SAINT SEIYA GIGANTOMACHIA
SANGUE
Personaggi Presenti: Pegasus, Sirio, Cristal, Mei, Nicole, Lady Isabel, Asher, Black, Ban, Aspides, Geki, Kiki, Mylock, Tifone, Andromeda, Echidna, Ladone, Ortro, Chimera.
Data: Estate 1987 circa.
Lunghezza: 47 pagine (da pagina 84 a pagina 131)
Al cimitero del Grande Tempio, Nicole dirige la breve funzione funebre per Yulij, in presenza anche di Pegasus e Cristal, di ritorno dalle loro missioni. Dopo aver ricordato a tutti, ed in particolare a Mei, che la pace che esiste sulla Terra è la prova del passaggio di Yulij e degli altri cavalieri nel mondo, Nicole torna con i ragazzi nella sala del trono e mostra loro la catena triangolare di Andromeda, segno inequivocabile che il cavaliere è stato catturato dai nemici. Pegasus, Sirio e Cristal vorrebbero andare a liberarlo, e per favorire quest'azione lady Isabel e Nicole hanno convocato altri cinque cavalieri al Grande Tempio, in modo da non lasciarlo incustodito. Asher, Black, Ban, Aspides e Geki entrano nella sala, e sono pronti a disporsi a difesa del Santuario mentre gli amici saranno in missione. Prima di andare, Asher chiede di rivedere Mei, ed in quel momento i cavalieri si accorgono che l'amico è scomparso. Sopraggiunge Kiki, che annuncia a Nicole di aver eseguito la missione, teletrasportando Mei al Vulcano Arima come ordinatogli. Nicole però non aveva mai dato questo ordine, e tutti intuiscono che Mei ha ingannato Kiki per poter affrontare Tifone per primo. I cavalieri decidono subito di andare in aiuto del fratello perduto, ma Isabel li ferma e, dopo aver ricordato loro il rischio formato dalla Barriera di Flegra, si fa passare una daga da Nicole. Con essa si taglia il polso, bagnando le armature di Pegasus, Dragone, Cigno e Altare con il proprio sangue divino in modo da proteggere i cavalieri dagli effetti del campo di Flegra, poi chiede loro di andare con l'aiuto di Kiki, e di salvare Andromeda e Mei. Prima di partire, Nicole accenna che senza Mei, ed il destino della sua costellazione, sarà impossibile sconfiggere Tifone, poi il gruppo viene teletrasportato fino alla Turchia. Andromeda intanto si risveglia, trovandosi imprigionato davanti a Tifone, che si ricorda di lui dopo aver assorbito i ricordi di Thoas. Il Dio afferma che Andromeda è il ricettacolo di una delle divinità dell'Olimpo, e quindi sarà il sacrificio ideale non appena il momento giusto sarà arrivato. Mostrandogli l'altare si cui si trova Echidna, in attesa di dare alla luce il nuovo corpo di Tifone, il Dio avverte Andromeda che lo divorerà non appena il parto avrà avuto luogo. In quel momento sopraggiungono i tre figli di Tifone, ai quali il Dio ordina di uccidere i cavalieri che sono appena entrati nel suo regno. Poco lontano, Pegasus, Sirio e Cristal osservano la zona, mentre Nicole parla loro dei figli di Tifone, e di come anche loro probabilmente sono legati a delle costellazioni guida. Dopo aver lasciato lì Kiki, avvisandolo di fuggire subito in caso di pericolo, i cavalieri scattano via, ma dopo pochi passi la terra cede sotto di loro, ed i quattro cadono nel sottosuolo, finendo separati nelle numerose caverne sotterranee. Ripresosi, Cristal si trova in una caverna dalle pareti luminose, alla presenza di uno dei figli di Tifone: Ortro, il Malefico Cane Bicefalo. Il mostro ha un fisico notevole ed indossa un'Adamas color zaffiro dalla forma di un cane mastino, le cui due teste sono riprodotte sui coprispalla, mentre