SAINT SEIYA OMEGA - EPISODIO N°63

SEIYA SCENDE IN CAMPO! LA DETERMINAZIONE DI ATENA!

Disegnatori Mamoru Hoshino

Data: Estate 2005 circa.

Personaggi presenti: Koga, Subaru,Yuna, Ryuho, Soma, Haruto, Seiya, Saori, Spear, Gray, Rudolph, Geki, Ban, Nachi, Pallas, Hyperion, Titan, Hati, Pallasite, persone normali.

Al funerale di Genbu, Geki ricorda il sacrificio del Cavaliere d’Oro e consegna la Cloth Stone della Bilancia a Ryuho per farla avere a Shiryu, che l’aveva precedentemente custodita. Geki predica l’unità tra i Cavalieri, ma Spear, demoralizzato, si chiede cosa possano fare loro che sono solo guerrieri di bronzo contro un nemico che ha ucciso qualcuno potente come Genbu. Le sue parole sono percepite dall’udito finissimo di Hati, nascosto dall’altro lato del lago e pronto a muovere un nuovo attacco per conquistare Palaestra. Nel frattempo, Hyperion rimira la scheggiatura sulla Cataclysm Slash, tutto sommato soddisfatto del terrore inferto ai Cavalieri tramite Aegir. Titan, che sa che la spada è persino più potente nelle mani del suo vero padrone, teme e nel contempo rispetta la forza di Hyperion. Il giorno dopo, con Palaestra ancora ridotta a centro d’accoglienza e molti giovani Cavalieri scoraggiati, Geki teme un nuovo assalto del nemico. Koga e Ryuho gli chiedono spiegazioni riguardo Omega, il misterioso potere citato da Libra appena prima di morire, e Geki, pur ammettendo di non saperne molto, dice che si tratta dello stadio ultimo del cosmo, superiore al settimo senso o a qualsiasi altro potere. Alle macerie del portone, Subaru è di guardia insieme ad altri Cavalieri d’Acciaio, Ban e Nachi, quando l’armata di Hati si palesa minacciosa. Riconosciutolo come l’assassino di Elna, Subaru brama vendetta, ma tutti loro vengono facilmente travolti dal Bloody Dagger del Pallasite. Koga e compagni indossano le armature e scendono in campo, ma Hati - sempre con la fissa della promozione - ordina ai suoi uomini di attaccare in massa. Prima che i due gruppi possano scontrarsi però, una colonna di luce dorata compare sul ponte, e da essa emerge Seiya, riconosciuto subito sia da nemici che da alleati. Nel vederlo, molti Pallasite esitano, ma Hati minaccia di uccidere i disertori e li costringe ad attaccare. Seiya fa allora ricorso alla tecnica leggendaria del suo predecessore Aiolos, esempio di lealtà e audacia per i Cavalieri, e li atterra tutti con l’Atomic Thunderbolt, che si dice essere persino più veloce della luce. La truppa successiva fa la stessa fine, lasciando Hati praticamente da solo. In quel momento, una seconda aura luminosa compare accanto a Seiya, testimoniando la discesa di Atena a Palaestra. La Dea ordina ad Hati di ritirarsi immediatamente. All’inizio, il Pallasite vorrebbe approfittare dell’occasione e ucciderla, ma poi il suo cosmo immenso lo paralizza e atterrisce, convincendolo a ritirarsi con i suoi. L’arrivo di Saori e Seiya, che visitano Palaestra e ne incontrano i rifugiati, risolleva l’umore di tutti, spingendo anche Ban e Nachi a chiacchierare con i loro successori Soma e Haruto. Quella notte, Saori e Koga hanno finalmente modo di parlare per la prima volta da soli dai tempi di Mars: la ragazza si rammarica di averlo trascinato in un’altra guerra, ma lui ormai si sente un Cavaliere a tutti gli effetti, ed è felice di lottare per lei. La sua determinazione e la morte di Genbu dissipano gli ultimi dubbi di Saori circa il combattere contro Pallas, spingendola a prendere a sua volta una decisione: sacrificare parte del suo già indebolito cosmo per rintracciare il luogo in cui la Dea si nasconde, grazie al braccialetto che le lega. L’unione di cosmi le mette temporaneamente in contatto, permettendo a Saori di scoprire la città fortificata della sorella: Pallasvelda, situata oltre le montagne e circondata da sette colli. Qui, Titan è pronto all’assalto del nemico.

DVD: L'episodio è presente nel 16° DVD e Blu-Ray.

Scene extra DVD: /

La logica, questa sconosciuta: Al funerale di Genbu mancano diversi Cavalieri, e quelli presenti sono in uniforme da studenti pur avendo ormai abbandonato da tempo quel ruolo. Esattamente come fa Seiya a lanciare l’Atomic Thunderbolt? (vedi Note). Dopo l’arrivo di Saori, in alcune immagini a campo lungo non si vedono più i corpi dei soldati sconfitti da Seiya.

