SAINT SEIYA LOST CANVAS
VOLUME 3 - L’ACQUARIO
Personaggi Presenti: Degel, Fluorite, Koh-I-Nur / Krest, Garnet, Cornelian, Chalcedony, Tourmaline, Flint, Serafina, Sasha, Sage, Cardia, Fraille, Jet, persone comuni.
Data: 1738
Lunghezza: 182 pagine in b/n.
CAPITOLO 1 (19) - IL MAGO DEL GHIACCIO
Nella Francia del 1738, la piccola Fluorite fa da cameriera durante il ballo in maschera di villa Vivre, ignara che uno degli aristocratici presenti è Degel dell’Acquario, lì in compagnia di Serafina di Blugrad. Nell’ammirarli, Fluorite urta contro un altro invitato di nome Jet che, da ricco viziato qual è, risponde calpestandole la mano tra i cocci di vetro. Muovendosi così rapidamente da essere visto solo da Fluorite, Degel interviene e blocca Jet con il Koltso, facendolo cadere svenuto e dando a credere che abbia solo bevuto troppo. Fluorite gli chiede il suo nome, ma rimane delusa nell’apprendere che è venuto nella speranza di incontrare madame Garnet, l’affascinante padrona di casa la cui bellezza protegge la casa persino da invasori nemici. Proprio in quel momento, preceduta dal suo canto ammaliante e melodioso, Garnet entra in scena, rubando l’attenzione di tutti i presenti, che finiscono per inginocchiarsi ammirati. Persino Degel ha un giramento di testa, anche se rimane in piedi, e la cosa lo segnala all’attenzione di Garnet.
CAPITOLO 2 (20) - LO SCRIGNO DI GRANATO
Interrompendo il suo canto, Garnet dà il via alle danze e invita a ballare Degel, incurante della presenza di Serafina come di quella dei molti gentiluomini che invano cercano di ottenere la sua attenzione. Fluorite è sorpresa visto che Garnet non aveva mai chiesto a nessuno di danzare, ma Degel mantiene la calma e accetta. Al Santuario intanto, Sasha e il Sacerdote sono al tempio dello Scorpione, dove Cardia brucia di febbre e avrebbe bisogno delle cure di Degel. Sage spiega a una preoccupata Sasha che Degel è in Francia alla ricerca di un uomo che, recatosi lì l’anno precedente, è scomparso senza lasciare tracce, ma che ora ha inviato una lettera in cui chiede aiuto. Quell’uomo è Krest, l’anziano maestro di Degel che a lungo ha difeso il Santuario dalle minacce provenienti dal nord. In Francia, Degel e Garnet danzano, anche se il Cavaliere è inquieto, e le sue paure aumentano quando la voce ammaliante della donna gli rivela di conoscere sia la sua identità sia lo scopo della sua missione, visto che Krest le parla quotidianamente di lui. Garnet promette di accogliere anche Degel nel suo "scrigno", ma la danza viene interrotta da degli spari, che precedono l’irruzione della signora Fraille, una vedova il cui marito si è impiccato per non essere corrisposto nel suo improvviso amore per Garnet. La donna è accompagnata da mercenari assunti per uccidere Garnet, ma quest’ultima non è affatto indifesa, e a proteggerla compare un gruppo di bambini, le cosiddette Gemme: il violento Cornelian, l’illusionista Chalcedony, Tourmaline che usa l’elettricità, Flint che domina il fuoco e il leader Koh-I-Nur, che controlla la luce riflessa. I cinque, che a detta di Garnet sono pari all’intero esercito francese, sbaragliano in pochi attimi i soldati. Soddisfatta, Garnet chiede a Degel di fermarsi per la notte.
