SAINT SEIYA LOST CANVAS

CAPITOLO 84 - RESPONSABILITÀ

Personaggi Presenti: Tenma, El Cid, Sasha, Sisifo, allievi di El Cid, Perseo, Orsa Maggiore, Camelonte, Centauro, Sion, Doko, Aron, soldati.

Data: 1743 circa.

Lunghezza: 20 pagine in b/n.

Con le spalle protette da Tenma ed El Cid, Sasha entra nel sogno di Sisifo, trovandolo che cammina nelle strade del villaggio italiano in cui si era recato a prenderla, anni prima. Sasha intuisce che Sisifo sta sognando i fatti di quel giorno, ed infatti il cavaliere, in abiti civili ma con lo scrigno d'oro in spalla, cammina alla ricerca di Atena per portarla al Grande Tempio. Avanzando, Sisifo riflette su come, essendo il più anziano tra i cavalieri d'oro, si sia impegnato ad essere di buon esempio per i compagni, accettando di andare alla ricerca della giovane Dea. Fiero di questo compito, il ragazzo si avvicina a Sasha, Aron e Tenma, inchinandosi di fronte alla prima e spiegandole di essere l'incarnazione di Atena, e di doverla portare al Grande Tempio per proteggerla dall'imminente Guerra Sacra che sta per scoppiare. Spaventata, Sasha si nasconde dietro Tenma, ma Sisifo insiste, guardando Aron ed affermando che la resurrezione di Hades è vicina, per cui non c'è tempo da perdere. Presa con se Sasha, Sisifo la trascina via per le strade della città, dicendosi che è la cosa giusta da fare ed in questo modo il mondo sarà salvo. Una voce però lo contraddice, e nello stesso momento la città esplode in fiamme. Sasha, guardando Sisifo con odio, gli dice che è colpa sua, che si è intromesso in una faccenda di Dei, premendo il grilletto della Guerra Sacra e del conflitto tra i tre amici. Gli abiti di Sisifo vengono distrutti dalle fiamme, rivelando l'armatura d'oro di Sagitter, che però abbandona subito il cavaliere, ricomponendosi a forma di totem davanti a Sasha, e puntandogli contro la freccia d'oro. Sisifo ammette di essere colpevole per la Guerra Sacra e di non essere degno del titolo di Cavaliere, così chiede a Sagitter di trafiggerlo e ucciderlo. Scoccata, la freccia d'oro lo trafigge al cuore. Comparendo sulla scena, la vera Sasha capisce che la freccia di Hades ha amplificato il reale senso di colpa provato da Sisifo, nato dal timore di aver davvero causato involontariamente la Guerra portando via Sasha, e questo gli impedisce di svegliarsi. Stringendo la freccia d'oro, Sisifo chiede perdono a tutti e scompare avvolto dall'oscurità, ricomparendo un attimo dopo con indosso la Surplice di Sagitter.

Glossario: /

Manga: Il capitolo è stato pubblicato nel n° 20 Italiano.

La logica, questa sconosciuta: Lo scrigno di Sagitter è minuscolo paragonato al totem dell'armatura. Sisifo non dovrebbe camminare in città con lo scrigno ben visibile sulle spalle, e poco dopo le ali della sua armatura dovrebbero essere visibili sotto i vestiti che indossa, anche se trattandosi di un sogno è normale che ci sia poca coerenza. Come al solito, le armature sono indossate senza elmo, che però si materializza dal niente quando si assembla come totem.

Note: "Dunque è a causa del suo senso di colpa che Sisifo non riesce a destarsi dal suo sogno! Ha seguitato a tormentarsi nel mondo dei sogni. E ad amplificare il suo senso di colpa... è stata la freccia che gli ha scagliato mio fratello!" Un capitolo un pò troppo simile ad un trattato di psicologia, basato su una premessa abbastanza tirata, ovvero che Sisifo si senta responsabile della Guerra per il solo aver portato Sasha al Grande Tempio. Considerando che Tenma e Libra avevano incontrato Aron dopo la possessione di Hades e non si erano accorti di niente, il senso di colpa di Sisifo sembra quantomeno eccessivo e ingiustificato. Una volta accettata questa premessa comunque, il capitolo scorre bene, principalmente grazie ad una sapiente regia delle tavole e dei disegni. È chiaro che il sogno narra una versione distorta degli eventi relativi all'incontro tra Sisifo e Sasha, visto che da numerosi flashback e dal numero 2 (3 e 4 in Italia) sappiamo che Tenma ignorava la sua identità di Atena finchè non l'ha incontrata al Grande Tempio. Scopriamo che, come nella serie classica, Sisifo è il cavaliere d'oro più anziano, escludendo ovviamente il Sacerdote, e che si sente un punto di riferimento per gli altri. In un'immagine di gruppo vediamo sullo sfondo Perseo, Centauro, Camaleonte e Orsa Maggiore, esteticamente identici ad Argor, Babel, Nemes e Geki, come purtroppo da tradizione del Canvas. La distruzione della città riprende gli eventi del numero 3 (5 e 6 in Italia), mentre la freccia di Sagitter diretta contro Sisifo, oltre a ricordare gli eventi del numero 6 (11 e 12 in Italia) potrebbe essere un riferimento alla nona casa della serie classica, quando punta Pegasus. Nel finale compare per la prima volta nella serie la Surplice di Sagitter, simile all'armatura originale ma con forme più aggressive ed appuntite, come da tradizione per queste armature. Dopo le surplici di Ariete, Cancro, Gemelli, Capricorno, Acquario, Pesci, Cerbero, Freccia e Auriga, è la decima armatura di questo tipo ad essere introdotta.