SAINT SEIYA LOST CANVAS
CAPITOLO 189 - LA DECISIONE
Personaggi Presenti: Pandora, Tenma, Partita.
Data: 1743
Lunghezza: 20 pagine in b/n.
Frustrata dall’aver a lungo sofferto la scomparsa di Partita, solo per scoprirne adesso la reale personalità, Pandora l’attacca, ma le sue ferite la rallentano e per l’altra donna è facile parare e contrattaccare. Supplicando la mamma di fermarsi, Tenma interviene e - spiegate le ali della sua armatura - protegge Pandora perché sente di non poter restare a guardare mentre una donna soffre. Chiede poi alla madre se lui sia verità o menzogna, ma è spinto alle lacrime dal pensiero delle sofferenze di Pandora, che sta ancora piangendo a sua volta per il male subito. Partita lo accusa fondamentalmente di star mettendo la testa sotto la sabbia e sferra un colpo per finirlo. Tenma, lacerato dai dubbi fino all’ultimo, accetta e si lascia trafiggere al cuore. Il dolore per la ferita, unito a quello per la consapevolezza di avere una madre che è pronta a ucciderlo, a quello di Pandora, e al ricordo di tutte le persone perse durante la guerra o che comunque l’hanno aiutato, lo spingono finalmente a reagire. Sorridendo, e sostenuto da Sasha, brucia il suo cosmo e l’armatura che indossa diventa d’oro.
Glossario: /
Manga: Il capitolo è stato pubblicato nel numero 43 della Panini Comics.
La logica, questa sconosciuta: Viste le ferite, Pandora sarebbe più saggia ad attaccare a distanza piuttosto che con il corpo a corpo. Cosa motiva lo spuntare delle ali dell’armatura di Pegasus? Tenma dice di non poter star fermo mentre una donna viene attaccata, ma in passato non si era fatto problemi ad attaccare lui stesso Pandora.
Note: Partita usa l’ala della Surplice per parare l’attacco di Pandora, una tecnica simile a quella adoperata da Minosse contro Albafica per proteggersi dal Crimson Thorn. Nel salvare Pandora, all’armatura di Tenma spuntano le ali, in ovvio riferimento a quanto accade a Pegasus nell’Iperdimensione e poi contro Thanatos nella serie classica. In questo caso però la cosa passa abbastanza inosservata, e non è nemmeno chiaro se Tenma se ne sia accorto o meno. Nel caso di Pegasus, le ali erano state risvegliate dal sangue di Atena, nozione che anticipa un po’ gli eventi dei prossimi capitoli e la relativa spiegazione sull’origine di questa versione della corazza che il ragazzo indossa. A fine capitolo invece l’armatura diventa d’oro, anche in questo caso un riferimento alla serie classica, quando accade nel regno di Nettuno. Perché un’armatura di bronzo diventi d’oro è necessario che sia stata riparata da uno dei custodi dorati, e che il cosmo di chi la indossa si sia adeguatamente potenziato. In un discorso di uno stucchevole pazzesco, Tenma dice di aver salvato Pandora perché non può starsene a guardare mentre una donna viene aggredita, in quello che potrebbe essere un riferimento al primissimo episodio e numero della serie classica, quando Pegasus esita contro Tisifone per lo stesso motivo. Nella penultima pagina, Tenma ricorda varie persone incontrate finora, tutte morte per quel che lui ne sa: Asmita, Hasgard, Sisifo, Deftero, El Cid, Manigoldo, Hakurei, Yato, Yuzuriha e i bambini dell’orfanotrofio. Tra questi, è curiosa la presenza di Cancer, che Tenma aveva incontrato solo di sfuggita un paio di volte, mentre non dovrebbe sapere della morte di Deftero. Strano anche che manchi Degel, che in fondo aveva brevemente conosciuto al Santuario. E’ corretta invece l’assenza di Albafica e Cardia, che non ha mai visto in vita sua. Yato e Yuzuriha non sono tecnicamente morti, ma pietrificati sulla nave.