CAPITOLO 3 (21) - FLINT
Più tardi, Degel saluta Serafina, avendo accettato la proposta di Garnet. Insieme a lei nella carrozza c’è anche la signora Fraille, che, in lacrime, supplica Degel di vendicarla visto che nessuno sembra vedere le colpe di cui Garnet si è macchiata. In attesa di agire, il ragazzo ripensa al vecchissimo maestro, secondo il quale i Cavalieri esistono per proteggere gli esseri umani, indaffarati a costruirsi un futuro con il breve tempo che hanno a disposizione. Ad un tratto, viene sorpreso da Flint, che non perde tempo ad attaccarlo con il suo pugno di fuoco, lo Stone Spark. Non particolarmente impressionato, Degel indossa l’armatura d’oro e si difende, congelando le braccia del nemico e interrogandolo su Krest. In preda alla rabbia, Flint spacca il ghiaccio e prende in ostaggio Fluorite, che stava seguendo Degel di nascosto. Quando le fiamme minacciano di avvolgere tutti loro, l’Acquario sferra il Grand Koltso, una versione potenziata dei normali anelli con cui non solo imprigiona Flint, ma lo sottopone a una temperatura vicina allo zero assoluto e ad una pressione estrema. Anziché arrendersi e rispondere alle sue domande, Flint preferisce lasciarsi morire, e di lui non resta che una pietra: le Gemme, parrebbe, non sono esseri umani.
CAPITOLO 4 (22) - UN PADRE E UN MAESTRO SCOMPARSI
Indeciso su come procedere, Degel ordina a Fluorite di andar via, per evitare di coinvolgerla ulteriormente. La bambina però si rifiuta, e racconta di essersi fatta assumere alla ricerca di suo padre, uno scrittore scomparso dopo aver sentito la melodia del canto di Garnet. A quanto pare, molte sono le sparizioni avvenute nei pressi della villa quando Garnet canta, perciò Fluorite ha deciso di investigare nella speranza di ritrovare suo padre. Leggendo la sua determinazione, il Cavaliere se la mette in spalla, lasciandosi guidare da lei verso i canali sotterranei. Intanto, Garnet è nella vasca da bagno, circondata da Cornelian, Chalcedony e Tourmaline, quando Koh-I-Nur l’informa della morte di Flint. Nessuno è minimamente addolorato per la scomparsa del ragazzo, ma Garnet ordina comunque a Koh-I-Nur di procedere come sa. Nello stesso tempo, Degel e Fluorite fanno irruzione nei sotterranei e trovano una biblioteca, i cui tomi sono disposti in un modo che all’Acquario ricorda Krest. Vedendo un’ombra, Degel crede di aver trovato il maestro, ma scopre solo la signora Fraille incatenata in una prigione. Accusandolo di scarsa freddezza, Koh-I-Nur lo sorprende, ma sia le sue movenze che le sue parole e l’aria fredda che emana continuano a ricordargli Krest, finché il ragazzo non comprende la verità: il nemico è proprio il suo maestro, misteriosamente ringiovanito.
CAPITOLO 5 (23) - LA VISTA SULLA MONTAGNA DI LUCE
Il Diamond Dust di Krest ha facilmente ragione di Degel, il cui Grand Koltso viene respinto senza alcuna fatica, finendo per imprigionare lui. Krest intuisce che l’allievo si sta stupidamente trattenendo, ma non accenna a lasciarlo andare, spiegando di essersi schierato contro il Santuario perché in realtà ormai ha ben più di cinquecento anni, e nella sua lunga vita ha combattuto contro Hades, Poseidone, Ares e così tanti altri nemici da avere la sensazione di farlo da sempre, senza sosta. Giunto alla conclusione che l’unica soluzione fosse dare agli uomini l’immortalità, cinquant’anni prima incontrò Garnet, già eternamente giovane grazie ad un sortilegio, e, dopo qualche decade di incertezza, decise di seguirla e venne alla sua villa, ottenendo di nuovo la gioventù perduta. Ora convinto che la voce della donna sia l’unica speranza per il mondo, Krest rifiuta le proteste di Degel e si appresta a finirlo, quando viene interrotto da Chalcedony. Il ragazzo bendato si è portato alle spalle di Degel e insiste per essere lui a sbarazzarsene, come regalo di compleanno per Garnet. Sopraggiunge anche Tourmaline, che vuole unirsi al compagno nella battaglia. Essendo un ordine di Garnet, Krest accetta e si allontana, ma solo dopo aver mostrato a Degel una lunga ciocca dei capelli argentei di Serafina, che ora è prigioniera di Garnet, e avergli chiesto di mostrargli cosa sa fare chi ha una vita temporanea. Appena Krest è andato via, Tourmaline colpisce Degel con le sue scariche elettriche, ma il Cavaliere reagisce e, liberatosi, decide di sbarazzarsi rapidamente dei nemici per concludere la questione con il maestro.
