LOST CANVAS - EPISODIO N°26
SII TE STESSO
Disegnatori: Yuko Iwasa
Personaggi presenti: Hakurei, Hypnos, Sion, Yuzuriha, Aron, Doko, Tenma, Sasha, Yato, Degel, Cardia, Sisifo, Pandora, Cavalieri, Sage e Cavalieri del 1500, Spectre.
Pronto a tutto pur di sconfiggere Hypnos, Hakurei decide di sacrificare la propria vita, e richiama a sé le anime di tutti i Cavalieri caduti nella guerra sacra del 1500. Cavalieri di bronzo, d'argento e d'oro, tra cui anche un giovane Sage, compaiono accanto ad Hakurei, decisi ad aiutare il loro ultimo compagno ed a vendicarsi sul Dio del Sonno per il modo in cui vennero uccisi secoli prima. Sion e Yuzuriha capiscono che le loro anime sono state richiamate dall'Hades con il Sekishiki per appoggiare il loro maestro, ma Hypnos non si lascia intimorire da quel che ritiene solo un gruppo di defunti e minaccia di precipitarli di nuovo negli inferi. Hakurei, parato l’assalto del nemico con una barriera, lo avverte di non sottovalutare la loro determinazione, e fonde le loro anime in una gigantesca onda, il Sekishiki Tenryou Ha, che scaglia contro Hypnos. Tutto ciò sembra ancora non bastare, Hypnos infatti resiste all'attacco di massa con il proprio cosmo, ma Hakurei ha ancora un asso nella manica e separa la propria anima dal corpo, unendola alle altre e potenziando ulteriormente l'assalto, che si abbatte sul Dio del Sonno. Hypnos è sorpreso che Hakurei sia riuscito a colpirlo grazie alla sua tenacia, ma poi sorride ed aggiunge che, come pensava, gli umani sono anche degni di lode. Mentre le varie anime si disperdono ed Hypnos scompare, Sion e Yuzuriha si avvicinano al corpo immobile del loro maestro, che lentamente riapre gli occhi, rivelando all’interno della ferita al costato il cofanetto di Sage in cui ora è finalmente sigillata anche l'anima del dio. Hakurei è sorpreso di essere ancora vivo, e Sion intuisce che è stata la sua bruciante volontà a sostenerlo. L'anziano si avvicina al centro della barriera, sollevando la spada di Atena per distruggerla, ma all'ultimo momento viene dilaniato da ferite mortali e crolla al suolo privo di vita, sotto gli occhi sconvolti degli allievi. Suo carnefice è stato Hades in persona, che compare sulla scena, bagnando le proprie dita del sangue del caduto. Il Dio, ormai totalmente in possesso di Aron, afferma che Hypnos è stato imprudente, ma che in realtà Hakurei è degno di lode solo per il rosso scarlatto del suo sangue. Ora, Sion e Yuzuriha sono soli di fronte al signore degli Inferi. All’esterno, Degel avverte la scomparsa del cosmo di Hypnos, ma capisce anche che la barriera non è scomparsa, anzi si sta rafforzando. Cardia vorrebbe intervenire e andare a combattere il Dio, ma è costretto a restare seduto ad aspettare. Nella cattedrale, Sion è sconvolto: in un solo istante il suo maestro è stato ucciso per mano di Hades. Furioso, il Cavaliere si lancia all'attacco con la Stardust Revolution, tempestando il Dio di una pioggia di stelle. Hades apprezza la bellezza di quella tecnica, ma afferma che alla fin fine è solo polvere e l'annulla con un semplice gesto, rimandandola contro il Cavaliere d'Ariete. Impressionato, Sion deve ammettere che l'immenso cosmo di Hades è del tutto diverso dagli altri, persino da quello di Hypnos, e che è fuori dalla sua portata. Guardando il cadavere di Hakurei, Sion cerca di farsi forza, ricordando che il suo maestro ha rischiato tutto pur di abbattere la barriera di Hades, e che ora quel compito spetta a lui. Strisciando, Sion cerca di raggiungere la spada benedetta da Atena, ma improvvisamente essa va in pezzi, distrutta da Hades, che poi travolge di nuovo il cavaliere. Sola davanti ad Hades, Yuzuriha è pietrificata dalla paura e non riesce neppure a difendersi, ma all'ultimo secondo Sion si rialza e corre in suo aiuto. I due sembrano però destinati alla sconfitta quando, in un lampo di luce, a loro difesa compaiono Tenma, Yato e Doko, che brandisce lo scudo di Libra.
