SAINT SEIYA OMEGA - EPISODIO N°2
IL VIAGGIO COMINCIA! UNA NUOVA GENERAZIONE DI SAINT!
Disegnatori Emiko Miyamoto
Data: 2005 circa.
Personaggi presenti: Kouga, Souma, Shaina, Tatsumi, Ortygia di Mantis, Saori, Mars, padre di Souma, Marziana.
Kouga sogna Saori dirgli di seguire la sua strada, prima di venire avvolta dalle tenebre. Riaperti gli occhi, si trova sdraiato sulla spiaggia dell’isola, con Shaina china a proteggerlo. Ricordando quel che è successo, il ragazzo vede il bastone di Saori abbandonato sulla sabbia, e rammenta come Mars abbia parato il suo pugno con la sola punta di un dito. Bollato il cosmo del guerriero come troppo flebile, Mars lo ha spazzato via, per poi avvolgere Saori con la sua oscurità. Dopo un ultimo sguardo al disperato pupillo, la fanciulla è scomparsa, e Mars ha liberato un’esplosione di fuoco che ha quasi devastato l’isola. Shaina però ha protetto Kouga con il suo corpo, ed infatti subito dopo perde i sensi, gravemente ferita alla schiena. Il neo Pegasus è in preda allo sconforto ed al senso di colpa: dopo aver affidato Shaina alle cure ti Tatsumi, corre in spiaggia e scoppia in lacrime sotto la pioggia, colpendo invano la sabbia nella sua frustrazione. Qualche giorno dopo, con Shaina in ripresa ma ancora costretta a letto, Kouga le annuncia di aver deciso di partire, convinto che Saori sia ancora viva. Shaina gli dice di fare affidamento sulla Cloth Stone, ovvero il ciondolo da cui è scaturita l’armatura di Pegasus, che lo ha scelto come suo nuovo possessore. Deciso a sconfiggere Mars, Kouga parte, lasciandosi accompagnare sulla terraferma da Tatsumi in un motoscafo. Salutato anche l’anziano maggiordomo, Kouga si incammina tra pianure e montagne, fermandosi poi in mezzo ad alcune rovine. Qui compare un altro ragazzo che, alla vista della sua Cloth Stone, deduce che anche lui è un cavaliere. Il giovane, dai capelli castano chiari, gli balza accanto e sottrae la Cloth Stone, schivando facilmente i suoi tentativi di riprenderla. Quando Kouga inizia a fare sul serio, l’altro ammette che, anche se i Cavalieri non dovrebbero combattere tra loro, lì nessuno li vedrà, ed accetta la sfida. La differenza tra i due è evidente, con Pegasus che non riesce a mettere a segno neppure un pugno, ricevendo le critiche del giovane, che lo definisce solo un ragazzino con l’armatura. In preda alla rabbia però, Kouga riesce a ferirlo di striscio alla guancia, spingendolo a reagire prima con un pugno di fuoco, e poi con un diretto allo stomaco che gli fa perdere i sensi. Resosi conto di aver esagerato, lo sconosciuto lo soccorre, non accorgendosi di una figura che spia entrambi da dietro un albero. Quella notte, Kouga si risveglia, con di nuovo la Cloth Stone al collo, accanto ad un fuoco da campo dove l’altro ragazzo sta riscaldando del caffé. Nel vederlo accendere il fuoco con un dito, Pegasus gli chiede spiegazioni. Un po’ perplesso, l’altro gli dice che il cosmo è diviso in sette elementi: fuoco, vento, fulmine, terra, acqua, luce e tenebre. Ogni Cavaliere domina un elemento, ed il suo è la fiamma. Curioso, Kouga gli chiede come poter scoprire il proprio elemento, sentendosi rispondere che è necessario espandere la propria consapevolezza attraverso tutto il corpo, per poi farla esplodere in un punto solo. Durante la spiegazione, il pugno del giovane viene avvolto dalle fiamme, a conferma delle sue parole. Il ragazzo finalmente si presenta come Souma del Leone Minore, e chiede a Kouga di fare altrettanto. Quando sente che il ragazzo ha l’armatura di Pegasus, Souma è allibito e gli domanda se sia collegato a Seiya, il Cavaliere leggendario scomparso da anni senza che nessuno sappia dove sia. Kouga nota che quindi Seiya è vivo, ma la conversazione si interrompe quando, bevendo il suo primo sorso di caffé, scopre che è amaro e lo sputa via. Intanto, nell’ombra, la spia continua ad osservarli, un po’ seccato per quell’ordine di Mars che lo obbliga a seguire due nullità. Più tardi, Souma spegne il fuoco, spiegando di essere in missione per un luogo chiamato Palaestra, che gli ha ordinato di investigare sull’esplosione