CAPITOLO 6 (24) - TOURMALINE E CHALCEDONY
Il primo Diamond Dust va a vuoto perché Chalcedony e Tourmaline scompaiono nel nulla, salvo poi riapparire addosso al Cavaliere e sprofondarlo in un’illusione in cui decine di loro copie lo aggrediscono. Tourmaline si unisce al compagno e sferra il Dazzling Voltage, fulminando Degel fino a farlo crollare a terra. La vittoria sembra già loro, ma il corridoio inizia a ghiacciare, rivelando un’infinità di lastre trasparenti come il vetro su cui si riflette l’immagine di Degel, che ha sfruttato l’umidità del fiume sotterraneo lì vicino. Quella colpita da Tourmaline non era che una visione, anche se già il freddo estremo basta a indebolire la forza delle sue scosse. È il momento del colpo di grazia, con il Diamond Dust Ray che spazza via le illusioni di Chalcedony e annienta entrambe le Gemme, facendole tornare al loro aspetto originario di pietre. Altrove, Serafina si sveglia in una stanza, incatenata al letto. Memore di essere stata rapita dalle Gemme, si trova davanti Garnet, che ha risucchiato la giovinezza di Cornelian fino a mutarlo in una specie di mummia priva di vita. La donna spiega che presto si rigenererà, visto che le Gemme assorbono l’energia vitale delle persona e gliela trasmettono, per mantenerla eternamente giovane e bella. Grazie all’aspetto e alla voce riesce a ottenere la simpatia del popolo e la pace, ma tutto ciò richiede periodici sacrifici, e la prossima vittima è proprio Serafina.
CAPITOLO 7 (25) - IL SEGRETO DEL GRANATO
In attesa del ritorno di Degel, Fluorite ripensa al papà, di cui conserva ancora gli occhiali, e inizia a indagare, finendo per trovare un passaggio segreto nella parete. Seguendolo, arriva in uno stanzone pieno zeppo di cadaveri umani, vecchi e avvizziti, prigionieri in cristalli preziosi, proprio come se fossero insetti nell’ambra. Soffocando un urlo di terrore, continua a esplorare, intuendo con orrore che sono tutte le persone scomparse. Tra loro trova anche il padre, ridotto come gli altri, e scoppia a piangere disperata, cercando di sfondare il cristallo a pugni. Degel la ferma, leggendo amareggiato i fogli del romanzo che il papà di Fluorite stava scrivendo, e che sono rimasti imprigionati insieme a lui. Strappandole un sorriso, l’abbraccia e le chiede di continuare lei il racconto, in modo da ottenere la vera eternità e non quella effimera inseguita da Garnet. Proseguendo, raggiunge la donna e Krest, che indossa una replica nera dell’armatura dell’Acquario. Pur subendo il canto di Garnet, Degel ripete le sue dure critiche al loro comportamento, ma Krest dice che un sacrificio è necessario in nome della pace e tira fuori Serafina, all’apparenza svenuta all’interno di un sarcofago. Dopo averne criticato l’emotività, sferra il Diamond Dust Ray, che però Degel respinge mentre il suo cosmo inizia ad innalzarsi. Memore dei vecchi insegnamenti dell’uomo, è pronto a ricordargli il passato con l’Aurora Execution.
