SAINT SEIYA OMEGA - EPISODIO N°46
KOGA E EDEN! DISTRUGGETE L’OSCURITA’, GIOVANI COSMI!
Disegnatori Keiichi Ichikawa
Data: Estate 2005 circa.
Personaggi presenti: Koga, Eden, Mars / Ludwig, Medea, Amor, Yuna, Kiki, Harbinger, marziani, persone.
Con solo venti minuti prima della fine del mondo, Eden, forte del settimo senso e pieno di rabbia per la sorte di Aria, si getta all’attacco sul padre. Fermatone facilmente il pugno, Mars afferma che la sua furia è misera cosa in confronto alla disperazione che è necessario vivere prima di poter controbattere il potere dell’oscurità. Il ragazzo risponde di aver vissuto quell’emozione nel momento in cui ha perso non solo la persona che amava, ma anche il padre che ammirava. Per questo non intende ereditare il nuovo mondo, ma combattere: una dichiarazione sottolineata paralizzando Mars con delle scariche elettriche, e incitando Koga ad approfittarne per proseguire e raggiungere lo scettro di Aria, necessario per salvare il mondo. Colpito dai suoi sentimenti, Pegasus accetta di fare come dice e corre verso l’uscita della torre. Mars chiede al figlio perché si stia comportando così, ma Eden lo rinnega come genitore, definendolo solo un nemico da sconfiggere. Koga intanto si arrampica in cima all’obelisco dove si trova lo scettro, ma non riesce ad afferrarlo a causa di una barriera eretta da Medea, che sta sempre seguendo tutto da lontano. Più in basso, Mars è furioso per quella che ritiene essere l’ingratitudine del figlio, al quale desiderava donare il nuovo mondo così faticosamente conquistato. Questa rabbia si trasforma in forza: rapidamente, le fiamme si espandono anche sull’altra metà del viso di Ludwig, avvolgendolo completamente, e nello stesso momento Mars si libera dai fulmini e stritola Eden con un abbraccio, lasciandolo crollare al suolo quasi esanime. Subito dopo, il Dio vola verso Koga, ignaro del fatto che Eden sta ancora stringendo i frammenti dell’orecchino di Aria, la cui luce lo rivitalizza. Intanto, Marte ormai è ben visibile dalla terra, come si accorgono non solo le persone comuni, ma anche Kiki ed Harbinger, ancora impegnati ad affrontare soldati, e Yuna, in grossa difficoltà contro Amor. L’ultima speranza di tutti è Koga, che sta quasi riuscendo a perforare la barriera quando viene attaccato dal Rubellu Sidus Gungnir. In tutta risposta, il ragazzo sferra il RyuseiKen, ma Mars lo annulla facilmente, rivelando sembianze ormai demoniache. Deciso a finirlo una volta per tutte, il Dio, forte dell’oscurità del cosmo, lancia uno dopo l’altro il Rubellu Sidus Storm ed il Rubellu Sidus Meteor, rispettivamente una tempesta di energia e delle meteore, che massacrano Koga. A terra, in fin di vita, il ragazzo è prossimo alla resa, quando davanti a lui compaiono Aria e Saori, ben presto seguite da Seiya, Yuna, Soma, Haruto, Ryuho, Shaina, Kiki, Genbu, i ragazzi e insegnanti della Palaestra, Shun, Shiryu, Hyoga e tutte le persone che lo hanno aiutato e sostenuto in quel lungo viaggio alla ricerca di Atena. Il loro ricordo gli dà la forza per rialzarsi e far esplodere il proprio cosmo, con un Pegasus SuiseiKen alla massima potenza, ma nemmeno questo sembra bastare: Mars infatti prima devia l’assalto, poi ne prende il controllo e lo rilancia contro Koga, facendolo cadere oltre il bordo dell’obelisco. A salvarlo è Eden, pronto ad affiancarlo nell’ultima battaglia, nonostante questa scelta gli costi l’essere rinnegato da Mars come figlio. Sostenuti dalla luce e dal settimo senso, i due ragazzi si lanciano contro il nemico, che però si cela nelle tenebre e lancia uno dopo l’altro il Rubellu Sidus Gungnir ed il Rubellu Sidus Meteor. Koga ed Eden annullano gli attacchi con il RyuseiKen ed il Tonitrui Saltare, ma sembrano impotenti quando l’oscurità del Rubellu Sidus Storm li avvolge. A salvarli è la luce di Aria, grazie alla quale sfondano le tenebre e vedono Mars, sul quale si gettano per colpire. All’ultimo momento però, Eden ha un’esitazione perché scorge lo sguardo di Ludwig sotto le fiamme del nemico, che ne approfitta per respingere entrambi. Ciononostante, quella visione dà al Cavaliere d’Orione una speranza, così esorta Koga a tentare un’altra volta. Superati nuovamente i colpi segreti di Mars, i Cavalieri sono quasi su di lui, quando Eden allontana Koga e si getta contro la mano del nemico, in un gesto apparentemente suicida visto che viene trapassato da parte a parte. Da questa distanza ravvicinata però, il ragazzo, in lacrime, dice al padre che ora perderà anche lui, proprio come Aria, Sonia e Misha: tutti coloro che lo avevano amato, moriranno in nome della creazione del nuovo mondo. Commosso, Ludwig inizia a riprendere il controllo, come testimoniato dalle fiamme che si diradano sul suo volto. È il momento che Eden aspettava per urlare a Koga di attaccare con tutte le forze. Sfruttando quell’attimo fuggente, il ragazzo scaglia di nuovo il Pegasus SuiseiKen, disperdendo l’oscurità e travolgendo Mars, che non prova neppure a difendersi. La vittoria sembra raggiunta, e ai Cavalieri, esausti ma vivi, non resta che prendere lo scettro di Aria. Ludwig stesso, ancora in vita e ora libero dall’influenza di Mars, chiede loro perdono e promette di aiutarli, dirigendosi verso lo scettro per estrarlo con le sue ultime forze, in modo da salvare la Terra. Con un sorriso malefico, Medea, dalle sue stanze, avverte però che è troppo tardi: il dodicesimo fuoco infatti si spegne, ed un raggio di energia collega lo scettro e Marte, uccidendo Ludwig e facendo crollare l’obelisco. La fine del mondo è incominciata.
