SAINT SEIYA OMEGA - EPISODIO N°61
UNA GRANDE ARMATA SI AVVICINA! LA BATTAGLIA PER DIFENDERE PALAESTRA!
Disegnatori Yosuke Yabumoto
Data: Estate 2005 circa.
Personaggi presenti: Koga, Subaru,Yuna, Ryuho, Soma, Haruto, Genbu, Geki, Ban, Ichi, Nachi, Arne, Komachi, Dalí, Spear, Hook, Guney, Miguel, Mirfak, Bayer, Bartschius, Menkar, Thebe, Aegir, Pallas, Hyperion, Titan, Pallasite, Doko, Cavalieri d’Acciaio, soldati, persone normali.
Una mattinata nebbiosa, appena prima dell’alba, Koga, Subaru, Ban, Nachi e i Cavalieri d’Acciaio raggiungono Palaestra. Entrati, incontrano Soma, Yuna e Ryuho, e scoprono che l’accademia è diventata un campo di raccolta per le persone che i Cavalieri in giro per il mondo hanno salvato dai Pallasite. Koga teme che questo li renda più vulnerabili in caso di attacco, ma Geki - dopo aver affettuosamente abbracciato i vecchi amici Ban e Nachi - spiega che molti Cavalieri di bronzo e argento ora si trovano raccolti lì, e che quindi le difese di Palaestra sono impenetrabili. La sua risata contagiosa sembra rassicurare tutti, ma in realtà è solo di facciata: appena tornato nel suo ufficio con i ragazzi, Geki ammette che le azioni del nemico sono imprevedibili, e che in caso di attacco da parte di un’armata abbastanza forte, le cose si metterebbero male. In quel momento sopraggiunge Genbu di Libra, che ha preso il comando dei Cavalieri radunati a Palaestra. Il guerriero avverte che qualcosa non va nell’armatura di Koga, ancora riposta nello scrigno, e gli chiede di fargliela vedere. Nel notare la crepa causata da Hati, si infuria, intuendo che il ragazzo non aveva neppure provato a schivare, affidandosi totalmente alle difese dell’armatura. Un’analisi delle corazze di Yuna, Soma e Ryuho evidenzia graffi simili, risultando in una sonora sgridata per i giovani che, a detta di Genbu, sono diventati arroganti e fanno troppo affidamento sulle nuove vesti pur non avendo ancora imparato a usare neppure metà della loro vera forza. Poco dopo, all’esterno, Koga è seccato dai rimproveri di Genbu, ma Ryuho e gli altri danno ragione al Cavaliere d’Oro, in grado di vedere cose che a loro ancora sfuggono grazie alla sua grande forza. Mentre Subaru viene trascinato ad allenarsi da Ban e Nachi, Genbu ordina la chiusura del portone di Palaestra e confessa a Geki di aver grande fiducia in Koga e gli altri, che un giorno riusciranno a raggiungere lo stato ultimo del cosmo, ma che, proprio per questo loro grande potenziale, hanno bisogno di essere guidati e rimproverati, e non viziati. La conversazione viene interrotta da Haruto, che ha catturato un esploratore nemico, scoprendo che sono caduti in trappola: un’armata di Pallasite si sta radunando per distruggere Palaestra, essendosi in precedenza fatti sconfiggere di proposito in modo da radunare più Cavalieri e persone possibile in un unico luogo. Nello stesso momento, tra gli alberi, Aegir, Pallasite di seconda classe, ordina a Thebe e a centinaia di soldati di lanciarsi all’attacco e radere al suolo l’accademia. Dalla loro fortezza, Titan e Hyperion seguono gli eventi - organizzati proprio da quest’ultimo, che però dubita di quanto Aegir riuscirà a fare da solo. A Palaestra, Koga e gli altri balzano subito sulle mura per respingere i nemici, imitati dagli altri Cavalieri radunati lì. Genbu però vieta loro di intervenire e scende in campo da solo, decidendo di approfittare dell’occasione per insegnar loro qualcosa che lui stesso aveva appreso dal suo maestro Doko. L’anziano insegnante era infatti convinto che ogni generazione fosse destinata a superare la precedente e ad essere superata dalla successiva, fino a raggiungere, un giorno, il cosmo ultimo. Spattati via dozzine di nemici con un solo pugno, Genbu spiega ai ragazzi quattro punti fondamentali: l’esito della battaglia dipende dal cosmo, non dal numero di combattenti; anche i colpi più deboli e innocui vanno ritenuti potenzialmente mortali e schivati, senza mai sottovalutare il nemico; la miglior difesa è un attacco, rapido e determinato; non bisogna fare affidamento su una forza che non sia la propria. Vedendo i suoi soldati annientati, Thebe attacca di persona con il Demon’s Hammer, ma Genbu prende il controllo della meteora, la cui forza proviene dall’arma e non dal nemico stesso, e gliela rilancia contro, sottolineando con i fatti il quarto punto appena spiegato. Vedendolo in azione, Koga e gli altri capiscono di essersi affidati troppo alle nuove armature, credendo che la loro forza gli appartenesse. Sul campo, Aegir sostituisce Thebe e svela la sua arma: il guanto Phantom Arm, in grado di parare il Rozan Shinbuken di Genbu con la Psionic Hand, una barriera pschica. Il suo guanto riesce infatti a potenziare al massimo la telecinesi presente nella mente di qualsiasi essere umano, e usarla come arma. Imprigiona poi il Cavaliere d’Oro in una gabbia psichica con la tecnica Phantom Claw, stringendola sempre di più per schiacciarlo. Dopo qualche momento di difficoltà, Genbu reagisce e brucia al massimo il suo cosmo, spaccando la gabbia e danneggiando il guanto del nemico, che lo aveva sottovalutato. La vittoria è vicina, ma, dalla fortezza, Hyperion vede Aegir vicino alla sconfitta e gli invia la sua spada sacra Cataclysm Slash, da cui si emana un cosmo tremendo. Impugnatala, un grato Aegir si prepara a riprendere lo scontro.