CAPITOLO 8 (26) - IL FONDO DELLO SCRIGNO
Il muro di ghiaccio del Freezing Shield respinge al mittente l’Aurora Execution, costringendo Degel in ginocchio. Quella barriera, infrangibile persino per i Cavalieri d’Oro, si muta in attacco e inizia ad avvolgere il ragazzo nonostante l’armatura, visto che è allo zero assoluto, fino a imprigionarlo del tutto. Nei corridoi, Fluorite e Fraille sentono la folata gelida e temono per Degel, anche se la bambina continua ad aver fiducia in lui. Indossata un’armatura nera, Garnet abbraccia Krest per festeggiare la vittoria, ma ad un tratto il ragazzo inizia a percepire il gelido cosmo dell’Acquario e si accorge che Degel sta per liberarsi. In realtà, il Cavaliere riesce a muoversi all’interno del ghiaccio perché ha raggiunto a sua volta lo zero assoluto, e ora intende vendicare le vittime di Garnet e della sua sete di giovinezza. Intrigata, la donna si complimenta con lui, permettendogli di percepire per un istante profondo amore misto a sofferenza. Liberatolo dal ghiaccio, Krest si prepara a finire lo scontro e a mettere alla prova le proprie convinzioni contro quelle dell’allievo. I colpi di ghiaccio si scontrano, congelando tutto il salone.
CAPITOLO 9 (27) - LA BARA DI GHIACCIO
Sia Degel che Krest hanno subito i rispettivi assalti, ma Garnet ha parzialmente protetto se stessa e il suo seguace con la gemma che usava come ciondolo. La donna racconta che duecento anni prima era la moglie del signore del luogo e viveva felice insieme a lui, finché non venne ucciso da un’epidemia. Costretta a fuggire a causa di un’insurrezione, finì in una caverna dove scoprì il leggendario granato della Vivre - una gemma incastonata sulla fronte di una viverna di pietra - grazie al quale è possibile sia controllare lo spirito delle pietre preziose che ottenere l’eterna giovinezza rubando la vita altrui. La prese, per portare avanti la pace intrapresa dal defunto marito, e visse due secoli di solitudine finché non incontrò Krest, che comprese i suoi patemi. Dal momento che entrambi dubitavano di essere sulla via giusta, decisero di attirare lì Degel per farsi giudicare, e ora sono soddisfatti della sua risposta. Sotto gli occhi di Degel, Garnet invecchia istantaneamente e scompare insieme a Krest, che gli affida la salvezza di Serafina per poi imprigionare se stesso e la donna in un’ultima bara di ghiaccio. Amareggiato per quanto accaduto, Degel porta in salvo Serafina, ma non riesce a trattenere le lacrime. Fluorite corre ad abbracciarlo, solo per scoprire che la vista del Cavaliere è seriamente compromessa a causa dei bagliori del Diamond Dust Ray di Krest. Gli dona allora gli occhiali di suo padre, chiedendogli di tenerli come ricordo. Serafina e la signora Fraille temono il futuro che verrà, ma Degel le rassicura, dicendo che potranno superare la barriera del tempo concatenando insieme un gran numero di vite e generazioni. Più tardi, tornato al Santuario, cura Cardia e gli chiede se vorrebbe guarire dalla sua malattia e ottenere una vita eterna. Lo Scorpione però afferma che la troverebbe noiosa, preferendo ardere al massimo. La sua semplicità strappa un sorriso a Degel, suggellando una volta di più la loro amicizia.
Glossario: /
Manga: Il volume è stato pubblicato nel numero 3 della collana Lost Canvas Extra dalla Panini Comics.
La logica, questa sconosciuta: Per tutto il gaiden, non si vede traccia dell’elmo di Degel. Fraille ordina ai soldati di sparare contro Garnet, ma questi sparano in tutt’altra direzione, verso la folla. Nello scontro con Tourmaline, Degel dice che a essere stata colpita era solo un’illusione, ma gli specchi di ghiaccio da lui creati possono solo riflettere un’immagine esistente, non creare dal nulla un’intera scena. Il papà di Fluorite era corso da Garnet portandosi dietro i fogli del romanzo che stava scrivendo, ma non gli occhiali. Gli occhiali ricevuti da Degel sono casualmente proprio della gradazione giusta per lui. Degel raggiunge lo zero assoluto in battaglia, ma nella serie principale del Canvas i suoi poteri sono chiaramente inferiori, e possiede un parco di tecniche più ridotto. Tutto il discorso di Garnet sembra un po’ fallato, visto che in oltre duecento anni è rimasta una dama di provincia senza mai riuscire a ottenere il potere politico che le avrebbe permesso di guidare uno stato e mantenere una pace più ampia e duratura.
