SAINT SEIYA OMEGA - EPISODIO N°22

I SENTIMENTI DI UN AMICO! LA VIA DEL NINJA E L’ORGOGLIO DI UN CAVALIERE!

Disegnatori Yoshitaka Yashima

Data: Primavera 2005 circa.

Personaggi presenti: Haruto, Ryuho, Masataka, Yoshitomi, Orologio, Soma, Jabu, ninja.

Haruto e Ryuho sono arrivati in Giappone, dove, nella foresta alla base del monte Fuji, si trova il clan ninja da cui il Cavaliere del Lupo proviene. Il ragazzo però rifiuta di dare spiegazioni al compagno ed anzi lo semina, dicendo di voler restare da solo. Ryuho finisce così per vagare nella foresta, imbattendosi in un cervo, che gli ordina di andarsene. Sentendolo parlare, Ryuho capisce che è un trucco ninja, ed in effetti il cervo scompare in una nuvola di fumo e diverse shuriken volano verso il ragazzo che, schivatole, indossa l’armatura. Fa la sua comparsa un ninja, che, intuito che Ryuho è un Cavaliere, afferma di detestarli e lo attacca con kunai, nebbia e altre tecniche. Si ferma però quando il ragazzo afferma di essere lì per trovare Haruto, e, toltosi il cappuccio, rivela di essere addirittura il padre del ragazzo: Masataka Zenzo Morigakure. L’uomo accompagna Ryuho, ora in abiti civili, al villaggio dove vive il suo clan, e lo lascia da solo, osservandolo di nascosto per un po’. Dopo aver detto ai suoi uomini di avergli permesso l’ingresso solo perché è un amico di Haruto, va a parlare con lui, intrattenendolo con una cerimonia del té. Ryuho, che conosce la procedura, gli chiede di aiutarlo, e intanto l’uomo gli racconta la storia di Haruto: Masataka è il settimo capo clan dei ninja di Fuji, ed Haruto era destinato ad essere il suo successore. Da piccolo, era molto legato ad un ragazzo di nome Yoshitomi, seguendolo sempre e chiamandolo fratello nonostante i due non avessero un legame di sangue. Pur disapprovando la loro amicizia, Masataka non si intromise, perché Yoshitomi era un abile ninja ed un buon maestro per Haruto. Un giorno però, il ragazzo decise di lasciare il villaggio, affermando di non essere a suo agio in un posto così piccolo e isolato, e che avrebbe smesso di essere un ninja per diventare un Cavaliere di Atena. Disperato, Haruto cercò di convincerlo a portarlo con lui, ma Yoshitomi rifiutò dicendo che l’amico avrebbe dovuto scegliere da sé la propria strada. Per qualche anno, di lui non si seppe più nulla, ma un giorno fece ritorno, gravemente ferito. Masatake però gli vietò l’ingresso nel villaggio, anche quando Yoshitomi cercò di spiegare che il mondo intero era in pericolo, e che alla fine l’oscurità avrebbe danneggiato anche i ninja e il villaggio. Sgusciato fuori dal villaggio, Haruto raggiunse l’amico e cercò di medicarlo. Yoshitomi gli disse di aver scoperto una cospirazione in atto alla Palaestra, ma prima di poter spiegare altro, il Cavaliere dell’Orologio fece la sua comparsa, annunciando che entro tre minuti l’avrebbe ucciso. Permise però ad Haruto di andar via, ed il bambino, dopo aver visto Yoshitomi indossare l’armatura, fuggì terrorizzato. Attimi dopo, lo scontro di cosmi lo travolse. Tornato indietro, trovò l’amico morto e, disperato, prese il Cloth Stone del Lupo. Sul luogo dove vi fu lo scontro, anche Haruto ricorda il passato, per poi visitare la tomba di Yoshitomi, amareggiato per essere scappato e averlo lasciato morire da solo. Masataka conclude il racconto dicendo a Ryuho che, da quel giorno, Haruto divenne molto più introverso e dedicò tutto se stesso agli allenamenti per diventare Cavaliere. Indossata finalmente l’armatura del Lupo, lasciò il villaggio contro la volontà del padre, venendo esiliato per aver voltato loro le spalle. Come padre, Masataka è preoccupato per lui, ma come capo del clan non può perdonarlo. Ryuho capisce che Haruto si trova nel luogo dove Yoshitomi morì e lo raggiunge, ma quasi subito i due vengono attaccati da un gruppo di ninja, guidati dal padre di Yoshitomi, che vuole vendicarsi con colui che abbandonò suo figlio. Haruto vuole combattere da solo, ma Ryuho rifiuta, sottolineando di essere suo amico. I due indossano le armature, con Dragone che si occupa dei ninja minori mentre Lupo affronta il padre di Yoshitomi. Inizialmente, lo scontro si concentra sulle tecniche ninja, e Haruto, ancora tormentato dai sensi di colpa per la morte dell’amico d’infanzia, viene colpito ripetutamente e finisce a terra. Ryuho usa lo scudo del Dragone per proteggerlo dal Kamaitachi no Jutsu, una tecnica d’acqua, e nel frattempo lo accusa di star agendo da codardo, limitandosi alla difesa quasi come se volesse morire per espiare la colpa di un tempo. Dopo aver deciso di diventare un Cavaliere in memoria di Yoshitomi, Haruto non può fermarsi a metà. Quando il ninja travolge Ryuho ed evoca uno scorpione gigante con cui lo imprigiona, Haruto deve scegliere se considerarsi un ninja o un Cavaliere. Ripensando alle parole di Yoshitomi e Ryuho, decide di essere un Cavaliere, ma comunque non tradisce le sue origini ninja e continua ad usarne le tecniche: congelato il pungiglione dello scorpione con lo Zettai Reido, dichiara di non avere alcuna intensione né di scegliere né di continuare a fuggire, ma di voler lottare per proteggere i suoi amici. Fa così esplodere il suo cosmo e distrugge lo scorpione con l’Hakuroken Denshin Musou, creando decine di lupi di luce. Poi punta il kunai al cuore del nemico prima che questi possa reagire. Il guerriero, soddisfatto dalla sua risposta, scompare, sostituito dal padre di Haruto, che lo avverte che sarà un percorso difficile da seguire, ma che è anche felice di vedere che ha smesso di fuggire. Rimasti soli, i due ragazzi sono pronti a tornare da Koga. Intanto, Soma viene malmenato da qualcuno in guanti da picchiatore.