Note: 6. Episodio apprezzabile più per quel che vorrebbe essere che per quello che poi è, visto che finisce per comprimere troppi eventi e si trova costretto ad affrettarli per rimanere nei 20 minuti a disposizione. Ha però il merito di portare avanti la trama e riprendere sia qualche elemento della serie classica che degli episodi precedenti. Per la prima volta in assoluto, Seiya fa ricorso all’Atomic Thunderbolt / Sacro Sagitter, colpo del suo predecessore Aiolos / Micene, qui citato direttamente come esempio di lealtà e devozione. L’Atomic Thunderbol è una tecnica creata dalla serie animata classica e vista solo in un flashback del 65° episodio, ma è stato comunque ripreso da videogiochi e prodotti derivati vari come il colpo segreto di Aiolos. Si affianca all’Infinity Break, tecnica creata in Episode G e finora vista solo in quel manga spin-off. Il fatto che Seiya riesca a lanciare il Thunderbolt è potenzialmente un problema, visto che non ha mai avuto modo di vedere, o persino sentir nominare, quel colpo segreto. Si tratta di una situazione che di tanto in tanto si ripete nelle varie serie sui Cavalieri - specie con Kanon - e che in Omega si è già avuta con il Great Horn di Harbinger o il Sekishiki di Schiller. Le spiegazioni più comunemente usate sono che le armature possiedano una loro memoria, che quindi permette al Cavaliere di eseguire determinate tecniche, o che i colpi siano legati alle costellazioni, e che in qualche modo vengano naturali a chi ne è protetto. Da qualche accenno nella prima serie, in particolare con Soma nel Saint Fight, Omega sembrerebbe propendere per questa seconda versione, ma la questione non è mai stata affrontata espressamente. Dopo Mu e Doko, Aiolos è il terzo Cavaliere d’Oro della generazione classica a essere espressamente citato in Omega, anche se in precedenza erano stati indirettamente nominati pure DeathMask e Aldebaran. Torna in scena Hati, finora sicuramente il Pallasite di terza classe più pericoloso nonostante la fissazione per la promozione. Lo si era già visto negli episodi 56 e 60 - entrambi tirati vagamente in ballo visto che nel primo aveva rivelato di possedere un udito fuori dal comune, che ora gli permette di sentire le parole mormorate da Spear, e nel secondo aveva ucciso Elna, che Subaru vorrebbe vendicare. Sempre in quell’episodio era stato messo in fuga proprio da Subaru, ma ora attribuisce la sconfitta a un semplice colpo di fortuna del nemico. In quest’occasione, si mostra privo di qualsiasi legame verso compagni o sottoposti, non esitando a minacciare di ucciderli se indietreggieranno, ma rimane paralizzato e atterrito dall’immenso cosmo di Saori. La scena è in realtà una strizzata d’occhio al 30° episodio della serie classica, quando la ragazza bloccò in maniera analoga Shaina e Damian del Corvo. La chiacchierata tra Saori e Koga parrebbe essere il loro primo momento da soli e in pace sin dal 1° episodio, visto che nel 51° erano in piena battaglia contro Abzu, e nel 53° si era trattato più che altro di una comunicazione formale. Ciò aiuta a spiegare i dubbi accennati e poi superati da Koga nel 58° episodio, in cui ha abbracciato pienamente il suo dovere di Cavaliere. Dal canto suo, Saori riprende proprio gli argomenti della loro conversazione nella prima puntata, rammaricandosi di non avergli permesso di scegliere autonomamente la sua strada. Geki celebra la funzione funebre di Genbu e ne affida la Cloth Stone a Ryuho. La pietra, già vista nel 19° episodio e unica conosciuta tra quelle delle armature d’oro, era in precedenza appartenuta a Shiryu, cui Geki chiede a Ryuho di riportarla. Al funerale, verosimilmente facoltativo, partecipa uno sparuto gruppetto di Cavalieri in cui gli assenti risaltano più dei presenti: non c’è traccia di Subaru, Ichi, Arne, Komachi, Dalì, Guney, Hook, Luciano, Georges, Ban, Nachi o dei tanti Cavalieri d’Argento visti nel 61° episodio. Si può supporre siano tutti di guardia, ma, visto il sacrificio di Genbu per Palaestra, la loro assenza stride non poco. Tra i presenti, rivediamo Spear e i suoi due amici Rudolph e Gray, con il primo che è il solo ad avere una linea di dialogo. Koga, Haruto, Soma, Yuna e Ryuho per l’occasione indossano di nuovo le loro uniformi da allievi, conservate chissà dove visto che non le si vedeva dai tempi del Saint Fight. Ban e Nachi, che avevano mostrato di conoscere Soma e Haruto di fama nel 60° episodio, scambiano finalmente qualche parola con loro, e il secondo in particolare accenna al Dead Howling, il suo colpo segreto della serie classica. A differenza di Soma, che ha appreso il Lionet Bomber da Jabu, Haruto non possiede infatti questo colpo segreto. Nel finale, Saori scopre che la fortezza di Pallas è una città di nome Pallasvelda (o Pallas Belta), posta oltre una catena montuosa, un deserto e circondata da sette colli - dettaglio, quest’ultimo, presumibilmente ispirato a Roma.