Allontanandosi dai compagni, Tenma passa accanto ad Hades e raggiunge il cadavere di Hakurei, osservandolo amareggiato. Il ragazzo chiede ad Aron se sia stato lui ad ucciderlo, e quando quest'ultimo risponde ridendo, si lancia all'attacco. Al Dio però non basta che un gesto per respingerlo, e fatto ciò sottolinea che "Aron" ormai è già morto e non esiste più. Comprendendo che ormai di fronte a lui c'è solo Hades, signore dell'oltretomba, Tenma scatena il Pegasus RyuseiKen sul nemico, ma al Dio basta un gesto per respingerlo. Chiedendo a Doko di non intervenire, Tenma ricorda la promessa di proteggere Aron e Sasha, ma ogni suo sforzo è vano, e anche la sua armatura inizia a risentire dei danni della battaglia, con numerose parti in frantumi. Al Santuario, Sasha avverte che Aron ormai è diventato completamente Hades. Il Dio decide di finirlo e brandisce la propria spada contro il nemico, ma stavolta il suo assalto viene fermato da Doko e dallo scudo di Libra, che, pur andando in pezzi, protegge i due guerrieri. Doko dice a Tenma che lotterà al suo fianco perché ormai il loro nemico non è più il solo Aron. I due uniscono RyuseiKen e HyakuRyuHa in un disperato tentativo, ma Hades solleva la spada e con un solo fendente annulla ambo gli assalti, respingendo sia la coppia che Yato, Yuzuriha e Sion. Con l’armatura della Bilancia ormai danneggiata, un malconcio Tenma è l’unico a riuscire a rialzarsi, ma anche lui è paralizzato dal cosmo del nemico. In quel momento però il braccialetto di fiori inizia a brillare e l’emanazione di Sasha compare accanto a lui, intenta a non rendere vano il sacrificio di tutti i Cavalieri caduti finora. Per nulla spaventato da quella forma temporanea, e anzi rendendosi conto che è un’occasione per distruggerla, Hades invoca la propria Surplice e sferra un potente attacco. Disperato, Tenma protegge Sasha, e su di lui compare l’armatura divina di Pegaso, grazie alla quale riesce a impegnare di più il nemico, e persino a ferirlo leggermente. Hades afferma come, in qualsiasi epoca, Pegasus sia per lui una spina nel fianco, così contrattacca con maggior vigore, costringendo Sasha a scomparire insieme all’armatura divina di Pegaso. Con Tenma che crolla a terra esausto, tutto sembra perduto. Sion ammette che di questo passo moriranno tutti, ma poi ricorda l'importanza che Tenma, incarnazione dell'unico uomo che sia mai riuscito a ferire Hades, ha nella guerra, e cerca un modo per salvarlo. In quel momento, Doko si alza e si spoglia della parte superiore dell'armatura, affermando che terrà occupato Hades abbastanza a lungo da permettere loro di fuggire. Libra dice a Tenma di scappare, anche se lasciarlo indietro gli sarà doloroso, e brucia il suo cosmo, facendo comparire il simbolo della tigre sulla sua schiena. Doko sferra il Rozan RyuhiSho, la cui furia però non basta ad impressionare Hades, che si prepara ad annullarlo. All'ultimo momento però il Dio si accorge che qualcosa si nasconde tra le fauci abbaglianti del drago, ed infatti Doko ha lanciato il tridente d'oro, nascondendolo con l'energia del colpo segreto. Dopo un attimo di stupore, Hades ferma il tridente a mezz'aria, sorridendo sinistramente al nemico. Libra però è soddisfatto, il suo gesto ha infatti dato a Sion il tempo di afferrare Tenma, Yato e Yuzuriha e teletrasportarsi via, nonostante le lacrime e proteste del cavaliere di Pegasus, che non vuole abbandonare il maestro. Doko ripensa ai giorni trascorsi ad addestrare il ragazzo, ammettendo che per lui è come un fratello minore, poi si scaglia contro Hades con tutte le energie che gli restano. All'esterno, Tenma piange disperato, ma un attimo dopo la cattedrale inizia a crollare. All'interno, Hades estrae la spada dal corpo di Doko, incamminandosi lungo una scalinata che sale verso il cielo per congiungersi al Lost Canvas. Qui, in un nuovo palazzo, l’attendono Pandora e gli Spectre, per la fase finale della guerra.
