SAINT SEIYA LOST CANVAS
VOLUME 6 - LA BILANCIA
Personaggi Presenti: Doko, Bai Ze/Fei Gan, Liu Xing, Hui, Mudan, Yi Lin, Hao Chi, Drago Bianco, Taonia.
Data: 1755
Lunghezza: 184 pagine in b/n.
CAPITOLO 1 (46) - LA TERRA DEGLI EREMITI
Diversi anni dopo la fine della Guerra Sacra, in Cina, Hao Chi e la sua giovane figlia Yi Lin raggiungono i Cinque Picchi, dove Doko è in meditazione. In realtà, il ragazzo cade per mesi in un vero e proprio coma, non essendosi ancora abituato completamente al sangue di Atena, e Hao Chi, che è venuto a portargli generi di prima necessità, deve svegliarlo urlando. Dopo aver parlato un po' con Yi Lin, Doko viene a sapere da Hao Chi che di recente ci sono stati dei disordini, una serie di calamità naturali che il popolo attribuisce all'ira del drago celeste. In quel momento, un gruppo di guerrieri attacca all'improvviso con arti marziali e bastoni. Nel difendersi, Doko nota che hanno tutti dei tatuaggi animali sulla schiena, e intuisce che provengono dalla Terra degli Eremiti. Scoperti, gli uomini ammettono di essere stati inviati per ucciderlo e di essere dei Taonia sotto il comando di Liu Xing, un guerriero mascherato. Doko sa che i Taonia di solito proteggono l'armonia in Oriente e teme che il loro passaggio al male sia dietro i recenti disordini. Con il cuore che fa ancora le bizze, ad un tratto rischia di essere sconfitto, ma Yi Lin corre a difenderlo dandogli il tempo necessario per richiamare le armi della Bilancia e poi sconfiggere tutti con il Drago Volante del Monte Lu. Dal momento che la Terra degli Eremiti è stata il suo primo luogo di addestramento, Doko intende interrogare Liu Xing per scoprire cosa sia accaduto, ma, avvicinatosi al ragazzo che nel frattempo ha perso la maschera, scopre che è del tutto identico a Tenma. Nella Terra degli Eremiti, il nuovo leader Bai Ze discute con i sottoposti Hui e Mudan, ai quali dichiara di essere il più adatto a dominare l'universo avendo compreso che il mondo è un flusso di vite governabile solo da chi conosce la natura e gli elementi. Inginocchiati ai suoi piedi, decine e decine di Taonia lo assecondano, ma Bai Ze è consapevole della minaccia rappresentata da Doko, colui che prima di diventare Cavaliere era stato uno di loro, e chiede a Hui di ucciderlo. Il Taonia, che è stato compagno di allenamento di Doko ma mai suo amico, è felice dell'incarico e mostra con orgoglio il suo tatuaggio con una volpe a nove code. Ai Cinque Picchi, Doko racconta a Yi Lin e Hao Chi di Tenma, poi interroga il prigioniero Liu Xing su come raggiungere la Terra degli Eremiti, il cui ingresso varia di anno in anno trovandosi sospesa tra il mondo terreno e quello degli spiriti. Il Cavaliere della Bilancia ha deciso di recarsi lì e indagare di persona.