di cosmi avvertita giorni prima. Kouga capisce che parla dell’attacco di Mars e, riluttante, gli racconta del rapimento di Atena. Souma però non gli crede, perché dice di sapere dove si trovi Atena. A queste parole, Pegasus lo assale e chiede spiegazioni, calmandosi solo quando Souma accetta di dirglielo. C’è però una condizione, e così Kouga si ritrova ad accompagnare Souma all’isola, in barca a remi e terrorizzato all’idea di essere visto da Tatsumi. Leone Minore esplora un po’ il luogo dello scontro, per poi dare indicazioni per tornare a terra. Andranno infatti alla Palaestra, dove lui potrà fare rapporto e Kouga scoprire qualcosa su Atena, visto che ha fondato lei quel posto. Durante il lungo viaggio, Souma spiega che la Palaestra è una specie di accademia per Cavalieri, dove anche lui ha studiato. Quando però, una sera, Kouga gli chiede cosa lo abbia spinto a diventare Cavaliere, Souma diventa silenzioso ma non fa in tempo a rispondere. Un cosmo oscuro infatti spegne il fuoco, avvertendoli finalmente della presenza della spia, che scende in campo e si presenta: Ortygia di Mantis, appartenente all’esercito dei Marziani, divisione spionaggio. Immediatamente Souma si infuria, ricordando un tragico evento della sua infanzia: l’assassinio del padre ad opera di una guerriera dall’armatura simile a quella di Ortygia. Indossa così l’armatura del Leone Minore, rivelando la Cloth Stone che fa da perno al suo braccialetto, e si lancia all’attacco. I suoi assalti però vanno a vuoto, mentre Ortygia riesce a travolgere sia lui che Kouga. Nonostante Souma insista nel dire che Mantis è la sua preda, Kouga indossa l’armatura di Pegasus. Stavolta tuttavia la corazza è pesante, tanto da rendergli difficile persino muoversi, perché il ragazzo non sta bruciando il suo cosmo come la prima volta. Ortygia ha così gioco facile nel travolgerlo con una serie di raggi neri, ed a sbatterlo contro un albero. L’assalto finale però viene parato da Souma, che difende il compagno con il proprio corpo, crollando in ginocchio per lo sforzo. Mantis decide allora di fare sul serio ed usa il Dark Mist, con cui avvolge il campo di battaglia in una nebbia oscura, generata dal suo elemento che sono proprio le tenebre. Cieco, Souma è un bersaglio facile e subisce numerosi attacchi, senza riuscire a reagire o a concentrarsi abbastanza da disperdere la foschia con le sue fiamme. Nel vederlo in difficoltà, Kouga ripensa al rapimento di Saori e stringe i denti, ripromettendosi di non restare di nuovo fermo a guardare. Memore della spiegazione di Souma, si concentra al massimo per richiamare il suo elemento, ed improvvisamente l’armatura emette un bagliore abbagliante, rivelando che Pegasus appartiene alla luce. Accecato, Ortygia non può difendersi dal colpo segreto di Souma, il Flame Desperado, e viene travolto. Nondimeno, riesce a fuggire, perché sia Souma che Kouga non sono nelle condizioni di inseguirlo. Non ha però vita lunga, visto che una figura misteriosa lo uccide poco dopo. Intanto, mentre Mars è pensieroso per il legame tra Pegasus e la luce, Leone Minose si avvicinai al nuovo amico e gli porge la mano, riconoscendolo finalmente come Cavaliere. Insieme, i due sono finalmente nelle vicinanze della Palaestra, dove Kouga spera di diventare più forte per poter salvare Saori.
DVD: L'episodio è presente nel 1° DVD e Blu-Ray.
Scene extra DVD: Al momento non è noto se ci saranno scene extra nel DVD.
La logica, questa sconosciuta: L’esplosione del colpo di Mars sembra distruggere parte dell’isola, ma alla fine Shaina ha una ferita relativamente piccola. Inoltre, nelle scene successive l’isola non è particolarmente devastata. Sia Shaina che Tatsumi lasciano partire Kouga allo sbaraglio, senza dargli alcuna indicazione o almeno qualche prova a conferma del suo racconto. Per di più, affidano la sorte di Atena ad un ragazzo appena investito, invece di contattare il Grande Tempio o altri Cavalieri. Come mai Souma e Kouga si accorgono di Ortygia solo in quel momento, dopo giorni di pedinamento? E perché Mars ha fatto pedinare Kouga invece di ucciderlo subito?
