SAINT SEIYA OMEGA - EPISODIO N°19

IL SEGRETO DEI CINQUE PICCHI! EREDITA LO SPIRITO COMBATTIVO DI TUO PADRE SHIRYU!

Disegnatori Takaaki Fu

Data: Primavera 2005 circa.

Personaggi presenti: Koga, Ryuho, Yuna, Aria, Haruto, Shiryu, ShunRei, Mirfak di Perseo, Genbu di Libra.

Cammina cammina, il gruppo raggiunge i Cinque Picchi, in Cina, dove si trovano le rovine dell’acqua. Per di più, questo è anche il luogo d’origine di Ryuho, che li sta aspettando. Haruto, unitosi ai compagni, li conduce alla base della cascata, dove avvertono un cosmo immenso e gentile. È l’aura del padre di Ryuho, nonché precedente Cavaliere del Dragone, Shiryu. Raggiuntolo, Haruto ricorda come, durante lo scontro con Mars, abbia perso tutti i sensi, rimanendo da allora immobile in meditazione. Tutti ne percepiscono il cosmo puro, ma che nasconde anche un’enorme potenza. Ad un tratto, compare ShunRei, la madre di Ryuho, a informarli che quest’ultimo si è già diretto verso il nucleo dell’acqua. Non lontano, il nuovo Dragone è vicino ad un fiume in piena, chiamato Zanne di Drago perché la corrente può frantumare anche la pietra, e teme che possa essere d’ostacolo al passaggio degli amici. Indossata l’armatura, trova il punto in cui la corrente è più debole e crea un ponte di roccia, aprendo loro la strada. Intanto, un uomo cammina silenziosamente nella foresta. Proseguendo, Ryuho raggiunge la cascata dietro la quale si trovano le rovine, ma viene sorpreso e attaccato da colui che Sonia ha posto di guardia: Mirfak di Perseo, armato con lo scudo di Medusa. Costui riconosce l’armatura del Dragone, e ricorda come Shiryu in passato abbia sconfitto il precedente Cavaliere di Perseo, affermando che lo scudo di Medusa desidera vendetta. Mirfak nota come Ryuho sia venuto da solo per non mettere in pericolo gli amici, stanchi per il lungo viaggio, e ne critica l’ingenuità. La forza del Cavaliere d’Argento mette rapidamente in difficoltà Ryuho, che è svantaggiato anche dall’elemento terra dell’avversario, in grado di fermare facilmente i suoi colpi, e di travolgerlo con il Petra Brohi. In suo aiuto arrivano Koga, Haruto e Yuna, agevolati dal passaggio che Ryuho aveva lasciato loro. Dragone si accorge che, grazie alle battaglie sostenute, i loro cosmi sono diventati molto più potenti, ma, ciononostante, Mirfak tiene facilmente loro testa, e nota anche Aria nascosta dietro un albero. Dopo essere stati ripetutamente atterrati, i tre provano ad attaccare insieme, ma proprio in quel momento Mirfak solleva lo scudo di Medusa. L’avvertimento di Ryuho non giunge in tempo, ed i tre vengono pietrificati dal potere della Gorgone. Rimasto solo, Ryuho ricorda quanto dettogli da Shun su come suo padre Shiryu, distruggendo lo scudo di Medusa, riuscì a salvare i suoi amici. Brucia così al massimo il suo cosmo e si lancia alla carica, difendendosi dallo sguardo di Medusa con lo scudo e concentrando le poche forze che gli rimangono nell’attacco. Mirfak però lo sorprende con il Las Argool Gorgonio, travolgendolo. Esausto, Ryuho si sente venir meno, quando ricorda come suo padre l’addestrò, continuando a bruciare il proprio cosmo nonostante le ferite oscure di Mars. Ciò gli dà la forza di reagire e alzarsi, proprio mentre Mirfak sta per prendere Aria. Il cosmo del Dragone brucia al massimo, spinto dal desiderio di salvare gli amici e curare il padre. Mirfak ricorda come Shiryu si accecò pur di sconfiggere Argor, e ne critica aspramente lo spirito di sacrificio affermando che lo ha ridotto ad un semplice spettatore impotente, ma Ryuho ribatte che vivere per gli altri è la vita di un Cavaliere. Si lancia così alla carica, usando il Meikyo Shisui per difendersi dallo sguardo di Medusa. Quando Mirfak lo annulla con il Petra Brohi, il ragazzo concentra il Kyouka Suigetsu in modo da frantumare la roccia e obbligare il nemico a parare con lo scudo, poi annulla il Las Argool Gorgonio e scatena lo Shoryu Ha. La forza del colpo segreto frantuma lo scudo di Medusa e travolge fatalmente Mirfak. Ryuho gli spiega come l’acqua possa erodere persino i diamanti, e per questo aveva usato il Kyouka Suigetsu per indebolire lo scudo, prima di sfondarlo con lo Shoryu Ha. Mentre il Cavaliere d’Argento muore, Haruto, Koga e Yuna tornano normali. I problemi però non sono finiti, perché la battaglia ha destabilizzato il nucleo d’acqua, che sta per essere completamente assorbito. Con il nucleo irraggiungibile a causa della cascata, gli eroi temono che sia finita, ma il cosmo di Shiryu invia loro l’armatura d’oro della Bilancia, che finora era stata in suo possesso per proteggerla dall’oscurità. Sbalordito, Ryuho spiega agli amici delle armi di Libra, che possono essere usate solo con il permesso di Atena, proprio mentre la spada gli vola in mano. Grazie ad essa, riesce non solo a recuperare le forze, ma anche a tranciare la cascata e può accompagnare Aria all’interno, verso il nucleo. Durante il cammino, avverte il cosmo puro di Aria, intuendo che è grazie a lei che gli altri sono diventati così forti. La ringrazia quindi per essere stata il loro faro, strappandole un sorriso. In pochi minuti, il nucleo è distrutto e Ryuho riceve il suo Cosmo Crystal, ma proprio in quel momento un cosmo immenso si avvicina, e dalla foresta compare un ragazzo di nome Genbu, venuto a prendersi l’armatura di Libra. I Cavalieri cercano di difenderla, ma la corazza stessa riconosce Genbu come padrone e si trasforma in Cloth Stone, andando da lui. Notata Aria, Genbu decide di prendere anche lei e rivela un cosmo immenso, capace di bloccare i cinque con la sola pressione. L’aura di Shiryu però si innalza minacciosa, strappando un sorriso a Genbu e convincendolo a lasciar perdere. Prima di andar via, si presenta come il Cavaliere d’Oro della Bilancia, e dice loro che, se vogliono indietro l’armatura, dovranno trovarlo. Al tramonto, i ragazzi salutano Shiryu e ShunRei, cui Ryuho promette non solo di curare il padre, ma anche di recuperare l’armatura d’oro. Guardandoli, Haruto sembra rattristato, e la cosa non sfugge a Ryuho. Così, quando il Lupo si separa come sempre dal gruppo, Dragone decide di seguirlo, lasciando Koga, Yuna e Aria da soli.

