SAINT SEIYA OMEGA - EPISODIO N°7

IL PUGNO DI UN AMICO! SCATENA IL PEGASUS RYUSEIKEN!

Disegnatori Akira Takahashi

Data: Primavera 2005 circa.

Personaggi presenti: Koga, Soma, Yuna, Ryuho, Eden, Geki, Luciano, Guney, Uccello del Paradiso, Ichi, Ionia, Seiya, studenti della Palaestra, Atena.

Alla conclusione dei sedicesimi, solo otto Cavalieri sono ancora in gioco nel Saint Fight: Koga, Soma, Ryuho, Yuna, Eden, Luciano, Delfino ed Uccello del Paradiso. Il pubblico, emozionato, esalta tutti loro, anche se Ichi è un po’ geloso per l’essere costretto a guardare dagli spalti mentre gente come il Leone Minore è arrivata così avanti. Per di più, Koga e Soma sono destinati ad affrontarsi nel prossimo turno. In mensa, i due amici mangiano a più non posso per riprendere le forze dopo i colpi subiti nei match precedenti, e Ryuho fà anche bere loro il té che sua madre Shunrei soleva preparare per Shiryu, quando l’eroe era stanco per l’addestramento o le ferite. In quel momento passa Eden, secondo il quale lo scontro tra Soma e Koga sarà solo un riscaldamento prima della sua vittoria. Pegasus si infuria subito, ma Soma lo convince a restare calmo o rischia la squalifica. Quella notta, Koga continua a lamentarsi con Soma del comportamento di Eden. L’amico gli dice di non pensarci e dormire, tanto ci penserà lui a regolare il Cavaliere d’Orione, suggerendo che è certo di sconfiggere anche l’amico. Koga sa che Leone Minore deve vincere per ristabilire l’onore del padre, ma a sua volta lui vuole vedere Saori e quindi non può lasciarsi sconfiggere. Più tardi, il ragazzo va ad allenarsi vicino al lago, e finisce per pensare a come sia Ryuho che Soma vogliano vincere per i rispettivi genitori. Lui non ha mai conosciuto suo padre, ma è cresciuto con la bonaria severità di Tatsumi e Shaina. Ad un tratto, inizia a pensare a Seiya, quando viene sorpreso da Geki. Ne approfitta allora per chiedergli di lui, visto che non solo Seiya era il precedente possessore dell’armatura di Pegasus, ma è anche qualcuno di cui parlano sempre tutti. Geki gli racconta di averlo affrontato un tempo, ma niente riusciva ad abbatterlo: continuava ad alzarsi e rialzarsi senza perdere mai la speranza, proteggendo Atena con il Pegasus RyuseiKen. Proprio il non arrendersi mai era la sua forza più grande, e Geki è convinto che, ovunque si trovi, Seiya stia ancora combattendo. Koga è colpito da queste parole, e continua a ripensarci anche dopo che Geki è andato via. Più tardi, si avvia finalmente verso la Palaestra, quando in lontananza scorge Soma, che si sta a sua volta allenando. Anche Yuna è fuori, preoccupata per una brutta sensazione che prova guardando il cielo. Il giorno dopo, sotto il diluvio stà per iniziare il secondo turno del Saint Fight. Koga si accorge che Yuna è preoccupata e le chiede come mai voglia vincere il torneo. Prima di recarsi sull’arena a combattere, la ragazza risponde di voler diventare un Cavaliere forte per non perdere più nulla di importante. Indossata l’armatura, scende in campo contro Guney del Delfino, Cavaliere con elemento acqua avvantaggiato dalle condizioni atmosferiche. Yuna si porta subito in vantaggio con un calcio, ma il diluvio permette a Guney di contrattaccare con sfere d’acqua, che finiscono per atterrare la fanciulla. Il guerriero sferra allora il Delphinus Bomb, una sfera concentrata che esplode contro Yuna. L’Aquila sembra sconfitta, ma in realtà ha usato i venti per proteggersi e contrattacca con il Divine Tornado, travolgendo Guney. Yuna viene dichiarata vincitrice, proprio mentre il sole torna a risplendere sulla Palaestra. Adesso è il momento dell’atteso duello tra Koga e Soma, con i due che indossano le corazze e scendono in campo, promettendo di impegnarsi al massimo. Il primo scambio di pugni è alla pari, entrambi subiscono un colpo e vengono spinti indietro. Soma decide di ricorrere alla forza delle sue fiamme, manipolandole in una serie di raggi che obbligano Koga sulla difensiva. Approfittando del momento, il Leone Minore gli si porta a ridosso e sferra il Flame Desperado, centrando Pegasus al volto. Il ragazzo viene spinto indietro, ma riesce a restare in piedi ed a rispondere con il Pegasus Senkou Ken, che si abbatte sullo stomaco di Soma. Sorpreso dalla crescita dell’amico, che fino a poco tempo fa non sapeva neppure quale fosse il suo elemento, il Cavaliere attacca di nuovo. Flame Desperado e Senkou Ken si scontrano, apparentemente alla pari, mentre entrambi sentono di star diventando più forti grazie a quel duello. Spinti indietro sotto lo sguardo attento di Eden, sembrano in perfetto equilibrio, quando Soma fà bruciare il suo cosmo più di quanto mai fatto finora ed esegue una nuova, devastante, tecnica: il Lionet Burning Fire, nato dal suo desiderio di vendicare il padre. Koga tenta di difendersi, ma stavolta non può nulla e viene travolto in un vortice di fuoco. Prossimo alla sconfitta, il ragazzo si sente venir meno quando ripensa alle parole di Geki su Seiya e sul Pegasus RyuseiKen, la tecnica che lui stesso era riuscito a usare una volta, contro Mars. Mentre la luce del suo cosmo risplende, Koga si rialza ed inizia a disegnare nell’aria le tredici stelle di Pegasus: vuole vincere, per poter vedere Atena, e per proteggerla proprio come Seiya ha sempre fatto. Soma lancia ancora il Lionet Burning Fire, ma stavolta Koga risponde con il Pegasus RyuseiKen, contrastando la tecnica dell’amico. Entrambi si impegnano al massimo per prevalere e, guardando Koga, Geki rivede in lui Seiya. Alla fine il RyuseiKen ha il sopravvento, spazzando via le fiamme e travolgendo Soma. Pegasus viene dichiarato vincitore ma, nonostante la sconfitta, Soma è tutto sommato sereno. Dopo uno scambio di complimenti con l’amico, gli permette di aiutarlo ad alzarsi, e gli chiede di vincere ed incontrare Atena. I due rientrano negli spogliatoi, proprio mentre Ionia riceve una notizia: Atena, a bordo di un cocchio volante, sta arrivando alla Palaestra.