Note: 6. Una storia inusuale, per stessa ammissione dell’autrice: parte in maniera abbastanza intrigante, sfruttando una volta tanto ambientazioni contemporanee alla narrazione e non i soliti luoghi fuori dal tempo, e inserendo un po’ di elementi da giallo, ma finisce per perdersi man mano che prosegue, con scontri abbastanza fiacchi e concetti ripetuti un po’ troppo spesso. Soprattutto, rimangono troppo vaga la spiegazione dei poteri di Garnet e troppo affrettato il suo pentimento finale, con la vicenda che di fatto si chiude all’ottavo capitolo e usa il nono solo come lungo epilogo. Sono palesi e abbondanti i riferimenti alla serie classica, partendo dall’abbigliamento di Degel durante l’addestramento, identico a quelli di Cristal e Abadir. La montagna del ghiaccio eterno verso cui volano i cigni è invece il luogo in cui è custodita l’omonima armatura, che Cristal riuscirà a ottenere frantumando il ghiaccio nel terzo episodio e secondo volume originale. Il riferimento più ovvio è però lo scontro tra il maestro Krest e l’allievo Degel, specchio di quello tra Acquarius e Cristal, dove il secondo prima si libera dalla bara di ghiaccio e poi ottiene un gelo superiore a quello dell’insegnante, congelando l’intero teatro dello scontro.
Un interessante retroscena alla storia viene raccontato dall’autrice stessa in coda gaiden successivo: all’inizio, Serafina avrebbe dovuto avere un ruolo più centrale pari a quello di Degel, e affrontare Cornelian con il Blue Impulse, la tecnica di Blue Grado comparsa nel numero 13 del manga originale e usata da Alexer contro Cristal. L’idea fu messa da parte per creare un personaggio - Fluorite - in cui il lettore potesse identificarsi (vizio che ha portato alla creazione di innumerevoli noiose palle al piede nei primi gaiden), ma Teshirogi lamenta la presenza di un numero eccessivo di personaggi, cosa effettivamente evidente specie con Flint e Cornelian stesso. La differenza di ricchezza tra Serafina e gli aristocratici parigini era in origine un punto importante, ma è rimasta accennata nella versione finale, con Fluorite che nota il suo provenire da terre povere. Questo, tra l’altro, indica che Blue Grado è un’entità politica e geografica ben nota, non solo tra i Cavalieri ma anche tra le persone normali. Nelle ultime pagine, Serafina pensa a Unity, suo fratello che per un po’ indosserà l’armatura di scaglie di Dragone del Mare.
La maggior parte dei personaggi della storia hanno i nomi di pietre preziose, silicati o minerali: Flint è inglese per selce; Tourmaline è la tormalina, una famiglia di silicati; Chalcedony è inglese per il calcedonio, uno dei nomi del quarzo; sempre ai quarzi appartiene la cornalina o corniola di Cornelian, che in Giappone è associata spesso alla forza vitale e forse per questo viene usato (e sprecato) come caricabatterie da Garnet. Il più interessante però è Koh-I-Nur, che in realtà sarebbe il nome dell’enorme diamante Koh-I-Noor che si trova sulla corona della regina d’Inghilterra e vuol dire, in persiano, "montagna di luce". La prassi dei nomi prosegue anche per coloro che non fanno parte dell’esercito di Garnet: Jet sarebbe il giaietto, un fragile minerale nero di origine vegetale, mentre Fluorite è il nome, anche italiano, di un minerale composto da floruro di calcio. Garnet, infine, è il granato, pietra associata proprio all’Acquario oltre che alla Viverna, animale che a sua volta sarebbe la traduzione corretta del Vivre erroneamente usato nell’edizione italiana. Ovviamente, nelle serie dei Cavalieri, la Viverna è legata in primo luogo a Radamante, Spectre con il quale Degel si scontra brevemente nella serie regolare, ma è probabile si tratti solo di una coincidenza. Restando in ambito di nomi, Krest (o Krjest) è russo per croce, come indicato sia dal fatto che la sua lettera al Santuario sia scritta in cirillico che dalla croce d’oro che indossa, probabile riferimento a quella di Cristal nella serie classica. È curioso che le Gemme abbiano tutti nomi inglesi o relativi all’Inghilterra, visto che la storia è ambientata in Francia. Presumibilmente, i personaggi parlano francese, e sempre la Francia dovrebbe essere il paese d’origine di Degel, il cui nome in quella lingua significa disgelo. La cosa è un riferimento a Camus, l’Acquario della serie classica, dichiarato di origine francese nelle appendici del manga.