Mentre Sisifo promette a Sage e Hakurei che proseguirà la loro missione e terrà uniti i Cavalieri di Atena, il gruppo di Sion ricompare alla casa dell’Ariete. Yato e Yuzirha si sentono inutili, ma quello più ferito è Tenma. Sasha, accorsa, consola tutti loro dicendogli di non perdere la speranza perché il sacrificio di tanti Cavalieri non sarà vano. Tenma però è inconsolabile e, piangendo, grida al cielo di voler diventare più forte.
Censure: L'episodio è al momento inedito in Italia
Dati originali: /
Manga: L'episodio proviene dai capitoli 92-95 del manga, e si mantiene abbastanza fedele a parte alcune rilevanti eccezioni. Nel fumetto, manca del tutto Yato, e Doko afferma di essere intervenuto dopo aver ricevuto il permesso di Sisifo. C’è tutta una scena in più in cui Hades, fingendosi il Sacerdote, compare davanti a un gruppo di Cavalieri, tra cui Saro, e li convince a entrare nella barriera, dove muoiono tutti all’istante, lasciando il solo Teneo a gridare vendetta. Manca totalmente invece la parte della comparsa di Sasha, della Surplice e dell’armatura divina di Pegaso. Le altre differenze sono molto più piccole: qualche dialogo diverso, e nel fumetto non ci sono né le scene con Degel e Cardia, né quelle finali in cui Sasha rincuora tutti, o Hades incontra Pandora.
La logica, questa sconosciuta: Le anime dei Cavalieri del 1500 dovrebbero essere nel Cocito, quindi non facilmente richiamabili. Alla fine, Hakurei si era autoinflitto la ferita al costato per nascondere il cofanetto nel proprio corpo? Inoltre, lo spirito di Hypnos viene imprigionato all’interno nonostante il contenitore non venga mai aperto. Attimi dopo, il cofanetto scompare di nuovo, e non lo si vede più. Le armature di Yato e Yuzuriha non ricevono una sola crepa pur essendo pochi passi dietro Tenma e Doko, le cui corazze invece cadono a pezzi. Esattamente, come fa Tenma a invocare l’armatura divina? Doko dovrebbe risentire della barriera, a causa della quale nello scorso episodio faceva fatica persino ad arrampicarsi, ma ora combatte normalmente.
Fonti: /
DVD: L'episodio è presente nell’12° DVD TMS.
