SAINT SEIYA OMEGA - EPISODIO N°35

IL PUGNO DEL LEONE! EDEN COMBATTE CON IL PROPRIO CUORE FERITO!

Disegnatori Akira Takahashi

Data: Estate 2005 circa.

Personaggi presenti: Eden, Mars, Medea, Sonia, Mikene, Aria, Soma, Haruto.

Ad otto ore e quarantadue minuti dalla fine del mondo, Mars vede avvicinarsi sempre di più il pianeta Marte, l’ambito luogo che diventerà il nuovo mondo per suo figlio Eden. Anche Medea segue silenziosamente gli sviluppi, ma Eden stesso è ancora affranto per la morte insensata di Aria. Il passaggio di un petalo innanzi a lui fa comparire un’illusione di quando lui e l’amica erano bambini, ed Eden aveva cercato di portarla di nascosto a vedere qualcosa, nonostante non le fosse consentito lasciare la propria stanza. Erano però stati fermati da Medea, che aveva riportato indietro la bambina dicendo che non poteva stancarsi. Poco dopo lo svanire dell’illusione, è la vera Medea ad arrivare, ed a mostrare al figlio l’ira di Koga contro Schiller, ed il modo in cui aveva ceduto all’oscurità. Prima di andar via, la donna gli suggerisce di far proprio quel potere, o di superarlo, ma Eden non è interessato alla forza in questo momento, roso solo dai sensi di colpa per non essere riuscito a salvare Aria. La visione di un nuovo petalo, sospinto dal vento, lo spinge a inseguirlo di corsa, ignaro di essere osservato con attenzione da Mikene di Leo. Il petalo però viene schiacciato da Sonia, furiosa con il fratellastro per lo stato di passività in cui è caduto. Incapace di capirne il dolore viste le recenti azioni di Aria, la ragazza cerca di scuoterlo con la forza, accusandolo di star umiliando Mars e di dover imparare ad essere crudele, come si addice al futuro re del mondo. Sonia sta agendo così per rispettare gli ordini del padre, che le ha chiesto di proteggere e fortificare Eden, ma quest’ultimo rifiuta di indossare l’armatura e contrattaccare. Il pugno finale però viene intercettato da Mikene, deciso ad occuparsi personalmente di colui che ha addestrato sin dall’infanzia. Acconsentendo, Sonia si allontana, mentre Leo ordina ad Eden di seguirlo. Poco dopo, mentre i due camminano, Mikene avverte Eden che presto i Cavalieri d’Oro si sbarazzeranno degli invasori che hanno osato mettere a rischio il piano di Mars, e che lui stesso ritiene responsabili per lo stato attuale del giovane. Eden ribatte dicendo che i Cavalieri non dovrebbero combattere tra loro, ma Leo ritiene che i Cavalieri d’Oro, in quanto più potenti, hanno maggiori responsabilità, inclusa quella di mostrare ai Cavalieri di Bronzo i loro errori. Quando Orione la prende sul personale, rifiutando di ritenere sbagliate le sue azioni precedenti, incentrate sul cercare di proteggere Aria, Mikene afferma che le incertezze sono comprensibili, ma è necessario saperne uscire. Per sottolineare la cosa, teletrasporta sé stesso e il ragazzo in un’arena, dove intende affrontarlo e scuoterlo, avvertendo che in caso di debolezza l’ucciderà. Il cosmo del Leone avvampa: Eden riesce a parare i primi assalti, ma poi cede e viene travolto, accompagnato dall’accusa di mancare di determinazione. Il pensiero della morte di Aria gli dà la forza per reagire e iniziare un contrattacco, ma a sua volta ciò lo porta a chiedersi a cosa sia servita la forza che tutti gli avevano detto di ottenere, visto che alla fine ha comunque perso la persona amata, proprio per mano del padre. Bloccandosi di colpo e barcollando all’indietro, Eden realizza all’improvviso che forse persino suo padre può aver commesso un errore. Sconvolto da quelle parole, Mikene sottolinea come la fedeltà a Mars debba essere imprescindibile per tutti loro, ma il ragazzo non l’ascolta, fissando invece lo sguardo su un altro petalo come quelli visti prima. Qui Quando Leo sta per colpirlo, un’energia misteriosa proveniente proprio dal petalo lo teletrasporta nel luogo dove avrebbe voluto portare Aria quel giorno di tanti anni prima, da bambini. Qui, trova l’orecchino regalato un tempo all’amica, in pezzi, ma ancora brillante di cosmo. Le sue lacrime interagiscono con quel barlume di aura, dando vita al prato circostante, che viene ricoperto dai fiori. Inoltre, ha una visione di quel che sarebbe successo se fosse riuscito a portare lì Aria: la bambina, felice per la prima volta nella sua vita, avrebbe finalmente sorriso. Comprendendo che quella visione è un messaggio, il mondo visto dagli occhi di Aria, Eden prende finalmente una decisione: usare la sua forza per proteggere il creato che lei tanto amava. Intanto, Mikene fa rapporto a Medea, restando turbato dall’interesse della donna verso il cosmo oscuro e malvagio di Koga, mentre Soma e Haruto sono finalmente prossimi alla casa di Leo.