Krest, maestro di Degel, era già comparso nel gaiden dello Scorpione, e fu lui a indirizzare Cardia verso Atena e la vita da Cavaliere, prolungandone per un po’ la vita grazie al sangue di Atena. Non sembra che Cardia sia a conoscenza della sua identità o del legame con Degel, ma fa riferimento a lui nell’epilogo, ricordando la domanda che Krest gli aveva posto prima di curarlo. Con i suoi 500 anni, è il personaggio umano più anziano comparso finora in qualsiasi serie dei Cavalieri, oltre al secondo ad aver ricevuto il Misopethamenos da Atena dopo Doko. Le ragioni di tale dono non vengono chiarite, ma è possibile che Krest in passato sia stato Sacerdote, o abbia adempiuto a qualche missione speciale. A suo dire, in vita ha fronteggiato Hades, Poseidone e persino Ares, che compare con un’armatura nera ricoperta di spuntoni. Hades ha invece il suo aspetto mitologico, mentre Poseidone praticamente quello di Julian Kedives. Curiosamente, tra i nemici minori si notano non solo i vari soldati marini e Skeleton, ma anche le armature nere di Cigno e Andromeda, a suggerire che in passato Krest abbia affrontato anche i Cavalieri Neri. La sua generazione, quella del 1243, risale a ben due guerre sacre contro Hades prima dell’attuale, e al momento è la più antica di cui vediamo membri. Una tavola extra mostra, oltre a un giovanissimo Krest, i Cavalieri di Capricorno, Leone, Balena e Auriga, con il primo che una volta tanto ha lunghi capelli chiari. Da servitore di Garnet, Krest indossa una replica parziale della corazza, priva di cinturino, elmo e coprispalla, fatta di un metallo (o minerale?) sconosciuto. È possibile sia granato, minerale di cui viene dato a intendere sia fatta la "veste di pietre preziose" o Orb di Garnet, la cui scheda tecnica compare nel gaiden successivo mostrando un totem a forma di viverna.
Krest e Degel mostrano un arsenale di colpi segreti superiore a quanto visto sia nella serie classica che nel Lost Canvas originale. A Koltso, Diamond Dust e Aurora Execution, si aggiungono il Grand Koltso - versione potenziata e più dannosa degli anelli originali; il Diamond Dust Ray - una specie di raggio concentrato di luce e ghiaccio simile al Lightning Plasma dei Cavalieri di Leo; e il Freezing Shield - un muro di ghiaccio che può sia difendere chi lo esegue che imprigionare il nemico allo zero assoluto. Quest’ultimo viene eseguito da Krest per fermare l’Aurora Execution e dovrebbe essere la tecnica di ghiaccio più potente, ma l’idea risente un po’ del tardo concepimento. Degel infatti lo apprende e usa, molto più avanti, nel gaiden dei Gemelli, ma non nella serie regolare contro Rhadamantis o Unity. Il Diamond Dust Ray, oltre a congelare, genera una luce abbastanza intensa da danneggiare la vista di chi lo subisce, cosa che lo rende simile al Maharoshini di Krisaore / Krishna nella serie classica. In uno dei momenti migliori della storia, viene spiegato che un cosmo molto elevato sopperisce temporaneamente a questo genere di problemi, ma non fa da cura, rendendo necessario l’uso di occhiali, che in effetti Degel indosserà alla sua prima apparizione in Lost Canvas e che scopriamo essere appartenuti al papà di Fluorite. L’idea è stata ripresa, o modificata, di recente sia in Saint Seiya Omega che in Episode G: Assassin. Nel primo, viene detto che il cosmo, raggiunto il settimo senso, cura la maggior parte dei problemi fisici (anche se Haruto continua a indossare gli occhiali quando non combatte, proprio come Degel), mentre nel secondo Sirio afferma che la vista gli si affatica rapidamente se brucia troppo la sua aura.