SAINT SEIYA OMEGA - EPISODIO N°48

RIUNITEVI, AMICI! IL COSMO STRARIPANTE DI KOGA!

Disegnatori Kenichi Takase

Data: Estate 2005 circa.

Personaggi presenti: Koga / Abzu, Eden, Medea, Amor, Yuna, Soma, Ryuho, Haruto, Kiki, Harbinger, Fudo, Genbu, Saori.

Koga viene avvolto dalle tenebre, per la gioia di Amor, che invoca il ritorno del sommo Abzu, ma qualcosa non va come nei suoi piani. Sulla Terra, mentre la devastazione è sempre più estesa, Soma prova a sfondare la colonna di luce con il Lionet Bomber, ma viene respinto. I Cavalieri sono preoccupati per Eden e Koga, non avendo modo di raggiungerli. In quel momento, avvertono la voce telepatica di Kiki, che promette che i Cavalieri d’Oro li aiuteranno ad andare su Marte, anche se lui e Harbinger sono ancora lontani dalla cima del Santuario. Quest’ultimo problema viene risolto da Genbu, che apre un portale con le barre gemellari di Libra, portando i due compagni sul tetto della settima casa, dove si trova anche Fudo. Persino per loro però, teletrasportare quattro persone su Marte è uno sforzo notevole, e per questo hanno bisogno di raccogliere il cosmo per qualche minuto. Sul pianeta, l’oscurità viene assorbita dal corpo di Koga, senza però cambiarlo in alcun modo. Per la prima volta Amor è perplesso, specie quando Pegasus mostra di essere stato addirittura potenziato dall’infusione di tenebre, riuscendo ora a tenere il passo del nemico ed a respingere senza sforzo il suo Bloody Bullet. In crisi, Amor cerca di contattare telepaticamente Medea, e di rallentare Koga con il Gravity Concerto, ma la prima non risponde alle sue chiamate, e il secondo riesce ad annullare la tecnica e liberarsi. Il Cavaliere dei Pesci intuisce allora di essere stato persino lui solo una pedina sacrificabile nei piani della sorella e impazzisce di rabbia, proprio mentre Medea, al sicuro sotto le radici dell’albero che imprigiona Saori, riflette su come l’oscurità di Mars, unita a quella di Koga, presto richiamerà Abzu, senza che "quell’uomo" possa più trattenerlo. Furioso, Amor sopravvive al SuiseiKen e si scatena, deciso a vendicarsi uccidendo Eden, che nel frattempo si è appena liberato dal Gravity Concerto. Con un colpo rabbioso, il Cavaliere di Orione viene travolto, lasciando Koga da solo contro Amor. Intanto, sulla Terra, i Cavalieri d’Oro riescono finalmente a raccogliere le energie necessarie per mandare Ryuho, Soma, Yuna e Haruto su Marte, affidando loro il destino del mondo. Un attimo dopo, il pilastro di energia attorno al quale si trova il Santuario diventa instabile e rischia di esplodere e distruggere l’intero pianeta, obbligando i custodi dorati a bruciare al massimo i loro cosmi per cercare di contenerlo. Su Marte, Medea segue da lontano il duello tra Koga e Amor, soddisfatta per la costante crescita dell’oscurità del ragazzo. Per chiudere le danze, fa cadere un fulmine in lontananza, attirando l’attenzione di Koga sull’albero nel quale è imprigionata Saori. Accortosi di lei per la prima volta, il Cavaliere versa lacrime di gioia per essere finalmente riuscito a ritrovarla, e barcolla verso di lei, ripensando a come lo aveva cresciuto e accudito. Quando sta per toccarla però, cade vittima di un’illusione di Medea, che gli mostra Saori trafitta e uccisa da una lancia di tenebra, proprio come Aria. Lo shock e il dolore gli fanno perdere il controllo, permettendo finalmente alle emozioni negative di prendere il sopravvento ed all’oscurità di avvolgerlo completamente. Urlando come un ossesso, Koga manifesta un immenso cosmo oscuro e viene posseduto da Abzu, il Dio delle Tenebre, assumendo un aspetto indemoniato, proprio mentre sopraggiungono anche Yuna e gli altri. Amor fa appena in tempo a riconoscere il Dio, che Abzu lo uccide con un colpo solo all’addome, per poi dirigersi verso Atena. I Cavalieri sono atterriti dall’immenso cosmo che si sprigiona da Koga, superiore persino a quello di Mars, ma quando si accorgono che sta andando verso Atena, cercano di intervenire per fermarlo. Purtroppo per loro, la differenza di forze in campo è netta: Soma e Ryuho vengono respinti senza neppure riuscire ad avvicinarsi, mentre Haruto e Yuna vedono i loro colpi di terra e vento venir facilmente annullati, prima di essere a loro volta travolti. Medea è felice che i suoi piani si siano finalmente compiuti, specie perché ora "quell’uomo" non potrà più né fermare Abzu né tornare, ma soffrirà per sempre nelle profondità di Marte, tra le tenebre. Soma però non si dà per vinto e cerca di nuovo di fermare l’amico, facendo appello all’umanità che è ancora dentro di lui. In tutta risposta, Abzu lo abbatte senza pietà con il suo cosmo oscuro, prima di fare lo stesso con Ryuho, Haruto e infine Yuna. Quando sembra non esserci più nessuno a difesa di Atena, Eden si erge innanzi a lei per proteggerla.