DVD: L'episodio è presente nel 2° DVD e Blu-Ray.

Scene extra DVD: Al momento non è noto se ci saranno scene extra nel DVD.

La logica, questa sconosciuta: Non è chiaro come Soma e Koga possano doversi affrontare già agli ottavi, visto che Soma aveva combattuto nel secondo round e Koga nel terzo. Di conseguenza, dovrebbero sfidare rispettivamente i vincitori del primo e del quarto incontro. Ryuho dice che la sua famiglia fà quel té alle erbe da generazioni, il che è un po’ strano visto che sia Shiryu che Shunrei sono orfani sin dall’infanzia. Nel flashback di Geki, il Palazzo dei Tornei è senza soffitto e Seiya viene tenuto per le spalle anziché per la gola. In teoria sarebbe sbagliata anche l’immagine del Fulmine, che Seiya, contro Geki, sferrò con il piede, ma potrebbe essere riferita ad altre circostanze. Il colletto di Guney si agita al vento come se fosse di carta o stoffa. Dopo ore di pioggia, l’arena è fangosa e annacquata, ma in pochi minuti di sole è di nuovo asciutta e con il terreno secco. Alla sconfitta di Soma, lo stendardo del Leone Minore non cade come al solito, restando visibile sullo sfondo in qualche scena.