CAPITOLO 2 (47) - HUI DELLA VOLPE A NOVE CODE
Legati tutti i Taonia ancora svenuti, Doko è pronto a partire con Liu Xing, ma quest'ultimo ha distratto Yi Lin abbastanza a lungo da liberarsi e fuggire. A causa delle ferite rischia però di cadere in un burrone e proprio a Doko tocca prima salvarlo e poi ricordargli l'importanza della vita. Confuso, il ragazzo afferma che, a detta di chi l'ha mandato, il malvagio è proprio Doko, e le calamità sono legate al fatto che ha scelto di legarsi a una costellazione dello zodiaco. Chieste spiegazioni, Doko viene a sapere che il millenario drago bianco che un tempo governava la Terra degli Eremiti si è ammalato ed è stato sostituito al potere da Bai Ze, che vuole far sprofondare sia la loro patria che la Cina nel mondo degli spiriti. Nel suo tempio, Bai Ze ammira le lacrime della statua del drago bianco, la cui forza vitale sta ormai fluendo nel suo corpo. A differenza del predecessore, che aveva sempre cercato di proteggere il mondo, Bai Ze ha intenzione di riformarlo, e l'unico ostacolo sulla sua strada è Doko. Ai Cinque Picchi, Yi Lin si imbatte in Hui, che ha dato fuoco a tutti i Taonia prigionieri e sta scrivendo un poema con il loro sangue. Proprio in quel momento, Doko e Liu Xing fanno ritorno, con quest'ultimo inorridito dall'assassinio dei compagni. Hui afferma che coloro che erano fedeli al drago bianco come loro sono stati banditi e verranno uccisi proprio come il Cavaliere di Atena. Doko salva il ragazzo dalle fiamme sferrate dal vecchio compagno e si prepara ad affrontarlo, chiedendogli come possa aver tradito in questo modo. Hui, che non ha mai sopportato il regno pacifico del drago bianco, ricorda come loro due fossero pari durante l'addestramento, ma nel momento in cui l'energia della natura comparve sui loro corpi rivelandone l'aspetto interiore sotto forma di tatuaggio, a Doko apparve una tigre, mentre a lui solo una volpe. Sentendosi inferiore e da sempre bramoso di forza, Hui si è allenato sempre di più, affinando le sue tecniche fino a far evolvere la semplice volpe nella divina volpe a nove code. Innalzata al massimo, la sua aura si manifesta sotto forma di Tatoo, il tipo di corazza indossato dai Taonia più abili, e Hui lancia le Fiamme Blu della Volpe. Avvolto dal fuoco, Doko disprezza il nemico e richiama l'armatura d'oro, indossandola per la prima volta dopo dodici anni. Motivato dal proteggere quel che ritiene prezioso, il Cavaliere sferra il Colpo del Drago Nascente, sbarazzandosi facilmente dell'avversario e distruggendone la Tatoo. Pur con il cuore affaticato, chiede poi a Liu Xing di condurlo nella Terra degli Eremiti, cosa che il ragazzo può fare grazie ad uno specchio magico affidatogli in virtù del titolo di comandante.
CAPITOLO 3 (48) - MUDAN DEL PASSERO
Nella Terra degli Eremiti, il cinguettio dei passeri informa Mudan della sconfitta di Hui. L'agile ragazza decide di occuparsi lei di Doko e indossa la propria Tatoo. In Cina, Liu Xing e il Cavaliere hanno sepolto i Taonia uccisi da Hui, ma il ragazzo continua a sentire il dolore della perdita e la mancanza degli amici cui era legato. Ciò gli permette di capire quel che Doko prova per Tenma, simbolo dei giorni ormai passati e di tutti gli amici persi nel conflitto, in nome dei quali ora sta continuando a vivere. Usando lo specchio, Liu Xing apre il passaggio per la Terra degli Eremiti, cui Doko fa ritorno per la prima volta dopo decenni. Seppur esteriormente identica, ora è abitata da uomini dal cuore meno puro di un tempo, come dimostra un plotone di Taonia che compare a sbarrare loro la strada. Tutti fedeli a Bai Ze, indossano le Tatoo e si lanciano alla carica, ma vengono annientati in massa da un solo movimento del braccio di Doko. Sfondato il portone d'ingresso, i due si lanciano nel buio del corridoio, dove uno stormo di passeri li accoglie. All'apparenza sembrano innocui, ma poi gli uccelli iniziano a parlare e si trasformano in ragazzini abbastanza forti da trattenerli, e in quel momento di distrazione Mudan compare a sbarazzarsi di Liu Xing. Doko non capisce cosa possa essere accaduto finché Mudan non ordina ai ragazzi di attaccarlo con i Passeri della Distruzione, potenti onde sonore che lo costringono a terra. Solo allora, nel sentire il nome della ragazza, Doko la riconosce come la neonata che da piccolo cullava tra le braccia, e che era legatissima a suo fratello. Accadde tutto poco prima della partenza del Cavaliere, ma Mudan e il fratello Fei Gan erano stati salvati dal drago bianco e portati nella Terra degli Eremiti, quindi Doko trova assurdo che proprio loro lo abbiano tradito. Mudan ammette di non avere preferenze se non l'assecondare la volontà del fratello e ordina ai suoi "passeri" di finire il nemico, che invece non trova il coraggio di farle del male ora che l'ha riconosciuta. Doko si accorge però che ogni "passero" possiede un campanello, con il quale Mudan comunica con loro e tolto il quale tornano ad essere semplici uccelli, così modifica la propria strategia e, anziché sprecare energie con un colpo segreto, usa le arti marziali e la velocità per toglierli tutti. A quel punto, stendere Mudan è un gioco da ragazzi, anche se il Cavaliere evita di colpirla non accettando che sia cambiata fino a tal punto. La discussione viene interrotta dal comparire dell'immenso cosmo di Bai Ze, sceso personalmente in battaglia. Nonostante il suo aspetto sia profondamente cambiato, l'atteggiamento di Mudan nei suoi confronti non lascia dubbi: Bai Ze in realtà è Fei Gan, più che mai deciso a trasformare il mondo.
