SAINT SEIYA OMEGA - EPISODIO N°50
RAGGIUNGETE SEIYA! IL DESIDERIO DEI GIOVANI CAVALIERI!
Disegnatori Yoichi Oonishi
Data: Estate 2005 circa.
Personaggi presenti: Seiya, Koga, Abzu, Eden, Yuna, Soma, Ryuho, Haruto, Kiki, Harbinger, Fudo, Genbu, Saori.
Con la distruzione dello scettro di Aria, i cui frammenti si perdono nel vento, ogni speranza sembra perduta. Yuna, l’unica ancora in grado di reggersi in piedi, è in preda allo sconforto, finché, guardando Atena, non ricorda la promessa fatta a Pavlin il giorno in cui indossò per la prima volta la maschera: diventare un Cavaliere forte e proteggere la Dea e l’umanità. Ciò le dà nuova determinazione, anche se Abzu, cui ora sono spuntate ali di oscurità, è terrificante. Ad un tratto, Yuna avverte la voce di Saori: seppur svenuta, la Dea le ricorda che la luce della speranza non li ha ancora abbandonati, ma brilla nel suo cuore. Convinta di poter raggiungere Koga nonostante tutto, e di poterlo liberare da Abzu, Yuna tenta il Divine Tornado, venendo però respinta senza alcuna difficoltà. Ciononostante, continua a credere nell’amico, memore di come in passato fosse sempre riuscito a far brillare più intensamente la sua luce dopo ogni difficoltà o tragedia. Intanto, parte dello scettro di Aria continua a cadere nelle profondità di Marte, disgregandosi ma finendo per cadere su una catena nera. Mentre, sulla Terra, i Cavalieri d’Oro si impegnano al massimo per impedire la distruzione della colonna di luce, Yuna tenta anche il Blast Scythe, senza fortuna. Tentacoli neri le causano ferite di oscurità in più punti, abbattendola, prima che Abzu raggiunga direttamente Saori e si prepari a ucciderla. La Dea ricorda l’infanzia di Koga, chiedendogli perdono per non essere riuscita a proteggerlo del tutto dall’oscurità di Abzu, e per averlo involontariamente coinvolto nella guerra con Mars. In lacrime, ammette di credere ancora in lui. I suoi sentimenti sono riecheggiati dagli altri Cavalieri, e prendono la forma di scintille di luce, che scendono nelle profondità di Marte fino a raggiungere Seiya, imprigionato in catene oscure. La loro luce assume delle sembianze vagamente umane e lo risveglia, frantumando le catene e permettendogli di liberarsi. Un attimo più tardi, quando Abzu sta per uccidere Atena, che ha appena riaperto gli occhi, Seiya compare in difesa della Dea avvolto dal suo cosmo dorato: nonostante abbia ancora numerose ferite di oscurità, è pronto a combattere ancora una volta. Tredici anni prima, si era infatti gettato spontaneamente nell’oscurità di Mars, proprio per impedire il ritorno di Abzu. Lo stesso Mars non voleva che il Dio delle Tenebre prendesse il potere, anzi temeva che le proprie azioni avrebbero potuto causarne il ritorno, così aveva protetto Seiya dall’oscurità, in caso un giorno fosse stato necessario combattere contro di lui. Infastidito, Abzu attacca il nuovo avversario, che fatica a difendersi a causa delle numerose ferite. Seiya fa appello a Koga, ricordandogli che è Pegasus, Cavaliere di Atena, ma Abzu sembra sordo alle sue parole e riesce ad abbatterlo. Disperando di poter raggiungere il ragazzo, Seiya lancia il RyuseiKen, senza però riuscire a colpire Abzu a causa dell’oscurità che ora macchia la sua luce. Lo scontro di cosmi spinge indietro l’eroe, frantumando una delle sue ali dorate. Vedendolo in difficoltà, Yuna si rialza e, risvegliando il settimo senso nonostante l’aggravarsi delle ferite, invoca Koga, cercando di ricordargli il suo desiderio di ritrovare Atena, che lo aveva guidato nel suo lungo viaggio. Colpito dalla ragazza, Seiya le chiede di combattere al suo fianco per salvare Koga. All’inizio, nemmeno l’unione di RyuseiKen ed Aquila Spinning Predation sembra però bastare, anzi Abzu prima respinge Seiya e poi imprigiona di nuovo Yuna in tentacoli di tenebra. Salvata la ragazza, l’eroe concentra allora tutte le sue ultime forze e sferra il RyuseiKen alla massima potenza, riuscendo per la prima volta a colpire il bersaglio e scuotere Koga, che inizia ad opporsi alla volontà del Dio. Tentando il tutto per tutto, Yuna salta in aria e lo abbraccia, incoraggiandolo abbastanza da permettergli finalmente di scacciare l’influenza di Abzu. L’armatura di Pegasus va in pezzi, ma le tenebre abbandonano Marte, concentrandosi nello spazio. Di nuovo in sé, Koga è roso dai sensi di colpa alla vista degli amici moribondi, anche se Yuna, Seiya e Saori gli sorridono, prima che Soma riesca a sdrammatizzare con una battuta. Tutti sono così lieti di riavere l’amico da non accorgersi che l’oscurità ha formato un vortice in cielo, finché esso non avvolge e trascina con sé Saori. Seiya allora affida l’armatura di Sagitter a Koga, l’unico immune alle ferite di tenebra, e quindi in grado di raggiungere la Dea nel regno di Abzu. Forte delle speranze di tutti, il ragazzo sfreccia verso le tenebre. Ad attenderlo trova Abzu, ora nel suo vero corpo.