DVD: L'episodio è presente nel 12° DVD e Blu-Ray.
Scene extra DVD: /
La logica, questa sconosciuta: La lunghezza dei capelli di Ludwig varia sensibilmente nel corso dell’episodio. E’ mai possibile che due Cavalieri d’Oro non siano riusciti ad uccidere tutti i soldati di Mars in quasi 12 ore? I colpi di Mars non incrinano minimamente le armature di Koga ed Eden. Quando l’occhio di Mars torna per metà normale, il riflesso nella pupilla di Eden lo mostra ancora interamente in fiamme. Dopo la sconfitta di Mars, non c’è traccia di danni sull’armatura di Eden, che appena prima era stato trafitto dal nemico.
Note: 9. Un episodio epico quanto il precedente, ma per motivi diversi: stavolta è la battaglia a conquistare il centro della scena, uno scontro equilibrato e ben costruito, sostenuto da ottimi disegni, una colonna sonora azzeccata, e momenti di pathos ben piazzati, oltre che funzionali per giustificare la sconfitta di un nemico fino ad ora troppo superiore. L’unico neo probabilmente è proprio il ridimensionamento della forza di Mars, evidente non tanto nel modo in cui viene sconfitto, ma negli scarsi risultati dei suoi colpi segreti, specie in confronto con il 27° episodio in cui era stato devastante. Le nuove tecniche sono il Rubellu Sidus Meteor ed il Rubellu Sidus Storm: Rubellu Sidus vuol dire "Pianeta Rosso" in latino, mentre Meteor e Storm sono ovviamente meteora e tempesta in inglese. Mars inoltre mostra di poter volare, ed assume le sembianze di una specie di genio, senza gambe e con la parte inferiore mutata in una spirale dal mantello. A differenza di Julian o Shun, nel suo caso non si capisce fino a che punto Ludwig sia posseduto da Mars, anche perché la possessione non ne aveva cambiato la personalità, ma l’aveva solo esasperata. Il ritorno alla normalità coincide comunque con un ritorno alle sembianze umane, non particolarmente invecchiate nonostante siano passati più di 15 anni dai flashback dello scorso episodio. Quando Mars fa ricorso a tutto il suo potere, il cielo della Galaxy Mail si scurisce, proprio com’era successo quando aveva assorbito Seiya. In una scena, Koga vede tutte le persone che lo hanno aiutato, o che gli sono state in qualche modo amiche, nel corso della serie: Aria, Saori e Seiya, Soma, Yuna, Ryuho e Haruto, Shaina, Shun, Shiryu, Hyoga (di cui in teoria non conosce ancora il nome o l’identità) e Tatsumi, Kiki, Genbu, Raki, Geki, Georges e vari studenti della Palaestra, tra cui si riconoscono Spear, Arne, Komachi, e persino Gray e Luciano, con cui ha avuto pochissimo a che fare. A conferma che sono solo le persone che ha conosciuto, non c’è traccia di Jabu, mentre Harbinger probabilmente è assente in quanto considerato ancora un nemico. Curiosamente, solo Kiki, Seiya e Genbu indossano le loro armature, mentre tutti gli altri sono in abiti civili. Nel raggirare il padre, Eden mostra grande spirito di sacrificio, ma anche una certa abilità a manipolare freddamente i sentimenti altrui, vista la rapidità con cui esorta Koga a colpire. Probabilmente, la cosa è il risultato del rancore che ancora prova per la morte di Aria, descritto ad inizio episodio come un dolore tale da arrivare quasi a distruggerlo. Per la prima volta, il countdown alla fine del mondo non solo è in tempo reale, ma considera solo i minuti di episodio reale, circa 20 appunto. Non è la prima volta che i protagonisti non riescono a fermare in tempo il piano di un nemico, era già successo con la Greatest Eclipse nella serie classica, ma è la prima volta in cui questo fallimento si ripercuote immediatamente sul pianeta.