SAINT SEIYA LOST CANVAS

CAPITOLO 191 - LA MIA ANIMA

Personaggi Presenti: Pandora, Tenma, Partita.

Data: 1743

Lunghezza: 20 pagine in b/n.

Demoralizzato per la distruzione della sua armatura, Tenma non riesce a impedire che Partita lo colpisca all’altezza del cuore, riuscendo ad estrarre finalmente la sua agognata anima. Stupita, Pandora vede che l’anima di Tenma ha consistenza fisica e l’aspetto di un Pegaso, presumibilmente a causa del potere di Partita. Quest’ultima ammira la qualità dell’anima, quando Tenma dimostra di essere ancora vivo afferrandola e rialzandosi. A bruciare per il ragazzo sono ancora le parole precedenti della madre, quando aveva definito placcata la sua armatura dorata, ma Partita non ritratta e lo colpisce più volte, atterrandolo in mezzo ai frammenti della sua corazza, da lei definiti spazzatura. Sanguinante, Tenma afferma che è solo la sua debolezza a rendere imperfetta l’armatura e afferra l’ala di Pegaso, tirandola verso di sé fino a strapparla. È un gesto suicida e doloroso con cui di fatto il Cavaliere sta distruggendo la sua stessa anima, ma le piume dell’ala strappata ricadono sui frammenti dell’armatura, che iniziano ad emettere calore. Di fronte a Partita e Pandora, l’anima si riforma, e anche la corazza si rigenera assumendo un nuovo aspetto.

Glossario: /

Manga: Il capitolo è stato pubblicato nel numero 43 della Panini Comics.

La logica, questa sconosciuta: Come nei capitoli precedenti, Tenma non si era mostrato tanto attaccato alla sua armatura quando era stata distrutta in precedenza da Aron.

Note: A quanto pare, Partita ha la capacità non solo di estrarre, ma anche di dare consistenza fisica alle anime, che assumono un aspetto simbolico per il proprietario, ma ne riflettono anche la crescita interiore. Nel caso di Tenma, l’anima è un Pegaso, bianco e sinuoso per i progressi fatti finora (e viene da chiedersi come sarebbe stato prima, visto quanto poco ha oggettivamente concluso il ragazzo). Pandora nota che non è questo l’aspetto abituale delle anime, in passato sempre rappresentate come semplici fiammelle estratte dai Sekishiki dei Cavalieri del Cancro, o al più come copie trasparenti dei loro corpi. A differenza di chi subisce il Sekishiki, Tenma riesce a mantenere i sensi e ad agire, probabilmente perché un lembo di anima non è del tutto staccato dal suo corpo. La sua enfasi è ancora incentrata sull’armatura distrutta, principalmente come simbolo dei sacrifici di tanti amici per lui, e in particolare si vedono Asmita, Yato, Hakurei, El Cid e Sisifo, ma curiosamente non Rasgado, che aveva dato apertamente la vita per salvarlo. Alla fine, la corazza distrutta si ricompone prendendo le forme dell’armatura divina.