da Pegasus nell’anime nel corso dell’Hades Sanctuary. Quello della terza casa è ovviamente il Labirinto dei Gemelli, creato dai poteri illusori del Cavaliere d’Oro. Shun lo aveva già sperimentato nel numero 9 della serie classica e per questo sembra riconoscerlo.