l'elmo copre completamente il volto. Resosi conto che il Cigno è immune al Campo di Flegra, il mostro si prepara ad ucciderlo e divorarlo. Poco lontano, anche Pegasus si trova in una caverna sotterranea, di fronte ad un altro dei figli di Tifone, il cui corpo è dotato di ali da pipistrello, una spada a forma di serpente ed uno scudo a forma di capra. Il mostro, che indossa un'Adamas di rubino, insiste per sapere il nome del nemico, ma Pegasus lo attacca subito con il proprio Fulmine. Lo scudo del guerriero respinge però l'attacco, lanciando il cavaliere in un lago sotterraneo. Rialzandosi, Pegasus finalmente si presenta, ed il nemico fa lo stesso, rivelando di essere Chimera, la Bestia Multiforme, e guardandolo meglio il cavaliere si accorge che ha mezzo corpo di capra e mezzo di leone. In un'altra parte della caverna, Sirio e Nicole, riusciti a rimanere insieme, corrono tra le gallerie alla ricerca degli amici. Guidato da Sirio, che si muove facilmente nell'oscurità, Nicole arriva in una caverna, dove i due trovano Mei, gravemente ferito e abbandonato al suolo. Il cavaliere d'argento corre subito verso di lui, ignorando gli avvertimenti di Mei che cerca di tenerlo lontano, ed improvvisamente viene colpito alle spalle da qualcuno, che frantuma la sua armatura senza sforzo. Mortalmente ferito, Nicole crolla a terra, immediatamente raggiunto da Mei, che gli chiede disperato perchè non abbia prestato attenzione. Nicole, con le ultime energie, spiega di aver perso il controllo nel vederlo a terra, e gli rivela che lui è l'unico a poter sigillare Tifone, secondo un destino talmente segreto da non essere scritto negli archivi del Grande Tempio e non essere noto neppure ad Atena, ma che la sua armatura della Chioma di Berenice gli rivelerà al momento opportuno. Dopo queste parole, Nicole si spegne, e nello stesso momento un essere dal cosmo smisurato entra nella caverna. L'assassino di Nicole, che ha usato Mei come esca, è Ladone, il Drago a Cento Teste, comandante dei figli di Tifone, vestito di un'Adamas nera come un opale. Rendendosi conto del pericolo, Sirio ordina a Mei di proseguire e lasciarlo combattere da solo, schiaffeggiandolo quando il ragazzo esita ad andare. Prima però il cavaliere gli rivela di aver ucciso lui Cancer, maestro di Mei, ma quest'ultimo rivela di saperlo già. Nicole infatti glielo aveva rivelato prima dell'incontro con Sirio alla quarta casa, e Mei non serba rancore al fratello, che si sente sollevato. In pace con loro stessi, i due si separano, e quando Ladone afferma che non lascerà andare Mei, Sirio gli si pone davanti, dicendo che lui, Dragone, non gli permetterà di fermare il fratello. Nel sentire che Sirio appartiene alla costellazione del Dragone, Ladone esita, ed in quel momento il cavaliere sferra il Colpo Segreto del Drago Nascente.
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Edizione Italiana: Il capitolo è al momento inedito in Italia.
La logica, questa sconosciuta: Ancora una volta ci sono elementi contraddittori riguardo la data di ambientazione del romanzo: il cimitero citato all'inizio viene distrutto durante la saga di Hades, ma Tifone fa accenno al fatto che Andromeda è il ricettacolo di un Dio, come visto proprio in quella saga. Come fanno i vari cavalieri a non accorgersi che Mei è con loro nella sala del trono? Le armature ricevono (di nuovo?) il sangue divino di Atena, ma non si evolvono in alcun modo (vedi Note).