DVD: L'episodio è presente nel 13° DVD e Blu-Ray.
Scene extra DVD: /
La logica, questa sconosciuta: Dopo 48 episodi da svenuta, cosa permette a Saori di riprendere i sensi proprio ora? In alcune immagini la sciarpa di Seiya è strappata, in altre c’è di nuovo. Seiya conosce il nome di Yuna, pur non avendola mai incontrata.
Note: 9. Un episodio all’altezza del precedente, anche se per motivi diversi. Laddove prima si era apprezzata la forza di Eden o l’ultimo atto di Medea, qui è Seiya a farla da padrone, bucando lo schermo nei 10 minuti in cui compare. Il rispetto generale nei suoi confronti, che ne giustifica l’elevazione a figura leggendaria vista finora, è evidente sia nei dialoghi di Yuna, quasi imbarazzata la prima volta in cui lui le rivolge la parola, che nei gesti di Abzu stesso, che finora non aveva parlato ad alcun avversario. A uscirne bene è, inaspettatamente, anche Mars, che scopriamo non solo essere stato al corrente dell’origine dei suoi nuovi poteri, ma anche aver temuto il risveglio di Abzu, e quindi la distruzione che esso avrebbe portato al suo tanto agognato nuovo mondo. Per questo motivo aveva protetto Seiya, anche se non è ben chiaro come. Dal canto suo, Pegasus aveva a sua volta scoperto la minaccia di Abzu e si era gettato spontaneamente nell’oscurità di Mars per impedirgli di risorgere. Ciò suggerisce che il ritorno del Dio fosse imminente già ai tempi del prologo, e che è stata la luce di Seiya a tenerlo a bada per tredici anni. Difficile però a questo punto capire chi altri, tra i Cavalieri di Atena, fosse a conoscenza del pericolo: sicuramente non Shaina, che avrebbe avuto occasione di parlarne a Koga, e forse nemmeno Shun e gli altri Cavalieri leggendari, mentre sicuramente lo sapeva Saori, che non sembra affatto stupita dalla piega degli eventi. È confermato che fosse Seiya l’uomo tanto temuto da Medea negli scorsi episodi: il Cavaliere era stato imprigionato nelle profondità di Marte, con catene di tenebra che gli hanno lasciato numerose ferite dello stesso tipo. A differenza degli amici però riesce ancora a indossare l’armatura, come se il tempo per lui non fosse passato o se le ferite fossero state tenute a bada, forse dalla volontà di Mars. A liberarlo è la disperata volontà dei protagonisti, che assume fattezze umane con i contorni di Aria. La sua armatura però ha ancora i danni ricevuti nel prologo del 1° episodio, e visti anche nel 10°. A differenza di Koga, quando Seiya sferra il RyuseiKen, il Pegaso alle sue spalle è bianco, senza linee rosse. Il nuovo Pegaso compare però in un flashback, dal quale scopriamo che Saori e Seiya sognavano di far di Koga il nuovo Cavaliere di quella costellazione sin da quando lui era neonato, forse come mezzo per tenerlo lontano dall’oscurità. Probabilmente perché allo stremo, Yuna ricicla il Blast Scythe, ovvero il suo colpo più debole, usato solo un paio di volte in passato, e sempre senza grossi risultati. Poco prima, rivediamo il flashback del 3° episodio relativo a quando giurò fedeltà ad Atena. La donna accanto a lei si è scoperto essere Pavlin, nel 14° episodio. A fine puntata, Seiya, quasi completamente avvolto nell’oscurità, affida l’armatura di Sagitter a Koga, confermando che il Cloth Stone era la pietra sul petto. La sequenza di vestizione, inclusa la posa sorpresa del ragazzo, riprende quella del primo episodio. Pur non venendo detto esplicitamente, sembra che Koga sia immune alle ferite di oscurità, avendo (avuto?) lui stesso le tenebre nel suo corpo. Gli ultimi fotogrammi ci mostrano Abzu nel suo corpo originale: ha i capelli bianchi, la coda, le ali, la pelle metallica e le spalle ornate da una testa di lupo ed una di toro.