DVD: L'episodio è presente nel 5° DVD e Blu-Ray.

Scene extra DVD: Al momento non è noto se ci saranno scene extra nel DVD.

La logica, questa sconosciuta: Nello scorso episodio i Cavalieri erano in Messico, mentre ora sono tornati in Cina. Sarebbe stato più sensato fermarsi alle rovine dell’acqua prima di attraversare l’oceano. Inoltre, come hanno fatto a pagarsi il viaggio? Shiryu e ShunRei non sono invecchiati di una virgola in tredici anni. Un Cavaliere non dovrebbe avere problemi a oltrepassare un fiume, indipendentemente dalla forza della corrente. Durante lo scontro con Mirfak, le statue di Koga, Yuna e Haruto spesso scompaiono, mentre dovrebbero essere a metà strada tra Ryuho e il nemico. Inoltre, anche se i due non invertono mai la loro posizione, le statue sono rivolte verso Ryuho, mentre il fatto che quest’ultimo si sia dovuto difendere con lo scudo indica che anche lui era di fronte al nemico quando i tre sono stati pietrificati. La spaccatura sullo scudo del Dragone cambia forma e dimensioni a seconda delle scene, e a volte scompare quasi del tutto. Nel flashback, Shiryu dovrebbe avere il braccio sinistro pietrificato nel momento in cui uccide Argor. Dopo la morte, non c’è più traccia del cadavere di Mirfak. Nello scorso episodio, Soma e Sonia avevano combattuto molto più vicino al nucleo senza però disturbarlo.