Note: 7,5. Un ottimo episodio, intenso e con una delle migliori battaglie viste finora nella serie Omega. Ovviamente l’elemento migliore è la presenza di Seiya, sempre più reso come figura leggendaria con cui Koga inizia ad identificarsi, ma anche la crescita del protagonista e dell’amico sono gradevoli, come i primi accenni al passato di Yuna. Purtroppo non abbiamo visto gli scontri di Ryuho e Yuna nei sedicesimi, e così i due sono direttamente agli ottavi insieme a Soma, Koga, Eden, Luciano, Guney e il Cavaliere dell’Uccello del Paradiso, accanto ad Eden con il codino. Abbiamo quindi perso, tra gli altri, Spear, Gray e Rudolph. Ichi, che non aveva superato le selezioni del 5° episodio, è tra il pubblico. In un delizioso riferimento alla serie classica, Ryuho cita il té medicamentoso di Shunrei/Fiore di Luna, che cercò di farlo bere a Shiryu durante il periodo di cecità, nel 33° episodio della serie classica. Secondo Soma, una rissa tra partecipanti al Saint Fight potrebbe essere punita con la squalifica, cosa coerente con la regola sui duelli già spiegata nella 3° puntata. Nello stesso episodio, Soma e Koga avevano preso camera insieme, e, a quanto pare, il Cavaliere del Leone Minore è sempre disordinato. A terra si vedono vari libri, tra cui uno di astronomia ed uno che parrebbe di geometria o trigonometria. Scopriamo che Koga non ha mai conosciuto suo padre, cosa intuibile dal prologo del primo episodio in cui lo abbiamo visto già con Saori da neonato. Curiosamente, la riflessione lo spinge a pensare a Seiya, ma non possiamo ancora dire se sia un caso o un indizio sull’identità del genitore. Koga è giustamente preoccupato di essere sorpreso da Geki, visto che alla Palaestra vige il coprifuoco, la cui rottura è punibile con l’espulsione. Evidentemente però, Geki è molto meno fiscale di Georges, il professore che aveva punito Koga e Ryuho nel 4° episodio. Sempre grazie a Geki, vediamo il primo flashback della serie classica a comparire in Omega: il duello tra Seiya e Geki stesso nella seconda puntata. Entrambi indossano le loro storiche armature, riprodotte fedelmente alla vecchia serie. In questo episodio c’è un gran sfoggio di nuove tecniche speciali: Yuna, di cui vediamo per la prima volta la vestizione, con tanto di lucidalabbra, utilizza i venti per creare attorno a sé una sfera difensiva, e poi per schizzare a mezz’aria. Usa inoltre una variante del Divine Tornado, creata senza ruotare la gamba e quindi, presumibilmente, più debole. Soma crea una seconda mossa, il Lionet Burning Fire che consiste in un vortice di fuoco che esplode attorno al bersaglio, e si mostra anche in grado di lanciare raggi di fuoco dalla punta delle dita. Koga invece utilizza il RyuseiKen, già eseguito nel 1° episodio grazie all’aiuto di Seiya, e riesce anche a mantenerlo attivo per diversi secondi e ad aumentarne l’energia. Oltre a loro, Guney del Delfino lancia sfere d’acqua piccole, ed una più grande chiamata Delphinus Bomb. Quest’ultima è già la quinta tecnica d’acqua vista finora, dopo le tre di Ryuho e lo Swordfish Cutter di Spear, senza considerare gli attacchi di Argo del Pesce Volante. Anche se non viene detto esplicitamente, Koga sembra essersi convinto che Saori sia in qualche modo tornata al Santuario dopo il rapimento del primo episodio, e che quindi, vincendo il Saint Fight, potrà incontrarla. A fine puntata, Atena vola verso la Palaestra all’interno di un’orribile carrozza d’oro volante, trainata da quattro cavalli e con una statua d’oro di Nike sul tetto. Bruttina come idea e pacchiana come realizzazione, sembra ispirata alla carrozza volante di Pandora in Lost Canvas, e non sappiamo come facciano i destrieri a galoppare nel cielo. Curiosamente, riprende i colori classici di Saori, con tende bianche come il suo vestito e drappeggi viola come i suoi capelli.