DVD: L'episodio è presente nel 6° DVD e Blu-Ray.

Scene extra DVD: Al momento non è noto se ci saranno scene extra nel DVD.

La logica, questa sconosciuta: La zona attorno al monte Fuji è una località turistica abbastanza diffusa, non il luogo più adatto per un villaggio ninja, per di più ben visibile dall’altura nei primi fotogrammi della puntata. Masataka sembra usare una telecamera per spiare Ryuho, ma è improbabile che il villaggio abbia corrente elettrica. Le armature nella stanza di Masataka sono da samurai, non da ninja. Alla morte di Yoshitomi, l’armatura scompare e torna in forma Cloth Stone, cosa che non era successa in altri episodi. Possibile che nessuno si sia insospettito quando Haruto si è presentato in Palaestra con l’armatura di Yoshitomi? Ryuho non conosce la zona, ma trova subito il luogo della morte di Yoshitomi. Come anche in passato, Haruto tira fuori kunai dal niente. Ryuho viene tramortito da un semplice calcio al volto.

Note: 6. Un episodio che si fa apprezzare per l’introspezione ed i flashback della storia di Haruto, ma che comunque rimane lontano dai canoni impostati dalla serie classica, e per molti versi anche da Omega stesso, ed ha anche alcuni tra i peggiori disegni mai visti. L’esistenza dei ninja, mostrati come paragonabili ai Cavalieri nonostante la mancanza di armature, e spinti con frasi come "i ninja sono incredibili" finisce per essere ridondante ai limiti dello stucchevole. Scopriamo che il nome completo di Haruto è Haruto Zenzo Morigakure, e che sarebbe l’ottavo capo del clan che vive ai piedi del monte Fuji. Il luogo, oltre ad essere probabilmente il più famoso del Giappone, compare anche nella serie classica come campo di battaglia tra i Cavalieri Neri di Phoenix ed i protagonisti. La foresta stessa ha una fama abbastanza negativa nella realtà, essendo spesso scelta per i suicidi, con oltre cento cadaveri ritrovati ogni anno, per lo più impiccati. I ninja del posto vivono in un villaggio squadrato, con mura perimetrali, attorno al quale non si vedono campi, risaie o altri fonti di sostentamento. Il comando sembra trasmettersi per discendenza attraverso la famiglia Morigakure e, considerando che Masataka è il settimo capo, il clan dovrebbe essere vecchio di più o meno 300-350 anni, a seconda dell’età media e dell’aspettativa di vita. La struttura del villaggio non viene minimamente approfondita, ma si nota che Masataka indossa uno shozoku nero, i soldati semplici degli shozoku blu scuro ed il presunto padre di Yashitomi uno porpora. In battaglia, li vediamo usare un misto di armi tradizionali o comunque diffuse nei fumetti sul genere (shuriken, kunai, catene con arpioni, bombe esplosive) e di tecniche speciali che sembrano basate su un misto di ninjitsu e controllo degli elementi. Tra queste, il Kamaitachi no Jutsu (più o meno Tecnica del Vortice di Lame) che è abbastanza forte da scheggiare lo scudo del Dragone, il Genkugutsu no Jutsu (Tecnica della Marionetta di Terra), con cui si usano le radici per colpire il nemico, ed il Kuchiyose no Jutsu, ovvero la famosa Tecnica del Richiamo resa celebre da Naruto, con cui si evoca un qualche animale particolare. In Naruto, per usarla è necessaria almeno una goccia di sangue e con l’animale deve essere stato in precedenza stipulato un contratto, ma non sappiamo se qui sia così. Haruto