DVD: L'episodio è presente nel 16° DVD e Blu-Ray.
Scene extra DVD: /
La logica, questa sconosciuta: Subaru aveva già visitato Palaestra, ma ad inizio episodio chiede di continuo se manca ancora molto. A che prò portare tutti i superstiti a Palaestra e non al più fortificato Grande Tempio? Tra tutte le persone raccolte a Palaestra, non ce n’è una vestita in modo moderno o con qualche gadget tecnologico. Le armature di solito riparano rapidamente da sole i danni di minor entità, specie se conservate nello scrigno, ma la crepa causata da Hati è ancora presente. Nel corso del combattimento sul ponte, i corpi dei Pallasite caduti vanno e vengono, e anche quelli in piedi spesso scompaiono dalla scena.
Note: 7.5. Un episodio non come il precedente ma neppure male, con un interessante approfondimento da parte di Genbu e i primi accenni al cosmo Omega, centrale in questa seconda serie. Spiace però che tutti i Cavalieri assemblati finiscano per restare solo nel ruolo di comparse sullo sfondo, riducendo di fatto la "grande battaglia" del titolo a una rapida schermaglia di Genbu contro l’esercito nemico. I Cavalieri in giro per il mondo hanno portato i superstiti degli attacchi dei Pallasite a Palaestra, presumibilmente però solo in situazioni analoghe a quelle dell’episodio 59, ovvero quando non sono riusciti a liberare chi era stato pietrificato. Non è chiaro se abbiano agito tutti in maniera autonoma o se sia stato diramato un ordine a riguardo, visto che né Andromeda nel 59, né Koga nel 58 hanno fatto nulla del genere. Il rivelare a così tanta gente l’ubicazione di Palaestra di fatto rende pubblica l’esistenza dei Cavalieri stessi, anche se all’epoca della serie classica già la Guerra Galattica li aveva svelati al mondo. A detta di Haruto, i Pallasite finora si erano fatti sconfiggere di proposito per radunare tutti i nemici in un posto solo, ma è probabile che il discorso non valga per Tarvos e gli altri, che contro Koga e compagni non avevano certo dato l’impressione di trattenersi o di voler essere battuti. L’episodio suggerisce inoltre che ci siano stati una serie di scontri fuori scena, in giro per il mondo, tra Cavalieri e Pallasite. Radunati a Palaestra, vediamo tante vecchie conoscenze: i Cavalieri d’Argento Miguel, Mirfak, Bayer, Bartschius e Menkar - nemici dei protagonisti nella prima serie - e i vari partecipanti del Saint Fight Dalí, Spear, Hook e Guney, oltre alle amiche di Yuna Arne e Komachi, regolarmente senza armatura. A tal proposito, è possibile che il nuovo staff della seconda serie abbia preferito non impegnarsi a creare nuove corazze stile Cloth Stone, limitandosi a copiare i design della prima stagione. L’incontro amichevole tra Ban, Nachi e Geki è ovviamente un riferimento ai loro trascorsi nella serie classica, necessario perché in Omega la loro amicizia non era mai stata accennata fino ad ora. Come Kiki e Mur nella vecchia serie, Genbu riesce a vedere i danni alle armature anche quando non sono evidenti, scorgendo non solo la spaccatura sulla corazza di Koga, ma anche numerosi graffi su quelle di Yuna, Soma e Ryuho. In effetti, tutti e tre avevano testato le nuove corazze lasciandosi colpire di proposito negli episodi 54 e 55, ma i danni qui sembrano disposti un po’ a casaccio. Dopo Europa, Dione e Rhea, Aegir è il quarto Pallasite di seconda classe visto finora, nonché il primo nuovo nemico da qualche episodio a questa parte, e la sua arma è un (orribile) guanto chiamato Phantom Arm, in grado di potenziare i poteri psichici intrinseci delle persone. Il termine preciso usato in originale per descriverla è gauntlet, parola che indica i guanti metallici delle corazze, per differenziarli da quelli di stoffa che si indossano normalmente. Da come la frase sui poteri psichici viene posta, sembra che Aegir in condizioni normali non possieda abilità paranormali e che i suoi poteri siano per lo più frutto dell’arma. Pur non riuscendo a mettere a lungo in difficoltà Genbu, il Phantom Arm crea una barriera in grado di parare il Rozan Shinbuken, che nella prima serie aveva sopraffatto Tokisada dell’Acquario.