CAPITOLO 4 (49) - FEI GAN DAGLI OCCHI TRISTI
La freddezza negli occhi di Fei Gan, così diversa dal calore di un tempo, spinge Doko a chiedere perché abbia tradito il drago che lo aveva salvato. Prima che l'uomo possa rispondere però, Liu Xing si lancia all'attacco per vendicare i suoi compagni, venendo subito steso da un fulmine evocato dal nemico. Fei Gan, che conosce gli eventi della guerra contro Hades, mostra il suo tatuaggio raffigurante una testa con tre occhi e indossa la Tatoo, affermando di avere una visuale tale da permettergli di capire il modo migliore di agire. Scatena poi una serie di fulmini contro l'inerme Liu Xing, obbligando Doko a fargli da scudo con il corpo. Fei Gan e il Cavaliere discutono se sia corretto o meno proteggere gli esseri umani, atteggiamento che secondo il Taonia li rende imprudenti, spingendoli a piegare la natura ai propri scopi incuranti del male che causano a se stessi o agli altri. È un esempio personale, visto che proprio il suo villaggio venne distrutto per un comportamento del genere, convincendolo della necessità di cambiare le cose. Con i suoi poteri, Fei Gan genera un tornado e spazza via Doko, che però ha ancora fiducia negli uomini e nel drago bianco, la cui statua riesce in qualche modo a proteggerlo dalla furia degli elementi. Con il cuore malmesso, il Cavaliere sembra impotente, ma in realtà è felice di poter di nuovo combattere fino in fondo come se i compagni perduti fossero ancora accanto a lui. Fiducioso in quel che gli uomini possono ottenere lavorando insieme, Doko subisce di nuovo il vortice di Fei Gan, ma riesce a distruggerlo dall'interno con i Cento Draghi e a travolgere il nemico. Con la Tatoo in pezzi, Fei Gan perde il potere del drago bianco e rischia di morire, ma il Cavaliere lo salva al volo. All'inizio Fei Gan disprezza l'idea di aver sbagliato tutto e di dover accettare il trionfo dell'umanità, ma inizia a tentennare quando anche Mudan si unisce a Doko per tirarlo su, supplicandolo di non lasciarla sola. Libra lo esorta a vivere della terra come una persona normale, ma poi sviene a causa dei danni subiti al cuore. A salvarlo compare il drago bianco, che si manifesta nella sua mente insieme a Liu Xin. In realtà, il ragazzo non era un vero essere umano, ma solo una manifestazione del drago, una specie di incarnazione usata per chiedere aiuto. Pur privo di ricordi e consapevolezza, aveva inconsciamente preso l'aspetto di Tenma, simbolo dei giorni passati. Il drago esorta Doko a tornare ai suoi doveri, e il Cavaliere si risveglia ai Cinque Picchi, in compagnia di Hao Chi e Yi Lin come se nulla fosse accaduto.
EXTRA - SEEKING THE TRUTH
Anni addietro, il drago bianco convoca Doko dicendogli che il suo destino non è diventare un Taonia, ma un Cavaliere di Atena. Lo invia sulla terra, dove verrà addestrato da un suo amico drago, un tempo un essere umano che però si disprezzava troppo. Aprendo il cielo, il drago bianco catapulta Doko ai Cinque Picchi.
Glossario: /
Manga: Il volume è stato pubblicato nel numero 6 della collana Lost Canvas Extra dalla Panini Comics.