risponde con il Dorui Tenjou (Muro Divino di Terra) grazie al quale evoca una barriera di roccia, e lo Zettai Reido (Fuga con l’Acqua: Zero Assoluto), con cui congela il bersaglio. Checché ne dica il nome, è quasi impossibile che sia davvero un gelo allo zero assoluto, visto sia il cosmo insufficiente di Haruto che il tempo necessario a congelare il bersaglio. Tutte queste tecniche, cui si uniscono altre come l’evocazione della nebbia, la moltiplicazione del corpo e illusioni varie, indicano l’uso di diversi elementi contemporaneamente. Già nel suo episodio d’esordio, il 9, Haruto aveva infatti spiegato che i ninja possono usare più di un elemento. Non è però chiaro come facciano, anche perché attorno a loro non compare alcun alone di cosmo, come invece succede ad Haruto quando lancia il suo vero colpo segreto, ovvero Hakuroken Denshin Musou (Colpo del Lupo Bianco). Escludendo le mosse ninja, questa è la sua terza tecnica speciale, dopo Hoko Tenro Kuzushi (Distruzione del ruggito del Lupo Celeste) del 9° episodio e Souga Hourou Jin (Spiriti degli Artigli del Grande Lupo) nel 10°. Anche se non è chiarissimo, sembra che il padre di Yoshitomi fosse in realtà Masataka celatosi con un’illusione, ed i due in effetti hanno gli occhi dello stesso colore, seppur di taglio diverso. Ryuho stesso probabilmente aveva intuito qualcosa, visto che non usa neppure un colpo segreto, né attacca mai i ninja. I cattivi rapporti con il padre sono il motivo dietro lo sguardo triste di Haruto alla fine del 19° episodio, quando probabilmente aveva paragonato la situazione familiare di Ryuho alla propria. Scopriamo che, prima di lui, già un altro ninja di nome Yoshitomi era stato Cavaliere del Lupo, e proprio lui aveva scoperto la cospirazione in atto alla Palaestra, spiegando come mai Haruto avesse indagato a riguardo prima di essere imprigionato, come detto nel 9° episodio. In quegli anni, Ionia stava manipolando i Cavalieri per farli passare dalla parte di Mars, quindi è plausibile avesse provato a fare lo stesso con Yoshitomi, venendo respinto. Ad uccidere il ragazzo fu il Cavaliere dell’Orologio, come evidente dal quadrante che compare alle sue spalle. Non ne viene detto il nome o il rango, ma la sua armatura fa pensare all’argento, e copre persino la bocca. Sembra un tipo abbastanza leale, visto che permette ad Haruto di fuggire e non lo usa come distrazione, ma è anche abbastanza forte da uccidere Yashitomi in soli tre minuti, tra le 9.17 e le 9.20. Padroneggia inoltre l’elemento acqua, e magari anche tecniche spaziotemporali visto il modo in cui compare. Forse in segno di rispetto o ricordo, Haruto veste quasi esattamente come Yashitomi al ritorno dalla Palaestra, ovvero giacca, pantalone lungo elegante e cintura, sostituendo solo la maglietta con una camicia. Ryuho, chiaramente a disagio in una stanza del té giapponese, sa comunque eseguirne la cerimonia. Per la prima volta dall’inizio della serie, Koga non è presente in un episodio, mentre nel finale ricompare Soma. La persona che, pur senza armatura, lo travolge, non viene mostrata, anche se i guanti ne rivelano l’identità, ripescando dal 2° episodio della serie classica. La scena in cui Haruto tocca l’albero dal tronco ancora scheggiato invece ricorda l’analogo gesto di Andromeda nel 9°, appena prima di essere attaccato da Cigno Nero.