Note: Tutto sommato un buon capitolo, che ha il pregio di dare il via alla parte finale del romanzo, con gli scontri tra i cavalieri, Tifone ed i suoi figli, e per una volta narra gli eventi con un buon ritmo, senza troppe interruzioni o divagazioni. Il cimitero visto all'inizio è quello da cui risorgeranno vari cavalieri nel corso della serie di Hades. Sulla lapide di Yulij sono scritti il nome, il grado di cavaliere di bronzo e la costellazione del Sestante, ma, come ricordato dal narratore, quest'ultimo elemento è spesso omesso, quasi sicuramente per evitare di legare ogni costellazione ad un grado quando non è indispensabile. Nella serie classica infatti, la costellazione viene indicata solo per i cavalieri le cui morti sono state precedentemente mostrate, mentre tutte le altre lapidi indicano semplicemente nome e grado. In un piccolo cameo rivediamo i cinque cavalieri di bronzo minori, richiamati per difendere il Grande Tempio, come poi faranno anche all'inizio della serie di Hades. Dal momento che la Gigantomachia segue la continuity del manga, loro cinque sono fratellastri dei protagonisti e dello stesso Mei, in quanto tutti figli di Alman. Anche se non viene detto esplicitamente, è probabile che la lama con cui Atena si ferisce sia il gladio con cui Gemini cercò di ucciderla anni prima. In Episode G scopriamo che quest'arma è un dono di Crono, ed ha il potere di ferire o uccidere anche gli Dei. Grazie al sangue divino di Atena, le armature diventano immuni al campo di Flegra di Tifone, ma non si evolvono in alcun modo, il che pone altri dubbi circa la data in cui il romanzo è ambientato: se fosse dopo la serie di Nettuno, le corazze dovrebbero evolversi e non aver bisogno del sangue di Atena nella serie di Hades, se fosse dopo la serie di Hades dovrebbero aver già ricevuto il sangue di Atena e non averne di nuovo bisogno. Tutto ciò rafforza l'ipotesi che il romanzo sia del tutto fuori continuity, nonostante i promo cercassero di inserirlo tra gli eventi del manga. Per due volte nel capitolo Nicole accenna al destino di Mei, i cui dettagli saranno chiariti nei prossimi due capitoli. Scopriamo che Tifone ha assorbito anche la forza di Pallas dopo la morte di quest'ultimo nello scorso capitolo, e ne conserva i ricordi, insieme a quelli di Agrios, Encelado e Thoas. Grazie a quest'ultimo è memore del duello con Andromeda, avvenuto in Sicilia nel Tomo I. Nel dire che Andromeda è il ricettacolo di un Dio, Tifone si riferisce chiaramente ad Hades ed agli eventi dell'omonima serie, ma non è chiaro se le sue parole siano un presagio o appunto un riferimento al passato. Nicole accenna al fatto che anche i Giganti hanno i loro simboli impressi nelle costellazioni, ma in realtà non è così per tutti: Ladone ad esempio è il drago su cui è basata la costellazione del Dragone, ma sia Chimera che Ortro non sono rappresentati in cielo. A differenza di Encelado, Agrios, Thoas e Pallas, gli ultimi tre Giganti sono figli di Tifone ed Echidna, e per questo molto più potenti. Il loro aspetto inoltre è mostruoso, e sembra un ibrido tra il simbolo ed un essere umano, con Chimera ad esempio che ha mezzo corpo di leone e mezzo di capra. Questo capitolo si segnala anche per la morte di Nicole dell'Altare, il primo cavaliere inedito presentato nel romanzo ed il secondo a morire dopo Yulij. Con la loro scomparsa, e quella di Agrios, Thoas, Pallas ed Encelado, tra i nuovi personaggi restano ancora in vita solo Mei, Tifone, Ladone, Ortro, Chimera ed Echidna, e come si può immaginare le cose cambieranno nei prossimi due capitoli. Un pò curiosamente, Mei indica Cancer come malvagio solo perchè si è ribellato ad Atena, ma non accenna alle centinaia di vittime le cui teste il cavaliere conservava nella quarta casa, il che suggerisce che forse non era al corrente di questo dettaglio.