SAINT SEIYA - SAINTIA SHO
CAPITOLO 3 - LA DRIADE ATE
Personaggi Presenti: Sho (Shoko), Saori, Kyoko, Mii, Ate, Tatsumi.
Data: Giugno 1986 circa.
Lunghezza: 40 pagine 40 in b/n.
Kyoko percepisce l'avvicinarsi di un cosmo sinistro, che anticipa la comparsa della donna a capo delle altre Driadi, Ate. Nella villa, Mii intuisce che Sho possiede un cosmo, seppur debole, e in effetti la ragazza per un po' riesce a difendersi dalle Driadi, ma poi è necessario l'intervento della Saintia del Delfino per salvarla e annientare tutte le nemiche con un colpo solo. Mii le chiede di non intromettersi e promette che lei e Kyoko la proteggeranno anche a costo della vita, se necessario, ma le sue parole vengono interrotte dalla comparsa di Ate, il cui cosmo è dietro la presenza delle Driadi. La servitrice di Eris si libera facilmente di Mii, e mostra di aver sconfitto anche Kyoko, la cui armatura ora è abbastanza danneggiata. Nonostante Mii continui a rialzarsi e a proteggere Sho con una barriera di cosmo, Ate vuole rapirla per farne il nuovo ricettacolo di Eris e non ha problemi a togliere di nuovo di mezzo la Saintia, che per di più è senza armatura. Rimasta sola, Sho è paralizzata dalla paura, quando in sua difesa torna di nuovo Kyoko, che distrae l'avversaria abbastanza a lungo da riuscire a convincere la sorella a scappare alla prima occasione propizia. Pur molto riluttante all'idea di abbandonare la sorellona, Sho acconsente, maledicendo la propria debolezza. Kyoko però viene messa subito fuori gioco, e solo l'arrivo di Atena, scesa in campo con il suo scettro, salva la ragazza da Ate, che finalmente si presenta come la Driade della distruzione e deride la Dea che protegge gli esseri umani. La forza di Ate è tale che persino Saori, inesperta in fatto di combattimenti, è in difficoltà, e neppure un nuovo, disperato intervento di Mii e Kyoko cambia la situazione. Potenziata dalla cometa Repulse, Ate sembra avere la meglio su Atena, a detta della Driade indebolita dal suo lato umano al punto che persino lei ora potrebbe ucciderla. A difesa di Saori però, compare lo scrigno d'oro del Sagittario.
Manga: Il capitolo è stato pubblicato nel numero 1 edizione Panini.
La logica, questa sconosciuta: Con questo putiferio, Tatsumi non corre a vedere cosa stia accadendo. L'armatura di Mii dev'essere nella villa, eppure la Saintia non la richiama e combatte senza.
Note: 5. Un capitolo abbastanza ripetitivo, con una serie interminabile di scene in cui Ate spazza subito via chi le si pone davanti, solo per essere ostacolata da un'altra persona, in un ciclo talmente a senso unico da diventare rapidamente noioso. Viene però fuori bene la determinazione di Mii e Kyoko, ed è interessante l'uso delle Driadi come avversarie, optando per una volta per una casta particolare fatta di piante antropomorfe e non solo di guerrieri in armatura. Nel mito greco, le driadi erano ninfe degli alberi o, in origine, delle sole querce. Tutte donne e di bell'aspetto, non erano legate al ciclo vitale della pianta, e tendevano a evitare gli esseri umani, con la sola eccezione di Artemide, per cui è dubbia la loro associazione con Eris nel fumetto, frutto probabilmente dell'identificazione della Dea con la mela d'oro. Ate invece era la figlia di Eris stessa, Dea dell'inganno che induce all'arroganza, a volte identificata con la madre stessa. Nel mito, non è una Driade né è legata ad esse, ma d'altra parte l'Ate in questo capitolo potrebbe essere un'omonima della Dea, specie visto che si presenta come Driade, seppur potente. Nella prima pagina vediamo Tatsumi, lo storico maggiordomo di Saori, e una stanza di Villa Kido che contiene sia lo scrigno dell'armatura del Sagittario che una replica della Nike di Samotracia, riferimento allo scettro di Nike in mano a Saori. Il fatto che, nonostante la battaglia in corso, non intervenga nessuno, indica che la storia ha luogo prima del ritorno di uno qualunque dei 10 Cavalieri di Bronzo dai luoghi dell'addestramento. Mii protegge Sho con una barriera di cosmo, strategia poco usata ma vista nella serie classica per difendere Patricia da Thanatos. Graficamente, i danni all'armatura di Equuleus traggono spunto dalla prima parte del manga classico, come si nota dalla forma dei frammenti che volano: allora come adesso si trattava di pezzi abbastanza spessi, quasi dei sassolini di metallo, mentre in seguito Kurumada prese l'abitudine di disegnarli più sottili, come se fossero piastre o scaglie.