SAINT SEIYA LOST CANVAS
CAPITOLO 94 - IL DONO DELLA MORTE
Personaggi Presenti: Sion, Yuzuriha, Doko, Tenma, Aron/Hades, Salo, Teone, Cani da Caccia, Centauro, soldati.
Data: 1743 circa.
Lunghezza: 20 pagine in b/n.
Tenma viene respinto ancora una volta, e ormai la sua armatura inizia a risentire dei danni della battaglia, con numerose parti andate in frantumi a causa del cosmo di Hades. Il Dio lo deride, ricordando come ai tempi del mito il suo pugno fosse riuscito a ferirlo, e decide di divertirsi alle sue spalle, mostrandogli quel che sta succedendo all'esterno della cattedrale. Tenma, Doko, Sion e Yuzuriha vedono così i compagni assemblati in attesa della caduta della barriera protettiva. Cani da Caccia e Centauro si lamentano dell'essere obbligati ad aspettare, e fra i soldati anche Salo e Teone, i discepoli di Aldebaran del Toro, attendono il momento di scendere in campo. Salo in particolare è preoccupato, ma Teone lo rassicura dicendogli che lo spirito del loro maestro li proteggerà. In silenzio poi, il ragazzo ammette a se stesso che potrebbe non sopravvivere, ma che lotterà per uccidere più Spectre possibile. Improvvisamente, una specie di bolla si dissolve attorno alla cattedrale, e tutti i presenti capiscono che la barriera è scomparsa. Nello stesso momento, il Grande Sacerdote compare davanti a loro, ordinando di andare finalmente all'attacco. Felici che il loro momento sia giunto, i soldati e cavalieri si lanciano in avanti, non notando il sorriso malvagio del Sacerdote. Dopo pochi passi, l'uomo si decompone in uno scheletro, e tutti loro crollano a terra privi di vita. Soltanto Teone riesce ancora a muoversi, ed abbraccia disperato il cadavere di Salo. Nella cattedrale, Tenma si infuria a questa visione e corre all'attacco, ma i suoi sforzi sembrano vani contro Hades, che brandisce la propria spada contro il nemico e lo ferisce con un fendente. Pronto al colpo di grazia, Hades attacca ancora, ma stavolta il suo assalto viene fermato da Doko e dallo scudo di Libra, che, pur andando in pezzi, protegge i due cavalieri. Doko, che ora può muoversi liberamente grazie al crollo della barriera, dice a Tenma di non voler mai più vederlo morire di fronte ai suoi occhi, e di essere pronto a lottare al suo fianco. Hades solleva la spada per ucciderli entrambi, ma Doko si accorge che, nonostante la sua potenza, quell'arma è abbastanza lenta e lascia scoperto il Dio per qualche istante. Non appena Hades lancia di nuovo un fendente, Tenma e Doko uniscono così le Meteore di Pegaso ed i Cento Draghi in un disperato tentativo.
Glossario: /
Manga: Il capitolo è stato pubblicato nel n° 22 Italiano.
La logica, questa sconosciuta: Considerato tutto quel che aveva fatto per impedire la distruzione della barriera, è bizzarro che ora Hades la faccia scomparire lui stesso solo per uccidere un pugno di soldati. Che fine hanno fatto i Cavalieri d'Oro e d'Argento? Quando il Sacerdote compare, si vedono solo Cani da Caccia, Centauro e soldati semplici. Lo scudo di Libra viene spezzato in due metà, ma nel flashback della serie classica che mostra la fine della guerra è un pezzo unico, nonostante qualche crepa sui bordi.
Note: "Avventato come sempre, Tenma. Non voglio più vederti morire!" Un buon capitolo, che per una volta trova l'equilibrio tra l'azione, rappresentata da Tenma, ed i sentimenti, incarnati dall'orgoglio e poi dalla disperazione di Teone alla morte inutile di Salo. Unica vera pecca, un senso di confusione generale, che fa crescere ulteriormente il numero di domande finora senza risposta, aggiungendo l'assenza dei Cavalieri d'Oro ed una bizzarra decisione di Hades, che si priva da solo della sua difesa migliore. Pur non essendo stata del tutto distrutta, l'armatura di Tenma è per la prima volta seriamente danneggiata, in particolare sul lato destro del corpo. La protezione per il polso è però ancora intatta, e su di essa si nota il braccialetto di fiori, che verosimilmente permette al ragazzo di sfuggire agli effetti della barriera, che invece indebolisce Doko, Sion e Yuzuriha. Il modo in cui Hades mostra il soldati a Tenma è uguale a quello che, nella serie classica, Thanatos adotta per mostrare Patricia a Pegasus. Tra i Cavalieri d'Argento, rivediamo Cani da Caccia, che aveva già preso parte alla missione in Italia del primo numero, riuscendo a sopravvivere. Oltre a lui, si scorge solo Centauro come cavaliere, mentre gli altri sono tutti soldati semplici. Teone e Salo sono, ovviamente, due dei tre discepoli di Aldebaran del Toro. Negli scorsi capitoli li avevamo visti nel mucchio di guerrieri che parte per la cattedrale, ma la loro ultima apparizione di rilievo risale alla morte del maestro nel numero 6 (11 e 12 in Italia). Sempre in quel numero, la loro terza compagna, Selinsa, aveva deciso di abbandonare l'addestramento, e per questo ora non è presente. Il Grande Sacerdote, Sage, compare davanti ai soldati, ordinando loro di avanzare, ma subito dopo si decompone in una specie di zombie. Si tratta quindi di una creazione di Hades, che potrebbe aver preso il controllo del cadavere dell'uomo, morto nel numero 8, o averne plasmato una copia. Almeno due cavalieri d'oro, Sisifo e Degel, sapevano della morte di Sage, quindi è chiaro che la creatura di Hades è comparsa lontano dal punto dove si trovano loro, anche se negli scorsi capitoli l'esercito non aveva dato l'impressione di essersi disperso così tanto attorno alla montagna. Non è chiaro inoltre cosa uccida i soldati, a prima vista sembrerebbe l'effetto della barriera sulle persone normali, ma poche pagine prima quest'ultima viene visibilmente rimossa, e la cosa è confermata poco dopo da Hades stesso, che sottolinea come Libra sia ora libero di combattere. Il fatto che solo Teone sopravviva potrebbe indicare che, essendo stato l'allievo più anziano di Toro, possieda un minimo di cosmo che lo ha protetto. Questo indicherebbe che anche Cani da Caccia e Centauro siano sopravvissuti, ma le immagini non confermano la cosa. Come nel numero 6, Hades fa comparire la sua spada e la usa per combattere anche senza indossare l'armatura. L'arma distrugge con facilità lo scudo di Libra, in una scena che ricorda il duello tra Sirio e Capricorn nella serie classica, proprio come l'attacco finale ricorda l'unione di Pegasus e Dragone contro Scorpio.