DVD: L'episodio è presente nel 12° DVD e Blu-Ray.

Scene extra DVD: /

La logica, questa sconosciuta: Gli anelli di energia del Gravity Concerto non erano presenti nello scorso episodio. Alla velocità della luce, Kiki e Harbinger dovrebbero impiegare attimi per raggiungere la cima del Santuario. La barra gemellare di Libra di solito è composta da due segmenti, non tre. Quella che viene mostrata è quindi la Triple Rod / Barra Tripunte, con aste però più corte del solito. Che fine ha fatto Paradox? Nello scorso episodio, l’albero con Saori si trovava in una valle, mentre ora è sulla cima di una collina.

Note: 7. Un episodio più fluido del precedente, e privo di particolari pecche, ma ancora un po’ troppo lento, a causa della necessità di risolvere le trame in sospeso e giustificare l’arrivo del quartetto su Marte. A tal proposito, piacevole vedere Fudo schierato finalmente dalla parte della giustizia, come pure lo stesso Harbinger, ma viene da chiedersi perché non vadano personalmente su Marte, visto che armature e poteri dovrebbero renderli più efficaci rispetto agli stremati Cavalieri di Bronzo. Tra i momenti migliori, sicuramente la scena in cui Koga ritrova Saori, trattata con la dovuta calma ed il giusto pathos, considerando che era dal 1° episodio che non la vedeva, e che quindi le lacrime e i tentennamenti sono comprensibili. La lancia nera che la trafigge al petto è ovviamente un riferimento alla morte di Aria, uccisa da Mars in maniera analoga nel 27° episodio, e probabilmente la cosa è voluta per accentuare ulteriormente la disperazione di Koga. Da quanto dice Amor, era fondamentale che Koga accettasse spontaneamente l’oscurità, e così si spiegano i ricatti psicologici visti nel 43° episodio. L’avvento di Abzu si rivela però fatale per il Cavaliere d’Oro, che scopre troppo tardi di essere stato tradito dalla sorella proprio come Mars, e finisce per essere ucciso con un colpo solo. La rapidità della sua morte, paragonata al fatto che Soma e gli altri sopravvivono ad un paio di attacchi e sembrano essere colpiti con meno veemenza, suggerisce che una minima parte di Koga sia ancora presente in Abzu, o che il Dio abbia ritenuto Amor troppo pericoloso per prenderlo alla leggera. Poco prima infatti, il Cavaliere si mostra in grado di parare con una sola mano il SuiseiKen potenziato di Koga, e di tenergli testa nonostante la carica del cosmo di tenebra. Nel farlo, tira fuori anche un altro colpo segreto, il settimo, di nome Bloody Bullet (Proiettile di Sangue), anche se si tratta solo di un mero raggio di energia concentrato. Dopo la trasformazione, Koga ha occhi completamente rossi, pelle nera e capelli diritti, oltre che più folti del solito sopra la testa. Anche l’armatura subisce alcune modifiche, con numerose linee nere che escono dal cristallo sul petto e avvolgono il suo corpo, sostituendo in parte le linee rosse classiche, che sulla schiena scompaiono del tutto. Abzu viene definito "Dio delle Tenebre", cosa non tanto fedele al mito, dove la connotazione oscura si riferisce più che altro al buio delle profondità acquatiche. È appropriato che Ryuho sia il primo a riconoscere Atena, visto che nel 4° episodio mostrava di conoscerne già anche il nome civile, a differenza di Yuna o Soma, e che potrebbe averla incontrata in passato. Medea parla altre due volte di un uomo misterioso, prigioniero nell’oscurità di Marte, e quando lo fa si vede una luce dorata brillare nel buio. Diventa quindi abbastanza intuibile che si sta riferendo a Seiya, scomparso nel prologo del 1° episodio perché assorbito proprio dall’oscurità di Mars, come scoperto nel 45°. Kiki e Harbinger confermano la teoria secondo cui un Cavaliere d’Oro può sì muoversi alla velocità della luce, ma solo per brevi periodi e con grosso dispendio di forze, come intuibile sin dai tempi della serie classica, quando Mur impiega ore per risalire le Dodici Case nell’inseguimento agli Spectre. Le armi di Libra avevano già mostrato poteri di teletrasporto negli episodi 39 e 41, anche se è la prima volta che aprono un vero e proprio portale per la settima casa. Qui ritroviamo anche Fudo, visto l’ultima volta sempre nel 39, quando aveva promesso di osservare lo svolgere degli eventi per decidere se seguire gli ideali di Mars o quelli di Eden. Evidentemente, ora la sua scelta è stata fatta, e anche lui unisce il cosmo a quello dei compagni. È invece assente Paradox, che pure era sopravvissuta al combattimento con Ryuho, come visto nei momenti finali del 33° episodio, ma che non è più ricomparsa, suggerendo, tra l’altro, che Genbu abbia intercettato Kiki e Harbinger prima della terza casa.