DVD: L'episodio è presente nel 9° DVD e Blu-Ray.

Scene extra DVD: /

La logica, questa sconosciuta: Eden non si interroga minimamente sull’origine delle visioni, che rimane avvolta nel mistero visto che il cosmo di Aria dovrebbe essere scomparso del tutto. In passato, avevamo visto Aria rinchiusa in una torre, con Eden che si era dovuto arrampicare fino alla finestra persino per parlarle, quindi come aveva fatto a farla uscire? L’orecchino era andato in polvere, ma ora è solo spaccato in vari pezzi. Mikene dice di voler combattere con tutte le forze, ma non usa alcun colpo segreto, né provoca la minima ferita ad Eden. Immaginando che Soma e Haruto siano stati teletrasportati lungo le scale, stanno impiegando secoli per raggiungere la quinta casa, mentre Mikene è in giro proprio quando i nemici si stanno dirigendo verso il suo tempio.

Note: 6.5. Un episodio poetico e ricco di metafore più o meno esplicite, ma anche estremamente lento. Se la cosa da un lato è apprezzabile, per evitare di affrettare la conversione di Eden, dall’altro il doppio intervento di Sonia e Mikene sembra necessario più ad occupare qualche minuto, che a portare effettivamente avanti la trama, per la quale il solo Cavaliere di Leo sarebbe probabilmente bastato. L’incapacità di Eden di capire realmente i bisogni di Aria era stata già toccata negli episodi 26 e 20, in cui Koga disse ad Orione di non voler più vedere la ragazza triste come quando l’aveva appena incontrata. In quell’occasione, Eden era rimasto sordo alle sue parole, ma ora scopriamo che lui stesso era stato a lungo afflitto dalla tristezza dell’amica, al punto da cercare di portarla di nascosto fuori dal palazzo di Mars. L’ubicazione di tale palazzo rimane misteriosa, ma, mentre in Grecia è giorno, seppur improvvisamente nuvoloso, al lago dove Eden compare a fine episodio è addirittura notte, quindi potrebbe trovarsi in America o, più probabilmente, Oriente. Anche se non viene detto esplicitamente, si suppone che i vari petali siano ciò che resta del cosmo di Aria, che ha voluto mandare un messaggio ad Eden e spingerlo a proteggere il mondo. È possibile che una frazione della sua luce, o forse persino della sua volontà, sia rimasta nell’orecchino che indossava, e che era stato proprio un dono dell’amico. Ad un tratto, Mikene fa comparire un’arena di combattimento, dando la sensazione che il suo cosmo la stia erigendo dal niente. Deve però trattarsi di teletrasporto, visto che subito prima lui ed Eden sono accanto ad una parete rocciosa, scomparsa quando Sonia guarda l’arena dall’esterno, e che l’edificio è addirittura coperto da muschio ed erba, quindi esisteva da molto tempo. Ciò darebbe al Cavaliere di Leo un certo livello di poteri psichici, inusuali per una costellazione di solito legata a tecniche di combattimento più fisiche. A fronte dei dubbi di Eden, Mikene ribadisce la necessità di avere sempre ben chiare le proprie intenzioni, tanto più quando si è potenti come un Cavaliere d’Oro. Nel farlo, cita, non è chiaro se volontariamente o meno, la frase più celebre dell’Uomo Ragno, ovvero "da un grande potere, derivano grandi responsabilità", contestualizzando in un certo senso anche le azioni viste nel lontano 10° episodio, in cui non esitò a contrastare Koga e compagni, senza tuttavia ucciderli pur avendone ampiamente i mezzi. La realizzazione finale di Eden, anche i genitori possono sbagliare, può sembrare banale, ma va vista sia nell’ottica del personaggio, obbediente sin dall’infanzia ai desideri dei genitori, che in quella della cultura giapponese, tendenzialmente rispettosa dei ranghi familiari. Nel corso dell’episodio, Medea si mostra interessata al potere oscuro di Koga, seminando i primi indizi su piani e rivelazioni che avranno luogo molto più avanti nella storia. Al tempo stesso, perplime però Mikene, la cui fedeltà è chiaramente incrollabile e priva di doppi fini. In chiusura, rivediamo finalmente Soma e Haruto che, al pari di Ryuho e Yuna, erano stati teletrasportati dal Greatest Horn di Harbinger alla fine del 30° episodio. Per motivi ignoti, i due sono stati portati avanti di ben tre case, e sono comparsi insieme tra la quarta e la quinta.