La logica, questa sconosciuta: La guerra sacra non era certo di dominio pubblico, eppure Hao Chi ne sa abbastanza da averla raccontata alla figlia. Yi Lin dovrebbe sentire il rumore delle fiamme e l'odore dei corpi ben prima di vedere Hui. A parità di grado, la Tatoo di Mudan copre una percentuale ridicola del corpo rispetto a quella di Hui. Dov'erano i Taonia durante la guerra contro Hades, che intendeva ridurre il mondo ad un deserto e distruggere quindi sia la Cina che il mondo naturale?
Note: 5. Un gaiden che spreca rapidamente il fascino dell'ambientazione orientale, impantanandosi in una storia e personaggi piatti e monotoni, motivati da tematiche troppo fuori dal mondo per permettere al lettore qualsiasi forma di identificazione. Priva di un vero messaggio di fondo e ridotta a mero divertimento narrativo, la trama annoia in fretta, principalmente a causa di combattimenti brevissimi tirati via con pochi scambi di colpi, lasciando la costante sensazione che Doko sia in difficoltà solo a causa del suo cuore malconcio e non per l'effettiva pericolosità degli avversari. Un peccato, appunto, perché l'idea di un luogo mistico come la Terra degli Eremiti è piacevole, e simboli come la leggendaria volpe a nove code avrebbero meritato un trattamento migliore.
Questo è il primo gaiden ad essere stato pubblicato con capitoli mensili di 44 pagine circa, a differenza delle canoniche 22 settimanali, e l'autrice ha cercato di dedicarne uno a personaggio. Primo a essere presentato, Liu Xing è il più inutile del gruppo: un comandante Taonia di basso rango, privo di Tatoo e il cui tatuaggio non viene mai mostrato. Nel finale scopriamo che in realtà è una manifestazione del drago bianco, ma non si capisce del tutto se, come sembra, sia nato e cresciuto come una persona normale, o se sia comparso già formato e con ricordi finti. Basato su Tenma, ne condivide sia l'aspetto che i tratti caratteriali, ma parrebbe svanire quando il drago viene liberato. Come notato da Doko, ha l'età che Tenma aveva durante la guerra, a suggerire che il colpo di stato di Fei Gan sia avvenuto già da diversi anni. Tramite lui, apprendiamo dei Taonia, casta creata in Lost Canvas e mai vista in alcuna altra opera, il cui nome vuol dire "monaci taoisti tatuati". A differenza di Cavalieri o simili, vivono in un luogo ultraterreno raggiungibile tramite particolari portali, e assorbono l'energia stessa della natura, manifestandola in armatura Tatoo. Nonostante il colpo di stato di Fei Gan e il suo gran numero di proseliti, sono entità essenzialmente positive, come evidenziato dal fatto che le Tatoo sono armature dal colore chiaro, diverso dal nero visto con le Surplici o le corazze degli altri avversari. Indicati tra le righe come i protettori della natura e della Cina, sono decisamente inferiori ai Cavalieri da un punto di vista combattivo, con i più deboli che non riescono neppure a materializzare la Tatoo, e la maggior parte che viene spazzata via facilmente. Le informazioni date su di loro sono però abbastanza risicate, e lasciano molti dubbi, non dicendo ad esempio nulla dei loro incarichi quotidiani, né chiarendo se sono tutti esseri umani portati nella Terra degli Eremiti dal drago bianco o se sia possibile nascere direttamente lì. L'elemento più interessante è che hanno tutti un tatuaggio animale - reale o mitologico - quasi sempre più grande di quello di Doko, che agisce come manifestazione del loro spirito interiore dopo le prime fasi di addestramento. Questa spiegazione del tatuaggio è stata in seguito sconfessata da Next Dimension, ma nella continuity di Lost Canvas potrebbe valere anche per Sirio. Tra gli animali, vediamo serpenti, cinghiale, volpi, pesci e cervi.