Note: 5. Un po’ il classico secondo episodio, con la presentazione del primo co-protagonista, la prima vera battaglia di Kouga e qualche scena simpatica, ma nell’insieme un po’ caotico e poco incisivo. Le cose migliori sono i riferimenti alla serie classica, in particolare la scena di Shaina che protegge Pegasus con la schiena, come fece con Seiya contro Ioria e poi contro Nettuno, e di Kouga che non riesce a muoversi con indosso l’armatura, come accadde a Seiya nel 1° episodio, una volta passato l’entusiasmo iniziale. Strane invece, e non particolarmente piacevoli, le novità su Cloth Stone ed elementi del cosmo. La prima tutto sommato ha un suo perché artistico, ma la seconda sembra per ora troppo rigida e banale, ispirata ad altre serie animate e con poco a che fare con le particolari sfaccettature del vecchio cosmo. Per entrambe però sono necessarie più spiegazioni, che probabilmente arriveranno più avanti. Pur essendo, teoricamente, un Dio, contro Mars i colpi non si riflettono come accadeva contro Nettuno o Hades. Per proteggere Kouga, Shaina viene ferita alla schiena, sulla quale compare una chiazza identica a quella che aveva "infettato" Saori, ma per ora non sappiamo se ciò causerà problemi alla Sacerdotessa nell’usare il cosmo. Tatsumi si unisce alla lunga lista di persone che hanno visto Shaina in volto, visto che si prende cura di lei per un numero imprecisato di giorni. Non sappiamo quanti, ma che si tratti di più di uno viene indicato più avanti da Souma, che tra l’altro ha avuto il tempo di arrivare fin lì. Kouga viaggia con un fagotto simile a quello di Seiya nel 3° episodio della serie classica, ma più piccolo, e con la Cloth Stone, che è appunto il nuovo ricettacolo dell’armatura di Pegasus. Più avanti vediamo che queste pietre possono avere forma, dimensioni e colori diversi, visto che quella del Leone Minore è rotonda ed arancione, oltre che più piccola. Pur essendo al largo, l’isola di Saori è raggiungibile sia in motoscafo che barca a remi. Il panorama, e la presenza di un’orice gazzella, suggeriscono fortemente che si trovi vicino all’Africa, e che sia questo il continente che Kouga e Souma attraversano per diversi giorni. Per di più, le rovine in cui i due si incontrano sembrano quelle di un kraal. Souma del Leone Minore indossa l’armatura che fu di Ban, totalmente ridisegnata, come quella di Pegasus, e molto più coprente. Controlla il fuoco, per di più sottoforma di fiamme attorno ai pugni, ed ha lo stile di lotta di un pugile, come confermato anche dal suo colpo segreto, il Flame Desperado, che è una specie di diretto fiammeggiante. Pur apparendo superiore a Kouga, si vede che anche lui è alle prime armi visto che, in battaglia, fatica a concentrarsi abbastanza da usare il cosmo. Del suo passato sappiamo che il padre fu ucciso da una misteriosa donna, forse agli ordini di Mars, che sembrerebbe la stessa che elimina Ortygia a fine puntata. Al momento è studente alla Palaestra, un’accademia per Cavalieri che lo ha inviato in missione, non sappiamo se perché sia uno dei più abili o solo uno dei pochi disponibili. Nonostante un carattere apparentemente scherzoso e leggero, sembra propenso a perdere il controllo, come quando colpisce Kouga. Un altro riferimento al simbolo del leone è il modo di parlare, quando definisce il nemico "la mia preda". Ortygia invece appartiene all’esercito di Mars, chiamati Marziani o Guerrieri del Pianeta Rosso, e più in particolare al Corpo delle Spie, segno che le truppe sono divise in gruppi particolari a seconda delle loro abilità. È comunque un discreto guerriero, controlla l’elemento dell’oscurità e dovrebbe essere in grado di vedere nel buio, forse grazie allo strano colorito degli occhi. La sua armatura, più classica e metallica rispetto a quelle dei protagonisti, non ricorda elementi particolari, ma il suo simbolo è la Mantide. Souma spiega che il cosmo adesso è diviso in sette elementi: fuoco, vento, fulmine, terra, acqua, luce e tenebre, dando a intendere che ad ogni Cavaliere ne corrisponda uno solo. Di per sé non è una novità assoluta, visto che già Andromeda o Phoenix erano legati ad elementi come il vento o il fuoco, ma è comunque una divisione molto rigida, che non spiega l’esistenza di tecniche particolari come ad esempio il Sacro Virgo o il Fantasma Diabolico. In attesa di ulteriori spiegazioni, per ora ci viene detto che Souma stesso ha come elemento il fuoco, Kouga la luce e Ortygia le tenebre. Nel caso dei primi due, le varie gemme poste sull’armatura, di solito su gomiti, ginocchia e torace, brillano quando il cosmo viene utilizzato o bruciato. A differenza della serie classica però, Souma non si circonda di alcun alone luminoso, ma solo di fiamme sui pugni. Scopriamo che Seiya non è morto, ma solo scomparso. In effetti, nella scorsa puntata nessuno l’aveva ufficialmente dichiarato morto, limitandosi a non correggere la supposizione di Kouga. In seguito agli eventi della serie classica, la sua fama è leggendaria al punto che tutti i Cavalieri lo conoscono, pur non avendolo incontrato di persona.