Note: 9. Un ottimo episodio, migliore persino del precedente perché mette da parte le scene comiche, concentrandosi dall’inizio alla fine sull’azione, e in questo modo non solo approfondisce Ryuho e mostra un bel combattimento, ma infila anche rivelazioni inattese come l’armatura della Bilancia o Genbu. Peccato solo che Shiryu e ShunRei siano un po’ sprecati, rimanendo sempre figure sullo sfondo senza mai rubare la scena come fatto da Shun in precedenza. L’episodio mette in risalto un dettaglio interessante, già accennato nel 12: i Cavalieri d’Argento riconoscono la forza dei Cavalieri leggendari, ma a livello personale li disprezzano, probabilmente perché non accettano che i loro predecessori si siano lasciati sconfiggere da semplici Cavalieri di Bronzo. Per quanto immaturo, è un ragionamento comprensibile, visto che le imprese dei vecchi protagonisti di fatto hanno annullato le certezze della casta d’argento di essere inferiori solo ai Cavalieri d’Oro, e potrebbe almeno in parte spiegare l’accanimento contro Koga e compagni. Facciamo conoscenza con il nuovo Perseo, Mirfak, il cui nome è quello della stella Alfa della costellazione di appartenenza. Come nel caso di Dore, la sua armatura è molto simile a quella del predecessore, Argor, anche se lo scudo è stato totalmente ridisegnato. Non ha più delle palpebre a copertura degli occhi, ma questi ultimi sono comunque animati, e possono socchiudersi o spalancarsi a piacimento. Primo personaggio in assoluto dopo i protagonisti Koga e Ryuho, Mirfak possiede il colpo segreto del suo predecessore, il Las Argool Gorgonio, anche se con una resa grafica molto diversa. È inoltre un guerriero con elemento terra, il primo difensore di un nucleo ad avere un elemento diverso dal nucleo stesso, e usa anche la tecnica elementare Petra Brohi, ovvero Guardia di Pietra, in arabo. Per una strana coincidenza, è il secondo Cavaliere d’Argento con elemento terra ad essere affrontato da Ryuho. Per una bizzarra coincidenza, il nucleo dell’acqua si trova ai Cinque Picchi, dove Ryuho ha fatto ritorno in seguito agli eventi del 12° episodio. Koga e Yuna non li avevano mai visitati, ma Haruto sembra di sì, e conosce, almeno di vista, anche Shiryu. Come sappiamo sin dal 4° episodio, in seguito allo scontro con Mars, Shiryu ha perso tutti i cinque sensi, ed è rimasto seduto in meditazione ai Cinque Picchi, proprio come il maestro prima di lui. Ora scopriamo che ha anche subito l’infezione oscura, molto estesa a causa degli anni passati a bruciare il cosmo e addestrare il figlio. A differenza di Shun però, questo non sembra rallentarlo più di tanto, forse perché insieme al tatto potrebbe aver perso anche la capacità di sentire il dolore. È in grado di percepire quel che accade attorno a lui, comandare a distanza l’armatura di Libra e usare l’aura per comunicare. In un flashback, vediamo che l’addestramento di Ryuho è stato principalmente un bruciare di cosmi. Curiosamente, in quella scena Fiore di Luna indossa gli abiti del colore classico, mentre quelli di Sirio sono verdini. Nel presente, Sirio ha quelli classici, ma la moglie indossa un completo blu. Lo scudo di Ryuho è ancora danneggiato in seguito al pugno di Mykene nel 10° episodio, ed è la prima volta sia in Omega che nella serie classica che un danno permane per così tanto tempo senza che l’armatura sia morta. Nel combattimento mostra quasi tutti i suoi colpi segreti, ovvero una variante del Meikyo Shisui con cui erige un muro d’acqua, il Kyouka Suigetsu, stavolta concentrato in una lancia d’acqua, e lo ShoryuHa. Così facendo mostra sia una certa versatilità, che la capacità di sferrare tecniche elementali a ripetizione. Ha inoltre il potere di percepire i punti in cui la corrente è più debole, e di frantumare la pietra con getti d’acqua, come visto già nel 4° episodio. Durante la convalescenza, Shun gli ha parlato dello scontro tra Shiryu e Argor, avvenuto negli episodi 26-28 della serie classica, e conclusosi quando Dragone si accecò per sfondare lo scudo del nemico. Ryuho stesso aveva già accennato a questi eventi nel 4° episodio, aggiungendo come, in seguito, Shiryu riuscì a guarire grazie al cosmo. Nel flashback, vediamo la prima, storica armatura del Dragone, sigla a parte la seconda V1 ad essere mostrata finora dopo quella di Pegasus nel 7° episodio. In quel combattimento, Andromeda stesso venne pietrificato, proprio come Pegasus (nell’anime) o Cristal (nel manga). Anche Mirfak conosce la storia, suggerendo che le avventure dei vecchi protagonisti siano note nel dettaglio, anche per quanto riguarda gli eventi meno salienti. Ryuho nota che i cosmi di Koga, Yuna e Haruto sono diventati molto più potenti grazie alle tante battaglie sostenute: può essere vero per Koga e Yuna, ma Haruto non ha affrontato veri scontri finora, se non qualche scambio di colpi con i Marziani Formica e la batosta presa da Mykene. Dopo la scomparsa di Doko, Shiryu è diventato il custode dell’armatura di Libra, che vediamo non solo come Cloth Stone, ma anche come totem. È in assoluto il primo nuovo totem della serie Omega, al punto che finora sembrava che le armature avessero perso la capacità di assemblarsi in questo modo. A parte alcune bizzarre modifiche grafiche, non è cambiata poi tantissimo, e soprattutto ha ancora le sei paia di armi, rimaste del tutto identiche a prima. Come da tradizione, tali armi non possono essere usate contro un altro essere umano, ma solo contro oggetti o nemici divini. A sorpresa, alla fine l’armatura accetta di passare in mano al nuovo proprietario, Genbu, che è il nome della tartaruga sacra della mitologia orientale. Quest’ultimo sembra conoscere Shiryu di persona, e va via dopo averne avvertito il cosmo minaccioso, in una scena che omaggia il passaggio di Cancer ai Cinque Picchi nella serie classica. Per di più, in ambo i casi il Cavaliere d’Oro invita i nemici a recarsi da lui per proseguire la battaglia. L’immagine finale invece è un riferimento al terzo OAV della vecchia serie, con il panorama riprodotto abbastanza fedelmente nei dettagli.