Compagno di addestramento di Doko, Hui - il cui nome significa "cenere" - ha come simbolo la volpe, il cui numero di code aumenta fino a nove. Figure frequenti nella mitologia cinese, le volpi possono essere sia malefiche che benefiche, e ottengono una coda aggiuntiva ogni 100 anni, fino alla nona che si raggiunge con il millesimo anno di vita. Hanno un'infinità di poteri, dalla metamorfosi al controllo mentale, volo e invisibilità, passando per il dominio del fuoco mostrato in questo caso da Hui e, data la loro fama, sono una figura frequente negli anime, come visto ad esempio in Naruto o Yu Yu Hakusho. La volpe sulla schiena di Hui inizialmente è yako, ovvero volpe malevole normale; si evolve poi in Senko, la volpe mistica millenaria; successivamente in Kuko, la volpe di tremila anni con poteri mistici; e infine in Kyuubi, la volpe a nove code vera e propria. Questa forma di evoluzione però è anomala, in primis perché le yako non dovrebbero essere in grado di evolversi oltre, e poi perché l'ordine corretto sarebbe Kyuubi, Senko, Kuko. Non sappiamo se la Tatoo di Hui si sia evoluta di pari passo con il numero di code, o se sia riuscita ad invocarla solo una volta raggiunto il livello finale. Il poeta Li Po (o Li Bai) che Hui cita è esistito realmente ed è noto in Giappone come Rihaku: nella serie classica viene citato due volte, una da Doko nel numero 11, e un'altra nella copertina interna del numero 16, dove è riportata una sua poesia dedicata proprio alla cascata di Rozan. Noto sia per l'arte delle sue poesie che per lo stile di vita sregolato, si dice che morì cercando di afferrare la luna riflessa in un pozzo, mentre era ubriaco. Hui riporta un pezzo di uno dei suoi "5 poemi sulla via della fuga", ma cita anche il poeta Du Fu dell'ottavo secolo, e fa riferimento alla leggenda cinese del pettirosso.
Mudan, la cui Tatoo è quasi inesistente e lascia scoperti un'infinità di punti vitali, prende il nome dalla pianta peonia, usata in oriente sia per l'arte che la medicina. Vuole la leggenda che tra i suoi petali si nascondano gli spiritelli dispettosi, in probabile riferimento al carattere pericolosamente giocoso e immaturo della ragazza. In battaglia sfrutta passeri, presumibilmente reali, mutandoli in ragazzini in armatura dotati di enorme forza fisica, e in grado di emettere letali attacchi sonori che da un certo punto di vista ricordano lo Spectre Whimber del Pipistrello, visto nella serie regolare come uno degli assassini di Hasgard del Toro. Suo fratello Fei Gan ha come simbolo il Bai Ze, o Hakutaku, una bestia cinese leggendaria il cui nome significa "acquitrino bianco", nota per comparire agli imperatori e dar loro consiglio grazie alla propria conoscenza universale, manifestata a volte dalla presenza del terzo occhio al centro della fronte. Fei Gan utilizza soprattutto attacchi elementali, sfruttando fulmini o tornadi, ma è anche l'unico Taonia per il quale Doko faccia esplicito riferimento al cosmo.
A proposito di Doko, il Cavaliere utilizza il Colpo del Drago Volante (Rozan RyuHiSho) tecnica appartenente anche a Sirio ma usata solo in rare occasioni nella serie classica, contro Krisaore e Shilthead. Di fatto, è una semplice versione orizzontale del Drago Nascente. Le armi della Bilancia mostrano di nuovo il potere di muoversi da sole, intravisto nel numero della serie regolare quando cercano di proteggerlo da Defteros nel numero 16 (32 in Italia) della serie regolare. I problemi cardiaci di Doko sono legati all'aver ricevuto proprio in quell'occasione il sangue di Atena, cui il suo corpo fa fatica ad abituarsi, e poi il Misopethamenos nel numero 25 (50 in Italia) grazie al quale batte a velocità molto ridotta. Tutto questo gli permette di vivere per secoli e secoli, ma in questo caso sembra richiedere anche lunghi periodi di riposo. Il fatto che alla fine tutto venga "cancellato" fa sì che la frase della serie classica secondo cui Doko non avrebbe più indossato l'armatura di Libra per oltre 250 anni rimanga sostanzialmente corretta. Scopriamo inoltre che all'inizio anche lui doveva diventare un Taonia, ma poi il drago bianco lo inviò dal suo "amico" sulla Terra. La bizzarra storia del maestro del ragazzo, un uomo mutatosi in drago per il dolore causato dalla perdita della donna amata, è stata originariamente raccontata nel numero 20 (40 in Italia) di Lost Canvas, e sempre da lì sappiamo che alla fine abbandonò la terra e fuggì in cielo, magari ricongiungendosi al suo amico drago bianco.
L'ultima nota sul messaggio di saluto dell'autrice, che accenna all'essere paziente di un chiropratico, professione anche del sottoscritto per il trattamento di problemi posturali e muscoloscheletrici. Se non altro, è in buone mani.