Note: 5/10. Un episodio dove c’è tanto rumore per nulla. L’assalto alla cattedrale si conclude senza che nemmeno un guerriero muova un dito, Hakurei muore nei primi due minuti e Tenma grida tanto senza combinar nulla. Le scene aggiuntive sono piacevoli, ma alla fine è più fumo che sostanza e, checché dica Sasha, la sensazione finale è proprio che tutti gli eventi della seconda stagione siano stati sostanzialmente inutili. La nuova tecnica di Hakurei, l'ennesimo Sekishiki (ormai il quarto o quinto colpo con questo nome) e praticamente una versione modificata della sfera Genki di Dragonball, che ricorre alle anime di tutti i cavalieri del 1500 per sconfiggere Hypnos. La maggior parte dei Cavalieri del 1500 appartiene a costellazioni già note, e tra i tanti si riconoscono Perseo, Lupo, Ercole, Centauro, Unicorno, Cefeo, Idra, Camaleonte, Orsa Maggiore, Cerbero, Mosca, Pesci, Ariete e Toro, oltre a Sage di Cancer. Il loro aspetto, seppur simile, non è del tutto uguale a quello delle controparti del 1700 o moderne. Ad esempio, Idra ha una pettinatura totalmente diversa da quella di Aspides. In un piccolo inside joke, Fish è alto e muscoloso, come nella prima immagine promozionale dell'anime, spesso ripresa sui prodotti di merchandising. Il fatto che molti di loro siano personaggi ancora vivi nella serie classica indebolisce il discorso delle reincarnazioni cicliche, suggerendo che valga solo per Pegasus. È infine interessante notare che nel mucchio compaiono appunto solo quattro Cavalieri d'Oro e che non c'è traccia di Andromeda, Dragone e Cigno, prova ulteriore che queste armature, proprio come quella della Fenice, non siano mai state indossate prima della serie classica. Il Sekishiki Tenryou Ha ha il potere di fondere le anime in una sfera di energia, ma non è chiaro se in questo modo esse siano poi perdute per sempre, o se dopo possano tornare in Ade. Inoltre, il potere delle anime dev'essere sensibilmente inferiore a quello che i personaggi avevano in vita, visto che insieme non riescono a smuovere Hypnos, e che poi la differenza viene fatta da Hakurei, l'unico ancora in vita, la cui anima ha un aspetto giovanile e indossa l’armatura dell’Altare. La Stardust Revolution che torna indietro a colpire Sion è un riferimento alla serie classica, dove gli Dei maggiori (Nettuno, Hades e, nei film, Apollo) hanno il potere di respingere al mittente gli attacchi nemici a meno che non siano sorretti da abbastanza forza. Tra l'altro, anche se non viene particolarmente ricordato, tutti i presenti tranne Tenma dovrebbero essere sotto il potere della barriera, e quindi indebolito ad un decimo della loro forza normale. Pur non essendo stata del tutto distrutta, l'armatura di Tenma, nata grazie al sangue di Asmita nell’ottavo episodio, è per la prima volta seriamente danneggiata. L’armatura divina invece era già comparsa "in sogno" contro Morfeo nel 21° episodio, ma non è chiaro cosa le permetta di manifestarsi ora, visto che per richiamarla servono fattori che per ora Tenma non possiede. Numerosissimi i riferimenti alla serie classica: Tenma e Doko uniscono i loro colpi come Sirio e Pegasus all'ottava casa, Libra si toglie l'armatura per concentrare tutto il suo cosmo, come spesso farà Dragone, e sulla sua schiena compare il tatuaggio, il tridente viene fermato a mezz'aria come la lancia di Virgo alla Giudecca, la cattedrale crolla come il castello in Germania e Doko viene trafitto al cuore come Pegasus. Sebbene fosse già intuibile, abbiamo la conferma che il tatuaggio di Doko è come quello di Sirio, ovvero compare solo quando il cosmo è bruciato al massimo. Il Cavaliere d'Oro accenna agli anni trascorsi addestrando Tenma, intravisti nel secondo episodio. Sion mostra invece di conoscere la storia dei Cavalieri di Pegaso, accennata da Hades stesso nella serie classica, e spiegata da Asmita nel settimo episodio. Il Rozan Ryuhisho è una variante orizzontale del Drago Nascente, usata raramente da Sirio nella serie classica. È la prima volta che Libra mostra di conoscerla.
Questo è l’ultimo episodio della serie Lost Canvas, che rimane così tronca rispetto al manga. Il piano iniziale prevedeva due serie di 13 OAV, cui sarebbero seguite altre stagioni in caso di successo, ma diversi fattori tra cui lo scarso riscontro del pubblico, le bassissime vendite dei modellini Myth associati, e una causa della Toei per l’uso di elementi sotto il suo copyright, l’hanno affossata.